CHIUSI, “TRADIRE! LA NOTTE PRIMA DELL’ASSEDIO”, IL TEATRO RIPORTA LA STORIA SUL LUOGO DEL DELITTO
SABATO 19 AGOSTO, ORE 21,30 AL CHIOSTRO SAN FRANCESCO. SPETTACOLO CON ALESSANDRO LANZANI E I DUDES
CHIUSI – Li sentite i tamburi? stanno arrivando… Circola sui social e anche su primapagina una strana locandina. Parla di una “notte prima dell’assedio”… L’appuntamento è per sabato 19 agosto, ore 21,30 al Chiostro San Francesco a Chiusi città. Che viene presentato come uno dei “luoghi del delitto”, cioè uno dei luoghi in cui avvennero i fatti narrati… La cosa di per sé si annuncia suggestiva… Di cosa si tratta? Ne parliamo con il direttore Marco Lorenzoni, autore di questa che viene definita una “incursione teatral-musicale nella nostra storia”…
Allora Direttore, ci spieghi l’arcano? cos’è “Tradire! la notte prima dell’assedio”?
Innanzitutto anche se si parla di un fatto storico non è una lezione di storia alla Barbero… Non è neanche solo una piece teatrale in senso stretto. E’ un po’ l’una e un po’ l’altra. E anche un po’ un concerto con la musica che non fa solo da sottofondo, ma è parte integrante dello spettacolo. Un format già sperimentato in altri lavori… Con una particolarità: stavolta sul palco, insieme alla band musicale, ci sarà 1 solo attore/narratore…
Andiamo con ordine. Di cosa parla di preciso lo spettacolo? Raccontaci ciò che andremo a vedere…
Lo spettacolo è un apologo sulla guerra, tutte le guerre, di ieri e di oggi. Ma non è un comizio. Piuttosto un racconto che si dipana intorno ad un fatto storico avvenuto a Chiusi nel 1500. In questo senso è una “incursione nella nostra storia”, che non è solo quella di Chiusi, ma anche dei paesi limitrofi che in quell’episodio furono coinvolti: Castiglione del Lago, Città della Pieve, Sarteano, Radicofani, Siena, Perugia, Pitigliano… Si parla dell’assedio (mancato) di Chiusi del 1554. Personaggi principali: Santaccio da Pistoia, il difensore della piazza, Ascanio Della Corgna uno degli assedianti. E si parla anche del Perugino, di Raffaello, del “Santo Anello”, della fine della Repubblica di Siena, della congiura di Magione…
Perché un episodio del ‘500 per fare un apologo sulle guerre del 2023?
Perché le logiche della guerra non sono cambiate, sono sempre le stesse… Dal racconto emergono molte analogie…
Il testo è tratto da tuo libro VOCE DEL VERBO TRADIRE, perché tra quelle 20 storie hai deciso di portare in teatro proprio i tre capitoli cinquecenteschi?
In realtà altre storie di quel libro sono già state portate in teatro in precedenza (penso alla vicenda delle Br a Moiano, o a quella sul Chiusi Calcio…). In questo caso la scelta è dovuta al fatto che c’è una guerra in corso in Europa e altre in varie parti del mondo. E parlarne, anche prendendola larga, da lontano, male non fa…
Un unico attore per diversi personaggi. Due parole sul mattatore. Chi è Alessandro Lanzani e perché lo hai scelto?
Alessandro è un mio amico fraterno da quando avevamo 4 anni. Lui è di Milano, ma da maggio è rimasto a Chiusi per 3 mesi per accudire la madre, che purtroppo se ne è andata qualche settimane fa e adesso ci guarderà da lassù. Con Alessandro abbiamo parlato di questo progetto, ci siamo spalleggiati a vicenda, ci siamo autoconvinti che si poteva anche tentare… Lui le phisique du role del mattatore ce l’ha. Penso che ci stupirà tutti. Uno solo perché siamo d’estate, altri amici teatranti avevano impegni diversi. E perché così sarà più facile portare lo spettacolo un po’ in giro, da settembre in poi. Ma anche per provare un “format” simile, ma non uguale agli spettacoli precedenti, più corali. E’ una scommessa per tutti…
L’ idea di utilizzare per la musica un gruppo come i DUDES deriva forse da una necessità particolare?
