ALTA VELOCITA’, STAZIONI E VIABILITA’: ADESSO COMITATO E COMUNE REMANO INSIEME. LA BUFALA MEDIA ETRURIA MORIRA’ DI FAME…

CHIUSI – A Siena insistono sulla bufala della stazione in linea Media Etruria a Creti-Farneta. E il bello è che ad insistere sono una consigliera regionale del Pd, tale Anna Paris, che evidentemente non è mai stata a Farneta e non ha mai preso un treno e il Prof. Stefano Maggi, che invece di treni se ne intende e parecchio essendo anche docente di Storia dei Trasporti all’Ateneo senese. Giovedì 21 marzo, ore 17,30, Anna Paris e Stefano Maggi saranno i relatori di un incontro pubblico alla Saletta dei Mutilati in via Cesare Maccari 1, a Siena. Titolo: “Nuova stazione AV Media Etruria, la scela giusta per l’alta velocità nella Toscana centro meridionale”. Su quale sia la linea dei due non vi sono dubbi. Del resto entrambi hanno già espresso, in altre occasioni, lo stesso concetto. I dubbi vengono se si va a vedere quali linee ferroviarie (connessioni) si incontrerebbero con l’Alta velocità a Creti-Farneta. Non ce n’è nemmeno una. E anche il casello autostradale Valdichiana, a Bettolle, il più vicino, è comunque a più di 10 km. Il doppio di quanti ce ne siano tra il casello di Chiusi-Chianciano e la Stazione che porta lo stesso nome.
Comunque proprio dalle posizioni di Maggi e Paris, tutti e due ascrivibili all’ambiente Pd, emerge con evidenza che una parte del Pd senese non si rassegna al cambiamento di rotta operato da molti esponenti del partito, sulla stazione in linea e quindi a favore dell’utilizzo delle stazioni attuali di Chiusi e Arezzo. Parliamo del presidente Giani, del capogruppo Ceccarelli, dei sindaci dell’Unione dei Comuni della Valdichiana, del sindaco di Rapolano Starnini che era un fautore della Media etruria, e con loro anche Stefano Scaramelli consigliere regionale Italia Viva, La Fiom Cgil, la Legambiente toscana e nazionale, il M5S…
Due giorni dopo la conferenza di Siena, sabato 23 ci sarà un’altro appuntamento sul tema, questa volta laddove il dente duole e cioè a Chiusi. Precisamente all’Auditorium La Villetta (vicina alle scuole superiori, via della Villetta, centro storico) alle ore 16,30. Tema: “Alta velocita’ e trasporto pubblico”
L’iniziativa è del Comitato Opzione Zero, ma sulla locandina campeggia anche il logo del Comune di Chiusi. E’ la prima volta che accade. Quindi il Rubicone è stato superato e Comitato e Comune nella circostanza si presentano insieme. Ce ne è voluto di tempo e anche di polemiche, ma alla fine, almeno le distanze si sono avvicinate e adesso il fronte è comune (minuscolo). Insieme al Comitato Opzione zero ce ne sono anche altri di comitati, da Bettolle a Città della Pieve, c’è Legambiente. Un “frente amplio” e variegato.
Finalmente istituzioni e società civile remano dalla stessa parte. Il fatto è positivo e da salutare come una novità e un passo avanti importante. Il più rilevante da un anno a questa parte.
Dopo la sconfitta della Valdichiana senese nella partita per diventare Capitale Italiana della cultura 2026, vinta da L’Aquila, tutti i sindaci della zona hanno ribadito che il lavoro unitario fatto a sostegno della candidatura non deve andare perduto e deve essere messo a valore, ribadendo anche che adesso c’è una maggiore consapevolezza unitaria nel territorio e che il territorio deve imparare a fare squadra, come ha fatto in questa circostanza, anche in altri campi e altre situazioni. Giusto. E una di queste altre situazioini è proprio la battaglia CONTRO la stazione in linea (che sarebbe solo una cattedrale in mezzo al nulla, costosa e impattante dal punto di vista ambientale) e A FAVORE dell’utilizzo e della valorizzazione delle stazioni esistenti di Arezzo e Chiusi, dotandole non solo delle fermate AV, ma anche di servizi più efficienti e funzionali anche per quanto riguarda gli altri treni, le strutture connesse (il Centro Intermodale merci per esempio), la viabilità stradale.
