CHIUDE MICROMEGA? LA VOCE COLTA DELLA SINISTRA LAICA, LIBERTARIA E ILLUMINISTA NON CE LA FA PIU’

lunedì 02nd, ottobre 2023 / 19:49
CHIUDE MICROMEGA? LA VOCE COLTA DELLA SINISTRA LAICA, LIBERTARIA E ILLUMINISTA NON CE LA FA PIU’
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Nell’era digitale, dei social media, i giornali fanno una gran fatica a farsi leggere. I giornali normali, le testate di informazione, come è anche Primapagina. Figuriamoci le riviste “impegnate”. Quelle concettuali. Come Micromega, per esempio. Chi ha attraversato con curiosità, con passione e impegno la palude e le sabbie mobili della sinistra degli ultimi 40 anni sa di cosa parliamo.

MicroMega muore. Lo ha annunciato il fondatore e direttore Paolo Flores D’Arcais il 22 settembre scorso:

“Muore una testata di sinistra illuminista, da quasi trentotto anni impegnata culturalmente, civilmente, politicamente, sul versante egualitario, libertario, laico (e anche ateo), per una giustizia eguale per tutti.
Che ha espresso sempre in modo radicale il proprio punto di vista, ma ha sempre accettato e anzi promosso il confronto con posizioni anche lontane. Oggi spesso rifiutato da altri, nella sinistra e nella Chiesa”. Così scrive Flores d’Arcais.

Muore, cioè chiude. A meno che…  “A meno di un miracolo, di cui nessun Dio, ma solo voi, potete essere gli autori”. Il miracolo è la sottoscrizione, entro la mezzanotte di domenica 8 ottobre di almeno 5.000 impegni ad abbonarsi.  Ognuno sarà poi ricontattato per discutere insieme del futuro della rivista.  Forse il tempo di certe testate è finito. Non c’è più l’abitudine al confronto, meno che mai ad un livello un po’ più alto del piccolo cabotaggio quotidiano. Non c’è più nemmeno la sinistra che abbiamo conosciuto nel passato. I venti-trentenni di oggi non hanno la stessa “tensione ideale e politica” che avevano i 60-70enni di oggi quando avevano la loro età. E’ cambiato il mondo, sono cambiate le coordinate, i riferimenti. Oggi non solo non si discute di filosofia o di economia politica, ma non ci si incazza neanche per la benzina a due euro al litro. Cosa che ci sta chiudendo in casa come il lock down… Non ci si incazza più, al massimo si mugugna, per una informazione drogata e sciatta anche su questioni cruciali come la guerra. La tv pubblica e quella commerciale fanno schifo? Ci si abbona a Netflix, facendo ugualmente il gioco del padrone…

In questo quadro desolante e devastante, almeno per chi ha conosciuto altre stagioni, che una rivista come MicroMega chiuda i battenti non può stupire. E’ semplicemente un fatto conseguente. Personalmente non ho condiviso sempre le posizioni di Flores D’Arcais e di altre penne di Micromega, negli ultimi anni non mi sono neanche più abbonato. Ma ritengo la morte di MicroMega l’ennesimo pessimo segnale e una perdita non da poco per il “pensiero critico” in questo Paese. Se al posto di riviste forse un po’ datate come nell’impostazione, come MicroMega nascessero altre esperienze più moderne, più smart, più vicine alle sensibilità di oggi, la perdita verrebbe mitigata. Ma questo non avviene. E’ sempre più buio.

m.l.

 

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