CASTIGLIONE DEL LAGO: QUANDO IL TANGO DIVENTA UNA LEZIONE DI STORIA E DI VITA

venerdì 11th, agosto 2023 / 09:26
CASTIGLIONE DEL LAGO: QUANDO IL TANGO DIVENTA UNA LEZIONE DI STORIA E DI VITA
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CASTIGLIONE DEL LAGO – Si è aperto ieri mercoledì 8 agosto con grande partecipazione il “Festival di Musica Classica” di Castiglione del Lago. Serata dedicata al tango, l’iconica danza argentina: brani di Gardel, Piazzolla, Ponzio e dei tanti maestri che hanno offerto al mondo intero un patrimonio culturale senza tempo. Sotto l’attenta direzione artistica di Maria Crispolti Zacchia, è stato il Maestro Stefano Ragni con il piano (FOTO) a raccontare “La storia del Tango”, con aneddoti e un’autentica cascata di note, le vicende artistiche e di vita dei tanti artisti che l’hanno interpretata e diffusa nel mondo. Un viaggio fatto di musica, racconti ed emozioni, dedicato alla danza argentina. Una espressione artistica nata nei sobborghi di Buenos Aires e Montevideo, e che vedeva in quei primi passi, solo gli uomini protagonisti, al massimo uniti alle famose “accompagnatrici”. Le donne “per bene”, loro no, non ballavano il tango, non era bello farsi coinvolgere. Una espressione artistica che si intreccia fortemente con la storia dell’umanità. Il Tango infatti, è il risultato della mescolanza tra diverse culture e ben 3 continenti: il Sudamerica in cui è nato, l’Europa da cui provenivano gli emigrati e l’Africa che ne influenza il ritmo. Insomma il Tango è un prodotto multiculturale e multietnico per eccellenza. Per queste ragioni è una espressione artistica che si intreccia fortemente con la storia dell’umanità. Basti pensare che in merito a certi balli, nel 1926, il Fascismo inizia a parlare di “Buon costume”, da associare alla “morale” e all'”ordine pubblico” come valori da salvaguardare. Non è un caso infatti che le nuove leggi emanate nel periodo fascista mirino a considerare la corruzione del “buon costume” come un pericolo per l’equilibrio dell’ordine vigente. Ovviamente come avviene ancora oggi, il Duce in fatto di moralità e buon costume, sei era costruito un modello tutto suo. Molto più “rivoluzionario” fu l’atteggiamento di papa Pio X, che volle vedere una rappresentazione di questa espressione artistica dalla sensualità assai pronunciata in Vaticano, per valutarne gli aspetti scandalosi. Dopo aver guardato i ballerini danzare il Pontefice avrebbe detto: “A me sembra che sia più bello il ballo della furlana; ma non vedo che grandi peccati vi siano in questo ballo!”.

È lo stesso Maestro Ragni, storico docente della Università per Stranieri di Perugia, pianista-intrattenitore piacevole e brillante, che spiega la serata. «Secondo una nota definizione di Ernesto Discepolo, musicista porteño (di Buenos Aires) e di origine napoletana, il tango è “un pensiero triste che si balla”. Invece per Borges, il più famoso tra gli scrittori argentini, sarebbe un “pensiero audace” che si manifesta in una danza dai contorni rapinosi e orgiastici. Si sa che Borges amava il tango delle origini, quello sbocciato nelle case di malaffare e nei bassifondi della capitale argentina intorno al 1880. Era una questione di violenza, di audacia, di morte elargita con coraggio e accettata con fatalità. E l’autore di “Finzioni” non nasconderà mai la sua avversione per gli italiani, colpevoli, secondo lui, di aver introdotto nel tango il “sentimento”».

Ragni ha raccontato delle origini della danza, del grande contributo offerto alla sua affermazione proprio dai musicisti di origine italiana. Accompagnato dal nuovo pianoforte donato al Comune di Castiglione del Lago dalla consueta generosità, dalla famiglia Crispolti Zacchia. Non ci sono state coppie di innamorati, attraverso le quali poter ammirare la palpabile attrazione che vibra nella coppia, ma le emozioni trasmesse da quella tastiera abilmente accarezzata, sono state intense ugualmente. Ballare il tango, infatti, permette agli innamorati di conoscersi meglio di rafforzare il loro rapporto. Una intimità che si fa sempre più forte grazie al fatto che questa danza ad alto tasso erotico è in grado di stimolare passioni travolgenti.

Renato Casaioli

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