Di carne al fuoco ce n’è parecchia ed è su questa che si dovrà fare squadra:
1) il ripristino delle fermate del Frecciarossa cancellate nel 2023 e magari un incremento delle stesse in orari più consoni e appetibili, alternandole con quelle di Arezzo;
2) il miglioramento e potenziamento degli intercity e regionali veloci, compreso magari il treno ibrido diretto Siena-Chiusi-Roma;
3) l’adeguamento strutturale dela linea Siena-Chiusi e di quella Sinalunga-Arezzo;
4) verifica della fattibilità del Centro Intermodale Merci avviato a costruzione a Chiusi e poi abbandonato, prevedendo magari una ubicazione diversa;
5) il collegamento stradale veloce tra Perugia e Chiusi tramite variante alla SR 220 Pievaiola e ristrutturazione della SP 309 del Fornello tra Piegaro e Moiano-Po’ Bandino che consentirebbe di raggiungere da Perugia il nodo di Chiusi in meno di mezz’ora e da Chiusi proseguire per i caselli A1 di Chiusi-Chianciano verso nord e Fabro verso sud.
Poi ci sono altre questioni come l’ipotesi di Polo Logistico a Bettolle; l’utilizzo della Siena-Chiusi come metropolitana di superficie almeno nel tratto Sinalunga-Montepulciano-Chiusi, ovvero come linea a servizio dell’Ospedale di Nottola e del turismo; la sistemazione di strade come la SR 326 (quella che serve l’ospedale di Nottola) e da Chiusi arriva a Rapolano Terme, attraversando tutta la Val di Chiana senese (Acquaviva, Gracciano, Abbadia di Montepulciano, Torrita, Sinalunga…) e che attalmente non è messa benissimo ed è spesso congestionata; il ripristino e il potenziamento dei collegamenti storici tra la stazione di Chiusi e i paesi del Monte Amiata per favorire un accesso all’alta velocità e agli altri servizi anche a quel territorio sia sul versante senese che su quello grossetano. La “corriera” per Abbadia San Salvatore, ma anche per Santa Fiora e Castel del Piano c’era già prima della Grande Guerra o pco dopo, come testimonia la foto qui a fianco.
Si tratta di temi che sono sul tappeto da anni, in qualche caso decenni. Su alcuni di questi si sono riaccesi i riflettori di recente (vedi la questione della stada del Fornello) e il ferro va battuto quando è caldo.
Su questa vicenda dell’alta velocità e della stazione in linea e tutto il contorno, si è polemizzato molto, giustamente, i sindaci e le istituzioni superiori hanno tergiversato troppo, hanno tenuto per mesi posizioni ambigue, quantomeno titubanti e poco chiare, con troppi “ma anche”… I comitati hanno puntato i piedi, raccolto migliaia di firme, proposto incontri e iniziative in Toscana e in Umbria, rilasciato interviste. Insomma hanno tenuto il punto e adesso portano a casa un risultato che non era scontato: presentarsi uniti, insieme al Comune di Chiusi e si spera anche agli altri comuni, nella difesa della stazione che è, da quando esiste, punto di riferimento per un territorio vasto.
Il momento delle polemiche e dei distinguo è passato. Adesso il valore aggiunto è il “fronte comune”. E più si è uniti e più le battaglie si possono vincere. A volte non basta, come è successo per la capitale Italiana della cultura, ma senza unità è difficile anche combattere e la sconfitta è certa. Primo obiettivo? tre fermate del Frecciarossa a partire da giugno. Poi tutto il resto, senza cedere un millimetro e lasciando la bufala della Media Etruria a pascolare nel corridoio. Dove troverà poco da mangiare e morirà di fame.
m.l.
Sono curioso di sapere come siano avvenute le conversioni. Per più di un decennio le amministrazioni locali del versante toscano hanno sostenuto l’opzione “stazione in linea”. C’è un atto che testimonia questa soluzione: il Piano strutturale adottato. Bisognerà controllare se le recenti conversioni improvvise non diventino reversibili.
