LARS ROCK FEST, SECONDA SERATA: CHIUSI COME BERLINO, DELIRIO PER I NOTWIST. E STASERA SI VOLA IN AMERICA

domenica 09th, luglio 2023 / 11:11
LARS ROCK FEST, SECONDA SERATA: CHIUSI COME BERLINO, DELIRIO PER I NOTWIST. E STASERA SI VOLA IN AMERICA
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CHIUSI – Se la prima serata, nonostante qualche avversità (un musicista che si sente male, un black out e un furgone carico di vinili che va a fuoco), è stata molto buona, la seconda ha fatto il botto. Il Lars Rock Fest ieri sera ha toccato livelli “da delirio”, quando, dopo le prime due band (gli austriaci Molly e i britannici Scrounge) sono saliti sul palco i tedeschi Notwist. L’arena davanti al palco si è riempita, il volume si è alzato, glie effetti speciali hanno fatto il resto. La birra ha aiutato. Chiusi si è ritrovata improvvisamente nel cuore dell’Europa, come fosse una capitale dell’Europa e del rock. Come fosse Berlino. O Manchester.

Quel sound, la storia stessa dei Notwist, l’atmosfera da festival vero, da città e non da “paesello, hanno distribuito sensazioni che è raro provare a queste latitudini. E il Lars si è confermato, anche nella sua seconda serata l’evento più evento che Chiusi riesce a mettere in campo. E il successo dell’evento, anche negli “effetti collaterali”(ristorante, birreria, paninoteca, mercatini, editoria…) è la conferma che i soldi che il Comune investe nel Lars sono soldi spesi bene. E chi storce il naso o si lamenta perché altri eventi non hanno uguale supporto finanziario, la risposta la trovano nelle migliaia di persone che in questi giorni stanno affollando i giardini di Chiusi Salo, in quei 200 volontari, nell’organizzazione efficiente e ordinata, in quel “delirio” tranquillo che sulle note di chitarre e batterie alza la temperatura di una città e porta Chiusi in una dimensione e in atmosfere inusitate.

Questa sera terza e ultima tappa. Dal cuore dell’Europa si vola in America. Anzi è l’America che vola e arriva a Chiusi, sul Palco del Lars Rock Fest. Prima i Moonwalks, band originaria di Detroit che fa solo due date in Italia, una a Chiusi. E nel mese di luglio suonerà anche a Zurigo, Stoccarda, Berlino, Londra, Newcastle, Parigi e Marsiglia. Dopo i Moonwalks altra band targata iuesei, in questo caso californiana: The Brian Jonestown Massacre. Una formazione storica, capitanata dal carismatico Anton Newcombe, vero e proprio guru delle neopsichedelia e persoonaggio geniale e controverso. La band è nata nel 1990 e nel nome ha voluto ricordare Brian Jones il musicista dei Rolling Stones morto in circostanze poco chiare nel ’69 e il suicidio di massa di Jonestown del 1978…

Nei loro album il sound californiano classico aleggia e si sente. L’ultimo album è del febbraio di quest’anno: “The futur is your past”. Il  l futuro è il tuo passato. Roba forte. Roba buona. The Brian Jonestown Massacre non sono i Creedence (hanno cominciato 25 anni dopo), ma non sono una band qualunque. Per il Lars Rock Fest rappresentano un colpo di quelli importanti, molto importanti, peraltro di un filone rock più digeribile del post punk.

Un dettaglio che aiuta a capire che si tratta di una band che ha “seguaci” anche in Italia: i locali Dudes (tutti impegnati nell’organizzazione del Lars) che notoriamente amano proporre per lo più brani propri e non cover, tra le poche cover che mettono in scaletta nei loro concerti hanno da sempre “Anemone” proprio dei Brian Jonestown Massacre. Per loro sono un must come David Bowie o Bruce Springsteen. E stasera li avranno sul palco a Chiusi. Lo dicono da anni che i BJM sono una grande band. Fidatevi…

m.l.

 

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