CHIUSI, GIOVEDI’ 24 IL COMITATO PRO-STAZIONE SI PRESENTA: LA BATTAGLIA SALE DI TONO

CHIUSI, GIOVEDI’ 24 IL COMITATO PRO-STAZIONE SI PRESENTA: LA BATTAGLIA SALE DI TONO
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CHIUSI – Era il 2 giugno quando il Comitato per la valorizzazione della stazione di Chiusi fece la sua prima comparsa pubblica: alla Fiera alla Stazione raccolse 400 firme in poche ore. Da allora altri banchetti a Chiusi, a Cetona, a Sarteano, a Chianciano, a Città della Pieve, Panicale e Tavernelle, a Monteleone d’Orvieto… Le firme sono diventate quasi 3.000 ma finora non c’è stata alcuna iniziativa politica pubblica che andasse oltre la raccolta delle adesioni nel territorio. Un lavoro certosino che ha impegnato decine di persone per decine di ore, ma che rischiava di rimanere… sterile, fine a se stesso. Mancava uno sbocco. Domani serra, giovedì 24 agosto, un primo passo in tal senso ci sarà. Il Comitato si presenterà ufficialmente, in piazza. Non per raccogliere firme, ma per spiegare le proprie ragioni e le proprie finalità. Era necessario. L’appuntamento è a Chiusi Scalo in piazza Garibaldi alle ore 21,00. Ci saranno – lo hanno annunciato – anche alcuni sindaci: quello di Chiusi, Sonnini, poi Risini di Città della Pieve, Ferricelli di Piegaro. Vedremo se ci sarà anche la “politica” e quale. Il Comitato è trasversale e raccoglie sensibilità ed espressioni politiche diverse: dai Podemos a Chiusi Futura, dal M5S a esponenti della destra e del centro sinistra (magari a titolo personale).

La piattaforma rivendicativa del Comitato è nota: ripristino della fermata del Frecciarossa cancellata quest’anno da Trenitalia; aumento delle fermate sia dei treni Av che degli Intercity; No alla stazione in linea dovunque sia ipotizzata, sì all’utilizzo delle stazioni esistenti e idonee di Chiusi e Arezzo; ammodernamento della linea Chiusi-Siena e realizzazione del collegamento stradale Perugia-Chiusi tramite adeguamento della SP 309 (strada del Fornello) tra Piegaro e Moiano, senza escludere il rilancio del collegamento anche via ferrovia; il rilancio del progetto del Centro Intermodale Merci.

Una battaglia dunque che mira a salvaguardare il ruolo e la centralità della stazione di Chiusi, che al contrario verrebbero messi fortemente in discussione da una stazione ex novo costruita in mezzo al nulla… Tra le rivendicazioni del Comitato anche la richiesta di cancellazione della previsione della stazione in linea dal Piano Strutturale intercomunale della Valdichiana di recente adottato dai vari comuni, compreso quello di Chiusi. La battaglia ovviamente non riguarda solo Chiusi, ma tutto il territorio toscano e umbro che ha sempre fatto e fa riferimento alla stazione di Chiusi come nodo ferroviario e comunicazione ed è una battaglia per la tutela di una risorsa (la stazione appunto) che verrebbe inesorabilmente impoverita da scelte contrarie, per la tutela del tessuto commerciale, edilizio e produttivo dell’area limitrofa a Chiusi, per la tutela dell’ambiente rispetto a colate di ferro e cemento che una stazione in linea si porterebbe appresso, creando una cattedrale nel deserto, senza connessioni e senza servizi annessi.

Vedremo domani sera come andrà, che risposta otterrà il Comitato. La raccolta delle firme ha dimostrato una grande attenzione da parte della popolazione, dei ferrovieri e degli ex ferrovieri, degli operatori commerciali e turistici che con la stazione in linea vedrebbero allontanarsi l’approdo per la loro stessa clientela.

Come Primapagina, la costituzione del Comitato l’abbiamo proposta, caldeggiata e sollecitata fin da quando si cominciò a parlare dell’ipotesi Stazione in linea, adesso il Comitato c’è, ha raccolto migliaia di adesioni, crediamo che sia giunto il momento di farsi sentire, di far pesare quelle firme. Di chiamare la Politica ad ascoltare e a rispondere, nel merito, con argomentazioni e non con slogan vuoti e fatti con il copia-incolla…

La nostra impressione è che dietro la “voglia di stazione in linea” ci sia non solo  la dichiarata volontà di aggredire la modernità, ma ci siano anche interessi e spinte inconfessabili. Interessi economici, di cordate, di imprese che vi intravedono un possibile business milionario. e allora pensiamo che tutto ciò se c’è debba emergere chiaramente. Così come debbono emergere le incongruenze, le falle clamorose e macroscopiche della narrazione a sostegno della stazione volante. In tutto ciò la fermata del Frecciarossa a Chiusi, confermata negli anni del Covid e cancellata (evidentemente a sommo studio) proprio nell’anno della ripresa del turismo e nell’anno di grandi iniziative in zona come la Mostra sul Perugino a Città della Pieve o la scoperta archeologica di San Casciano Bagni, è solo un dettaglio che però denota la volontà di chi decide di penalizzare questo territorio non di valorizzarlo…

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