GRAN FINALE A TRASIMENO BLUES: LO SCAT DI GEGE’ TELESFORO INFIAMMA LA ROCCA DI CASTIGLIONE
CASTIGLIONE DEL LAGO – Renzo Arbore è uno che di musica se ne intende. Di blues, di swing e R&B se ne intende parecchio e se molti anni fa decise di portarlo nella sua “scuderia” non fu perché Gegè Telesforo è foggiano come lui. Aveva visto lungo Renzo Arbore. Gegè Telesforo è un grande musicista, percussionista e polistrumentista, ma soprattutto è un grandissimo vocalist. Probabilmente il migliore in circolazione in Italia. Tra i migliori al mondo in quel genere che viene chiamato Scat. Vocalizio senza parole, emissione si suoni con la voce che diventa strumento musicale e fa melodia e ritmica. Ieri sera nella sempre suggestiva arena della Rocca del Leone di Castiglione del Lago, Gegè Telesforo ne ha dato un saggio da applausi a scena aperta. Il vocalist foggiano ha chiuso alla grande l’edizione n.28 di Trasimeno Blues. Come ha precisato all’inizio della sua performance, citando Duke Ellington, ha eseguito alcuni brani blues e altri brani “non blues”. Ha divagato insomma tra jazz e fusion, funky e R&B, avvalendosi di una band d’eccezione. Nomi poco noti ai più, alcuni molto giovani, ma di altissima qualità: Vittorio Solimene all’Hammond e tastiere, Christian Muscetta alla chitarra, Michele Santoleri alla batteria, Matteo Cutello alla tromba e Giovanni Cutello al sax. Loro, sul palco si sono certamente divertiti (si vedeva) e il pubblico sulle gradinate dell’anfiteatro pure. Una serata che è stata una sorta di jam session come quelle che Telesforo ha raccontato si facevano al Big Mama, un locale di Trastevere a Roma dove si tirava tardi e che purtroppo dopo la pandemia ha chiuso i battenti. Come tanti altri. Gegè Telesforo e i suoi amici hanno voluto dedicare un album, in uscita a breve, al Big Mama e anche il nome della band: Big Mama Legacy…
Insomma come tradizione, Trasimeno Blues ha chiuso con un “concertone”, ma anche con una contaminazione tra blues e altri generi più o meno vicini o derivati dal blues. E’, questo, uno dei tratti distintivi de festival diretto da Gianluca Di Maggio. Festival che la sera precedente, sempre alla Rocca di Castiglione del Lago ha proposto un concerto di Sugaray Rayford, uno dei più autorevoli bluesmen contemporanei. Ovviamente d’oltreoceano.
Entrambe le serate – Rayford e Telesforo – hanno fatto registrate pressoché il tutto esaurito. E parliamo di 800 posti a sedere, più il prato.. Colpo d’occhio notevole. E conferma che Trasimeno Blues è e resta una manifestazione importante. Piacevoli all’ascolto e qualità assoluta degli interpreti anche nelle serate precedenti e nei concerti gratuiti in piazza Mazzini e in altre località del Trasimeno. Dei Ga-20 di Boston sentiremo certamente parlare. In pochi anni hanno scalato le classifiche del “Billboard Blues Chart”…
Il blues viene definita la musica del diavolo… Beh, si vede che il diavolo all’inferno si tratta bene. E ascolta roba buona.