La sinistra, il renzismo e… la fine dell’illusione giovanilistica. La lezione di Melenchon

I non amo particolarmente i francesi, perché ho sempre avuto l’impressione che loro non amino gli italiani. Se ti capita di andare in Francia e sentono che sei italiano te lo fanno pesare… In qualche modo te lo fanno pesare, sempre. Per loro siamo i cugini poveri, e anche un po’ stronzi. Questa cosa mi fa rabbia come mi fa rabbia il fatto che in Francia l’acqua minerale costi quasi come il vino… e da loro il vino è buono e costa caro. Hanno quattro rovine malandate e un’arena che è la metà di quella di Verona e sembra che abbiano 10 Colossei, 11 Terme di Caracalla, 14 Pompei e se gli parli degli Uffizi loro ti guardano come se stessi parlando degli scantinati del Louve. Vantano 100 tipi di formaggio e per questo si sentono i padroni della cucina mondiale. Mangiano rane e lumache come se fossero oracoli di Delfi… Ma sono rane e lumache.
Però, d’altro canto, ho sempre pensato che i francesi fossero un passettino avanti a noi. Su molte cose almeno. Per un fatto semplice, anzi due: 1) i francesi hanno fatto la Rivoluzione. L’unica peraltro che abbia fuzionato… 2) perché loro, i frances, saranno un po’ spocchiosi, un po’ furbetti, ma non sono succubi della Chiesa e della Religione. Anzi, della religione se ne fregano alquanto. E questo me li rende meno antipatici. Poi, diciamolo: hanno anche un “senso dello Stato” e del “bene pubblico” più spiccato di noi. Forse per la storia della Rivoluzione, mica per altro…
E’ vero che ultimamente anche i francesi si son fatti prendere la mano dal… nulla, come noi. Prima Sarkozy, poi Hollande… e pure i loro servizi segreti un tempo tra i più efficieni e feroci del pianeta, non sono più quelli di una volta e i terroristi non li prendono neanche se lasciano i documenti sull’auto usata per fare una strage. Ed è vero che anche i francesi, quelli con il più alto senso dello Stato, rischiano di ritrovarsi al ballottagio una populista fascistella e un liberale destrorso e quindi sono caduti molto in basso pure loro…
Al di là di questo e al di là di tutto, antipatie comprese, io guardo comunque ai francesi e alla Francia sempre con un certo interesse… E francamente la campagna elettorale francese e ciò che si prospetta con il voto di domenica prossima mi sembra più interessante delle primarie del Pd, per le quali non avverto alcuna “pulsione” emotiva.
La corsa per l’Eliseo può in cambiare lo scenario europeo. E disegnare una Francia diversa da quella che abbiamo conosciuto fino ad ora. A 4 giorni dal voto si profila un testa e testa tra Marine Le Pen (la populista fascistella) e Emmanuel Macron (il ‘liberal’, ex ministro socialista ed ex banchiere per Rothschild, formazione alla Scuola di pubblica aministrazione, che punta a prendere i voti socialisti e della destra non fascista per fermare la Le Pen e anche il gollista Fillon). Sono dati entrambi al 24%…
Il socialista Hamon, il Bernie Sanders francese, è decisamente più indietro nei sondaggi e difficilmente ce la farà ad andare al ballottagio. Anche perché superato nelle ultime settimane da Jean Luc Melenchon, il candidato della sinistra radicale e più estrema, sostenuto anche dai post comunisti…
Con una campagna elettorale puntata molto sul “digitale” e sulla “rete”per aggirare i media mainstream e cercare il massimo livello di coinvolgimento e impegno possibile dei cittadini Melenchon è accreditato di un consenso vicino al 20%… Quello che sta facendo Melenchon e con lui anche una serie di soggetti dell’arcipelago della sinistra diffusa e dispersa è qualcosa di diverso dall’uso della rete che in Italia fanno i 5 Stelle… I sostenitori di Melenchon non fanno solo “primariette”, ma attraverso una serie di strumenti specifici on line e vari siti web stanno costruendo, emendando e condividendo il Programma elettorale, lo mettono a confronto con quello degli altri candidati. Stanno facendo sentire il popolo di sinistra di nuovo protagonista e non solo spettatore o massa di manovra per candidati moderati “meno peggio”…
Nella storia della Quinta Repubblica, quella nata nel ’58 con De Gaulle, non era mai successo che un candidato della sinistra non socialista arrivasse al primo turno delle elezioni accompagnato da un tale entusiasmo. Chissà che non ci scappi la sorpresa. Certo, servirebbero i voti di Hamon, dando per persi quelli della sinistra moderata e liberal che andranno a Macron, per fare l’exploit. Ma già quello che sta facendo il candidato della sinistra radicale e tutto ciò che gli sta girando intorno, è un bel segnale per la sinistra sparsa e dispersa degli altri paesi, Itralia compresa. Melenchon sta sperimentando forme nuove di partecipazione e coinvolgimento, che dalla rete sfociano anche nelle piazze, nelle assemblee pubbliche dove a gente si guarda in faccia, si ritrova… E se Benoit Hamon, che pure ha idee condivisibili, è un esponente della nouvelle vague alla soglia dei 50 anni, Melenchon di anni ne ha 66. E’ uno della generazione di Geremy Corbyn (68), di Bernie Sanders (76). Uno di quelli insomma che hanno visto il ’68, il 77, il Vietnam, il terrorismo in Europa e che non si sono formati con Harry Potter, il Signore degli Anelli o il manuale delle Giovani Marmotte.
