MOIANO, IL CORAGGIO DI GRIDARE PACE! QUANDO E’ IL PD A FARE LE BUCCE AL PD
MOIANO – E’ apparso un Pd stordito, imbarazzato, amareggiato dai silenzi, dai balbettii, dalle ambiguità dei vertici nazionali sulla situazione in Palestina e anche sull’Ucraina, sulla difficoltà a pronunciare forte e chiara la parola PACE, quello che ieri sera si è riunito a Moiano, nella storica Casa del Popolo inaugurata da Togliatti, ma anche un Pd che almeno nel Trasimeno, ha voglia di gridarla quella parola, di rilanciare l’iniziativa politica per dire che la guerra non è mai una soluzione, che servono un cessate il fuoco e negoziati subito, che serve il rispetto dellle risoluzioni dell’Onu e il rispetto per la vita delle persone. Al tavolo della presidenza c’erano tre bandire: quella palestinese a sinistra, quella israeliana a destra e quella della Pace al centro: richiamo forte ai valori e alla lezione dell’umbro Aldo Capitini. Una serata coraggiosa, per certi versi, quella di ieri sera. Perché il messaggio lanciato dal segretario comprensoriale Stefano Vinti, dal cooperante attivo da 12 anni in Palestina Moreno Caporalini, dirigente d lungo corso del Pd e prima ancora dei Ds, da Cristina Natoli Carabba, già direttrice della Agenzia italiana della cooperazione allo sviluppo di Gerusalemme è sembrato non solo un grido di dolore per ciò che sta succedendo in Terra Santa, ma anche un richiamo al partito, chiamato ad avere più coraggio nella battaglia per la pace e a ad avere più rispetto per la tradizione e il Dna pacifista del popolo di sinistra. “Se la sinistra si accoda e si appiattisce sulle posizioni della destra e non si distingue fermandosi al mantra aggressore-aggredito, non fa la sinistra e non fa politica” è stato detto dai relatori. Al tavolo c’era anche Walter Verini, senatore di Città di Castello e figura di spicco del Pd nazionale fin dai tempi di Veltroni e Verini ha dovuto incassare le critiche dei suoi stessi compagni dell’area lacustre. Si è detto d’accordo su molte cose, ma prendendola molto alla larga ha anche sostanzialmente difeso la linea fin qui tenuta da Elly Schlein sia sull’Ucraina che su Gaza, ovvero una linea che una linea non è. Applausi tiepidi e nasi arricciati. E’ sembrato quasi che volesse metterre un tappo all’appello inziale, lasciando intendere che sì è giusto manifestare per la pace, ma bisogna tenere presente il contesto. E, nel caso di Gaza, ciò che rappresenta Hamas (“una banda di terroristi”) e cioè che è invece Israele (“Uno stato democratico”).
Nel suo intervento Moreno Caporalini ha provato a spiegare che la guerra a Gaza non è una guerra di religione, non è nemmeno una guerra locale, ma un conflitto internazionale, e non è cominciata con l’attacco di Hamas del 7 di ottobre. Ha ricordato – e lo hanno fatto anche Cristina Natoli Carabba e Sawsan Saleh (presidente della associazione di Donne palestinesi Aowa) che era in collegamento da Ramallah- le occupazioni indebite dei territori palestinesi da parte dei coloni israeliani, le violenze, gli arresti e le uccisioni che i coloni e l’esercito di Israele hanno compiuto sistematicamente per decenni, ha spiegato come Israele tenga sotto scacco e sostanzialmente segregata la popolazoioe palestinese a Gaza e in Cisgiordania, come per quelle popolazioni sia stato e sia difficile vivere e lavorare, produrre reddito per sopravivere, in una sorta di campo di concetramento chiuso da muri, garitte e fili spinati da cui non si può uscire, come lo stato democratico di Israele ha armato i coloni in modo che potessero agire da soli come squadre paramilitari. Ha ricordato come l’adesione dei palestinesi ad Hamas è una conseguenza di tutto ciò. E dei silenzi, dell’indifferenza del resto del mondo, Italia ed Europa compresi, che ha lasciato fare. Cristina Natoli Carabba ha ricordato le manifestazioni oceaniche contro Nethanyau in Israele prima del 7 ottobre e ha pronunciato anche il suo “non ci sto”:”Io non ci sto a sentirmi dire che sono antisemita se critico i bombardamenti a tappeto israeliani”.
