MOIANO, QUANDO NELLA VECCHIA “STALINGRADO” TUTTO IL PAESE METTE IN SCENA “LA PASSIONE DI GESU'”
MOIANO – La frazione pievese di Moiano è stata per decenni una sorta di ombelico della sinistra umbra. Sede di una Casa del Popolo storica, costruita dai fratelli Marchini (gli stessi che regalarono il palazzo di via delle Botteghe Oscure al Pci) e inaugurata da Togliatti. In quella Casa del Popolo il 23 aprile del 1974, 50 anni fa, i fascisti piazzarono e fecero esplodere una bomba, più potente di quella che fece 8 morti a Piazza della Loggia a Brescia, il mese dopo. Più tardi si scoprì che a Moiano (a Caioncola, lì vicino) si riuniva addirittura la Direzione strategica delle Br durante il sequestro Moro. E i brigatisti avevano anche una “cellula” in loco. Storie incredibili.
Per decenni Moiano ha sfornato dirigenti di partito, consiglieri comunali, provinciali e regionali e anche sindaci (Sacco, Fonti, Giovagnola, Manganello tutti moianesi. E’ di Moiano il candidato che il Pd proporrà alle prossime elezioni amministrative, Marco Cannoni). Ebbene nella frazione di Moiano venerdì prossimo, 22 marzo, inizio ore 20,45, andrà in scena un evento rilevante che coinvolgerà molte persone, una novantina, compresi alcuni esponenti politici della sinistra che a Moiano è nata e cresciuta dentro e intorno a quella casa del popolo incubatrice.
L’evento in questione però non è una inizitiva politica. E’ una rappresentazione sacra: “La via della passione di Gesù” liberamente tratta dalla vita di Gesù”. Così si legge nel volantino di presentazione.
La produzione è della Compagnia “I ragazzi di Moiano” che fa capo all’oratorio e anche al circolo Arci (quello della suddetta Casa del Popolo). La regia è di Claudia Scarpelli. La rappresentazione sarà “itinerante” con partenza proprio dall’oratorio. Non è alla prima edizione e come evento sta crescendo.
Non si tratta di una “rilettura critica” o rivista e corretta, tipo Jesus Christ Superstar per capirci, o “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, ma di una ricostruzione alquanto fedele delle “scritture”… Quindi il fatto che siano coinvolti personaggi della sinistra storica non vuol dire che la lettura proposta della “passione” porrà dei problemi a qualcuno. Tutt’altro, dato che anche il parroco locale Don Samson Pjetraj è anche lui partecipe, nelle vesti di Simone di Cirene… E la supervisione è la sua.
Tra i principali protagonisti troviamo Nicholas Innaimi nella parte di Gesù, Massimiliano Ciarini in quella di Pietro, Daniela Rocchi nelle vesti di Maria e Marta Binaglia in quelle della Maddalena. David Zenin è Caifa; Raffaele Parbono è Hanna; Luca Morelli è Ponzio Pilato; Romina Gatta la moglie di Pilato; Nicoletta Conciarelli è Veronica. Poi molti altri…
Interessante notare come alcuni dei protagonisti siano giovani di origine straniera, il che significa che l’integrazione, in luoghi come Moiano, passa anche attraverso cose di questo genere. Molte le comparse e i figuranti in costume, coinvolti alcune compagnie d’armi e di rievocazione storica come la “Santaccio” di Chiusi o il Palio dei Terzieri di Città della Pieve.
Qualcuno, con un pizzico di malignità, vede in questa svolta evangelica moianese il compimento locale del progetto Pd, ovvero la democristianizzazione dell’unico partito di sinistra rimasto in piedi. Forse, molto più semplicemente Moiano non è più la vecchia “stalingrado” della zona e ha aggiornato il repertorio e i riferimenti, passando dalla efdeltà alla linea della chiesa laica che era la Casa del popolo alla fedeltà alla linea della chiesa vera che è quella che si trova a 100 metri di distanza, suona le campane ed è diretta da un prete piuttosto dinamico…
Al di là di tutto la rappresentazione che viene proposta il venerdì precedente la Domenica delle Palme, in pieno clima pasquale, rinverdisce tradizioni mai sopite, neanche quando il Pci a Moiano prendeva l’80% dei voti, e trasforma una festa religiosa (la Pasqua appunto) anche in una occasione per produrre teatro di strada, cultura a km zero, mobilitando decine di persone e facendo integrazione con i nuovi cittadini arrivati da lontano… Si può disquisire quanto si vuole sulla scelta di rappresentare la “Passione”, ma tutto questo non è poco, anche se nn c’è niente di inedito: di rievocazioni della Passione del Cristo se ne fanno a decine in tutta Italia. Dalla notte dei tempi.
