LARS ROCK FEST, SECONDA SERATA: CHIUSI COME BERLINO, DELIRIO PER I NOTWIST. E STASERA SI VOLA IN AMERICA
CHIUSI – Se la prima serata, nonostante qualche avversità (un musicista che si sente male, un black out e un furgone carico di vinili che va a fuoco), è stata molto buona, la seconda ha fatto il botto. Il Lars Rock Fest ieri sera ha toccato livelli “da delirio”, quando, dopo le prime due band (gli austriaci Molly e i britannici Scrounge) sono saliti sul palco i tedeschi Notwist. L’arena davanti al palco si è riempita, il volume si è alzato, glie effetti speciali hanno fatto il resto. La birra ha aiutato. Chiusi si è ritrovata improvvisamente nel cuore dell’Europa, come fosse una capitale dell’Europa e del rock. Come fosse Berlino. O Manchester.
Quel sound, la storia stessa dei Notwist, l’atmosfera da festival vero, da città e non da “paesello, hanno distribuito sensazioni che è raro provare a queste latitudini. E il Lars si è confermato, anche nella sua seconda serata l’evento più evento che Chiusi riesce a mettere in campo. E il successo dell’evento, anche negli “effetti collaterali”(ristorante, birreria, paninoteca, mercatini, editoria…) è la conferma che i soldi che il Comune investe nel Lars sono soldi spesi bene. E chi storce il naso o si lamenta perché altri eventi non hanno uguale supporto finanziario, la risposta la trovano nelle migliaia di persone che in questi giorni stanno affollando i giardini di Chiusi Salo, in quei 200 volontari, nell’organizzazione efficiente e ordinata, in quel “delirio” tranquillo che sulle note di chitarre e batterie alza la temperatura di una città e porta Chiusi in una dimensione e in atmosfere inusitate.
Questa sera terza e ultima tappa. Dal cuore dell’Europa si vola in America. Anzi è l’America che vola e arriva a Chiusi, sul Palco del Lars Rock Fest. Prima i Moonwalks, band originaria di Detroit che fa solo due date in Italia, una a Chiusi. E nel mese di luglio suonerà anche a Zurigo, Stoccarda, Berlino, Londra, Newcastle, Parigi e Marsiglia. Dopo i Moonwalks altra band targata iuesei, in questo caso californiana: The Brian Jonestown Massacre. Una formazione storica, capitanata dal carismatico Anton Newcombe, vero e proprio guru delle neopsichedelia e persoonaggio geniale e controverso. La band è nata nel 1990 e nel nome ha voluto ricordare Brian Jones il musicista dei Rolling Stones morto in circostanze poco chiare nel ’69 e il suicidio di massa di Jonestown del 1978…
Nei loro album il sound californiano classico aleggia e si sente. L’ultimo album è del febbraio di quest’anno: “The futur is your past”. Il l futuro è il tuo passato. Roba forte. Roba buona. The Brian Jonestown Massacre non sono i Creedence (hanno cominciato 25 anni dopo), ma non sono una band qualunque. Per il Lars Rock Fest rappresentano un colpo di quelli importanti, molto importanti, peraltro di un filone rock più digeribile del post punk.
Un dettaglio che aiuta a capire che si tratta di una band che ha “seguaci” anche in Italia: i locali Dudes (tutti impegnati nell’organizzazione del Lars) che notoriamente amano proporre per lo più brani propri e non cover, tra le poche cover che mettono in scaletta nei loro concerti hanno da sempre “Anemone” proprio dei Brian Jonestown Massacre. Per loro sono un must come David Bowie o Bruce Springsteen. E stasera li avranno sul palco a Chiusi. Lo dicono da anni che i BJM sono una grande band. Fidatevi…
m.l.