Condivido quanto espresso da Paolo Scattoni nel suo commento. Se da un lato è positivo, nella sostanza, che i Sindaci dei comuni della Valdichiana adesso appoggino, almeno a parole, le rivendicazioni del Comitato, è grave da un punto di vista politico che questa improvvisa conversione non sia stata sostenuta da dichiarazioni pubbliche e al momento da atti amministrativi concreti. Per non parlare poi che neanche dal PD sia uscita una voce per spiegare l’improvvisa conversione e che, come scritto nell’articolo, all’interno del PD stesso ci sia una profonda spaccatura sulla linea da tenere. Da un punto di vista strettamente politico, l’improvvisa retromarcia da parte dei sindaci è segnale quantomeno di poca lungimiranza e di inadeguatezza al ruolo che ricoprono. Personalmente ritengo un errore il fatto che il Comitato metta in piedi un’iniziativa a fianco dell’amministrazione comunale, avrei salutato con soddisfazione il fatto di veder riconosciute le proprie posizioni ma avrei tenuto le distanze da chi fino a ieri si batteva per altri obiettivi.
certe considerazioni sono giustissime, ma a questo punto io non farei troppo lo schizzinoso e non respingerei le “conversioni” regalando di nuovo i sindaci e altre figure rilevanti (consiglieri regionali ecc…) al fronte avverso. Ci sono arrivati tardi e con qualche titubanza di troppo, ma ci sono arrivati. Adesso procediamo uniti. L’importante è vincere la battaglia e portare a casa dei risultati, non dimostrare chi aveva ragione e chi torto… Diceva Mao: non importa se il gatto è nero o grigio, l’importante è che prenda i topi…
Gli errori fanno curriculum, la politica e chi la pratica non possono essere una zona franca dove è permesso tutto e il contrario di tutto. Per un’amministratore che dovrebbe avere soprattutto lungimiranza e capacità di vedere il futuro del paese che governa arrivare subito a comprendere le cose o arrivarci dopo i fuochi fa tutta la differenza del mondo, e sindaci e consiglieri regionali vari hanno dimostrato su questa vicenda poca indipendenza di giudizio e soprattutto non hanno spedo unabparola per spiegare i motivi della loro improvvisa conversione.
X Marco Lorenzoni. Sono d’accordo con te che al punto in cui siamo la prima cosa che occorra è quella di essere PRAGMATICI per cui è chiaro che occorre raccogliere le forze e validare tutto ciò che il Comitato ” Opzione Zero” ha messo in campo dopo che parecchia gente si è fatta il mazzo raccogliendo le firme e mobilitandosi nei territori. Ma come è vera la massima di Mao che hai riportato sul gatto nero o bianco, perchè senza di questa oggi la Cina sarebbe quasi senz’altro una propaggine degli Stati Uniti ed avrebbe perso la propria identità-cosa alla quale appunto gli Stati Uniti avrebbero tenuto di più di ogni altra- se non altro per poter eliminare la loro concorrenza rispetto a quanto sarebbe poi passato nel mondo, credo che accanto al PRAGMATISMO si debba presentare alla conoscenza dell’opinione pubblica (di cui una gran parte può essere disattenta ) il fatto che tutti questi prima remassero da una parte in attesa di posizionarsi sul cavallo che sarebbe passato.Qualsiasi cavallo beninteso perchè spesso si parla di gente che tenda ad accettare tutto e sul tutto occorre dire che la maggior parte dei cavalli erano e sono ronzini( intendendo ronzini chiaramente come ”opzioni”). E’ cosa vera e la si riconosce come vera questa oppure no ? E allora se è vera-perchè tutti l’hanno toccata con mano- è bene che tali ”tutti” sappiano che la credibilità politica dei nostri amici non sia quella da considerarsi come cosa ai massimi livelli . Perchè questo ? L’unico perchè, forse più importante ancora del pragmatismo è quello per il quale si abbia una presa di conoscenza da parte dei cittadini del livello politico di chi hanno investito con il loro voto e di chi hanno inviato a governare. O questo oggi non conta più perchè la cinghia di trasmissione del bene del paese non è cosa che debba far parte dell’intelligenza politica delle persone ? Ti sembra caro Marco che questa sia stata e debba essere ancora per il futuro una GARANZIA che gli uomini mandati a governare facciano sempre il bene del loro paese quando attendono ordini per adeguarvisi da altri e dai loro apparati ? Può un cittadino comune avere fiducia che venga perseguito