PIEGARO, DA OGGI A DOMENICA IL FESTIVAL DEL VETRO. UNA STORIA CHE VA DAL MEDIOEVO ALL’INDUSTRIA DEI GIORNI NOSTRI

PIEGARO, DA OGGI A DOMENICA IL FESTIVAL DEL VETRO. UNA STORIA CHE VA DAL MEDIOEVO ALL’INDUSTRIA DEI GIORNI NOSTRI
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E’ una storia lunga secoli, quella della lavorazione del vetro a Piegaro, borgo medievale incastonato su una delle colline che dominano la Val Nestore. Una storia che si può rivivere nel prossimo fine settimana, passeggiando per il dedalo di viuzze del centro storico. Da oggi, 30 maggio, al 1 giugno è in programma infatti il Festival del Vetro.

Il vetro a Piegaro, un’avventura intrisa di arte, professionalità, conoscenze scientifiche che si sono evolute nel corso dei secoli, fino ad oggi. Alcuni documenti risalenti al XIII e fino al XIV secolo, parlano di lastre di vetro e tessere musive che venivano realizzate nella vetreria di Piegaro e utilizzate per le vetrate e i mosaici del Duomo di Orvieto,  autentico capolavoro dell’architettura gotica dell’Italia Centrale. Il prosieguo di quella tradizione vetraria ha trovato una sua dimensione industriale produttiva negli anni 60 del secolo scorso. Due gli eventi che fecero da volano per un cambiamento radicale verso il benessere delle popolazioni della vallata: il primo la nazionalizzazione dell’energia elettrica attraverso la centrale Enel di Pietrafitta; il secondo la nascita della Vetreria Cooperativa Piegarese (VCP). Furono i primi nuclei di carattere industriale del territorio che permisero agli abitanti di uscire lentamente dalla miseria economica e materiale della mezzadria. Sì, la VCP nacque per la voglia di riscatto di queste popolazioni. Un periodo durissimo dove in molti si ritrovarono costretti a mettersi in gioco e dotarsi di una nuova professionalità. Furono anni di sacrifici eroici, anche mesi senza poter prendere uno stipendio, ma bisognava andare avanti, l’entusiasmo, a sentire i racconti degli anziani oggi, non mancava. Cittadini che si costruivano con il loro lavoro il proprio futuro. Un po’ come accade in questi mesi con la Trafocoop, nata dalle ceneri della vecchia azienda che gestita all’insegna della speculazione e incompetenza dalla vecchia proprietà, è finita con i libri contabili in Tribunale.

La Val Nestore, è bene ricordarlo, poi seppe costruire con le proprie capacità e l’attivismo delle Istituzioni locali, un Distretto industriale di grande rilevanza. Aziende molto qualificate che per decenni distribuirono reddito buono, a seguito del quale tutta l’economia decollò. Oggi di quel Distretto rimane ben poco, il vento del liberismo e della delocalizzazione produttiva ha soffiato forte anche da queste parti. Tra le aziende rimaste in piedi c’è la VCP che è diventata un colosso nazionale.

Ma a ricordare l’importanza e la storia della lavorazio e del vetro c’è anche un Museo.   Esso è collocato e con piena armonia architettonica all’interno dell’antica fabbrica del vetro, la quale è risalente all’inizio dell’Ottocento e ristrutturata preservando l’architettura e la disposizione dei locali. Il Museo del vetro di Piegaro è uno dei pochi esempi di strutture preindustriali sopravvissute in Italia. Esso espone i vari manufatti vetrari della fabbrica, creati attraverso i secoli, come bicchieri, bottiglie, caraffe, damigiane e fiaschi con decorazioni in oro zecchino. Il percorso di visita consente di conoscere interamente il ciclo produttivo, dall’arrivo delle materie prime alla creazione del prodotto finito, passando per le fasi della fusione del vetro e della lavorazione, manuale o semiautomatica. Le due sale del piano principale, conservando le pareti annerite dal fumo, sono sviluppate intorno ai resti del forno fusorio, mentre il piano seminterrato custodisce la rete di cunicoli sottostante il forno, per la circolazione del calore, e al centro di esso una colata di vetro verde versata nel 1968 in occasione dello spegnimento definitivo della fornace. Il Museo è dotato di un ricco apparato multimediale, e attraverso di esso vengono illustrate le tecniche di produzione del vetro dall’antichità ai giorni nostri, nonché la storia di Piegaro e del suo territorio, che è sempre stata strettamente legata alle vetrerie.

r.c.

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