Sempre rimanendo puntualmente alle parole spese ed anche all’enfasi a me sembrerebbe anche che la birra abbia aiutato a scrivere….E se tante le volte mi sbagliassi,mi sembrerebbe anche che i paragoni portati possano essere anche il risultato di una realtà deformata.Da cosa però non mi è dato di sapere.I misteri della vita sono molteplici e non credo di essere negazionista per tale coso solo perchè non ami (e l’ho sempre dichiarato) tale tipo di musica perchè come non amo e non la segua questo certamente non vuol dire che non ci siano altri che la seguono e che la amino e che facciano bene a convergere dove si suona,ma quando leggo affermazioni del tipo che ”i soldi che il Comune investe nel Lars siano soldi spesi bene’,’ sarà un fatto caratteriale il mio, ma mi si riaffacciano alla mente tanti fantasmi che ormai faccio a meno di dirli perchè li ho detti tante volte dalle righe del tuo giornale e tali fantasmi sono le ragioni per le quali si spendano cifre simili per tre-quattro giorni di musica che ai cittadini credo che lascino ben poco.A chi faccia comodo tutto questo sarebbe il caso di rifletterci ? E come osservo le cose dette anche in maniera critica ed argomentate a questo punto per anni ,a Chiusi servono a poco.Ma io sono solo uno e non rappresento di certo la comunità nè di Chiusi nè degli amanti e seguaci del rock.
Non è questione di essere seguaci del rock. È che tanta gente come al Lars a Chiusi non si è mai vista. Chiusi non ha un altro evento che richiami tanto pubblico, anche da altre regioni d’Italia, che abbia attenzioni mediatiche pari a quelle del Lars e abbia anche la stessa qualità. Sia culturale che organizzativa. Il fatto che il festival chiusino proponga musica di grande qualità gratuitamente è un dettaglio che aggiunge motivi di interesse. È in questo senso una perla anche dal punto di vista politico. Di festival gratuiti di questo livello ce ne saranno 4 o 5 in Italia. Non duemila… Per questo il Comune fa bene a sostenere il Lars Rock Fest e forse farebbe bene anche a investirci di più. Per il bene e l’immagine della città, non per fare un favore agli amanti del rock.
X marco Lorenzoni Faccio un po’ di fatica a non essere logorroico come al solito e spero mi perdonerai perchè ormai ci sarai abituato.Si parla di eventi culturali sostenuti con soldi pubblici. Punto.Quindi ogni disciplina-chiamiamola così- credo che debba avere il proprio spazio e l’attenzione che gli DEBBA essere riservata da chi amministra.Detto questo mi sembra che per un Comune della dimensione di Chiusi e tenuto presente in primis i suoi bilanci destinati alle uscite(spese per il mantenimento del patrmonio pubblico,punti dolenti dove si concentra il degrado ecc.ecc. ecc.)riversare una tale somma per un evento che dura 3-4 giorni mi appare una cosa fuori dal mondo e non è una ”perla” come dici tu, affatto, ma una spesa sensa senso.Questa è la mia modestissima opinione. Per quanto poi riguarda il festival, visto che tu dici che è un evento gratuito mi chiedo dal momento che sia così gradito come dici, il perchè gli spettatori non diventino spettatori paganti,visto che per accedere agli altri servizi si paga e nemmeno tanto poco. Poi c’è anche l’aspetto prettamente culturale che sorvolerei perchè diversamente si entra in diatribe che riguardano l’apprezzabilità della musica o meno, ma dal momento che ci sono spettatori che apprezzano e che il servizio di tale evento costa quello che stà bene , dimmi il perchè non vi possano essere spettatori paganti.Mi potrai rispondere che in tal caso