CITTA’ DELLA PIEVE, GIOCHI DI GUERRA ALLA NOTTE BIANCA. NON SI POTEVA EVITARE?

CITTA’ DELLA PIEVE – Vedendoli aggirarsi per i vicoli con fare circospetto e armati fino ai denti, con l’elmetto e la pettorina antiproiettili, anfibi e mimetica, si poteva pensare che si trattasse di reparti speciali antiterrorismo… Ma l’attentato di Berlino non c’era ancora stato, era sabato scorso. Alfano e Minniti non avevano ancora dato la direttiva di aumentare la vigilanza nei luoghi di assembramento, compresi i mercatini natalizi… Poi eravamo a Città della Pieve, non a piazza Navona, a Bolzano o a Firenze…
In effetti quei “marines” che si aggiravano per i vicoli pievesi non erano truppe speciali antiterrorismo, ma solo dei buontemponi che si divertono a giocare alla guerra. Per finta, ma come se fosse vera. Spendono pure un sacco di soldi nelle divise, nelle armi, e nell’equipaggiamento…
Lo chiamano Soft Air, è un gioco. Ne parlammo già nella primavera scorsa, su queste colonne, quando uno dei candidati a sindaco alle comunali di Chiusi, si presentò sui social, proprio con foto in divisa militare della seconda guerra mondiale… Ci fu qualche battuta e qualche polemica. Per la cronaca era il candidato della destra, che ha preso il minor numero di voti di sempre. Perché la politica si fa con altri mezzi, non con quelli della guerra.
A Città della Pieve sabato scorso, per la notte bianca natalizia, una associazione di appassionati di Soft Air aveva pure allestito una bancarella promozionale, con mitragliatori, elmetti, cannocchiali a raggi infrarossi, bandiere e video informativi… La cosa non è passata inosservata, anche se per il gran freddo, in giro c’erano solo loro, una fanfara di bersaglieri e due band musicali mezze congelate, perché il rock scalda l’animo e magari i sentimenti, ma non le mani…
Non è passata inosservata quella bancarella, dicevamo. Anzi, ha suscitato anche qualche polemica.
In effetti vedere gente adulta che gioca a fare la guerra, mentre nel mondo di guerre vere ce ne sono anche troppe e il rischio che ne scoppi una generale (come nel ’14 o nel ’40) è piuttosto elevato, è apparso a molti cittadini quantomeno una cosa di cattivo gusto. Una stupidaggine, diciamolo pure. E anche un “cattivo messaggio” rispetto al periodo, al Natale, che dovrebbe invece infondere e diffondere messaggi di pace, solidarietà, amicizia. Il Papa stesso si sforza ogni giorno per ricordarlo, ma sembra parlare ad un mondo di sordi…
Certo il Soft Air è solo un gioco, un divertissment, una passione per le rievocazioni, se vogliamo, ma in fondo è un gioco di guerra, per gente che ama evidentemente la guerra, che si diverte a sparare, sia pure per finta. Che si diverte a simulare assalti e conquiste, assedi o agguati…
Viene da chiedersi cosa provino questi signori quando vedono le immagini e i reportage da Aleppo in Tv… Lì i cecchini sparano davvero, le bombe cadono davvero, le cannonate non sono per finta…
Insomma la scelta di piazzare quella bancarella, proprio davanti alla Rocca, nel cuore della città, per la notte bianca natalizia, non è stata una scelta felice. Gli organizzatori e il Comune avrebbero potuto (e dovuto) evitarla. Giochino pure a fare la guerra gli appassionati di Soft Air, ma lo facciano tra loro, non in mezzo alla gente. Per vedere la guerra bastano i telegiornali, non c’è bisogno dei video di propaganda diffusi da una bancarella in piazza. Quella bancarella ha disturbato la sensibilità di molte persone. Ha imbruttito una iniziativa già falcidiata e resa complicata dal freddo…
A Città della Pieve le iniziative le sanno fare. Infatti hanno sempre un certo successo. La città si presta, ma anche le associazioni, i terzieri, sanno fare gruppo, comunità… Stavolta è stato fatto uno scivolone. Non è la fine del mondo. Ma è bene che si sappia.
Citttà della Pieve, fausto scricciolo, Softair
Vediamo-dal momento che sono appassionati di guerra-
perchè il Comune non instituisce una lotteria per far avere loro un biglietto ”aggratisse”di sola andata per la Siria? In quel modo si renderebbero conto davvero cosa voglia dire la guerra…e penso che tanta voglia di giocarci gli passerebbe….ma quale sport ? E’ sport secondo i lettori ? Soft air? …soft brain direi…..a Napoli detta anche ”capa fresca”, ma ognuno ha la sua evidentemente…
Signor Sacco, da softgunner con 20 anni di gioco alle spalle posso garantirle che senza questa bellissima attività, non sarei l’uomo che sono ora, con il raziocinio che mi permette di distinguere il giusto dallo sbagliato, il bene dal male, il reale dalla simulazione. Se ha modo di provare, non si lasci guidare dal pregiudizio, si faccia una sua idea in campo.
