CASTIGLIONE DEL LAGO: TRASIMENO COME LE PALUDI DELLA LOUISIANA, DONNA RIMANE INTRAPPOLATA NELLA MELMA E SPROFONDA PER PIU’ DI UN METRO
CASTIGLIONE DEL LAGO – Il Lago Trasimeno ha l’acqua bassa, questo è noto, ma non è come le paludi della Lousiana. Eppure, questa mattina, una donna se l’è vista brutta. La scena sembrava quella di un film girato appunto nel delta del Mississippi… Mentre camminava nel lungolago costeggiato da Viale Garibaldi, non lontano dal Lido Comunale, per raccogliere dei rifiuti abbandonati, come volontaria ecologista di una associazione locale, la donna è rimasta intrappolata nella melma, sprofondando per più di un metro. Come nella sabbie mobili. Ci è voluto l’intrevento dei Vigili del Fuoco, con una scala italiana per tirarla fiori e metterla al sicuro. Sono intervenuti sul posto anche gli agenti della Polizia Municipale che hanno opportunamente transennato l’area per precauzione e sicurezza. Il Lago Trasimeno sta vivendo un periodi di “secca” e buona parte della riva castiglionese sia dalla parte del Lido Comunale che anche dalla parte del Lido Arezzo, è da settimane scoperta dall’acqua. In qualche caso, come nel tratto in cui la donna è sprofondata si sono formate delle pozze, con acqua molto bassa. Ma evidentemente anche in aree che sembrano asciutte, il fondale melmoso è appena sotto il primo strato di argilla secca e può riservare brutte sorprese. Come succede nelle paludi…
“La palude è infida, e traditrice. Ma in certi casi può essere un ottimo alleato…” così dice in un brano dello spettacolo “Tradire! La notte prima dell’assedio” andato in scena a Castiglione del Lago lo scorso 23 settembre, Santaccio da Pistoia, pensando a come fermare le truppe di Ridolfo Baglioni e Ascanio Della Corgna che volevano mettere sotto assedio Chiusi… Del resto anche Annibale si fece aiutare dalla riva paludosa del lago per sbaragliare l’esercito romano di Gaio Flaminio…
Oggi l’assedio non c’è. Non ci sono eserciti alle porte. Rimane però la secca, con le rive del lago che diventano palude, infida e traditrice.
La stessa cosa successe anche a me una sessantacinquina di anni fa al lago di Chiusi e per precisione nella palude che trovavasi al di sotto della casa dei Sano.Rimasi immobilizzato e non potevo tirare fuori una gamba chè l’altra dove facevo forza sprofondava ed il fango mi arrivò quasi sotto alla punto di vita. Posso dirlo che mi salvò una persona che abitava a ridosso della casa della famiglia Sano e che veniva chiamato ”Il moro” ,una persona molto alta e scura di pelle.La ricordo così.Riusci a tirarmi fuori e mi prese sulle spalle e mi fece uscire da quell’acquitrinio fangoso.Gli stivali rimasero nel fango.Con tutta certezza mi salvò la vita.
saresti diventato famoso come l’aereo da guerra che (pare) si sia ìnabissato nel Chiaro nel ’44 e che nessuno ha mai più ritrovato
…aspetta che mi tocco….per completare il quadro ci sarebbe mancato solo ”Il Moro” che dalla palude stigia in mezzo alle nebbie avesse traghettato il mio cadavere dal ”Fossetto” -il luogo al bordo delle torri-in direzione del Lago alla Chianetta od al Montelungo e ad attendermi qualche erinna gracchiante che avrebbe avvisato Porsenna.Il luogo spettrale si adatta parecchio a tale visione,specialmente quando c’è la nebbia, ma probabilmente Porsenna non mi avrebbe fatto entrare poichè il luogo dicono che sia riservato ai chiusini ed io sò del Moiano…..ad ognuno il suo….anche dopo schiantati…..e che pensavi che mi confondessi coi ”babbani ?”…. Scherzi a parte ma io avevo sentito dire che l’aereo era stato recuperato nell’immediato dopo guerra…forse è una fake news ?