Quella di ieri sera a Moiano non è stata una manifestazione oceanica. Poche, troppo poche una trentina di persone per una iniziativa comprensoriale sulla Pace. Il Pd non è solo stordito, sembra anche ormai non più capace di mobilitare nemmeno la sua base. Ma Vinti e il gruppo dirigente del Trasimeno hanno avuto coraggio anche ad esprimere i propri mal di pancia nei confronti dei vertici e della linea nazionale del partito. Hanno chiamato a parlare persone che la vicenda palestinmese l’hanno vissuta sul campo. Lì in Palestina. Hanno ribadito la necessità inderogabile per il Pd e per la sinistra di tornare a fare la sinistra e sventolare la bandiera della pace non solo a parole, ma con azioni e pressioni politiche concrete, in parlamento, in Europa e nelle piazze. La risposta di Verini non è stata del tutto confortante, soprattutto laddove ha dato l’impressione di avvertire che i margini di manovra sono pochi, che il Pd non può sganciarsi dal turbo atlantismo di questi ultimi anni, perché poi potrebbe venire anche peggio… La sua più che una messa in guardia è sembrata una dichiarazione di resa. Vinti e i suoi compagni del Trasimeno invece hanno detto che loro non intendono arrendersi a questa deriva. E’ stato un bel segnale. Dal nostro punto di vista molto apprezzabile. Walter Verini è persona per bene e dirigente capace, ha tenuto il punto e quello probabilmente doveva fare, ma che abbia ragione Vinti di sicuro lo ha capito anche lui. Riferirà.
m.l.
Confermo. Aggiungerei che datroppo tempo ormai si é persa l’abitudine di chiedere ai presenti se avevano qualcosa da chiedere o da dire. Non pretendo per fare un dibattito come avveniva in quella casa del popolo ma almeno per una questione di semplice cortesia ed educazione .complimenti al segretario Verini .ha avuto coraggio.
Il segretario si chiama Vinti. Verini è il senatore che ha chiuso la serata
Mi faccio una domanda, se pur non ho partecipato alla riunione e quindi la mia critica si basa tutta sula lettura di questo Post che ritengo veritiera ed aderente alla realtà.La considerezione è la seguente: ma cosa ci si deve attendere da una genia di politici di dirigenti che ha lavorato negli ultimi 20-25 anni per affermare-come dici tu Marco- quel turbo capitalismo che poi alla fine è stato quello che ha fottuto l’egemonia e la capacità direzionale della sinistra,quando alla fine si arriva alla considerazione che le condizioni di arrivo non avrebbero potuto essere diverse da quelle che sono state prodotte ? Se lo dice questo un dirigente del calibro di Verini- uno di quelli che ha sostenuto l’affermazione di un Veltroni creatore massimo di un PD e che ha creato il ripienamento della sinistra da parte del partito democristiano fino a farla imploderee smembrare il partito in mille rivoli fino alla sua consunzione ? Io credo che il minimo sarebbe che si battessero il petto facendo ”mea culpa” perchè non ci sarebbe stato bisogno di grandi spiegazioni sullle ragioni della sconfitta e della conseguente affermazione della destra sia in Umbria sia al Governo del paese.E’ stato detto sull’intervento d’ ”Alessandro” che ha avuto coraggio ma forse non ho ben capito per quale motivo l’abbia avuto, forse coraggio a prendersi le responsabilità a parole, dopo che dalla stalla sono scappati i buoi e la porta della stalla l’hanno aperta proprio loro ? Se così fosse c’è qualcosa che non và nella concezione della politica di questo gruppo dirigente che è da anni ed anni che è sempre incatenato lì dentro la stalla ed che invece di far scappare i buoi e poi piangere lacrime amare sulla propria inefficienza e visione politica,resta imperterritamente al proprio posto assumendo la veste di sempre: quella delle emminenze grige. Tutto questo ci dice che la lezione non è stata imparata per il semplice fatto che chi percorre l’utilità politica che si attende variando a 360 gradi la propria idea-quell’idea che una volta era vincente- non si può lamentare se i fatti non corrispondano più oggi a quanto si diceva di desiderare.Questo è un principio di coerenza del quale la politica si dovrebbe nutrire perchè diversamente si ricalcano le orme di una aggregazione che guarda solo al proprio e non possiede più gli strumenti culturali affinchè gli interessi di coloro che si ritiene di salvaguardare possano portare alla comprensione ed al distinguo da quello che sia ” il dritto dal rovescio” delle questioni. E sono questioni di fondo, non bazzecole, ed infatti abbiamo visto che specialmente in Umbria la classe operaia è andata a destra poichè delusa. Ma tutto questo era forse un rebus ad essere compreso ? Ed allora quelle sul dialogo alla Casa del Popolo dell’altra sera,che come da storia esatta registrò il 10 Aprile 1921 la coesione e l’intervento deciso dei lavoratori di Moiano e dette una lezione sonora a suon di spari ai fascisti della ” Disperata di Perugia ”(queste cose non si dimenticano neppure dopo 100 anni su cosa sia stata Moiano e da dove venga la sua storia) anche se per gli attuali reggenti locali e provinciali forse resti difficile definire