Ne approfitto per augurarle buone feste.
prima di commentare e scrivere articoli, avete mai provato a giocare con una di Associazione Sportiva Dilettentistica qualsiasi? così, forse capirete anche cosa significa il gioco del Soft Air, le loro regole e quasi tutto nel complesso, vi siete mai informati veramente di ciò, oppure giudicate solo perchè vedete gente in mimetica e repliche giocattolo? Andate in una ASD iscritta regolarmente al CONI, e chiedete informazioni, che qui, si fa dell’allarmismo e dell’ignoranza.
L’articolo – come già detto – non critica il gioco o il fatto che ci sia qualcuno che lo pratichi, quanto la presenza a ns avviso improvvida e inopportuna di una bancarella con armi e ammenn
Kicoli militari in mezzo ad un paese per una iniziativa natalizia. Stop, altro non c’è da dire.
Eh gia’, ma forse, come spesso accade e’mancata una regia.Troppo volontarismo.
Caro Remo, spesso la regia è peggiore delle comparse…..
e c’è da crederci coi tempi che corrono….
non giudicate quello che non conoscete, noi abbiamo un centro di gioco del softair con centinaia di partecipanti di ogni età (la foto nell’articolo è nostra…) purtroppo in tanti anni di attività sono ormai abituato a questi giudizi così superficiali ma posso dire che ci prova si ricrede e scopre un mondo diverso, molto differente da quello descritto qui e in mille altri articoli come questo..
Aldilà dell’inevitabile paragone con i “marines” o altri reparti militari le somiglianze si fermano su un piano estetico. Il softair è amicizia, fratellanza, attività all’aria aperta, passione per la natura, per lo sport…
Non biasimo chi ci giudica con superficialità… giudicare è uno dei principali sport nazionali, ma dire che noi giocatori amiamo la guerra è ingiusto e sbagliato. State raccontando una non verità e non credo che questa sia la missione di un bravo giornalista.
…e la regia- tanto per non farla troppo lunga- è quella organizzata più che altro dagli uomini che sono nelle istituzioni,dove abbonda l’etica dell’inutile in luogo dell’utile. L’inutile è quello che è stato messo in scena, mentre l’utile sarebbe quello di tener conto dei bisogni veri. Il guaio dei nostri tempi è quello che la gente si rifiuta di giudicare e di assegnare le priorità del vivere.Si dice sempre:”c’è bisogno anche dell’aspetto ludico che è anche insito nell’uomo”.Nessuno lo nega, ma specialmente in periodi di crisi, quanto stride il comportamento delle persone nei confronti di quella che è la realtà…e sono tutti comportamenti indotti, non nostri, veicolati dai media,che ci dicono cosa dobbiamo pensare.Il dramma è che ci sentiamo liberi di esprimerci in quel modo e di erigere monumenti alla libertà.Ecco perchè come tante volte ho detto , quando sento la parola ” liberta”,mi metto le mutande di bandone….perchè sò che dopo pronunciato quel meraviglioso sostantivo, la realtà dove si vive ci porta all’amara considerazione che nel contesto in cui viviamo,chi ha e possiede è libero di scegliere, viceversa chi non ha e non possiede non è libero.E’ libero solo o di morire di fame oppure di cercare di scappare alle tragedie della guerra, spesso rimettendoci anche le penne, perchè quella guerra o quelle guerre le abbiamo prodotte noi, uomini liberi; e ci hanno dato tale illusione di avere e/o possedere,mentre in realtà non possediamo nulla.Ed allora in tale visione sono anche le istituzioni guidate da quegli uomini che di tali cose e problemi dicono a parole di interessarsi e di adoperarsi per risolverle mentre nella realtà sono proprio loro il mezzo per assuefare la mente dei cittadini a quanto succede.Quegli uomini che ci guidano oggi non contesteranno mai il sistema, che li adopera per una funzione ben precisa che è quella di veicolare e di espandere le ragioni della sua esistenza.il limite alla loro credibilità ed onestà intellettuale spesso stà in queste ragioni e nelle spiegazioni che danno a loro stessi su tale argomento.Le ragioni le trovano per loro,per gli altri, per colorto che vorrebbero convincere, mentre per certi altri per fortuna non le trovano.
