RIFORMA DEL SENATO: RENZI E IL PD STANNO ATTUANDO IL PIANO DI BERLUSCONI. VANNO FERMATI! UN APPELLO DI GRANDI COSTITUZIONALISTI E INTELLETTUALI

ROMA. Il consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il ddl che riforma il Senato e ne ridisegna le funzioni, proposto dal premier Renzi. Ma proprio nelle ore in cui il Governo si mostra determinato ad andare avanti su questa strada, senza dare la parola al Parlamento sulla questione, c’è chi intravede nel provvedimento un indizio di “svolta autoritaria”, un altro tassello nella costruzione di una “democrazia plebiscitaria” contraria al dettato costituzionale.
Un gruppo di giuristi, costituzionalisti, intellettuali di vario orientamento ha diffuso un appello che mette in guardia dai rischi di una simile deriva e accusa da un lato la politica e il Parlamento di stravolgere la Costituzione, dall’altro i partiti, la stampa e i cittadini di assistere attoniti e consenzienti a tale scempio. I firmatari dell’appello affibbiano al Pd la responsabilità enorme di consentire l’attuazione del piano che era di Berlusconi, dopo averlo, a parole, osteggiato per anni…
Le firme sono di figure di primissimo piano dell’intellighenzia nazionale (tra gli altri Salvatore Settis, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Nadia Urbinati, Carla Bonsanti… ), figure peraltro non lontane dalle posizioni politiche del centro sinistra. Per il Pd un bel siluro.
Ecco l’appello:
Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali. Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone”.
Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao
E’, senza entrare nella retorica,una riedizione del 1922 in chiave moderna.
Anche allora si propose un uomo forte proveniente dalla sinistra riformista,per risolvere il problema del presunto decadimento del paese,appoggiato dai maggiorenti.
Anche allora:eliminazione parlamentare opposizioni,presunto accordo con cattolici e loro Partiti,rapidamenti eliminati una volta arrivati al potere per via parlamentare.
Lo stesso Partito Nazionale in Germania,arrivo’ al potere maggioritario con le elezioni e forte dei numeri assoluti,cambio’ legge e costituzione spazzando via ,di fatto le opposizioni dal Parlamento.
Purtroppo,il nostro popolo ha coscienza democratica e cultura liberale molto fragile.
@ Baglioni.Mi trova d’accordo il suo discorso anche se i tempi sono diversi, quelli che sono i presupposti essenziali non cambiano.Il tutto poggia sull’ignoranza della gente e dei votanti chiamati alle grandi ”prove di democrazia” delle primarie a riconoscere l’identità e le similitudini del passato , anzi, a non volersene nemmeno curare di riconoscerle considerandole paletti alla loro politica.Se pur concepibile in questa fase suona anche un po’ strano l’appello delle autorità e dei costituzionalisti nel dire”fermiamoli”. Parecchi di quelli
votavano e votano per quel partito che ha fatto un patto con Berlusconi affinchè si metta al riparo dalle imboscate e l’unica garanzia per questo viatico è la destra.Quale credibilità hanno questi signori anche se oggi stretti nella morsa dicono il vero ? L’equazione , sarà brutale ma fa tornare i conti e la realtà: tale popolo tale governo.
Ho sempre avuto fiducia in Rodotà e Zagrebelsky e non mi fido di Renzi che è di sinistra e fa le riforme della destra e ormai è da un po’ che non mi fido più nemmeno del PD. Dobbiamo impedire che mettano le loro mani sulla Costituzione: un Premier di tal fatta non deve avere maggiori poteri e le leggi di questi politici non possono essere votate da una sola Camera (ce ne vorrebbero tre, non due di Camere)
E’ la deriva del pensiero unico o delle due destre (come le chiama Revelli).
L’erosione della democrazia in tutto l’occidente è in atto dalla fine degli anni settanta e ora si prova l’assalto finale.
La globalizzazione, i nuovi assetti mondiali, la perdita di potere dello stato nazione…non potevano non avere conseguenze. La destra ha saputo leggere la nuova situazione, la sinistra…si è accodata.
Che Renzi fosse più dannivo di Berlusconi e D’Alema ci voleva poco a capirlo, e gli italiani ormai vedendo la democrazia “tutta curva e stanca quasi quasi non la riconoscono più”.
