MONTEPULCIANO, SOPRALLUOGO DELLA PROCURA ALLA FRANA DI COLLAZZI
MONTEPULCIANO – Era il 15 marzo del 2022, quando, durante i lavori di ripulitura della scarpata sottostante una grossa porzione delle mura di Collazzi, parte della cinta muraria storica di Montepulciano venne giù, insieme ad una parte del giardino di una abitazione. L’operatore sulla ruspa che stava effettuando il lavoro si salvò per miracolo. Nessun ferito, ma l’immagine del crollo fu terrificante.
Il 5 ottobre scorso alla presenza di tecnici e legali delle parti interessate e dei Carabinieri Forestali – il geologo incaricato dalla Procura di Siena ha fatto un primo sopralluogo nella zona del crollo del tratto di mura sotto a via di Collazzi, osservando e fotografando sia da sotto (accesso dal parcheggio), sia da sopra (accesso dalla proprietà interessata dal crollo e da altra limitrofa). Presenti anche i legali rappresentanti dell’Associazione il Bersaglio, che aveva presentato un esposto “al fine di far accertare cosa effettivamente sia accaduto e le eventuali responsabilità, a tutela del patrimonio storico e paesaggistico e, dunque, della Comunità del territorio poliziano”. Per la precisione per il Bersaglio c’erano il presidente, la vicepresidente e la Geologa Maria Sargentini, già responsabile per la Regione Toscana delle operazioni di recupero e salvaguardia ambientale all’Isola del Giglio dopo il naufragio della Costa Concordia, che ha acceato l’invito del sodalizio poliziano a seguire la questione.
L’incaricato dalla Procura ha chiesto che il Comune effettui interventi di sfoltimento della vegetazione ricresciuta in circa 18 mesi per poter effettuare maggiori rilievi, cosa che dovrebbe avvenire entro qualche settimana”.
A 18 mesi dal crollo, la situazione appare ancora “terrificante”, soprattutto per le famiglie che devono vivere nell’area soprastante, la frana. L’Associazione Il Bersaglio si augura che il ripristino oltre all’area interessata dal crollo, vada anche oltre e preveda interventi anche ai lati, dove la situazione non è rassicurante.
E’ noto che la Procura di Siena ha provveduto a iscrivere nel registro degli indagati tre persone che hanno avuto un ruolo attivo nell’esecuzione dei lavori che erano in corso al momento del crollo. L’Associazione il Bersaglio che è stata informata di tale provvedimento in quanto “parte offesa”. fa sapere che terrà informati i cittadini sugli sviluppi della vicenda. Una vicenda che non è un bel biglietto da visita, anzi è un campanello d’allarme più che serio, sullo stato della cinta muraria della città, che mostra in più punti segni preoccupanti di cedimento o di precarietà. E’ successo recentemente anche nel tratto di Porta delle Farine, che il Comune ha dovuto chiudere al transito…
Quello di Montepulciano è un centro storico eccezionale, che si studia nei libri di Storia dell’Arte, la città è considerata la “perla del ‘500”, una sorta di città ideale e di prova d’artista collettiva cui lavorarono i più grandi architetti del Rinascimento e sta vivendo un nuovo Rinascimento dal punto di vista turistico. Da qualche anno è diventata una delle mete più ambite e più frequentate, da visitatori italiani e stranieri, ha un grande vino e grandi cantine monumentali che ne costituiscono il richiamo principale per il “turismo esperienziale” e la città è sottoposta ad una “pressione” mai avuta prima. Salvaguardare i grandi palazzi, le chiese, le torri, è un obbligo cui amministratori e proprietari non possono sottrarsi, ma anche le strade e la cinta muraria che circonda il colle fanno parte del medesimo patrimonio, anzi ne sono spesso il supporto che contribuisce a mantenerlo in piedi. Il rischio che il supporto si sbricioli e cominci a franare per le ingiurie del tempo e magari per opere improvvide Montepulciano non se lo può permettere.