I PODEMOS: “IL COMUNE DI CHIUSI REGALA LA STAZIONE E IL CASELLO A MONTEPULCIANO”. POLEMICHE SULL’ADOZIONE DEL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE

giovedì 10th, agosto 2023 / 15:30
I PODEMOS: “IL COMUNE DI CHIUSI REGALA LA STAZIONE E IL CASELLO A MONTEPULCIANO”. POLEMICHE SULL’ADOZIONE DEL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE
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CHIUSI – E’ polemica a Chiusi per l’adozione da parte del Comune del Piano Strutturale Intercomunale, avvenuta nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, tenutasi l’8 agosto scorso. A polemizzare oltre al Comitato per la difesa e la valorizzazione della Stazione di Chiusi, che annuncia iniziative pubbliche a breve, anche il Gruppo consiliare Possiamo.
In una nota inviata alla stampa i Podemos chiusini scrivono, senza mezzi termini “L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CHIUSI REGALA LA STAZIONE A MONTEPULCIANO”. Questo il titolo della nota stampa. E non lascia spazio a molte congetture. La critica è chiara ed evidente.
Il testo diffuso dai Podemos così prosegue:
“Nel consiglio comunale dell’8 Agosto 2023 è stato adottato il Piano Strutturale Intercomunale, che nella prossima fase procedurale sarà oggetto di possibili osservazioni. Ciò che maggiormente colpisce, è ancora una volta, la volontà di inserire nelle scelte strategiche del piano un’area destinata alla stazione in linea dell’Alta Velocita, in località Salcheto, e un nuovo casello autostradale nel comune di Montepulciano. Con queste indicazioni i sindaci della Valdichiana si allineano diligentemente ai dettami del partito, senza tener conto delle reali esigenze dell’utenza e favorendo il depotenziamento delle strutture esistenti. Il gruppo Possiamo ha dichiarato la propria contrarietà al piano, in quanto queste scelte avranno conseguenze negative per tutto il territorio e in particolare per il nostro comune, che andrà a perdere la storica specificità di crocevia infrastrutturale, motore di sviluppo e ricchezza del paese, regalando di fatto stazione e casello a Montepulciano”.
Ovvio che, avendo i sindaci a suo tempo votato tutti per l’inserimento nel Piano Strutturale Intercomunale della stazione In linea in località Tre Berte-Salcheto, con annesso casello autostradale nei pressi (il che significherebbe chiusura di quello di Chiusi-Chianciano distante tre km), l’adozione del Piano Stesso è per le amministrazioni della Valdichiana senese un “atto dovuto” e conseguente. Quindi anche scontato. Difficile che qualcuno potesse ammutinarsi.
Certo non tutti i sindaci sono Pd, ma su questo argomento Pd e destre sono apparsi sempre piuttosto compatti. Alla luce del fatto che l’opzione Tre Berte-Salcheto non è stata mai presa in considerazione dai presidenti di Regione della Toscana e dell’Umbria, né dal Tavolo tecnico istituito presso il Ministero dei Trasporti e alla luce delle contestazioni e del movimento popolare rappresentato da Comitato suddetto, che ha già raccolto più di 2.500 firme, qualche comune poteva anche avere un ripensamento e magari prendere tempo. In questo modo forse gli amministratori della Valdichiana hanno voluto mandare un messaggio al Tavolo Tecnico, facendo sapere che la Valdichiana è compatta e chiede la stazione e il casello a Tre Berte-Salcheto. E non a Rigutino o a Farneta-Creti.
In realtà questa è la posizione dei Comuni, la gente, in maggioranza la stazione in linea non la vuole da nessuna parte. Neanche a Tre Berte-Salcheto. La maggioranza della popolazione vorrebbe che si valorizzassero le stazioni esistenti e cioè Chiusi e Arezzo, senza spendere una montagna di milioni di euro per un’opera inutile e dannosa in mezzo alla campagna.
A questo proposito vale la pena sottolineare un altro argomento “tecnico” a favore delle stazioni esistenti e a svantaggio della stazione in linea. I sostenitori della stazione volante dicono che è necessaria per abbreviare i tempi di decelerazione e sosta necessari per consentire la fermata in stazioni non in linea come sono Chiusi e Arezzo. Al di là del fatto che la differenza in termini di tempo sarebbe nell’ordine dei 3-5 minuti (perché anche per fermarsi nella stazione in linea il treno deve decelerare, fare uno stop e poi ripartire non certo alla massima velocità), l’argomento in più sarebbe questo: i treni av che percorrono la linea direttissima sono più di 100 al giorno, ma non nell’arco delle 24 ore, in un arco di tempo minore, quindi si rincorrono a poca distanza l’uno dall’altro. La fermata a Chiusi e ad Arezzo comporta un rallentamento SOLO di quel treno, non di quelli che a Chiusi e ad Arezzo non fermano. La fermata in una ipotetica stazione in linea comporterebbe un rallentamento di tutti i treni che lo seguono a poca distanza… Quindi il “danno” per l’utenza, in termini ti tempo di percorrenza, alla fine, sarebbe maggiore con la stazione in linea che non utilizzando SOLO per alcune fermate le stazioni esistenti con le interconnesioni. I ferrovieri, soprattutto i macchinisti, che sanno come funziona il sistema ferroviario, dicono questo.
Chissà se gli scienziati mobilitati a favore dalla Medio Etruria hanno mai valutato questo aspetto. Ci piacerebbe saperlo e saper a quali conclusioni sono giunti.
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