Diciamolo: se da noi il renzismo è già imploso (al di là di come andranno le primarie del Pd), se mostra la corda e la rottamazione si è fermata è anche perché il manuale delle Giovani Marmotte non basta. E non basta essere under 40, per dominare il vento che tira…
Sarà per la storia della rivoluzione, ma la Francia spesso insegna… E allora cerchiamo di imparare, qualche volta.
Marco Lorenzoni
Elezioni francesi, Melenchon, pd, Sinistra
ullallà le renzism l’è finì
grammelot italo lombardo franzese
Ho molti dubbi che la stessa cosa, od almeno la stessa speranza si possa verificare anche in Italia.Il popolo italiano è diverso e concordo con te che che non ha il senso dello Stato che hanno i francesi.Dietro i francesi c’è lo stato, dietro gli Italiani questo manca. E questo si sà, dipende da molti fattori, ma quello principale è quello che nel 1789 qualcosa successe in Francia ….ed ha inciso nella formazione del modo di pensare della gente.Quella specie di ”rabbia” alla quale hai accennato all’inizio che ti scaturisce sulla considerazione che i francesi hanno degli italiani, è anch’essa ragionevolmente spiegabile se uno facesse riferimento a cosa successe con la Francia quando c’era Mussolini( non tanto tempo fà di fronte ai grandi avvenimenti). Per non parlare poi degli strascichi di tutto questo sotto Vichy….quindi la loro considerazione ed atteggiamento anche dopo tutti questi anni permane e si esprime in quei modi.Credo che sia inutile sognare su Malenchon ed anch’io vorrei che fosse determinante,ma poi quando guardo a cosa c’è a Roma,in fondo a Via della Conciliziazione, mi passano tutte le illusioni,anche se una persona che si affaccia a quel balcone là in fondo dice cose giuste,ma tale fatto lo prendo più per una esigenza della Chiesa stessa ridotta com’era al lumicino e che aveva bisogno di mostrare al mondo la sua credibilità, non per una strada sulla risoluzione dei problemi.Ci vuole poco a tuonare sulle disparità del mondo, a dire no alle guerre, a dire si all’accoglienza dei profughi, ma hai sentito mai qualcuno che si è incazzato al punto quando è stata bombardata la Libia, un paese fra quelli da dove proviene il maggior flusso di profughi tanto per dirne una? Lo hanno fatto con le bombe i Francesi, poi gli Inglesi ed anche gli Americani,lo bbiamo visto per permettere alle loro multinazionali dell’energia di mettere le mano sulle fonti energetiche senza rendere conto a nessuno. Ed allora? Poi i nostri governi che hanno sempre giurato di rispettare le alleanze con questi, cosa fanno? Vanno a ribadire a Trump la fedeltà perchè esiste il terrorismo in gran parte provocato dagli occidentali stessi ? O non è vera tale causa? Si sta ripassando sopra agli stessi discorsi la cui genericità è appurata ormai da decenni e tutti sanno cosa viene prodotto, però tutti o quasi quando è al dunque proteggono tale politica con i voti della democraziainterna che però un secondo dopo viene esportata.Ecco perchè credo che al di là delle intenzioni quando vedo quelle folle sterminate che lo ascoltano penso che piano piano la partecipazione ai concetti che esprime venga cambiando quasi-come dire- in un fatto folkloristico, di questa umanità presa per il cappio fra la crisi morale del nostro sistema e la conservazione del benessere che la crisi fa diminuire ogni giorno che passa qui dentro l’occidente.Ecco perchè ho pensato quasi di essere in presenza d un meccanismo che non riconsce più dove sia la giustizia e dove sia l’inganno veicolato dai media della democrazia.Ho sentito per la Chiesa quasi il fatto che questa sia intervenuta per una propria ”esigenza storica da soddisfare” per assicurarsi la continuità nel tempo e così, in un mondo che ha perso la ragione umana , divenire il polo di attrazione delle menti nel buio della notte, smorzare automaticamente i rimasugli della ragione ed investire nellla