D’altra parte cose del genere anche nella zona sono sempre state fatte, fanno parte della storia e della tradizione, come certe processioni del venerdì santo, vedi quelle di Chiusi e Sarteano, come l'”Antica Giudeata” di Chianciano, paesi della più “laica” Toscana. Moiano, anche se per pochi chilometri, è in Umbria e l’Umbria è terra papalina, una rievocazione sceneggiata della Passione di Gesù a Moiano può stupire, ma non più di tanto. Le madonnine per le strade, le processioni, certi riti, in Umbria fanno parte del Dna delle popolazioni. E anche di quei paesi che venivano percepiti come piccole “stalingrado”. Quando un paese intero si mette in scena è sempre qualcosa di significativo.
m.l.
Figuriamoci se mi stupisco….cominciò con la festa della donna l’8 marzo di diversi anni con lo strip tease maschile con gli uomini da avanspettacolo che si smutandavano davanti a decine e decine di donne che bevevano birra ed applaudivano all’interno di una casa del popolo che era costata lacrime e sangue,incendi e distruzioni alla casa del popolo di Palazzolo da parte della disperata di Perugia e botte da parte dei fascisti all’epoca e spari e feriti (anno 1921) e che era un emblema della forza e dell’ideale popolare di quel paese costruito a fatica immane da parte di pochi militanti contro la prepotenza degli agrari locali,figuriamoci se mi stupisco per la rappresentazione della passione di Gesù Cristo per la rappresentazione di una tradizione popolare comune ad una grossa parte odierna del popolo fra cui gli immigrati.Il fatto non è questo ed è cosa positiva considerarla parte di una componente cospiqua di un paese ma tutto ciò è un simbolo ed un monito che dove non venga coltivata la ragione a difesa della laicità dello Stato attecchisca la ”sovrastruttura”. Troppo difficile a capirsi ? E questo non è forse un segno dei tempi di come il contadino abbia smesso di seminare ed a lui sia subentrato un altro tipo di contadino impersonificato da un modello che non ci si sente più di contestare in nome di una fede della quale si riconosce l’utilità della presenza fra gli uomini ? Non si parla quindi forse di trascendenza ? E mentre agli occhi di qualcuno interessato all’EFFETTO MATERIALE DELLA TRASCENDENZA si possa mettere in evidenza e far pensare a parecchi noncuranti di tutto questo soprattutto oggi diffusi a sinistra che tale aspetto riguardi solo l’arte come il teatro? E’ o no un tutto questo un fatto culturale che fa parte delle nostre tradizioni ? Qualcuno mi sà dire come mai tutto questo non possa avvenire da parte contraria e quindi laica, in una qualsivoglia struttura religiosa ? Al tempo dello strip tease come qualche altra volta nelle righe di questo giornale ho detto più volte che ,scrissi una lettera all’amico Gobbini in regione , una lettera un po’ dura forse,che conteneva una specie di risentimento per tale manifestazione fatta all’interno della casa del popolo.All’epoca Gobbini non rispose però dietro mia insistenza dopo mi rispose dicendo che la casa del Popolo non c’entava nulla poichè avevano affittato il locale a terze persone che potevano organizzare ciò che pareva loro più opportuno.In pratica e personalmente mi sentii volutamente messo da parte,quasi pres per i fondelli e lasciai perdere perchè per me la cosa aveva comunque un valore e ciò significava che per la proprietà di quella casa, tale valore non esisteva. La cosa si può paragonare a quanto è andato in onda ieri sera sulla rete 7 nella trasmissione con Augias nell’intervista al tenutario degli archivi segreti del Vaticano al riguardo della famosa ”Via dei Topi” quando i torturatori nazisti tedeschi ed anche Italiani e Croati ricevettero in segreto il passaporto e lasciapassare dal Vaticano per espatriare dall’italia verso l’Argentina ed altre nazioni del Sud America, salvandosi