SAN CASCIANO, ANCORA SORPRESE DAL BAGNO GRANDE: AFFIORA UNA STATUA DI APOLLO ALTA DUE METRI

sabato 18th, novembre 2023 / 17:03
SAN CASCIANO, ANCORA SORPRESE DAL BAGNO GRANDE: AFFIORA UNA STATUA DI APOLLO ALTA DUE METRI
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SAN CASCIANO DEI BAGNI- Si sapeva, era prevedibile, che i nuovi scavi nell’area del Bagno Grande avrebbero risservato altre sorprese. Ma quella venuta alla luce  in questi giorni è una sorpresa alta due metri e di rara bellezza: unApollo giovinetto, elegante e bellissimo, impegnato a cacciare una lucertola. Non di bronzo, come le altre statue e statuette rivenute fino ad ora, ma di marmo. Quindi, dopo la meraviglia dei “bronzi” rinvenuti un anno fa, ecco che affiora dalle acque e dal fango del Bagno Grande un figura monumentale, copia marmorea di un originale in bronzo del greco Prassitele. Così ha spiegato all’agenzia Ansa il direttore dello scavo, professor Jacopo Tobolli dell’Universitàù per Stranieri dei Siena. Figura che – spiega Cobolli – “si accompagna a un particolarissimo donario in pietra con un’iscrizione bilingue e a una miriade di piccoli oggetti in bronzo, terracotta e persino cristallo che aprono affascinanti squarci sulla quotidianità del santuario”. Quello che sta emergendo è una grande “contaminazione” tra ceti e culture diverse. “Non solo bronzi dunque, erano dedicati alle divinità salutifere venerate in questo straordinario santuario delle acque, ma anche statue in marmo, di pregio, talora repliche, come in questo caso, di originali greci, testimonianza della frequentazione di soggetti appartenenti ai ceti sociali più vari, dalle ricche aristocrazie etrusche ai più umili operai impegnati nella costruzione degli edifici sacri”, così scrive il Direttore generale del Ministero della Cultura Luigi La Rocca. Che così prosegue: “Giorno dopo giorno il Bagno Grande sta diventando qualcosa di più rilevante di un semplice sito termale dell’antichità. Inizialmente si pensava ad un piccolo edificio sacro costruito intorno alla sorgente e alla sua vasca rituale, via via che lo scavo è andato avanti è emerso invece “un vero e proprio tempio con il portico ornato da quattro colonne e la parte centrale con la grande vasca in parte coperta da un podio ornato da grandi statue, una delle quali era forse proprio quella del giovane Apollo. Un gioiellino d’architettura monumentale e di ingegneria idraulica, insomma, costruito, in totale continuità di culto, sopra a un più antico sacello etrusco di cui sono stati portati allo scoperto le splendide mura”. Dallo scavo emerge anche che “i romani, forse proprio per rendere il loro tempio più stabile, ne vollero aggiustare l’orientamento sul terreno, ruotandolo leggermente, dopo aver ingrandito e reso più sfarzosa la vasca destinata ad accogliere le offerte”. Con l’acqua calda delle sorgenti sancascianesi come elemento inprescindibile di tutto ciò.

L’Apollo rinvenuto manca di alcune parti: le braccia e la testa. Ma anche questo ha una spiegazione storica: “Non è stato un caso, questa statua è stata volutamente rotta e poi buttata nella vasca proprio al momento della definitiva chiusura del sito, nel V secolo dopo Cristo, difficile dire con certezza se per un ultimo atto rituale pagano, di protezione o se come volontà iconoclasta dei cristiani”, dice l’archeologoEmanuele Mariottiindicando il punto dove la forza impetuosa dell’acqua, che sgorga ormai a 30 litri al secondo, ha portato allo scoperto le splendide gambe del dio. “Erano nascoste da una colonna calata in verticale proprio per chiudere e sigillare tutto – spiega- quando ce le siamo ritrovate davanti è stato pazzesco. Dietro alle gambe, tuffato a testa in giù è venuto fuori il busto e poi un piccolo altare, in una sequenza incredibile. Fra le nostre braccia quel corpo di marmo era caldo tanto da sembrare vivo”.

Apollo e la lucertola… Della statua di Prassitele – il cui originale è forse il bronzo conservato a Cleveland – esistono diverse copie romane in marmo esposte in diversi musei del mondo, le più note al Louvre e ai Vaticani. Nessuna però legata ad un preciso contesto, così come non esiste un mito che spieghi il significato di quel gioco del dio con la lucertola. Ma il direttore dello scavo a San Casciano Tabolli, spiega che “invece qui un legame potrebbe venire fuori e proprio con la medicina, visto che la lucertola per gli antichi era legata alle cure oftalmiche e che nella vasca sono stati trovati esemplari di lucertole in bronzo”.

Il Ministro Sangiuliano scrive: “Gli scavi di San Casciano ci rivelano nuove meraviglie che testimoniano la forza della storia. Abbiamo già acquistato l’edificio che ospiterà un meraviglioso museo. Grazie a chi, con passione e dedizione, sta lavorando a questo grande progetto“.

Benissimo. I ritrovamenti di San Casciano stanno regalando meraviglia. Stanno anche spostando nel borgo termale del sud senese il fulcro del patrimonio archeologico della zona e tutte le attenziomi mediatiche. Il che è anche normale data la rilevanza e la bellezza dei reperti recuperati. Ma, caro Ministro, è normale che con un ritrovamento del genere in quello che era “l’agro chiusino”, le tombe etrusche di Chiusi rimagano chiuse al pubblico per mancamza di personale addetto alle visite? Personale ministeriale non del comune o di altri enti.  Il tempio votivo e termale del Bagno Grande a San Casciano non sarebbe mai esistito senza gli Etruschi di Chiusi. La storia è una catena…

m.l.

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