CASTIGLIONE DEL LAGO, DOMENICA A “NARRAZIONI” INCONTRO CON LO SCRITTORE GIOVANNI DOZZINI E IL SUO “PRIGIONIERO AMERICANO”

CASTIGLIONE DEL LAGO, DOMENICA A “NARRAZIONI” INCONTRO CON LO SCRITTORE GIOVANNI DOZZINI E IL SUO “PRIGIONIERO AMERICANO”
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CASTIGLIONE DEL LAGO.  La rassegna “Narrazioni: storie, racconti, scritture”, organizzata dal Comune di Castiglione del Lago, in collaborazione con la libreria “Libri Parlanti Books & Coffee” e la Biblioteca Comunale, conti ua a proporre appuntamenti interessanti. Domenica 14 aprile, ore 17, a Palazzo della Corgna, l’appuntamento sarà con lo scrittore perugino Giovanni Dozzini e con il suio libro “Il prigioniero americano” (Fandango). E avvicinandosi il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, si tratta di un appuntamento “in tema”, perché il libro che verrà presentato parla proprio della Resistenza. In Umbria. Sull’Appennino umbro-marchigiano. Ed è ispirato ad una storia vera.
Nella primavera del 1944 l’Europa è in fiamme, e sulle montagne dell’Appennino Umbro-Marchigiano si incrociano i destini di un uomo e una donna. Lui è il console degli Stati Uniti d’America Walter Orebaugh che, arrestato a Montecarlo sul finire del 1942 e tenuto confinato prima a Gubbio e quindi a Perugia, fugge nel gennaio 1944, per unirsi alla Brigata San Faustino, una banda partigiana composta da alcuni ufficiali dell’esercito italiano e da una schiera di giovani proletari della zona. Lei è Maria Keller, ballerina ungherese di tip-tap che nel dicembre del 1939, dopo aver girato per anni il Mediterraneo con una compagnia internazionale, è finita in carcere a Perugia con l’accusa di spionaggio al soldo dei francesi, per poi fuggire dopo quattro anni raggiungendo i partigiani in montagna.
È la primavera della grande offensiva partigiana e a Orebaugh viene richiesto di mettere la Brigata San Faustino in collegamento con il comando alleato, oltre la linea del fronte: quello che mancano sono le armi per affrontare il nemico che razzia e terrorizza il centro Italia. Ma lontano dai campi delle operazioni, dagli scontri tra i vari comandanti partigiani è la figura di Maria Keller ad agitare l’animo dei combattenti: come ha fatto a evadere? E se fosse una spia dei fascisti arrivata tra loro per spiarne le mosse? È possibile credere a quello che racconta? Insomma un romanzo introspettivo, che racconta una pagina della Resistenza,da una angolazione insolita. E con molti punti interrogativi. 
Giovanni Dozzini è nato a Perugia nel 1978, è giornalista e scrittore. Ha pubblicato i romanzi “Il cinese della piazza del Pino” (Midgard, 2005), “L’uomo che manca” (Lantana, 2011), “La scelta” (Nutrimenti, 2016) e “E Baboucar guidava la fila” (Minimum Fax, 2018), con cui ha vinto lo European Union Prize for Literature 2019, tradotto in dodici paesi. Per Fandango è uscito il romanzo “Qui dovevo stare” (2021), vincitore del Premio Fulgineamente 2022. È tra gli organizzatori del festival di letteratura ispano-americana Encuentro.
Domenica a Narrazioni condurrà l’incontro Jacopo Mordenti. L’ingresso è gratuito ma è consigliata la prenotazione ai numeri 0759658260, 075951822 e 3486416096.
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