LA VALDICHIANA TRA DESERTIFICAZIONE AMBIENTALE E DESERTIFICAZIONE DEMOGRAFICA E SOCIALE. IL CASO CLAMOROSO DI MONTEPULCIANO

venerdì 02nd, febbraio 2024 / 17:36
LA VALDICHIANA TRA DESERTIFICAZIONE AMBIENTALE E DESERTIFICAZIONE DEMOGRAFICA E SOCIALE. IL CASO CLAMOROSO DI MONTEPULCIANO
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Il problema dell’invecchiamento della popolazione, del calo delle nascite e di consegienza dello spopolamento progressivo e inesorabile non solo dei centri storici, ma anche dei centri abitati più moderni della Valdichiana è senza dubbio uno dei problemi principali, se non il numero uno. Certo, si tratta di una questione che riguarda gran parte dei piccoli e medi comuni in tutta la penisola. E probabilmente anche fuori della penisola. Ma in una zona che aspira a diventare “Capitale italiana della cultura 2026”, il dato è particolarmente stridente. Anche perché parliano di una zona periferica, ma non troppo, essendo a metà strada tra Roma e Firenze, a 50-60 km da Siena, da Arezzo e da Perugia. Una zona che è anche tra le più celebrate e fotografate d’Italia con alcune cittadine assurte a vere e proprie mete privilegiate del turismo sia italiano che straniero. Si pensi in questo senso a Montepulciano, a Pienza e, ultimamente a San Casciano Bagni. Poi ci sono le “nobili decadute” che però restano, almeno nella memoria collettiva, nomi di tutto rispetto come Chiusi e Chianciano. Perché una zona del genere, con una stazione ferroviaria importante, due caselli A1, tre stazioni termali, 5-6 teatri storici, due multisale cinematografiche, una squadra di basket in A2 perde popolazione a vista d’occhio?
In un confronto televisivo in vista delle primarie del Centro Sinistra a Montepulciano il tema è entrato nel dibattito. E sono stati forniti alcuni dati. Per lo più riguardanti proprio Montepulciano che della Valdichiana è il paese guida e quello che vola più in alto dal punto di vista turistico.
Ebbene, uno dei dati forniti è quello del calo dei residenti di Montepulciano sia come comune che specificatamente come centro storico. Si è parlato di 900 unità in meno. Che non sarebbero poche. Ma c’è chi sostiene, citando fonti ISTAT, che l’emorragia sarebbe ancora più drammatica:  dai 14.465 abitanti al 1° gennaio 2011, siamo adesso a 13.194, dato al 31.10.2023 (ultimo disponibile). Perdita netta in 13 anni di 1.271 abitanti. In pratica 100 abitanti in meno all’anno e circa il 10% della popolazione attuale.  Così scrive Daniele Chiezzi uno dei fautori della lista civica Futuro Poliziano.
Riccardo Pizzinelli, uno dei due candidati alle primarie del Centro sinistra con il sindaco uscente Michele Angiolini,  ha fornito anche il dato relativo al centro storico.  Dai 1.800 residenti registrati all’inizio degli anni ’90, la popolazione del colle poliziano è scesa a poco più di 600 unità, il che vuol dire che in 30 anni i 2/3 degli abitanti se ne sono andati. E stiamo parlando dei 30 anni che hanno visto il boom del Vino Nobile e poi del turismo.
Dal dibattito televisivo citato si è capito che non si è trattato solo di un trasferimento all’interno del territorio comunale, magari dal centro storico a zone di più recente edificazione quindi con maggiori comodità (che sicuramente in parte c’è stato),  ma di una vera e propria emigrazione verso altri Comuni. Ciò anche in  conseguenza del boom turistico che ha fatto lievitare i prezzi, ha cambiato la tipologia dei servizi e del commercio, ha aumentato i disagi riguardo a posteggi, transito, rumori, tranquillità, trasformando Montepulciano in una sorta di paese-cartolina piena di bistrot, enoteche-wine bar, ristoranti e ristorantini dove un piatto di pici all’aglione lo puoi pagare anche 22 euro…
C’è – è vero, ed è stato sottolineato – anche un problema meno contingente e più “strutturale” diciamo così: quello del rapporto nascite-decessi. Nell’ultimo anno statisticamente rilevato, il 2022, a Montepulciano i nati sono stati 79, i deceduti 234. In sostanza un rapporto di 1 a 3. In Italia nello stesso 2022 ci sono stati 393.333 nati e 715.077 morti, con un rapporto di 1 a 2 circa. Montepulciano sotto questo aspetto sta dunque peggio rispetto alla media nazionale. E questo non perché si muore di più (questo dato è in linea), ma perché si nasce molto meno.
Anche questo fatto, cioè che in una zona così, si registrino poche nascite, è un dato preoccupante sia nell’immediato che in prospettiva. Perché la prospettiva, con un quadro così, non esiste. E- lo ripetiamo – Montepulciano, nella zona, dal punto di vista economico è il paese che viaggia più veloce. Chianciano, Chiusi, Torrita, Sinalunga, Sarteano stanno tutti peggio. Tra l’altro anche il dato delle nascite andrebbe analizzato, perché una buona percentuale dei nuovi nati è di origine straniera. Figli di immigrati che sebbene il flusso non sia più quello di 10-15 anni fa, continuano a tenere a galla una barca che altrimenti rischierebbe di affondare. Si pensi solo alle scuole. Quante tra le primarie e secondarie della zona potrebbero rimanere aperte con gli standard attuali, senza gli studenti di origine straniera?
Una cosa che emerge da questa fotografia impietosa è che nemmeno il turismo (neanche se elevato all’ennesima potenza, come avviene a Montepulciano) riesce a fermare l’emorragia. Anzi, più facile che la faccia diventare devastante.
In altro articolo, scrivendo della protesta degli agricoltori in atto in queste settimane, Giancarlo Cherubini, ex docente del Liceo Poliziano e agricoltore a sua volta a Torrita di Siena, parla della desertificazione incipiente della Valdichiana, intesa come terreni agricoli, sempre più secchi e sempre più asfittici. Ecco: desertificazione ambientale e desertificazione demografica e sociale, un binomio da far tremare i polsi. La politica, i candidati alle imminenti elezioni amministrative ne sono consapevoli? faranno entrare questi due temi nell’agenda elettorale, cercando di dare anche delle risposte?
m.l.
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