DOMANI, CORTEO DEL 1 MAGGIO A CHIUSI SCALO (SPERANDO CHE NON SIA UN RITUALE STANCO)

martedì 30th, aprile 2024 / 12:21
DOMANI, CORTEO DEL 1 MAGGIO A CHIUSI SCALO (SPERANDO CHE NON SIA UN RITUALE STANCO)
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CHIUSI – Domani è il 1 Maggio, Festa dei lavoratori. Il classico corteo di zona (Chiusi, Sarteano, Cetona e San Casciano Bagni) organizzato da Cgil, Cisl e Uil con le varie iniziative collaterali quest’anno si svolgerà a Chiusi Scalo. “Costruiamo insieme un’Europa d Pace, lavoroi e giustizia sociale” questo lo slogan scelto dai sindacati. Con un richiamo alle imminenti elezioni europee, ma anche alla necessità di bandire le guerre dal continente e dal mondo intero, ma anche al lavoro che sembra diventato anch’esso una guerra, che fa centinaia di morti. Ultimo, un ragazzo di 23 anni mentre scaricava un camion a Tre Berte di Montepulciano, due settimane fa.

La manifestazione partirà dal ritrovo alle 9,45 in Via Mameli, cioè nella strada in cui si trova la sede della Cgil, dove, alle 10,30 verrà intitolata la sala riunioni a Reno Cesarini, sindacalista storico scomparso di recente a 97 anni… Poi il corteo per le vie cittadine finoa piazza Garibaldi in cui alle 11,45 si gerrà la premiazione dei partecipanti al Concorso per studenti degli istituti superiori della valdichiana sul tema “Liberazione, lavoro, Costituzione”, in collaborazione con Anpi.  Alle 12,00, comizio di un rappresentante sindacale con esibizione delle bande musicali di Chiusi, Cetona, San Casciano e Sarteano. Alle 13,00 pranzo sociale, presso la sede della contrada delle Biffe in colllaborazione con l’Auser di Chiusi Scalo.  In Piazza Garibaldi saranno esposte durante la mattinata foto storiche di manifestazioni sindacali della Valdichiana dagli anni ’50 in poi. Un po’ di “memoria” non fa male, anche perchè viviamo tempi in cui la memoria è corta o latitante.

Sui grandi temi della pace e delle guerre, sull’invio di armi all’Ucraina e sul genocidio dei palestinesi in atto a Gaza e in Cisgiordania ad opera dell’esercito israeliano le organizzazioni sindacali si sono mobilitate, ma non come in altri frangenti del passato. Hanno faticatoa prendere posizioni nette. Vedremo se con le univeristà di tutto il mondo occupate o in rivolta, come nel ’68 e negli anni della guerra in Vietnam, contro i massacri in Medio Oriente e in Ucraina, anche il 1° maggio dei sindacati e dei lavoratori italiani alzerà il volume per chiedere il cessate il fuoco  e negoziati subito in entrambi i fronti. Anche sulla strage infinita delle morti sul lavoro i sindacati si sono fatti sentire a più riprese, ma il volume va alzato per chiedere risposte efficaci anche su questo buco nero che rende l’Italia un paese in cui è troppo facile morire di lavoro. E troppo frequente. Questa mattina all’auditorium la Villetta, sempre a Chiusi, la Cgil Siena ha organ izato un convegno proprio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ormai una vera emnergenza nazionale, che certo non risparmia nemmeno questo territorio.  Di temi sul tappeto ce ne son anche altri:

Il precariato che dilaga e sta diventando una norma… come dilaga l’evasione fiscale, che è una pugnalata alle spalle al welfare, cioè alla sanità pubblica, alla scuola pubblica, a i trasporti pubblici. In una parola al potere di acquisto e alla vita di campa di salario o stipendio e non di rendite e speculazioni finanziarie.

Così come il 25 aprile ha riacceso i riflettori sui pericoli di un fascismo strisciante (ma neanche troppo strisciante) e sulla difficoltà del Governo e della maggioranza che lo sostiene a pronunciare la parola antifascista, così dal 1 Maggio è lecito aspettarsi qualcosa di più del classico corteo dei trattori tirati a lucido…  Non sono tempi da rituali stanchi questi. Il rischio che al corteo di domani a Chiusi Scalo (ma anche negli altri cortei del 1 maggio) sfilino solo pensionati è alto, perché così è stato negli ultimi anni. Purtroppo. Ci piacerebbe vedere uno scatto partecipativo anche da parte di altre generazioni che sembrano diventate invisibili.

“Guerra al regno della Guerra, morte al regno della morte; contro il dritto del del più forte, forza amici, è giunto il dì. Il riscatto del lavoro dei suoi figli opra sarà: o vivremo del lavoro o pugnando si morrà…” questa è una strofa dell’Inno dei lavoratori (parole di Filippo Turati, Musica di Amintore Galli, 1886) che domani tutte le bande intoneranno… farebbe bene rileggerne il testo, ogni tanto…

m.l.

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