”sovrastruttura”, ed i deboli a centinaia di milioni quando non possno cambiare la loro situazione si rifugiano nella sovrastruttura,questo lo si sà.Maestri di come funziona il cervello umano, non ce ne sono come loro. La ”struttura” è un altra cosa e nel corso della storia, altri che si affacciavano da quel balcone, in tempi diversi, che hanno avuto la sua carica e che diversi come lui, hanno cercato di operare, hanno pesato per cambiare certe cose,ma come si vede il mondo ha pesato sul piatto della bilancia dove loro rappresentano una grande autorità morale,ma il piatto tende a schiacciare sempre i deboli.Le intenzioni sono una cosa, i fatti un altra. Per liberarci da tale fardello, io credo che in maniera diversa perchè i tempi sono diversi- ma si dovrebbe fare come nel 1789 in Francia, ma qui di rivoluzione noi abbiamo fatto solo quella fascista ed è bene pensarne il perchè.. .Ma sono troppi che non lo vogliono, troppi al punto che sono anche riusciti a mantenere il nome alla sinistra chiamadola tale facendogli fare le politiche di centro destra.Ed il popolo , quello che una volta gli dava il consenso,gli è andato dietro.A milioni.Ed a quel ”passo avanti” che si poteva fare ne sono seguiti ”due indietro”.Ed allora cosa ci si può aspettare da questo popolo ? Anche gli altri popoli europei hanno la struttura ecclesiastica, hanno le Chiese , hanno i credenti, a milioni, ma come questo nostro che contiene il cuore, le braccia e la mente di tale sistema, non c’è nessuno.E se il cuore di tutto questo è dentro casa nostra qualcosa vorrà dire.Il fascismo è morto nel 1945 formalmente, ben 30 anni dopo attraverso lotte c’era un popolo che aveva progredito. Adesso sono sostanzialmente 30 anni che dopo un arresto di tale progressione, stiamo andando all’indietro, e questo lo si deve non tanto alle persone dei politici-anche a quelli di sicuro- ma quelle persone e quei partiti li ha eletti il popolo che adesso viene tentato di essere usato con la scusa della crisi e del terrorismo, contro quelli che loro stessi indicano come ”i populismi”. Chi c’è più populista di loro e che se tali populismi aumentano questo lo si deve a loro? E’ uno slogan ma siamo passati ”da un popolo di lotte ad un popolo di lotterie”…..
Resta il fatto che le cose che in Francia dicono Melenchon e Hamon (anche se non identiche) in Italia non le dice nessuno e se qualcuno le dice è poco credibile…
si, si, sappiamo che dentro questo sistema di buone intenzioni pè costellata vla via di Damasco….dopo decenni di osservazione degli avvenimenti io ti dico che non mi fido delle cose che dicono, nemmeno loro.E questo per un semplice motivo che a lungo andare, anzi a breve andare per diverse questioni, quei programmi cozzano contro le prerogative ed i fomndamentali di questo sistema che sono quelle di mettere le mano sulle risorse per assicurare pace interna al nostro mondo ed il controllo sociale interno, fottendosene di quanto avviene al di fuori. E’ la logica delle multinazionali, più potenti degli stati, e quando non sono più potenti degli stati ,procurano di pagare i fronti interni per una sollevazione di una parte del popolo contro la miseria che hanno prodotto loro. Guarda il Venezuela e guarda la campagna che esiste contr Maduro nel mondo occidentale e ci si dovrebbe chiedere il perchè. Hanno levato di mezzo le multinazionali ma queste stanno cercando il cavallo di trpia all’interno per ritornare a sedersi sulla sedia dove stavano.L’unica cosa che lo possa impedire è la maggioranza del popolo unito, ma a contrastare questa ci sono quelli di cui si parlava prima a proposito di via della Conciliazione, indipendentemente da cosa dica quel signore vestito di bianco che per certi aspetti per loro risulta un problema , per certi altri fa funzionare meglio il flusso di quell’acqua chiamata appunto ” sovrastruttura”. Serve tutto: ” poca lana por los povres”……