sarebbero senz’altro di meno gli spettaori ? Allora ti potrei rispondere che una massa di persone che consuma birra, panini e piatti gastronomici diventa un affare per pochi e per chi ha il banco,cosa questa che qualche crepa di carattere ”culturale” forse la mette in mostra, soprattutto nei riguardi ” dell’ETICA dei soldi spesi” rivogandoli a compagnie che ormai nelle grandi città non trovano più spazio per la loro attività e sono costrette e ricorrere alla provincia per non farsi i buchi alla cintura, che non è detto che pure ugualmente non facciano. Altra cosa e perdonami se sono critico fino all’ossesso ma questo che dico non è l’ossesso ma forse la cosa principale di tutto l’impianto,visto anche che altri festival Rock li fanno anche da altre parti ed è giusto che il pubblico che lo ami ci venga.Ma la domanda è sempre quella: ”Cosa lascia dentro la gente uno spettacolo simile tenuto anche conto di quanto costi alla collettività?”. Tutte le collettività sotto tale punto di vista appaiono e sono ”Amorfe” e non entrano minimamente in considerazioni di carattere nè politico, nè etico e nè culturale.Gli amanti del rock sentono il richiamo mediatico, affluiscono,consumano strettamente per coloro che hanno gli impianti e la cosa mi sembra che sostanzialmente finisca lì. Si pensa davvero che dentro gli rimanga qualcosa di ”culturale” visto che il tutto viene finanziato essendo concepito come cultura ? Credo che ormai le cose debbano essere misurate con questo metro e cioè il metro di ciò che viene dato alla gente,di ciò che si potrebbe fare con quei soldi e che non si fà, di ciò che si intenda come processo culturale nella società. Credo -ma lo dico con modestia assoluta- che se misurassimo questo che ho detto adesso si vedrebbe che tali iniziative sono perfettamente in linea con concetti dei ” degrado culturale delle nostre società” indipendentemente anche se presi e considerati come valore unico ed assoluto rappresentano senza dubbio un fatto culturale tipico dell’epoca in cui viviamo,dove la gente per condvisione accende il lighters e si fà trasportare sull’onda della condivisione anche se tale onda sia un onda leggera, piccola ma comunque importante di certo, ed importante spesso lo è anche perchè smorza le tensioni e serve a mantenere e riequilibrare un ”equilibrio sociale” che il sistema mai metterà in discussione riguardo agli scopi.Allora in pratica ed in parole povere ti invito ad esaminare criticamente e culturalmente visto che ti conosco da una vita e ti conosco come uomo di sinistra il valore DI CHI VEICOLA ED ISTITUISCE TALI INIZIATIVE E DI CHI CI SPENDE I SOLDI. E forse allora vedresti meglio che non sia vero quello che dici che ”il comune faccia bene a spenderci i soldi in un evento simile” quando ce ne potrebbe : 1) farlo ugualmente e spenderne parecchi di meno. 2) Dal momento che rende un servizio far pagare i partecipanti come succede dappertutto che vi siano biglietti d’ingresso e dal momento che ”eticamente” i soldi spesi sono soldi pubblici cioè di tutti. 3) Di affrontare una politica che privilegi veramente insieme a questa del rock anche altre discipline sostenute non con partecipazioni di miseria come viene fatto verso gruppi che nel proseguo del tempo diventano serbatoi di voti per insperati impieghi futuri (quindi utilizzo politico) ma affrontare una discussione che non porti alla prevalenza di certe iniziative per compiacersi solo chi sia interessato per scopi culturali e di piacere personale(detto sarcasticamente ”regalini” a qualche signor nessuno ).