cosi’ dalla giustizia-compreso il collezionista di occhi Ante Pavelic-ma non solo lui. E’ chiaro che la cosa riguardassea anche Pio XII che sovraintendeva a tale disposizione e che una comune persona dotata di comune senso di logica non potesse avere dubbi di chi fosse la responsabilità morale di tale questione.Sapete cosa ha risposto l’intervistato Mons.Pagano alle parole di richiesta di Augias ? Che Papa Pio XII non ne era al corrente ma tali fatti erano trattati da qualche Vescovo o Cardinale dell’epoca….Augia ha abbozzato, dicendo di si.Ecco Ecco dove stà la differtenza dei tempi che volevo richiamare. La stessa natura di risposta di quella che era stata data a me sul fatto della presenza dello strip tease maschile( ben altra cosa e meno grave di quella raccontata),del quale intendiamoci bene-io non mi meravigliavo che fosse avvenuto- ma che secondo me doveva essere fatto in altro tipo di locali e non di certo nei locali di proprietà di una casa del popolo dove dovrebbe regnare un altro tipo di etica e di visione politica delle cose del mondo.E allora ci si può meravigliare che con i tempi che corrono una organizzazione che fu ai tempi del fascismo ampiamente collaboratrice col sistema fascista tranne pochi dei suoi parroci che pagarono anche loro in termini di violenza l’opposizione al regime come fu per esempio quella di Don Giuseppe Vetralla parroco cappellano di Monteleone e di pochi altri parroci nella nostra zona quando la maggioranza della chiesa cattolica da parte dei suoi esponenti fu connivente col regime sia con gli atti sia con le posizioni ed anche nel centro italia fautrice di spiate che portarono alle stragi nazifasciste in diversi paesi dell’Emilia e della bassa padana ).Quindi per concludere mi chiedo solo se fosse avvenuto il contrario e cioè se si fosse fatta una dimostrazione o rappresentazione di natura laica all’interno di un locale o di un contesto religioso che avesse riguardato fatti precisi come quelli che ho detto compiutida uomini di chiesa ci sarebbe stata la stessa possibilità di mettere in atto una tale rappresentazione ? Ricordo a molti che potrebbero storcere il naso che fino al primo ventennio del 1900 la chiesa era schierata con gli agrari e con gli industriali e cioè con la parte della borghesia medio alta della popolazione e contrastava l’avvento ed il formarsi delle idee socialiste ed anche liberali.Quindi quando si portano i paragoni occorre conoscere quale sia stata la storia da queste parti d’Italia dove i poveri venvano addomesticati in primis dal prete a non reagire e ad abbassare la testa.Oggi questo fatto non c’è più come si vede ma la testa si fà abbassare per altri motivi che conducono sempre agli stessi comportamenti che sono quelli della costruzione di una cultura antitetica all’opporsi alla ragione ed al laicismo ed i poveri come sempre sono in prima linea,col certificato anche delle case del popolo.Scherzando a qualcuno che hai nominato nel Post dissi che avevo messo le barre di ferro nella tomba di Solismo Sacco a San Donato di Moiano perchè se mio zio avesse saputo di tali trasformazioni messe in atto e decise dagli uomini che provenivano dal suo partito si sarebbe rivoltato nella bara ed uscendo sarebbe sceso giù ed in quella casa del popolo e qualcuno ” sarebbe stato bene ed avrebbe speso poco”….questo di sicuro.E allora se tutto questo avviene normalmente e sotto agli occhi di tutti di cosa ci lamentiamo ? Di Putin ? dell’Ucraina? Di Gaza ? Ma non si è compreso ancora chi sia che ci vuole a capo reclinato e che vive dentro casa nostra?Ed è passato invano quasi un secolo…ed allora se i poveri -che sono sempre poveri ugualmente a prima-ma con frigorifero e televisione- e non hanno capito in mezzo a quale sistema son costretti a vivere, di sicuro andranno poco lontano.