MONTEPULCIANO, S.QUIRICO E PIENZA: UNA GRANDE MOSTRA SUL “CARAVAGGISMO” SENESE
MONTEPULCIANO – Se si parla di “scuola senese” nella pittura si pensa subito al ‘300, ad Ambrogio Lorenzetti, Simone Martini, Stefano Di Giovanni… Ma c’è anche una pittura senese, di alta scuolla, anche nei secoli successivi. Per esempio a cavallo tra ‘500 e ‘600. L’epoca di Caravaggio, per intenderci che a Siena fu degnamente interpretata da Domenico Beccafumi, da Antonio Bazzi detto il Sodoma, dal Riccio e dal Rustichino…
Ecco proprio quel periodo è oggetto di una grande mostra che si apre domani (18 marzo) e coinvolge tre delle città più rappresentative del Rinascimento senese: Montepulciano, San Quirico d’Orcia e Pienza.
Circa 80 le opere esposte, provenienti da collezioni pubbliche e private, allo scopo di approfondire o far riscoprire la produzione, disseminata su tutto il territorio, di straordinari maestri della Maniera e del Caravaggismo. Con il titolo ‘Il buon secolo della pittura senese. Dalla maniera moderna al lume caravaggesco’, l’importante rassegna nasce da un’idea della Fondazione Musei Senesi che i comuni interessati hanno fatto propria, soprattutto per valorizzare il ricco patrimonio artistico custodito in chiese, palazzi, musei.
A curare l’evento nel suo insieme è stato un comitato di esperti (presieduto da Antonio Paolucci), che ha supportato gli studiosi impegnati nelle tre sezioni in cui la mostra si è articolata nelle terre di Siena. Si tratta di un progetto nato dalla volontà di numerose istituzioni, con l’obiettivo appunto di raccontare il ‘buon secolo’, individuando l’attività di artisti di notevolissimo livello, ancora oggi poco conosciuti. Caratteristica importante del progetto è che tutte le sezioni si aprono al territorio, stimolando il visitatore a ricercare gli altri capolavori custoditi in pievi, monasteri, conventi, piccoli borghi della Val d’Orcia e della Valdichiana senese.
Le rassegne, in cui il progetto è cronologicamente suddiviso, partono quindi dalla presenza nelle singole località di opere d’arte rappresentative di alcuni maestri del tempo. Così si parte con il Museo Civico Pinacoteca Crociani di Montepulciano che ospita ‘Domenico Beccafumi, l’artista da giovane‘. Curata da Alessandro Angelini e Roberto Longi, questa prima mostra prende le mosse dalla tela con Santa Agnese Segni, lì conservata e di recente attribuita al Beccafumi quale opera giovanile.
L’allestimento illustra le testimonianze che hanno reso possibile tale riconoscimento e offre uno spaccato sulla storia politica della Montepulciano rinascimentale, nonché sugli esordi finora assai incerti del maestro senese e dei rapporti con altri artisti, quali Girolamo Genga, Fra’ Bartolomeo o il Marrina.
La seconda mostra è quella ideata a Palazzo Chigi Zondadari di San Quirico d’Orcia e intitolata ‘Dal Sodoma al Riccio: la pittura senese negli ultimi decenni della Repubblica’. Grazie alla curatela di Gabriele Fattorini e di Laura Martini, l’esposizione metterà insieme pale d’altare, dipinti per devozione privata e di soggetto mitologico per focalizzare l’attenzione sulla produzione artistica senese nel periodo che va dal Sacco di Roma (1527) alla fine della Repubblica (1559).
Qui lo spunto é stata la monumentale ‘Madonna col Bambino e i santi Leonardo e Sebastiano’ (conservata nell’oratorio della Misericordia) di Bartolomeo Neroni detto il Riccio, cui la selezione riserverà un focus affiancato alla tarda attività del Sodoma. Ma non mancano altri maestri del tempo, da Giorgio di Giovanni a Giomo del Sodoma, da Domenico Beccafumi a Marco Pino.
L’itinerario d’arte nelle terre di Siena si concluderà a Pienza, nel Conservatorio San Carlo Borromeo, dove sarà allestita la rassegna ‘Francesco Rustici detto il Rustichino, caravaggesco gentile‘, curata da Marco Ciampolini e Roggero Roggeri.
Lo spunto questa volta è la presenza, nella chiesa di San Carlo Borromeo, di una pala del Rustichino raffigurante la ‘Madonna col Bambino e i santi Carlo Borromeo, Francesco, Chiara, Caterina e Giovanni Battista’, mediante la quale sarà possibile indagare il naturalismo caravaggesco fiorito a Siena.
La mostra presenterà numerosi capolavori di quelle personalità artistiche che tanta importanza ebbero nell’evoluzione stilistica del Rustici come Orazio Gentileschi (il padre di Artemisia) e Antiveduto Gramatica. Ad essi si affiancheranno le opere realizzate da altri pittori senesi, quali Rutilio e Domenico Manetti, Bernardino Mei, Astolfo Petrazzi e Niccolò Tornioli che, in misura diversa, subirono l’influsso della pittura naturalista.
La mostra su tre poli sul Caravaggismo senese che si chiuderà il 30 giugno, si tiene peraltro ni concomitanza con un altro grande evento che vede al centro la pittura di Michelangelo Merisi, messa a confronto con quella di un altro maestro. Parlaimo della mostra “Piero della Francesca e Caravaggio, nel segno di Roberto Longhi”, in corso a Sansepolcro (dal 12 febbraio fino al 4 giugno). Una rilettura dei due immensi pittori fatta da una delle figure più affascinanti della storia dell’arte del XX secolo, come Longhi…
Diciamo che i due eventi sono anche una bella occasione per farsi qualche gita domenicale, alla di capolavori che sono il segno tangibile della ricchezza di questo territorio.
Caravaggio, Comune di Montepulcoano, pienza, Pitura senese, San Quirico d'Orcia