SANFATUCCHIO, INIZIATIVA PD SULLE COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI
CASTIGLIONE DEL LAGO – Dopo la festa de l’Unità comunale a Villastrada che ha visto la presenza della segretaria nazionale Elly Schlein, il Pd castiglionese continua nella sua “Estate militante”. Lo fa con una iniziativa dedicata alla formazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili in programma domani, venerdì 15 settembre presso il Circolo di Sanfatucchio. “Una vera e propria rivoluzione dal basso: giusta, democratica e partecipata”, dicono al Pd. Un tema senza dubbio centrale nell’ambito del dibattito, ancora troppo in sordina, sulla transizione energetica verso fonti rinnovabili. Saranno presenti alla iniziativa, ovviamente pubblica, i professori Davide Ricci dello IUSS Pavia UNIPG, e Paolo Polinori dell’Università degli Studi di Perugia. I due Professori verranno coordinati da Mirko Ceccarelli, della Segreteria comprensoriale del PD. Previsti gli interventi di Mark Paolini, segretario del circolo di Sanfatucchio e di Stefano Vinti, segretario comprensoriale del Trasimeno.
La transizione energetica europea verso la decarbonizzazione al 2050, mette le fonti rinnovabili al centro di un processo di cambiamento sistemico dell’attuale paradigma centralizzato dell’energia. Le comunità energetiche rinnovabili (CER) sono uno strumento che, al di là dell’efficientamento e dello sviluppo di sistemi di produzione decentralizzata, rappresenta per i cittadini un’occasione da non perdere per coniugare i vantaggi ambientali ed economici dell’energia verde ai benefici sociali che vengono valorizzati dalla gestione condivisa e coordinata dell’energia.
Qualcuno, anche tra gli stressi militanti Pd, intravede nella discussione su temi come questo, un ritorno al pensiero berlingueriano e un Pd che torna a riflettere su “che cosa produrre, come produrre, per chi produrre”.
E non è solo una questione di risparmio e di efficientamento, in termini di minor impatto ambientale. Il tema dell’energia, coinvolge e riguarda anche il rapporto del Primo Mondo con il Sud del pianeta, che vede il prevalere di una prassi improntata alla rapina e non certo alla cooperazione.
Le guerre frequenti e diffuse, il cambiamento climatico, le grandi migrazioni, le diseguaglianze, lo smantellamento dello Stato Sociale – uno strumento che ha garantito la trasformazione delle elemosine caritatevoli in Diritti, e quindi incidendo fortemente nella ridistribuzione della ricchezza – rientrano in questo dibattito.
L’inziativa di Sanfatucchio lascia intendere che anche il Pd castiglionese vuole ricominciare a parlare di politica e di modelli di società, dopo l’imbarcata e la sbornia liberista degli ultimi decenni che ha snaturato la sinistra, l’ha trasformata e quasi azzerata dal punto di vista dell’elaborazione teorico-poilitica…
Quanto al tema specifico, quello della Comunità Energetiche Rinnovabili va detto che dopo la conversione in legge del Decreto Milleproroghe, in Italia è oggi possibile crearle. Una CER (comunità energetica rinnovabile) nasce con lo scopo di fornire benefici ambientali, sociali ed economici ai suoi membri e a livello di comunità grazie alle rinnovabili. Il modello di sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili è sostenuto dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con 2,2 miliardi. Insomma le CER sono una scommessa su cui puntare. Nell’alto orvietano ne è già stata realizzata una, altre sono state proposte in varie zone dell’Umbria e della vicina Toscana e in molte parti d’Italia. Non solo dal Pd. Anche i 5 Stelle per esempio ne hanno fatto un loro cavallo di battaglia. Non dappertutto si è riusciti a dare concretezza all’idea, ma se ne parla. E se a parlarne sono forze politiche che governano i territori, come il Pd in buona parte del Trasimeno, questo è senza dubbio un buon segnale. Il ministro Salvini è restio invece a parlarne. Questo però per il Pd potrebbe essere uno stimolo in più.
Renato Casaioli