Credo che Remo si riferisse alla “regia” della Notte Bianca pievese…
A margine di questo articolo sono pervenuti una ventina di commenti,tutti anonimi o firmati in modo non chiaro, senza nome e cognome. Tutti a favore del Softair e della bancarella presente alla Notte bianca Pievese. Non li pubblichiamo non certo per il fatto che sostengano la bellezza dei giochi d guerra, ma perché anonimi e soprattutto perché contengono termini offensivi e anche minacce nei confronti dell’autore e della testata Primapagina. Termini passibili di denuncia penale. Non volendo trascinare in tribunale gente che a 40 anni si diverte a giocare coi fucili giocattolo (cosa a cui saremmo costretti, con la pubblicazione) evitiamo il problema stendendo un velo pietoso. Per noi la polemica finisce qui. In ogni caso i commenti non li abbiamo cancellati, li teniamo di conto. Ognuno giochi come vuole. Ma se gioca alla guerra, lo faccia in luoghi appartati, eviti di farsi vedere, ché è un gioco diseducativo. E’ assurda e stupida la guerra vera,figuriamoci quella simulata da persone che non hanno l’età per giocare…
Buongiorno,
ho 45 anni e gioco “alla guerra” dal 1988. Ho due figli, una vita normale, lavoro e pago le tasse. Trovo spiacevole quanto avete scritto e come lo avete scritto. La superficialità con cui avete affrontato il discorso è disarmante (giusto per restare in tema). Come in tutte le cose, ci sono persone brave e persone meno brave, alcuni che usano il cervello, altri che sono solo dei poveri esaltati e che normalmente vengono allontanati dalle associazioni sportive. Esatto, associazioni sportive regolarmente iscritte presso enti sportivi riconosciuti dal CONI. Paghiamo tasse, abbiamo tutti un regolare codice fiscale e siamo anche soggetti a visita medica con elettrocardiogramma sotto sforzo. Che vi piaccia o meno ci siamo anche noi, siamo tanti e a differenza del calcio, sport nazionale, nessuno di noi a mai accoltellato nessuno, anzi generalmente le nostre “giocate” si concludono in amicizia davanti ad una birra, dopo però, perchè tra le nostre regole vige il divieto di alcool o droghe. Se volete approfondire potete trovare gli statuti delle associazioni italiane depositati presso il registro. A questo punto, non vi chiedo le scuse per le offese che ci avete fatto, ma quantomeno un doveroso diritto di replica da parte di qualche responsabile regionale.
Grazie a tutti.
Luca
II suo commento, sig. Pacchiarini non è anonimo e come vede lè stato pubblicato. Non è neanche troppo offensivo. Però anche Lei non ha letto bene ciò che è scritto nell’articolo, o non l’ha capito. Al di là del giudizio su uno sport – che è lecito, credo: posso dire che non mi piace il softair, così come non mi piace il pugilato, la lotta libera, o che so, il Curling? C’è gente che odia il calcio, che ritiene il ciclismo uno sport di drogati… e allora? non lo può dire? Non scherziamo! – vorrei far notare che l’articolo ha posto un problema di opportunità di quella bancarella promozionale, con esposizione di armi e apparecchi militari, e della presenza di persone adulte in divisa e armate (sia pure per finta), nell’ambito di una iniziativa natalizia, in un centro storico e non in aperta campagna. Se gli appassionati di softair avessero fatto una loro “giocata” nelle campagne, non ne avremmo certo parlato sul giornale. E la critica, se legge bene, è più a chi ha previsto e consentito quella bancarella e quelle presenze, che non agli appassionati di softair… Chiaro adesso?
candidato sindaco si presentò proprio sui social in divisa militare della seconda guerra mondiale……………..ma stiamo scherzando è lei CHE HA RUBATO DAL PROFILO DI SALARIS LA FOTO METTENDOLA E MANIPOLANDO A SUO PIACIMENTO LA REALA’…poi ci insegni lei ha fare politica….come si fà la politica?ha creato un caos con questo articolo solo per il gusto di chè…..comunque sono fermamente convinta che il giornalismo è altro…Buon Natale Sig. Lorenzoni
Non capisco perchè bisogna sempre deviare da ciò che è scritto nell’articolo, che in questo caso parla della scelta infelice di inserire nell’evento del Natale pievese, una “partita” di Soft air, svolta tra i vicoli pievesi e relativa bancarella. Momento e location sbagliatissime concordo! Di solito questo “gioco” viene praticato nei boschi e utilizzando ruderi e caseggiati abbandonati, non certo nel centro storico abitato, dove ci si apprestava a festeggiare il Natale. La critica sta in questo, per il resto non condivido questa pratica, ma rispetto gli hobby e gli interessi altrui.