L’idea di utilizzare i Dudes è dovuta a due aspetti: 1) li conosciamo, sono stati già “testati”, sono di famiglia diciamo (non solo uno, tutti e quattro); 2) la musica in questo spettacolo è concepita non solo come sottofondo alla narrazione, ma come un “assalto frontale”. Si parla di assedi, mercenari, tradimenti, alleanze, massacri. Da qui la necessità di qualcosa di dirompente. Certamente fuori contesto rispetto al periodo narrato, ma non è la prima volta che teatro e cinema usano il rock come colonna sonora per ambientazioni medievali o rinascimentali. In “Tradire! La notte prima dell’assedio” la musica è pietanza, non solo contorno. Spettacolo nello spettacolo. Sono consapevole che questo può spiazzare qualche spettatore… Ma quando il nemico è alle porte ed è 10 volte più potente, ti devi inventare qualcosa per uscirne vivo. Qualcosa che spiazzi tutti… La musica dei Dudes, che è “roba loro”, produzione artigianale pensata ad hoc, unita alla presenza di un “mago” dalle luci come Fabrizio Nenci, altro coetaneo e amico di lunghissima data, sono a mio avviso garanzia di una cosa quantomeno particolare. Una cosa bella in questa esperienza – lasciamelo dire – è la fatica, il lavoro d’equipe che ci sta dietro, la condivisione, il confronto fra tre quasi 70enni e 4 giovanotti fra i 30 e i 36, che hanno cioè la metà degli anni, una contaminazione generazionale molto rara. Inusuale. Preziosa per noi più anziani, ma – credo – anche per loro…
Chiusi è il territorio che fa da sfondo alla vicenda, Come era la Chiusi di allora?
Sì, Chiusi è il cuore della scena. Il teatro dell’episodio culminante. Ma come dicevo all’inizio tutto il territorio è coinvolto. Perché a dar manforte ai chiusini arrivarono truppe da Sarteano, Radicofani e dalla Maremma. A portare l’assedio erano i fiorentini, insieme agli imperiali di Carlo V, agli spagnoli e ai mercenari di Ridolfo Baglioni e Ascanio Della Corgna, il primo di Perugia e l’altro di Castiglione del Lago… Chiusi nel 1554 come l’Ucraina di adesso, terreno di una quasi guerra mondiale; città e roccaforte senese, ma difesa da una guarnigione di francesi… Molte cose che si vedono oggi in Ucraina e in altre parti del mondo si videro a Chiusi alla metà del ‘500…
Lo spettacolo è il racconto della notte prima dell’assedio e di come la vissero i protagonisti, da una parte e dall’altra, tra spacconerie e cattivi pensieri, tra patti solenni dubbi e tradimenti… tutto ciò tra ponti che saltano, campi allagati per ritardare l’avanzata del nemico, gente del posto che viene arruolata come i mercenari per contribuire alla difesa…
Testo fedele al 100% alle fonti storiche o con qualche “licenza poetica”?
Qualche licenza per esigenze di copione ce la siamo presa. Santaccio da Pistoia, Ascanio Della Corgna e gli altri ci perdoneranno. Lo abbiamo fatto a fin di bene.
Lo spettacolo ha il patrocinio del Comune di Chiusi…
Sì, perché è comunque una piece che cerca di contribuire a far conoscere meglio la storia della città a utilizzare la storia per fare in qualche modo promozione alla città. Ma avrà il patrocinio anche di altri comuni, nelle prossime repliche. Il 16 settembre a Città della Pieve, il 23 e 24 settembre a Castiglione del Lago. Poi anche altrove… Si inserisce se vogliamo anche nelle celebrazioni per il quinto centenario della morte del Perugino. Si parla anche di lui e di una sua “opera mirabilissima”…
Nel post che pubblicizza l’evento su fb si legge che verrà rappresentato nei “luoghi del delitto”. Cosa significa?
Significa che oltre a qualche teatro, “Tradire! la notte prima dell’assedio” verrà proposto, a partire dal 19 agosto a Chiusi, proprio lì, in uno dei luoghi i cui si svolsero i fatti narrati. La scelta del Chiostro San Francesco non è causale, perché una scena si svolge infatti proprio lì, nel convento dei frati… A Castiglione del Lago verrà rappresentato a Palazzo Della Corgna, cioè in casa di Ascanio, precisamente nella sala con gli affreschi cinquecenteschi che ne celebrano le gesta. A Città della Pieve lo faremo in Teatro, ma a pochi metri dal Palazzo Della Corgna, altra residenza di Ascanio e non lontano dalla Rocca in cui vennero imprigionati e strangolati due dei partecipanti alla Congiura di Magione contro Cesare Borgia… Questo aspetto rende tutto più suggestivo. Qualche brivido a noi lo ha fatto venire…
Direttore, come si acquista il biglietto e quanto costa?
Costa 12 euro e si può prenotare all’indirizzo e-mail di primapagina: primapaginaredazione@yahoo.com o al telefono 3484005401. Ci sarà anche un botteghino al Chiostro il giorno dello spettacolo, dalle ore 17,00. I posti però sono limitati… Gli Imperiali sono alle porte, meglio affrettarsi…
Paola Margheriti
Informiamo i nostri lettori che per lo spettacolo “Tradire! La notte prima dell’assedio” in programma sabato 19, ore 21,30, Chiostro San Francesco Chiusi, i posti disponibili stanno andando in esaurimento. Per chi fosse interessato a partecipare, meglio prenotare: primapaginaredazione@yahoo.com o 3484005401.
