MONTEPULCIANO, ANGIOLINI COME BETTOLLINI. IL PD SCARICA IL SINDACO: “QUALCOSA SI E’ ROTTO”
MONTEPULCIANO – Allora è vero. E a certificarlo è il segretario comunale del Pd Alberto Millacci: “In questa fase purtroppo si è rotto qualcosa”, la frase è riferita ai rapporti Pd-Amministrazione comunale e con il sindaco Angiolini ed è contenuta in una lunga intervista pubblicata ieri dal Corriere di Siena a firma Fabrizio Camastra. Millacci dunque ammette che il rapporto con il sindaco attuale e che dovrebbe partecipare alle primarie di coalizione con altri candidati (sono stati fatti i nomi di Lorenzo Bui e Riccardo Pizzinelli) si è incrinato. Per cui, se due più due fa quattro (e fa quattro) il Pd offre a Michele Angiolini la possibilità di correre per fare il bis, ma non sarà lui il candidato del partito. Questo sembra essere il quadro. Lo stesso Millacci lo definisce simile a quello che si delineò in vista delle elezioni comunali del 2009, quando l’outsider Andrea Rossi sconfisse l’allora sindaco uscente Massimo Della Giovampaola.
Per Angiolini una defenestrazione in pectore. E la vicenda dell’attuale sindaco di Montepulciano ricorda abbastanza da vicino non solo il precedente poliziano del 2009, ma anche il più recente caso Bettollini a Chiusi, che un anno prima delle elezioni comunali fu clamorosamente “scaricato” dal suo partito, prima da quello locale con la segretaria Cardaioli che alla festa de l’Unità 2020 fece intendere che il Pd guardava oltre e dopo anche dai vertici provinciali con il segretario senese Valenti in prima linea. Poi Bettollini ci mise del suo annunciando il non rinnovo della tessera del partito, fatto che lo pose in una condizione ancora più scomoda e in rotta di collisione con tutto l’entourage del Pd. A Chiusi non si fecero le primarie, ma una serie infinita di consultazioni interne, alla fine il Pd si alleò con quelle che erano le oppozizioni di Bettollini (M5S e Podemos) e candidò Gianluca Sonnini che poi vinse le elezioni, con una coalizione inedita. Coalizione che però si è sfaldata, in meno di un anno: prima il Psi, poi i Podemos, infine il M5s hanno tutti lasciato la coalizione del 2021. Adesso Sonnini ha una maggioranza in consiglio risicatissima (7 a 6) e ancor più debole nella città.
Michele Angiolini non è personaggio sanguigno e “divisivo”come Bettollini (così fu definito l’allora sindaco di Chiusi), Montepulciano ha certamente dei problemi (la crescita turistica tumultuosa, i rischi di tenuta, reale, fisica, delle mura e di parti delicate del colle poliziano…), ma certamente ne ha meno di Chiusi negli ultim anni sembra aver accelerato il declino. Può darsi dunque che anche le diatribe politiche interne al partito e alla coalizione di maggioranza si risolvano in maniera più indolore. Ma l’impressione è che il Pd ormai privo – non solo a Montepulciano, ma ovuque – di una identità politica precisa e riconoscibile – stia facendo di tutto per perdere le elezioni e quindi la guida del Comune, come del resto è successo da 10 ann a questa parte a Pienza, a Chianciano, a Città della Pieve, dirimpettaia e per molti versi realtà simile a Montepulciano.
Come abbiamo già scritto in un articolo precedente, le Primarie possono sì rappresentare un momento di partecipazione democratica, ma possono diventare anche un “bagno di sangue”, un massaro, politicamente parlando, perché – lo dicono le cronache di questi decenni – lo scontro interno lascia sempre sul terreno morti e feriti, lacerazioni profonde, gli sconfitti il più delle volte non rientrano fedelmente nei ranghi rimettendosi all’esito del voto, ma se ne vanno sbattendo la porta o si mettono contro.
La vicenda Angiolini contrasta fortemente con il clima da “città che vola” che circonda Montepulciano e anche con il profilo certamente poco politico, ma tranquillo, pacato, elegante del sindaco. Cosa si sia effettivamente rotto, il segretario Millacci non lo dice. Ma così come a Chiusi, uno dei pretesti per defenestrare Bettollini fu la sua gestione della vicenda Acea, sul colle poliziano potrebbe essere quella legata alla realizzazione di alcune opere piuttosto contestate come certi posteggi messa in relazione alla fragilità del contesto urbano rinascimentale, delle mura (vedasi il crollo di Collazzi e quello di Porta delle Farine)… E forse anche la gestione un po’ troppo “disneyana” del successo turistico, con l’esplosione di iniziative un po’ trash come i Mercatini Natalizi in piazza Grande…
Vedremo come andrà a finire, intanto è indubbio che centro destra e l’annunciata lista civica Futuro Poliziano guardino con un certo stupore il regalo inusitato che il Pd ha messo loro sotto l’albero e siano lì a fregarsi le mani vedendo la possiblità di dare una spallata più concreta di qualche mese fa. Il dubbio che sulle fratture interne al Pd e sui giochi in vista delle primarie ci sia l’ombra del potentissimo ex sindaco Andrea Rossi (esternato senza troppi peli sulla lingua dal fratello di Angiolini, Alessandro, ex assessore con Della Giovampaola, insieme a Rossi) a Montepulciano ce lo hanno in molti. Ma questo succede sempre, quando c’è una figura che nel contesto, per motivi diversi, pesa più di altre. Non è insomma una cosa inedita.
