CHIUSI, IL FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA NON SI FARA’. VOGLIAMO PROVARE A SALVARLO?

giovedì 16th, marzo 2017 / 18:13
CHIUSI, IL FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA  NON SI FARA’. VOGLIAMO PROVARE A SALVARLO?
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CHIUSI – Tra le iniziative culturali non estemporanee citate nell’elenco pubblicato su queste colonne qualche giorno fa ce n’è una, anche piuttosto rilevante, che rischia di essere cancellata. Anzi è ormai quasi certo che quest’anno non si farà. Si tratta del Festival di FotografiaDiaframmi Chiusi“. Il Club I flashati che ne ha avuto l’idea e nelle tre edizioni fin qui svolte si è sobbarcato l’onere dell’organizzazione, ha deciso infatti di gettare la spugna. Lo ha annunciato uno dei promotori del Club, Matteo Fuccelli, all’incontro promosso dai Podemos una settimana fa.

Non è una buona notizia. Tutt’alto, perché il festival Diaframmi Chiusi, nonostante le scarse risorse a disposizione, e un pizzico di approssimazione nelle location della manifestazione, in tre edizioni ha ospitato fotografi importanti, ha proposto temi e opere di grande interesse ed ha ottenuto anche riconoscimenti nazionali e internazionali. Ma non solo: ha anche portato in superficie e alla ribalta un “valore” prima nascosto, inespresso, presente solo sottotraccia. Un gruppo di persone per lo più giovani, che spinte dalla passione per la fotografia come arte e come metodo di narrazione, ha messo in piedi una manifestazione di tutto rispetto. Il fatto che abbia avuto più audience nelle riviste e negli ambienti specializzati, che nella popolazione della città, è una costante di tante iniziative. E non una eccezione.

E’ comprensibile l‘amarezza dei promotori, la loro stanchezza, la paura di imbarcarsi in avventure costose e non sostenibili, quindi anche la loro decisione di mollare. Ma se davvero i flashati molleranno sarà una sconfitta non solo per loro. Ma per tutta la città. Istituzioni comprese. Un festival che ha un suo marchio, che si è conquistato in poco tempo una propria cifra riconoscibile e riconosciuta tra gli addetti, che dopo 3 anni chiude i battenti e scompare, sarebbe indubbiamente una ferita. Non indolore, perché spesso le cose si apprezzano quando vengono a mancare.

Sarebbe, per restare in tema,  la fotografia di una realtà (una città) che non riesce a dare valore neanche a dei gioielli di famiglia che non sapeva di avere…

Insomma se il Festival non si farà, sarà un peccato.  Non sappiamo se c’è tempo o margini per un ripensamento. Ma nei panni del sindaco Bettollini, del’assessore Lanari, un tentativo per vedere cosa si può fare per salvare la manifestazione, noi lo faremmo. Può uscire per quest’anno una edizione magari più contenuta, nel tempo, negli spazi e nelle spese, cercando magari di supportare i Flashati con altre forze. Si potrebbe per esempio pensare ad un festival Diaframmi Chiusi legato o in sinergia (per quest’anno, poi si vedrà) con altre manifestazioni come il Lars Rock Fest o Orizzonti. Ma qualcosa per non perderlo del tutto crediamo si debba fare. Tutti: la giunta, le opposizioni, le associazioni, e anche i cittadini.

Ci pensino bene anche i giovani e meno giovani del club promotore. Chissà, se sentissero di non essere soli potrebbero anche ripensarci…

m.l.

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