CHIUSI, IL FILM “IO CAPITANO” DI GARRONE, PER PARLARE DI MIGRANTI E ACCOGLIENZA

sabato 23rd, settembre 2023 / 11:33
CHIUSI, IL FILM “IO CAPITANO” DI GARRONE, PER PARLARE DI MIGRANTI E ACCOGLIENZA
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CHIUSI – Si parla molto in questi giorni dei migranti, dell’hot spot di Lampedusa, degli sbarchi che avvengono a decine e decine al giorno, dei CPR, i Centri per il rimpatrio, che sono in sostanza campi di concentramento e centri di detenzione. Della trovata inventata dal Governo Meloni di far pagare una “cauzione” di cinquemila euro per non finire in un Cpr…
Se ne parla molto anche a Chiusi perché da qualche settimana è attivo il Centro di Accoglienza ricavato in un edificio sequestrato alla criminalità organizzata e gestito dalla Misericordia e sono una trentina i giovani africani che vi alloggiano.  Una trentina in aggiunta alle molte decine che già sono alloggiate presso altre strutture della Misericordia dislocate qua e là nel territorio, da Chiusi Scalo alla zona del Lago a quella delle Tombe Etrusche: africani dell’area sub sahariana, ma anche del nord Africa, poi ci sono i pakistani. Parecchi anche loro…
Mercoledì prossimo, 27 settembre, presso la Multisala CLEV Village alle ore 20,40 si terrà un’iniziativa sul tema: una proiezione speciale del film “IO CAPITANO”, di Matteo Garrone, premiato al Festival di Venezia con il Leone d’argento per la regia e il premio Marcello Mastroianni come attore esordiente a Seydou Sarr ed è anche candidato all’Academy Awards come miglior film internazionale. Interverranno alla proiezione il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini, Aldo Ciani della Ong Mediterranea e il presidente della Misericordia Roberto Fè.
Un evento voluto dal Comune per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’immigrazione e delle migrazioni epocali cui stiamo assistendo.
L’Ong Mediterranea è impegnata dal 2018 nel soccorso via mare e via terra ai migranti in fuga da paesi in guerra, teatro di colpi di stato e violenze, da paesi colpiti da carestie, siccità, desertificazione e depredati delle loro risorse dai governo de mondo ricco e dalle multinazionali

“Con il film ‘Io Capitano’ – afferma il Sindaco Sonnini – il regista italiano affronta il tema dei migranti, un argomento sensibile che fa sempre discutere e che in queste settimane sta raccogliendo particolare interesse anche nella nostra comunità ed è anche per questo che abbiamo sentito la necessità di promuoverne la visione.
Io Capitano è un film che si preannuncia bellissimo ed intenso, la presenza alla proiezione del dott. Ciani attivista di Mediterranea e di Roberto Fé, presidente della Misericordia di Chiusi che si occupa da tempo della gestione dei migranti che raggiungono il nostro comune. Sarà una occasione importante per molti di noi per approfondire e capire ancora meglio il tema”.
Per partecipare alla proiezione è sufficiente acquistare il biglietto (ingresso unico € 4,00).
Il tema, come dicevamo, è caldo. E anche a Chiusi e in tutti i paesi della zona la presenza di molti giovani arrivati in Italia coi barconi o dopo viaggi estenuanti e durissimi, spesso attraverso il deserto è piuttosto evidente. Amministrazioni locali e associazioni volontaristiche (come la Misericordia, ma ce ne sono anche altre), fanno il possibile per rispondere ad una esigenza di accoglienza, sollecitata anche da organi superiori come la Prefettura. Ma il fatto che i “rifugiati” ospiti delle varie strutture di accoglienza, siano in pratica “posteggiati”, lasciati lì in attesa non si sa di cosa, senza alcuna occupazione, anche di quelle “socialmente utili”, fa storcere la bocca alla gente del posto, che non comprende e mugugna, creando barriere psicologiche e anche – diciamolo – sentimenti di diffidenza quando non apertamente ostili verso quei ragazzi più meridionali di noi…
E’ successo in questo inizio di anno scolastico, per esempio, che alcune scuole elementari si siano viste “scaricare” addosso un numero consistente di ragazzini (nordafricani, eritrei, somali, sub sahariani) alloggiati insieme alla madre, a qualche fratello o parente nei vari centri di accoglienza. Ragazzini che ovviamente – e non è certo una colpa – non sanno una parola di italiano, non capiscono l’italiano, molti non sono andati mai a scuola e non sanno neanche tenere una matita in mano, fanno fatica, per motivi più che ovvii, a integrarsi con gli altri compagni. Per i docenti, lasciati soli a gestire questa nuova “emergenza” un problema immane che si ripercuote pesantemente sull’attività didattica.
Lo Stato che accoglie e organizza in qualche modo le strutture di accoglienza, insieme ad associazioni umanitarie, non può limitarsi a “incarcerare” tutti quelli che dovrebbero essere rimpatriati e non può scaricare sulle comunità locali (Comuni, scuole primarie ecc.) la patata bollente come se quei bambini fossero pacchetti postali da mettere in un magazzino non persone che hanno bisogno di aiuto. E a nostro avviso anche “delegare” tutta la partita dell’accoglienza e della “gestione” dei rifugiati a soggetti privati (anche le associazione umanitarie sono soggetti privati) è una soluzione discutibile. Il rischio è che si crei un business (per i privati) a fronte di un servizio e di condizioni non sempre dignitosi per i rifugiati, quanto a posti letto, vitto, acqua calda ecc.
Ma la cosa peggiore e che crea incomprensioni e malumori tra la cittadinanza è vedere quei giovani ospiti lasciati soli a girovagare. Possible che non si riesca a trovare un modo per impegnarli? Cos’è che lo impedisce? Se ci sono norme farraginose che non consentono un impiego dei rifugiati si cambino quelle norme, i Comuni alzino la voce, si facciano sentire. L’onda migratoria non si ferma con le mani…. ma anche la diffidenza, il malcontento, le derive razziste non si fermano dicendo “noi siamo per l’accoglienza”. L’accoglienza è giusta e sacrosanta e va garantita. Ma va gestita e indirizzata verso l’integrazione. Il semplice buonismo caritatevole non basta.
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