M.L.
Nella foto (Il cittadino on line) Michele Angiolini. Sullo sfondo Piazza Grande a Montepulciano.
Mi verrebbe da esternare una battuta volgare che si riferiva a quel nano e su cosa vide scritto sul muro…..quando rispose : ”era ora”..ma mi esimo dal farla per pubblica decenza o malcelato maschilismo,ma tutto questo gira intorno ai fatti principali che tu Marco hai riasssunto sul Post.”Era ora” che iniziassero a manifestarsi le discrasie che un partito ha prodotto nel consesso rappresentativo pubblico perchè tutto questo credo che superi le diversità esistenti fra gli uomini candidati che l’hanno amministrato, le loro diatribe interne e mette a nudo oggi che tale fiume sia arrivato al mare,non con un estuario ma con un delta,formato di tanti rami,dove ancora si pretende alternativamente l’unità interna mentre gli stessi rami non sono che l’esempio della disunità politica frutto a sua volta della sottocultura politica che tali rami li fà esistere e produrre con continuità situazioni che vedono messo a repentaglio se non altro uno degli ultimi fortini al centro di un territorio dove per anni ed anni si è respirato un aria diversa da quelle stantie dei comuni che sono intorno.Tale aria perchè adesso si ammorba ? Nella mia psicologia intuitiva molto elementare credo che le grandi trasformazioni politiche che stanno dentro agli stessi partiti debbano avere tempi lunghi abbastanza per produrre i frutti che la pianta ha programmato (semprechè ci siano tali frutti e ne siano stati seminati i semi ma su questo ho qualche dubbio ) ma nel contesto che vediamo e tenuto conto di ciò che stia avvenendo intorno,si nota un gran cambiamento imminente di aria che da bianco-rosè vi sia la possibilità che stia diventando un po’ più rossa, ma solo un po'(non sò se dovuto alle parole della Schlein che fino ad adesso sono rimaste parole) ma comunque senza allargarsi tanto e quel delta si predispone con i suoi rami a marciare contro tali indirizzi e sostenuto facendosi forza dal problema localistico che per Montepulciano ha registrato successo in tutti questi anni se ne parliamo nei confronti di tutti gli altri Comuni circonvicini.Non sò se la mia interpretazione possa essere esaustiva del problema esposto ma la cosa come l’hai presentata tu suonerebbe come un richiamo a rinserrare le fila di fronte ad un onda destrorsa di tsunami che corre il rischio di travolgere l’ultimo fortino e gli uomini a guardia di tale fortino probabilmente hanno fiutato che non ci potrebbero essere salvagenti per tutti ? Occorrerebbe ricordare che tale ” genia politica” è molto attenta agli avvenimenti che possono procurarsi all’orizzonte ma è sempre molto distratta quando la nave marcia in acque calme e questo la dice molto lunga sulla visione politica di una sinistra che secondo me ha abdicato da parecchio ai suoi scopi che strategicamente sono molto più noti alle aquile che volano più in alto sia in provincia ed in regione che per parafrasare Mao- che c’entra come il due a briscola con Montepulciano- si dice che l’aquila veda il topo ma il topo non veda l’aquila, e che vorrebbero assicurarsi che il fronte dei guardiani del fortino sia compatto e pronto allo scontro senza subire intimidazioni da alcuno.Sia chiaro che questo mio ragionamento è solo teorico e tiene presente la contestualità di dove si potrebbe svolgere la ”rottura” che tu Marco richiami ma non tiene presente altre eventualità che si possano parare di fronte ed ecco perchè secondo me può essere il frutto di un nuovo andazzo e dell’aria che da questo ne possa promanare ed ecco il solo motivo con il quale mi spiego questa pentola in ebollizione.Sò di certo una cosa ed è quella che il dinamismo politico vuole e richiede sempre una certa dose di predisposizione ai fatti che possano avvenire e quindi il pre-ribollimento esiste ma c’è anche caso che una ulteriore immissione di acqua fredda nella pentola possa riportare la temperatura dell’acqua vicina allo stato iniziale.Però, tutto questo c’è da dire che è frutto di un qualcosa che molti scambiano volutamente con ”dibattito interno”ben sapendo di mentire e guarda caso sono coloro che provengono sempre dall’interno di tale partito ma secondo il sottoscritto sono le frizioni di un partito nato male, che si è comportato peggio e che oggi anche grazie a ciò che esso stesso ha fatto passare nella società sente avvicinarsi la generale resa dei conti e evita e rifiuta l’imput che i vertici provinciali ed anche regionali vorrebbero far passare dentro affinchè la debacle può darsi imminente non veda i topi tuffarsi quando la nave affonda. Da ricordarsi però che i topi nuotano e lo spettacolo tutto italiano che abbiamo visto in questi anni ha visto i topi salire sulle tavole galleggianti del naufragio per potersi salvare e ricominciare di nuovo magari anche sotto altre bandiere che non siano più quelle della nave che affonda.Mah …chi vivrà vedrà disse il cieco…..