I PODEMOS: “IL COMUNE DI CHIUSI REGALA LA STAZIONE E IL CASELLO A MONTEPULCIANO”. POLEMICHE SULL’ADOZIONE DEL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE

CHIUSI – E’ polemica a Chiusi per l’adozione da parte del Comune del Piano Strutturale Intercomunale, avvenuta nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, tenutasi l’8 agosto scorso. A polemizzare oltre al Comitato per la difesa e la valorizzazione della Stazione di Chiusi, che annuncia iniziative pubbliche a breve, anche il Gruppo consiliare Possiamo.
In una nota inviata alla stampa i Podemos chiusini scrivono, senza mezzi termini “L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CHIUSI REGALA LA STAZIONE A MONTEPULCIANO”. Questo il titolo della nota stampa. E non lascia spazio a molte congetture. La critica è chiara ed evidente.
Il testo diffuso dai Podemos così prosegue:
“Nel consiglio comunale dell’8 Agosto 2023 è stato adottato il Piano Strutturale Intercomunale, che nella prossima fase procedurale sarà oggetto di possibili osservazioni. Ciò che maggiormente colpisce, è ancora una volta, la volontà di inserire nelle scelte strategiche del piano un’area destinata alla stazione in linea dell’Alta Velocita, in località Salcheto, e un nuovo casello autostradale nel comune di Montepulciano. Con queste indicazioni i sindaci della Valdichiana si allineano diligentemente ai dettami del partito, senza tener conto delle reali esigenze dell’utenza e favorendo il depotenziamento delle strutture esistenti. Il gruppo Possiamo ha dichiarato la propria contrarietà al piano, in quanto queste scelte avranno conseguenze negative per tutto il territorio e in particolare per il nostro comune, che andrà a perdere la storica specificità di crocevia infrastrutturale, motore di sviluppo e ricchezza del paese, regalando di fatto stazione e casello a Montepulciano”.
Ovvio che, avendo i sindaci a suo tempo votato tutti per l’inserimento nel Piano Strutturale Intercomunale della stazione In linea in località Tre Berte-Salcheto, con annesso casello autostradale nei pressi (il che significherebbe chiusura di quello di Chiusi-Chianciano distante tre km), l’adozione del Piano Stesso è per le amministrazioni della Valdichiana senese un “atto dovuto” e conseguente. Quindi anche scontato. Difficile che qualcuno potesse ammutinarsi.
Certo non tutti i sindaci sono Pd, ma su questo argomento Pd e destre sono apparsi sempre piuttosto compatti. Alla luce del fatto che l’opzione Tre Berte-Salcheto non è stata mai presa in considerazione dai presidenti di Regione della Toscana e dell’Umbria, né dal Tavolo tecnico istituito presso il Ministero dei Trasporti e alla luce delle contestazioni e del movimento popolare rappresentato da Comitato suddetto, che ha già raccolto più di 2.500 firme, qualche comune poteva anche avere un ripensamento e magari prendere tempo. In questo modo forse gli amministratori della Valdichiana hanno voluto mandare un messaggio al Tavolo Tecnico, facendo sapere che la Valdichiana è compatta e chiede la stazione e il casello a Tre Berte-Salcheto. E non a Rigutino o a Farneta-Creti.
In realtà questa è la posizione dei Comuni, la gente, in maggioranza la stazione in linea non la vuole da nessuna parte. Neanche a Tre Berte-Salcheto. La maggioranza della popolazione vorrebbe che si valorizzassero le stazioni esistenti e cioè Chiusi e Arezzo, senza spendere una montagna di milioni di euro per un’opera inutile e dannosa in mezzo alla campagna.
A questo proposito vale la pena sottolineare un altro argomento “tecnico” a favore delle stazioni esistenti e a svantaggio della stazione in linea. I sostenitori della stazione volante dicono che è necessaria per abbreviare i tempi di decelerazione e sosta necessari per consentire la fermata in stazioni non in linea come sono Chiusi e Arezzo. Al di là del fatto che la differenza in termini di tempo sarebbe nell’ordine dei 3-5 minuti (perché anche per fermarsi nella stazione in linea il treno deve decelerare, fare uno stop e poi ripartire non certo alla massima velocità), l’argomento in più sarebbe questo: i treni av che percorrono la linea direttissima sono più di 100 al giorno, ma non nell’arco delle 24 ore, in un arco di tempo minore, quindi si rincorrono a poca distanza l’uno dall’altro. La fermata a Chiusi e ad Arezzo comporta un rallentamento SOLO di quel treno, non di quelli che a Chiusi e ad Arezzo non fermano. La fermata in una ipotetica stazione in linea comporterebbe un rallentamento di tutti i treni che lo seguono a poca distanza… Quindi il “danno” per l’utenza, in termini ti tempo di percorrenza, alla fine, sarebbe maggiore con la stazione in linea che non utilizzando SOLO per alcune fermate le stazioni esistenti con le interconnesioni. I ferrovieri, soprattutto i macchinisti, che sanno come funziona il sistema ferroviario, dicono questo.