Mi ripeto dicendo che di fronte ad una tale situazione, la sinistra od i suoi rimasugli dovrebbero insorgere e non dimenarsi dentro un partito che non esiste e che è diventato una gioiosa macchina da guerra per infrangere quello che rimane dei riferimenti democratici.E’ un passaggio sostanziale questo a cui stiamo assistendo che priverà la gente che ancora ha degli strumenti per avvalersene di quelle facoltà democratiche delle quali ci sarà estremo bisogno quando ancora la lotta si farà più accesa. E la lotta sarà fra i diritti e coloro che per loro stessa sopravvivenza li vorranno cancellare, isolare e comprimere tali diritti.Stiamo purtroppo assistendo all’azione di una moltitudine del nulla che senza capirlo sta distruggendo repentinamente gli strumenti di una democrazia che è costata sangue e che da 30 anni viene costantemente erosa da uno stato demolito giorno dopo giorno dalla famelicità di gruppi economici che producono la miseria per gli altri ed i profitti per loro,e dall’insipienza di chi ancora cerca di alzare il ditino e dice di aver capito tutto e che presenta lo scenario dell’ultima spiaggia se non si accettano tali riforme fatte da loro insieme a Verdini e Berlusconi.Tale azione è permessa da uno stuolo di politici che hanno eretto la velocità ed il pragmatismo come simbolo del cambiamento e su cui giuocano la loro stessa esistenza.Sono stati sin dalla loro nascita politica un dramma per l’Italia.Un dramma su cui hano investito menti politiche raffinate che dal dopoguerra ad oggi hanno portato a questo.Ieri sera ho assistito al film di Veltroni dal titolo ”Quando c’era Berlinguer” e sepppur è chiaro che il passato non ritorna e che occorre fare i conti col presente, non ho potuto che osservare l’enorme differenza DELLO SPESSORE POLITICO, etico e morale di quegli anni in quei gruppi dirigenti di quel partito che raffrontato con quello attuale sedicente di sinistra è come essere in presenza di una formica di fronte ad un elefante.iL DEGRADO DELL’iTALIA è COMINCIATO DA QUEL DEGRADO
Ancora qui, Carlo, ma dai… ma ancora ti ostini a cercare la sinistra? Non senti il vento che spira e che non si ferma con le mani? Non lo senti il profumo del nuovo che avanza? Non avverti la carica di energia che hanno dentro questi “uomini del fare”? Ancora stai lì a rimestare nel passato… addirittura vai a scomodare anticaglie come Berlinguer… Aggiòrnati, amico mio… O lascia perdere!
(A proposito del film “Quando c’era Berlinguer”, il fatto che lo lo abbia diretto Veltroni non depone a favore… e sento puzza di operazione di mercato, per sfruttare il trentennale della morte… Walterino come segretario è stato una frana – e per fortuna sua non è mai stato comunista – , ma in queste cose (fiutare il vento, far soldi…) è bravino. Del resto anche Berlusconi ha fatto soldi a palate con quelli di Striscia e delle Iene che nelle sue Tv lo prendevano allegramente per il culo… Lucrava pure sulle prese per il culo, un genio!
Marco, sò bene che la tua riflessione dimostra che le nuova dirigenza della sedicente sinistra porta acqua al molino del conservatorisno italian style ( guarda caso servendosi anche delle prerogative per far fuori Berlusconi a giudicare dalle parole della Gelmini sull’ ” abbraccio mortale” con Renzi che avrebbe buttato l’esca).Credo che sia un processo ormai irreversibile di decadenza ed anche di ”notte della ragione” per la sinistra che tende a cambiare i contenuti valoriali e non sostituirli con nulla, se non con quelli della necessità del pragmatismo .Solo una perplessità che mi permetto di rilevare anche se senbra che uno possa essere schematico ma alla fin fine ciò che conta sono gli equilibri di potere che permettono l’affermarsi o meno di certe politiche. Ed allora si pensa proprio che con certe politiche le fette della democrazia siano più penetranti nei nostri ordinamenti e che producano più democrazia e meno assolutismo decisionale? Bene, con tale problema si deve confrontare lo schieramento sedicente progressista, dal momento che il programma attuale prevede in linea col blayrismo di Renzi la riduzione dei diritti del mondo del lavoro dando più potere alle aziende per lo sviluppo e perchè si crede che esso passi attraverso il concetto aziendalistico.In fondo il modello dice questo:più impiego so lo se c’è più sviluppo, altrimenti si decade.Questa è la logica che non ammette remore. Ricordo sommessamente che nel ventennio ’60-70 una disposizione approvata e fortemente voluta dalle sinistre e da una gran parte del mondo sindacale portò allo statuto dei Lavoratori, quell’insieme di regole e disposizioni per le quali sono stati acquisiti diritti e più spazio democratico da parte delle classi subalterne, il welfare, ed anche la crescita di una coscienza e consapevolezza dell’uguaglianza di mete sacrosante a cui la società tendeva. Oggi viene rimangiato tutto pezzo per pezzo e sostituito col ”fumo”..E se sono le sinistre che usano gli stessi strumenti della destra per manovrare il mercato e le sue leggi allora mi sembra normale che la gente preferisca l’originale invece che la copia. L’originale è in effetti pronto ed incomincia ad emettere la sua forza.Tale modello originale è ancora una volta quello dello spaccio di contenuti di sinistra col suggello del centro destra, solidale al punto di fare delle riforme strutturali che producano il modello detto prima in totale sintonia.In pratica gli anni ’50 nella attuale modernità del post-industriale-cibernetico.E’ un bel progetto, del quale fruiranno le famiglie ed i figli di coloro che oggi battono le mano, che sono parecchui di coloro-prole compresa- che 30 anni fa volevano cambiare il mondo.Le lezioni della storia con le teste attuali servono a poco,ma le menti sopraffine che presentano gli scenari futuri e che sentiamo tutte le sere in TV e l’etica dei TG(tutti, nessuno escluso) è quella che se si vuole mettere nuovo carburante nel motore occorre mettere più addittivi alla benzina e saper innovare l’alimentazione di un ferrovecchio che produce solo compressione per le classi subalterne.Sì, Marco, almeno personalmente sono ancora fermo lì a quel punto, perchè ancora credo che entrare dalla finestra per uscire dalla porta come viene fatto oggi spargendo questo etere che sovrasta tutto e tutti sia controproducente e sia il rimedio.peggiore del male.La storia passata contiene tali esempi.Non ho certezze, ma non ho ugualmente dubbi che tale strada produca il restringimento per chi oggi non ha e che domani avrà ancora di meno dell’oggi.
Il ”mercato” così funziona e non c’è alternativa a tale ”Dio” quando lo si accetta.