SANTACCIO HA VENDICATO BETTOLLE… UNA GIORNATA DELLA MEMORIA PARTICOLARE NEL CUORE DELLA VALDICHIANA

SANTACCIO HA VENDICATO BETTOLLE…  UNA GIORNATA DELLA MEMORIA PARTICOLARE NEL CUORE DELLA VALDICHIANA
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BETTOLLE – Santaccio da Pistoia ha vendicato Bettolle. E’ successo sabato scorso. Il capitano di ventura comandante della Piazza di Chiusi, ultimo baluardo della Repubblica di Siena ha reso la pariglia al suo ex amico, ora nemico e assediante Ascanio Della Corgna che un anno prima aveva messo a ferro fuoco Bettolle e mezza Valdichiana.

Probabilmente nella frazione sinalunghese, che sull’assedio di Ascanio ci fa un Palio, tutti gli anni, di giugno, pochi sapevano dei fatti di Chiusi, di quella Pasqua di Sangue che è entrata nella storia e che resta l’unico episodio in cui i senesi tennero testa allo strapotere dei fiorentini, appoggiati dalla Spagna, dal Sacro Romano Impero (Carlo V) e dal Papa e che fu anche una vendetta del rogo di Bettolle.

Lo spettacolo “Tradire! La notte prima dell’assedio”, andato in scena nella bella e funzionale sala polivalente ha riscosso consensi. Il pubblico è rimasto sorpreso, un po’ dalla storia poco nota e un po’ anche dalla verve istrionica di Alessandro Lanzani e dalle digressioni musicali a sostegno affidate ai Dudes, che rispetto alle repliche precedenti, hanno ulteriormente affinato la colonna sonora, veleggiando su un sound progressive rock e sfiorando a tratti addirittura atmosfere jazz…

Le schitarrate di Matteo Micheletti, gli assoli alla Gilmour di Mattia Mignarri, i riff di basso di Gianluca Lorenzoni e il ritmo preciso e incalzante impresso da Andrea Fei alla batteria hanno tenuto la sala con il fiato sospeso, aggiungendo pathos all’interpretazione robusta e sempre più credibile e sciolta dell’attore-narratore-mattatore che è milanese, ma non è mai scivolato nell’eloquio lumbard…  Che non ha, anzi.

Dopo questa serie di performances in cui si è districato alla grande nei panni di Santaccio, di Ascanio, di Ferruccio e di un priore che sa da che parte stare, può considerarsi non solo chiusino a metà, come ama dire, ma chiusino ad honorem. Proporremo la pratica al sindaco Sonnini.

La serata si è aperta con un prologo sulla Giornata della Memoria con interventi del direttore di Primapagina Lorenzoni (in quanto produttore-autore dello spettacolo) e del sindaco di Sinalunga Edo Zacchei . Entrambi hanno sottolineato l’importanza della memoria e delle celebrazioni per ricordare e non dimenticare l’olocausto, ma nello stesso tempo anche l’importanza di non chiudere gli occhi di fronte ai massacri e agli olocausti di oggi. Dall’Ucraina a Gaza, dallo Yemen alle altre decine di guerre sparse per il mondo.

Insomma quella di sabato scorso 27 gennaio, a Bettolle è stata non solo una serata di teatro, ma anche una serata di Memoria. Memoria di un passato lontano, che però ci portiamo ancora addosso, magari senza saperlo, e anche di un presente drammatico e sconcertante in cui si assiste ad un rovesciamento della storia, con i discendenti delle vittime sacrificali di 80 anni fa, che oggi fanno la stessa cosa ai palestinesi. Con i russi che invadono un paese che faceva parte dell’Unione Sovietica…

Lo spettacolo “Tradire! la notte prima dell’assedio” sostenuto e patrocinato anche dal Comune di Sinalunga (così come per le repliche precedenti dai comuni di Chiusi, Città della Pieve e Castiglione del Lago) continua dunque a circolare per la zona, proprio laddove avvennero i fatti o vissero alcuni dei protagonisti. Come dicevamo all’inizio infatti anche Bettolle è uno dei “luoghi del delitto” perché subì, un anno prima di Chiusi analogo assedio da parte di Ascanio Della Corgna. Lì gli andò bene. A Chiusi un po’ peggio. Al suo sodàle Ridolfo Baglioni, molto peggio. Ci lasciò le penne.

Che il viaggio di Santaccio, Ascanio, Ferruccio e del priore continui oppure no, per noi di primapagina è stato un viaggio divertente ed istruttivo. Di questo ringraziamo chi si è messo a disposizione per la buona riuscita dello spettacolo, chi lo ha sostenuto con sponsorizzazioni (BancaTema), le Pro Loco e i comuni che lo hanno patrocinato e ospitato, credendoci a scatola chiusa, prima di vederlo… Il che ci rende orgogliosi, perché significa un sacco di cose.

 

 

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