CHIUSI E CASTIGLIONE DEL LAGO: DUE SERATE TEATRALI TRA STORIA E MEMORIA
Quando il teatro incontra la storia e la memoria è sempre un fatto positivo. In questo fine settimana sono in programma due appuntamenti con il teatro che si fa storia e memoria. Il primo è domani, giovedì 21 settembre, a Chiusi, nell’ambito della Festa dell’Uva e del Vino. Su un palco realizzato per l’occasione nella Costarella San Francesco, sotto la scalinata dell’omonima chiesa a lato del Comune, andrà in scena “Chiusi di una volta”, una piece che fu allestita per la prima volta, nello stesso luogo, nel 1987, per iniziativa del “Teatro popolare Sant’Angelo”. Si tratta dunque di un tributo alla memoria e soprattutto alla memoria dei due autori Aldo Rettori e Fulvio Barni entrambi scomparsi, Barni quest’estate, prematuramente… E’ uno spettacolo corale con una trentina di attori, a ingresso libero, in piazza… “come si faceva una volta”, appunto. Memoria e “chiusinitudine” portate in palcosecenico. Qualcuno degli attori c’era anche 36 anni fa. Qualcun altro non era neanche nato…
Teatro popolare, ma non Bruscello, né Segalavecchia… qualcosa di diverso: memoria, ricordi, scena di vita quotidiana di un tempo che è stato fagocitato dalla presunta modernità fatta di social, di televisione trash e di solitudine e desertificazione dei centri abitati… Uno spettacolo soprattutto per i chiusini, anche se scene, battute e digressioni si possono ben adattare a qualunque realtà delle stesse dimensioni e caratteristiche di questa parte d Toscana.
L’altro appuntamento è invece a Castiglione del Lago, dove sabato 23 e domenica 24 andrà in scena “Tradire! La notte prima dell’assedio”, che – dopo la “prima” al Chiostro San Francesco di Chiusi il 19 agosto e la replica sabato scorso al teatro di Città della Pieve – verrà presentato a Palazzo della Corgna, cioè in casa (letteralmente) del protagonista principale: il duca Ascanio… E trovarsi a raccontare un episodio storico con Ascanio Della Corgna protagonista, nella sala con gli affreschi del Pomarancio che ne celebrano le gesta è una circostanza inusuale che aggiunge pathos alla rappresentazione e la rende certamente più suggestiva… Guardare quegli affreschi, seguendo la narrazione dell’attore/narratore Alessandro Lanzani sarà come osservare delle diapositive esplicative… Con la differenza che le diapositive sono dipinti eseguiti solo 3 anni dopo la morte di Ascanio nel ‘500…
Anche questo spettacolo è storia e memoria: si narra infatti un fatto storico accaduto nel 1500, a Chiusi, ma coinvolse non solo tutto il territorio (Castiglione del Lago, Città della Pieve, Sarteano, Radicofani, Magione Perugia e Siena) ma anche le grandi potenze d’Europa: l’impero di Carlo V, la Spagna, la Francia, Firenze, lo Stato della Chiesa.. Una quasi guerra mondiale combattuta intorno alle mura di Chiusi, con Ascanio e Ridolfo Baglioni a guidare l’assedio… Non solo, però: lo spettacolo è anche un apologo sulla guerra, tutte le guerre, di ieri e di oggi. Sui mercenari, con la “compagnia della morte” di Santaccio da Pistoia che somiglia al Battaglione Azov o alla Divisione Wagner. Con le dighe e i ponti che saltano, i campi allagati per ritardare l’avanzata del nemico, allora come adesso in Ucraina…
E’ una riflessione sulle logiche belliciste e sul mestiere delle armi e i signori della guerra, sui poveracci arruolati loro malgrado e mandati a combattere in prima linea, sugli stupri delle donne del posto ad opera dei militari. Ma dentro la storia dell’assedio di Chiusi del 1500 ci sono anche un anello rubato, due grandi dipinti famosi in tutto il mondo, uno del Perugino e uno di Raffaello, che hanno a che fare con quell’anello, c’è il ruolo e l’atteggiamento della chiesa, la differenza tra quella che benedice i cannoni e quella che invece sta con gli assediati e ne condivide la sorte… Tutto ciò accompagnato, sottolineato, sostenuto da una colonna sonora creata ad hoc. E’ significativo che lo spettacolo sia presentato con il patrocinio di tre Comuni (con maggioranze diverse): Chiusi, Città della Pieve e Castiglione del Lago.
A Chiusi e a Città della Pieve l’attore/mattatore Alessandro Lanzani ha “spaccato” dimostrandosi un animale da palcoscenico capace di tenere la scena da solo per quasi un’ora e mezza, i Dudes, suoi compari di avventura, non sono stati da meno con i loro graffi di chitarra, i riff di basso i contrappunti di batteria… A Castiglione del Lago si troveranno a recitare e a suonare al cospetto di Ascanio Della Corgna, che li guarderà in cagnesco. Solo il fatto di esser lì a parlare di Ascanio e a far parlare Ascanio in casa sua, nel suo salotto buono, quello che la famiglia volle far affrescare per celebrarne le battaglie e le vittorie, varrà il prezzo del biglietto. Per la cronaca, tra gli affreschi c’è anche quello che riguarda l’assedio di Chiusi. Ascanio e Ridolfo Baglioni sono lì davanti alle mura pronti a scatenare l’assalto… Come andò a finire, l’affresco non lo dice, lo spiegherà lo spettacolo.