Sono stato presente ieri sera allo spettacolo.Dirò subito che sono rimasto favorevolmente impressionato non tanto per la vicenda recitata che già superficialmente conoscevo, ma soprattutto per la facoltà di Alessandro Lanzani di immedesimarsi nelle vicissitudini dei personaggi ed in particolar modo in quella di Santaccio da Pistoia recitata da un testo di alta qualità coordinato e messo in piedi con l’apporto di Luca Meister Morelli.Essendo la prima volta che Lanzani calcava un palco teatrale- come lui stesso ha tenuto a precisare- indubbiamente ha utilizzato potenzialità che non conoscevo che potessero albergare all’interno della sua volontà di calarsi così mirabilmente nei personaggi. Bravissimo Alessandro quindi e bravi anche tutti coloro che hanno concorso a mettere in piedi lo spettacolo a cominciare dai Dudes che hanno ben accompagnato ”il clima” creando una atmosfera distesa e piacevole che meglio forse non si poteva immaginare potesse affiancare anche il clima violento di una guerra anche se molto lontana nel tempo.A proposito della guerra dirò che ho apprezzato anche i riferimenti all’attuale situazione sul tema di una guerra come quella che si stà svolgendo in Ucraina e paragonata alle difficoltà esistenziali delle persone coinvolte direttamente ed indirettamente,un discorso allargato,di grande stampo etico-culturale,che dovrebbe servire a noi italiani quasi sempre proni all’accettazione asettica e silenziosa dei sistemi verso i quali il complesso mediatico ha innalzato una cortina impenetrabile alla critica ed ha reso gli inteventi militari come ormai un modo dal quale non si possa uscire e che occorra solo accettare anche se a capo basso, senza ribellarsi, senza poter dire una parola contro per il timore di venire bollati come servi di qualcuno, e quindi da tutto questo viene validato che ciò che conta oggi è solo la forza ed il conseguente dominio, la facolta di potersi predisporre ad aver oggi più soldi di quelli di ieri e meno di quelli di domani,soldi,uomini e mezzi rivolti alla guerra. Ciò che è andato in onda ieri era a Chiusi nel chiostro di San Francesco è anche quindi non solo un fatto didascalico che rievoca e che richiama la conoscenza storica e che solamente per questo sottoforma di interpretazione dei fatti viene sciorinato e dato in pasto al pubblico che lo ha accettato in maniera positiva, ma anche un messaggio utile alla formazione delle coscenze a proposito del ragionamento sull’essenza etica della guerra,ieri come oggi, ed osserviamo come è stato detto dal ”solista” Lanzani che in confronto ai tempi descritti, oggi sono cambiati i mezzi, le armi,le modalità di confrontarsi, ma le ragioni che provocano le guerre sono sempre le stesse.Ed allora forse qualcosa di errato al fondo delle questioni umane esiste e dovrebbe cambiare poichè se non cambia oggi,tutto questo è la forza rovinosa che ci stà portando a fondo tutti contemporaneamente all’interesse di pochi che tali questioni centrali non vogliono far emergere e fanno di tutto per intorbidire le acque,così come facevano nell’italia del 1500 i protagonisti al vertice di quei confronti solo ed esclusivamente per la supremazia servendosi della forza e del potere per coinvolgere i poveri ed illuderli che non ci fossero altre vie per migliorare la loro condizione. Approfitterei dell’occasione di questo intervento per invitare gli organizzatori di questo spettacolo alla ripetizione di un altro spettacolo andato in onda qualche anno addietro a Chiusi e che riguardava le vicissitudini dell’automoblismo sportivo e pricipalmente- se ricordo bene- le vicissitudini dell’ultima Mille Miglia prima dell’incidente di De Portago a Guidizzolo di Mantova. Forse sarà per l’interesse personale e la passione per questo sport ed il ricordo di quei tempi lontani , ma mi farebbe piacere se gli organizzatori considerassero la possibilità di poter ripetere quello spettacolo anche perchè credo che i testi siano già completati e scritti e quindi di non difficile messa in atto in uno spettacolo.A tal proposito-ma qualcuno dell’organizzazione già lo sà- in questo frattempo mi sono anche dedicato alla ricerca nel mio archivio fotografico delle immagini di De Portago che ho reperito anche in Australia e quindi su l’epopea della Mille Miglia potrebbero essere accoppiate per la gioia degli appassionati anche in una mostra che potesse riguardare soprattutto l’aria che spirava anche a Chiusi intorno a quella manifestazione.Sarebbe quasi sicuramente un evento che potrebbe richiamare anche molti spettatori appassionati di quell’epopea che ormai si è persa col tempo e che oggi rivive solamente attorno alla rievocazione della Mille Miglia Storica con le vecchie macchine d’epoca che sfilano e che passano nelle nostre strade.Molta gente giovane soprattutto oggi non ha vissuto quei momenti e sarebbe bello portarli ad una immersione di come era il mondo delle corse in un epoca che non ritorna più,sia con le immagini ma anche con una rappresentazione teatrale di tutto rispetto come quella messa in scena qualche anno fà e che ricordo con estremo piacere.Personalmente sono disponibile a parlarne anche con persone come Fabrizio Nenci, uno degli organizzatori della troupe che è andata in onda ieri sera e che dotato di alta professionalità nella sua passione, conosce bene le vicissitudini di chi frequentava le corse in quel periodo e che saprebbe dare valore ai motivi della riproposizione di quella manifestazione. Parliamone !