RINASCE LA DODECAPOLI ETRUSCA, FIRMATA L’INTESA TRA 12 CITTA’ TOSCANE, UMBRE E LAZIALI

CHIUSI – Ora è ufficiale. C’è anche la firma. Dopo 2.500 anni rinasce la Dodecapoli Etrusca. Nella sala San Francesco della città di Porsenna, i sindaci e assessori di Perugia, Arezzo, Grosseto, Volterra, Cortona, Cerveteri, Piombino, Formello, Montalto di Castro, Castiglion della Pescaia, Tarquinia e Chiusi hanno sottoscritto il documento che sancisce l’intesa e lancia la candidatura della Dodecapoli Etrusca a divenire Patrimonio dell’Umanità (Unesco).
Le antiche “Città stato” dell’Etruria insomma provano a riunire le forze e a lavorare in sintonia, come 25 secoli fa, quando gli etruschi giunsero a sfidare la potenza di Roma. All’epoca si chiamavano diversamente: Montalto di Castro era Vulci, Piombino si chiamava Populonia, Castiglion della Pescaia Vetulonia, Formello era Veio, Cerveteri Caere…
Non figura tra i firmatari il Comune di Orvieto, l’antica Volsini, dove pare che i capi della Dodecapoli si riunissero una volta l’anno, nel tempio del Fanum Voltumnae… Ma con la città della Rupe le firme sarebbero 13, e in 13 a tavola non porta bene…
Ben venga dunque la firma e tutto ciò che ne seguirà. Per noi di Primapagina – lo abbiamo già scritto in un articolo precedente del 20 marzo e in uno del 13 ottobre 2013 – è motivo di soddisfazione. La proposta di rimettere in piedi la Dodecapoli come rete tra i comuni interessati, a scopo promozionale, turistico e culturale, con apposito marchio, sito internet, iniziative comuni e a rotazione, fu lanciata nel 2012 proprio dalle colonne del nostro giornale. Alcuni sindaci interpellati risposero con entusiasmo (Volterra, Piombino, Montalto, Cerveteri…), il sindaco di Chiusi, che noi invitavamo a farsi capofila e promotore dell’iniziativa, si mostrò anch’egli possibilista. Poi però, il Comune di Chiusi, che non ci aveva mai pensato, alla Dodecapoli, ha fatto finta di ignorare quella proposta, è andato avanti un po’ in sordina e oggi prova a prendersi il merito dell’operazione, che forse, senza quella nostra sollecitazione non sarebbe mai nata. Insomma, Scaramelli esulta e fa bene ad esultare. Ma nella migliore delle ipotesi è arrivato… secondo.
Alla fine però l’importante è il risultato. E il risultato è che qualcosa in quella direzione si è mosso. Anzi è stato fatto un passo molto significativo. E propedeutico a qualsiasi azione.
Adesso il comune capofila non sarà Chiusi, ma Perugia, che è la città più grande. Ma cambia poco.
Certo, se il tutto dovesse incentrarsi o fermarsi alla stesura della candidatura Unesco, e quello fosse l’unico obiettivo, sarebbe l’ennesima occasione sprecata. La candidatura a Patrimonio dell’Umanità, sarebbe certamente una bella “medaglia”, ma da sola non risolverebbe niente. La cosa decisiva, che può concretamente, ridare vigore e slancio turistico e culturale alle città della Dodecapoli (che sono tutte nel raggio di 200 km circa da Chiusi che forse è la più centrale) è la “rete”, cioè l’identità comune rappresentata da un marchio chiaro e riconoscibile, dai gadgets che possono essere messi in circolazione per veicolare quel marchio, dai materiali informativi e promozionali comuni, dalle iniziative culturali, compresi spettacoli, festival e convegni da tenersi nella varie città… Solo il flusso e lo scambio turistico “interno” alle 12 città potrebbe creare numeri significativi per tutti. Quanti cittadini di Cortona sono stati a Tarquinia, o a Cerveteri e quanti perugini o volterrani hanno visitato Chiusi? Il flusso potrebbe essere aiutato, incoraggiato, sostenuto con spettacoli, i convegni, iniziative varie… Certo, molte cose, nelle città della Dodecapoli dovranno essere ripensate e strutturate in funzione di quel marchio… Insomma una bella sfida. Ed è una bella sfida anche ripartire dal passato remoto (ma illustre), per guardare al futuro. Basta non sbagliare obiettivo.