l’inquadrare ed il definire come ” lacrime di coccodrillo” il farfugliamento dei propri dirigenti di fronte alla realtà ma tali sono in effetti,non altro. Se Alessandro ha inteso dire che Verini abbia avuto coraggio ad essere presente ne prendo atto ma come mi sembra di sentire dalle parole di Lorenzoni soprattutto riguardo alle posizioni sulla politica internazionale si sia riconosciuto il fatto di aver affrontato il problema delle armi e percorso adeguandosi alla politica atlantista sia sulla guerra dell’Ucraina sia sulla questione palestinese odierna e di Gaza,allora mi sembra che si insista a dimenarsi in mezzo ad un guado che proprio il PD ha messo in piedi.E mentre la destra storicamente ha sempre saputo con precisione a quali fini tendere ed abbia sempre cercato di realizzare la propria ascesa non abiurando la propria etica ma anche in molte occasioni affrontando le questioni anche falsando le carte, la sinistra indebolita da un pensiero velenoso ha accettato nel proprio seno il germe della divisione e della dissoluzione dei propri valori.E quale aspettativa ci dovevamo aspettare a sinistra se abbiamo percorso e fatto nostre politiche centriste preparando il campo anche alla destra e che tutt’oggi sembra che si sia in bilico se il PD possa accettare un Renzi al proprio interno perchè alternatvamente ci piace aprire squarci e validare i principi che l’unione faccia la forza della quale abbiamo bisogno per poter battere la destra ? E questi dirigenti li bolliamo come coraggiosi perchè si presentano alle discussioni dopo tutte queste tracce ematiche sparse da chi quel partito doveva difendere. C’è caso che fra poco-come se non bastasse- qualcuno di loro si converta alla nuova ortodossia di Moodys che oggi vediamo sventolare dalla destra,perchè la TV ci dice che l’inflazione stia diminuendo, che l’occupazione aumenti,che occorra fornire armi all’Ucraina e tutto il resto che sappiamo.Solamente che chissà come mai le famiglie povere sono aumentate alla cifra di quasi 6 mlioni e mezzo e tre milioni e mezzo di persone sono in povertà assoluta mentre cresce nei canali di stato della TV l’idea che gli scioperi siano inutili ed anche dannosi.Da lì a criminalizzarli basta poco,anzi lo stanno già facendo,ma in questo guazzabuglio c’è eticamente appunto chi ha percorso da sempe il proprio fine e chi il proprio fine l’ha smarrito.Ed allora come succede negli incidenti stradali,se non si ha l’assicurazione le tasche ci si frugano e non si può pretendere attraverso discorsi fumosi e farfugliati che servono intenzionalmente a non risolvere le questioni ma a prolungarle,se le frughino invece altri.Vi sembra sinistra questa ?
Carlo, come ho scritto in un commentino sopra, Alessandro ha sbagliato nome. Il CORAGGIO lo attribuisce anche lui a Vinti, non a Verini. Il quale Verini, era il ruolo che ha a livello nazionale, non poteva oggettivamente dire cose molto diverse, per non sconfessare la linea fin qui tenuta dal PD. Come ho scritto nell’articolo, però le cose che ho sentito dal segretario comprensoriale Vinti, e dagli altri intervenuti, mi sono sembrate confortanti. C’è per fortuna un PD che reagisce, si indigna e chiede coraggio ai vertici nazionali, il coraggio di battersi per la Pace e non per fare la guerra.
Marco,io non comprendo il fatto per il quale tu cancelli le mie risposte. Parlo della mia risposta al tuo ultimo intervento nel quale richiami l’errore di Alessandro.L’ho spedita ed ho contollato che fosse arrivata e così in effetti era,ma adesso non la vedo apparire.Perchè ? Troppo schierata avverso la dirigenza del PD o per qualche altra ragione?
Non c’è nessuna risposta, neanche tra i messaggi in attesa di moderazione. Non so che dirti. Tutte quelle ricevute sono state pubblicate. Tra l’altro i tuoi commenti, essendo nome conosciuto, vanno in automatico, appaiono senza “moderazione” della redazione. Non risultano commenti cancellati, neanche per sbaglio (potrebbe capitare, ma non è capitato)
Il pd che si è dichiarato a favore della soluzione per due stati faccia un atto simblico ma politicamente concreto, riconosca lo stato di Palestina formato da Gaza Cisgiordania e Gerusalemme est, tutto il resto sono chiacchiere inutili.