CHIUSI, IL LARS ROCK FEST SI CONFERMA EVENTO DI PRIM’ORDINE: E STASERA SI VIAGGIA NELL’EUROPA DEL ROCK

CHIUSI, IL LARS ROCK FEST SI CONFERMA EVENTO DI PRIM’ORDINE: E STASERA SI VIAGGIA NELL’EUROPA DEL ROCK
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CHIUSI – Prima il furgone di uno degli espositori al mercatino del vinile va a fuoco a due km dal villaggio del festival. Poi intorno alle 23 salta la corrente elettrica e mezzo villaggio va in black out. Infine il gruppo clou della serata non può salire sul palco perché uno dei musicisti si sente male e passa una brutta mezz’ora in ambulanza… Tre tegole una dopo l’altra che avrebbero ammazzato un toro e fatto scendere l’autostima sotto i tacchi, ammesso di averli i tacchi… Eppure nonostante tutto si può dire buona la prima. Ugualmente. Sì perché la prima serata del Lars Rock Fest, al netto degli intoppi e delle contrarietà, ha comunque messo in evidenza che il festival chiusino è un evento di tutto rispetto. Per la gente che muove, per come è organizzato, per ciò che propone sia dal punto di vista musicale, sia per quanto riguarda il contorno. Un festival vero, una cosa che – lo abbiamo sentito dire a più d’uno dei presenti – puoi trovare (forse) in una città medio grande ed è invece difficilissimo e raro trovare in una realtà di 8 mila abitanti, in fondo alla provincia più profonda della Toscana, laddove la Toscana è quasi Umbria…

Senza entrare nel merito delle band che sono salite sul palco (Wake up in the cosmos e Leatherette), che possono piacere o meno (a noi sono piaciuti più i primi, molto rumore pe nulla invece i secondi) ciò che colpisce del Lars Rock Fest è l’organizzazione quasi perfetta, la tranquillità dell’ambiente nonostante si tratti d’un evento rock, la qualità dei piatti del ristorante. Ma non solo. Anche altre cose lasciano il segno: lo stand ricco dell’editoria indipendente. Una cosa bella che ricorda le “librerie” delle feste de l’Unità, quelle vere, quelle grandi degli anni ’70…  I disegni in diretta degli artisti, il mercatino anche quello ricco di curiosità. E l’acqua gratis. Con le birre a 5 euro (e con i concerti gratuiti il prezzo si spiega) l’acqua gratis non è un dettaglio da poco. Il bicchiere riciclabile nemmeno. Così come le stoviglie e posate ecocompatibili. Sembrano piccole cose, ma sono al contrario segnali grandi. Che al Lars sono una regola fissa da anni… E lo stesso dicasi per le presentazioni di libri, le letture ad alta voce, i laboratori per bambini, i corsi di yoga…

Il pubblico del Lars è soprattutto giovanile. Ma non solo giovanile. Il festival chiusino non ha neanche lontanamente l’aria di un rave party. Senza aver nulla contro i rave party. E un festival tranquillo dove si sta bene anche con la famiglia e i bambini piccoli. Dove anche i sessanta-settantenni possono trovare motivi di interesse sia nella musica delle band sul palco, sia nel “contorno”: i vinili, i libri, le graphic novels, le chitarre…  perché i 60-70enni non sono gente da balera, sono quelli che a vent’anni ascoltavano i Cream, i Pink Floyd, i Led Zeppelin, Emerson Lake and Palmer, sono quelli che affollavano le piazze delle prime edizioni di Umbria Jazz e magari facevano pure gli espropri proletari e viaggiavano col sacco a pelo…

Stasera, seconda serata, sul palco gli inglesi Scrounge, il duo austriaco Molly e l’iconica band tedesca The Notwist.

L’Europa del rock, che non è quella delle armi, è ai giardini pubblici di Chiusi Scalo. La musica che è speranza, la musica che è pazienza cantava Ivano Fossati. La musica è sempre speranza. E’ vita. Ed è anche molte altre cose. Come dice la maglietta nella foto di copertina  il rock non sempre “è una canzone d’amore”… Spesso è protesta. E rabbia. E’ disincanto, è la voce di chi non ce l’ha. E’ una chitarra che graffia come e più di una baionetta, o piange dolcemente: Non lo so perché/Qualcuno vi controlla/Loro vi hanno comprati e venduti/ Guardo il mondo fuori
E mi accorgo che sta cambiando radicalmente /Mentre la mia chitarra piange dolcemente… (
qui si era nel fatidico ’68 e siamo ancora a ragionare delle stesse cose).

Se stasera si viaggia in Europa, domani sera invece si va in America. Allacciate le cinture… si vola alto.

m.l.

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