Arezzo, Castiglion della Pescaia, Cerveteri, chiusi, Cortona, Dodecapoli Erusca, etruschi, Montalto di castro, Perugia, Piombino, Tarquinia, Volterra
Finalmente qualcuno che ha capito che ad essere proficua per tutti è l’unità e non la frattura o la secessione.Come parte di qs progetto potrebbe inserirsi anche un’altra idea di PrimaPagina, quella di “addobbare” luoghi strategici delle città dodecapoliche con parte dei reperti archeologici che giacciono nei magazzini dei musei…Il processo per ottenere l’autorizzazione è lungo. Si potrebbe iniziare a pensarci.
A proposito delle proposte di PP, a suo tempo: http://win.primapaginachiusi.it/Search_View.aspx?Articleid=1615&word=Dodecapoli%20etrusca&ContentType=jpg
e qui http://win.primapaginachiusi.it/Search_View.aspx?Articleid=1612&word=Dodecapoli%20etrusca&ContentType=jpg
Già, perché manca Orvieto? Solo perché se no i firmatari sarebbero stati 13?
Diciamo che, rispetto all’originaria, è una dodecapoli etrusca riveduta e corretta con qualche mancanza e qualche sostituzione. In ogni caso una buona iniziativa con notevoli prospettive turistiche ammesso che non sia solo l’ennesimo provvedimento propagandistico che si ferma all’enunciazione fatta di fronte alle telecamere.
Staremo a vedere. Permettetemi una battuta: spero che la candidatura a patrimonio dell’Unesco non sia sponsorizzata dal cav. Valori, presunto cittadino onorario di Chiusi.
Rileggendo l’articolo mi è venuta da fare una precisazione: la prima proposta di collaborazione tra le dodici città fu lanciata dal sindaco Marco Ciarini nel 1995.
Quindi diciamo che Prima Pagina questa volta è arrivato secondo, a 14 anni di distanza, e il sindaco terzo.
E come mai non è andata avanti? Mica governava qualcun altro… Ciarini ha governato Chiusi per 8 anni, poi c’è stato Ceccobao con la medesima maggioranza, per altri 9…Infine Scaramelli… Forse nessuno ci ha mai creduto veramente… E comunque, la proposta di primapagina era rivolta in primis a Scaramelli, affinché facesse di Chiusi il comune promotore e capofila… Scaramelli si è mosso a modo suo, ma promotore e capofila è Perugia… Forse ha aspettato un po’ troppo anche lui. Già nel 2012 alcuni sindaci delle città interessate si dissero pronti ad avviare i contatti… qualcuno probabilmente chiamò anche il Comune di Chiusi… Comunque da qualche parte si è cominciato e alla fine è la cosa più importante…
Su facebook, intervenendo in un dibattito sull’argomento il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli scrive: “Dare a Cesare ciò che è di Cesare: l’idea la suggerì lo scorso anno Marco Lorenzoni in un’intervista che mi fece, poi Chiusi e Perugia ci hanno creduto insieme agli altri comuni dietro nostro sollecito e coordinamento. Tutto qua”.
Diciamo che l’idea fu lanciata da un articolo di primapagina, poi ripreso nell’intervista. Ma è un dettaglio. Bene così. Grazie della precisazione. Come ho già scritto, alla fine quello che conta è il risultato…
Sembra incredibile che questa iniziativa non abbia coinvolto Orvieto (l’antica Volsinii) che fu l’ultimo baluardo etrusco contro l’invasione romana, oltreché sede del Fanum Voltumnae come già ricordato nell’articolo, menzionata e considerata da storici e archeologi come una delle 12 città stato etrusche. Questa assenza è a dir poco imbarazzante, chi ha promosso l’iniziativa dovrebbe tornare sui suoi passi e colmare questa inspiegabile lacuna.
Ci siamo domandati anche noi perché Orvieto non faccia parte del progetto. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Eppure quando lanciammo per primi l’idea, nell’estate 2012, tra i sindaci che risposero dichiarandosi interessati figurava anche il sindaco di Orvieto Concina. Crediamo, come Lei, che la lacuna debba essere colmata…
aspettando la nuova amministrazione di Orvieto, che senz’altro non farà cadere nel vuoto questa opportunità!