l’interesse del paese quando non è stato prodotto nemmeno un riconoscimento che tanti politicamente e moralmente possano chiamare come ”bagno di umiltà” e che tutto questo resti agli atti ? Sarebbe bastato poco o no ? O per loro questo non sarebbe stato ” poco” ma invece ”molto” e probabilmente anche disdicevole ? La mia non è una visione od una volontà di dover a tutti i costi far pagare uno scotto politico alla maggioranza ed alle maggioranze di altri comuni, bensì un ”MONITO” ed un ALTO LA’ di carattere politico-morale con il quale si possa fare un bagno sia di umiltà sia di riconoscere di aver sbagliato a sostenere certe posizioni e questo fatto se non prende la forma di lasciar traccia, col mondo come è quello di oggi bersagliato da continue vicissitudini dove oggi vale una cosa e domani ne varrà un altra,tuttO quanto hai sentito dalle mie parole è la strettoia allargata volutamente dalla quale passano le incongruenze e la doppiezza politica ed anche la superficialità che è la rovina della comunità, perchè si spingono i cittadini a pensare e ritenere che tutto possa essere ed anche il contrario di tutto, condotto con la massima indifferenza , quindi la perdita di fiducia verso le istituzioni ed anche verso le persone che le rappresentano. Sono questi i fondamenti della democrazia vera che sono sì intrisi di modi di pensare differenti ed anche spesso opposti ma che comunque in tutti i casi non debbano essere condotti a determinare fatti con lo scopo politico di apparire dalla parte della ragione quando tale ragione sia sbagliata, quindi l’autocritica ci vuole ed è necessaria per essere trasparenti di fronte alla gente che ti vota e non quello di ricorrere al fumo od alla fumaggini evitando magari anche di parlarne dei fatti. E’ purtroppo con questo nemico che è dentro di loro che debbono combattere e se si vogliono affrancare e marcare la loro autonomia da chi ha deciso al di sopra anche delle loro teste su quale
” vestito” dover indossare al mattino.Se non lo fanno- si la PRAGMATICITA’ determina un risultato- ma non è affatto una assicurazione per il futuro. In pratica è la pochezza politica che determina il futuro di quel partito e difatti tutto questo lo vediamo anche da altri aspetti legati alle elezioni incombenti,che detto fra noi mi fanno anche meravigliare non poco di come si riesca a trovare persone che nel bel mezzo del bailame politico dove si trovano si mettano a disposizione-loro dicono- per rialzare le sorti della sinistra. Di Salvo d’Acquisto pensavo ce ne fosse stato un solo uno ma vedo che non sono finiti e purtuttavia ad ogni piè sospinto ne spuntano fuori altri,qualcuno cercato al telefono qualche ora prima dell’investitura.Allora, politicamente parlando,lo comprendono anche i sassi che il tutto si svolga in un contesto dove non si ascolta la gente, dove gli iscritti sono sempre di meno e latitanti, dove si ha bisogno di gente che ci metta la faccia per sostenere un sistema che continua a ritenere che i vertici se ne possano infischiare di ciò che la base pensi,salvo poi prendere atto delle sconfitte.
Sto ascoltando la iniziativa della Paris a Siena. Ignoranza che fa rabbrividire.
La Paris si dimentica che la scelta RFI per Creti è fortemente inquinata da interessi partitici (leggi Salvini). Non per niente è supportata dal centrodestra umbro.
Chiunque sia mai stato a Creti e sappia dove si trova Creti e sostiene la stazione in linea un quella località, o è “ignorante” di questioni ferroviarie o è in malafede. O tutte e due le cose. Se poi è di Siena, ciò è una aggravante. Il segretario senese PD Valenti di recente si è espresso a favore della “linea Sonnini” (che adesso è la stessa del comitato), ma sulle posizioni di Anna Paris che dice?
Calma,per valutare la posizione di Sonnini di ufficiale c’è la lettera aperta scritta a Giani e sottoscritta da altri sindaci. In quel documento c’è la richiesta fi attivare fermate dell’alta velocità ma non c’è un no alla stazione in linea, del resto l’unico atto amministrativo rimane l’adozione del piano strutturale intercomunale che prevede la possibilità di costruire la mediaetruria e che al momento non è stato posto in discussione o sottoposto a modifiche.
La posizione dei dindaci e del Pd rimane assolutamente ambigua.
concordo
Assolutamente d’accordo con Scaramelli e Scattoni !