Chissà se gli scienziati mobilitati a favore dalla Medio Etruria hanno mai valutato questo aspetto. Ci piacerebbe saperlo e saper a quali conclusioni sono giunti.
Piacerebbe sapere anche se il sindaco di Chiusi ha assunto questa posizione per ordini di partito o perchè non si rende conto che in questo modo svende quel poco che resta al nostro comune invece di porsi a capo di una protesta contro una stazione in linea che costerebbe decine di milioni per di più inutile. Mi chiedo sulla base di quale ragionamento i consiglieri di maggioranza abbiano potuto votare un provvedimento che va nella direzione opposta agli interessi del nostro comune, peraltro senza avere vantaggi anche per l’intera valdichiana.
Ma ancora vedo che si insiste sul richiamo alla ragionevolezza.Qui siamo in presenza credo di due fattori,dei quali quello che personalmente considero il principale è quello della assoluta estraneità della popolazione di Chiusi a tale decisione,una forma quasi di vita amebica e dissociata dalle decisioni di coloro che sono stati inviati col voto a governare.Perchè la prima responsabilità non è dei politici ma dei cittadini nel loro rapporto di scambio con la politica e perchè sono stati i cittadini e non altri ad inviare questi politici a decidere su quanto si parla nel post. Dopodichè detto questo, la responsabilità richiamata passa alle singole persone che formano gli schieramenti politici e credo che debba essere assunto un comportamenento per il futuro che possa vedere coloro che si lamentino del degrado di Chiusi essere rimbeccati da un discorso che dica:”scusa, ma cosa ti aspettavi dando la tua preferenza a coloro che hai mandato al governo della città col tuo voto, forse pensavi che si comportasero diversamente ? Non ti era sufficiente valutare il passato e l’atteggiamento preso sulle decisioni che sono passate per osservare che è stata ulteriormente decretata l’aridità progressiva di Chiusi tramite la sua desertificazione,del suo territorio, delle sue imprese che a stento sono rimaste ed anche di conseguenza dei singoli cittadini che ricordate-pochi anni fà qualcuno disse che con gli incentivi dati alla presenza ed all’insediamento delle residenze- si poteva pensare che avrebbero raggiunto le 12000-12500 persone e che invece oggi sono meno di 8000 e come si possa pensare che tutto questo non sia chè il risultato di scelte sbagliate ed utilizzate solo per scopi personali per assurgere a più alti incarichi ? Dove sono oggi coloro che scrivevano sulle vetrine in Via Leonardo da Vinci Grazie Chiusi ? E con il miraggio che la cosa rendesse la speranza di porre Chiusi al centro di un territorio dove poter ripartire mentre oggi ancora una volta se ce ne fosse bisogno dobbiamo constatare che le meschinità hanno imperato grandemente nel nostro circondario e se avessimo memoria ce ne ricorderemmo.Invece abbiamo assistito all’uscita dai partiti e ad andare verso il renzismo e conseguentemente al riposizionamento su altri sgabellini perchè a chiamarle poltrone si esagera nel merito,forse con il miraggio di fare cosa gradita a se stessi.Sono o non sono meschinita queste la cui attendibilità squalifica persone ed azioni già in partenza squalificate ? Ed allora, cosa ci si aspettava che non fossero seguite queste prese di posizione forse ? Ci vuole ancora un qualcosa che non saprei immaginare per convincere della bontà o meno di queste scelte ? Ma nemmeno se cadesse un metorite sulla terra grande quanto la montagna di Cetona questi cambierebbero solfa.Ed allora cari chiusini c’è da sperare solo una cosa ed è quella che nella scarsità di risorse,anche e soprattutto di quelle impiegate per il PNNR non ci possano essere spazi economici sufficienti da essere impiegati in questa costruzione di una ulteriore cattedrale nel deserto come tante ci è dato di vedere.Povertà della politica, politica della povertà, mentre si concretizza il fatto dell’abbandono della bassa toscana da parte della politica che ormai ha tirato in barca i remi per poter consentire sviluppo alla parte più industriale della regione dove secondo le immaginazioni di lor signori esistono un ceto e fasce sociali che ancora potrebbero dare il consenso ad un morente in attesa dell’olio santo.Ma trattasi di quel tipo di consenso che si è manifestato in piazze come Terni che poi sono coloro che hanno chiamato il prete a recitare il De Profundis.E cosa vi aspettavate qualcosa di diverso da questi che hanno ridotto il tessuto socio-economico un ” Ecce Homo” e che si apprestano a questo punto a chiamare l’Ofisa(a Firenze si chiamano così le principali onoranze funebri) per il traghettaggio nell’Acheronte del feretro della sua Kamars mentre Porsenna osserva sofferente le Erinni volare gracchiando non sulla palude Stigia ma sulla Chianetta e si regge sconsolato il capo fra le mano pensando se non fosse stato meglio che invece Muzio Scevola avesse fatto bingo !! Almeno non avrebbe assistito allo scempio. Ma si sà,al peggio non c’è mai fondo….ite fratres ite…..