4) Credo che certamente non sia facile da parte di un Comune poter ottemperare a tutte queste questioni ma se cerchiamo di stare entro i bordi della correttezza, dell’eticità e della REALTA’, certi sproloqui- perdonami Marco- del tipo Chiusi al centro dellEuropa , Chiusi come Liverpool od altro, sono cose che lasciano trasparire una informazione che faccia acqua da tutte le parti, a partire da quella dell’eticità di ciò che venga detto e sostenuto.Come vedi ci sarebero tante altre ragioni se volessimo allargare la discussione per le quali se tenessimo presente i soldi spesi ”lo sforzo fatto non valga la candela” come si usa dire. di fronte a tutto questo i cittadini di Chiusi che spesso sento lamentarsi per la manutenzione strutturale del paese perchè non dicono nulla ? Poi non diciamo che Chiusi non sia un paese amorfo nei confronti di quelli circonvicini se viene pasturato ed educato con iniziative di tale tipo.Da non perdere il filo delle cose: si parla sempre di ”limitatezza di risorse nei confronti della spesa che viene effettuata e della natura di tale acquisto ” e questo principio FONDAMENTALE toglie ogni dubbio al fatto che non sia assolutamente veritiera la tua affermazione quando dici che ”siano soldi ben spesi”. Ma quando ? Mi sono permesso di fare una battuta nel mio precedente intervento quando ho detto ”sarà la birra….” ma mi sembra che i fatti in soldoni siano questi.Gli altri ci possono anche essere ed ognuno personalmente ha la propria spiegazione ed il proprio piacere, ma un ente pubblico dovrebbe sostenere un equilibrio plausibile, razionale ed anche etico dei soldi che spende per le iniziative. Credo – poi la faccio finita- che la maggioranza dei cittadini la pensino in tal modo.Ed allora sarebbe l’ora che le critiche che vengono fatte trovino un orecchio sgombro dal cerume, perchè non esistono solo gli amici degli amici (non parlo della natura culturale) ma di spesa che debba abbracciare in parte altri lidi. E per ”ETICITA’ POLITICA” parola tanto in voga in questi tempi ma altrettando MAI TENUTA PRESENTE PERCHE’ LE GESTIONI DI TUTTO QUESTO NON CONTEMPLANO CRITICHE ANZI QUESTE VENGONO VISSUTE COME FASTIDIOSI PALETTI, riguardano soldi spesi in proporzione alle risorse. Ma tanto difficile a capirlo non mi sembrerebbe che possa essere.La battaglia delle idee investe anche tutto questo, bisogna che lo sappia chi è stato delegato dalla gente a governare, ma tali segnali di fumo mi sembra che vengano non notati e sorvolati , ma via via quando il fumo si accumula in una nube poi i rovesci cadono a terra.E allora Chiusi si allaga di un altro tipo di acqua che scaccia l’acqua che c’era prima, e questo stà avvenendo ma non ci si vuole rendere conto sostanzialmente per la ragione che l’imput culturale di tutto questo viene dai vertici.Ed i vertici nella storia ma soprattutto in quella recente non fanno distinzione della natura di quell’acqua.A loro basta galleggiare e quindi quell’acqua è sufficiente che vi sia,ma nella loro strada hanno trovato chi tenga le cannelle aperte.Sono i cittadini ad affogare quando quell’acqua si richiude loro sopra la testa.E siamo credo su questa strada, ma non certo per il Rock capiamoci ma anche quello nella sua entità è un pezzettino che dimostra l’acquiescenza al meccanismo.Ma è lo stesso ”meccanismo” del ”NI”nella diatriba attuale alla Stazione in linea.E allora per dirla con Bertold Brecht : ”Vi verseranno birra nella gola, ma voi dovete rimanere lucidi…”.
scusa Carlo, ma per un comune come Chiusi spendere/investire 25 mila euro in un evento che porta a Chiusi migliaia di persone per 3 giorni, e proietta la città in una dimensione nazionale e internazionale ti sembra una cifra folle? Solo il Lars porta a Chiusi anche la gente dei dintorni e delle città vicine e lontane (Perugia, Siena, Arezzo, Roma, Firenze, Livorno, Terni…) nessun altro evento, purtroppo ci è ma riuscito. Neanche il festival Orizzonti targato Cigni, che pure qualche velleità ce l’aveva e aveva pure un budget molto più elevato. Il discorso andrebbe se mai ribaltato: quelli del GEC con un budget limitato riescono a fare un grande evento, che funziona.
Si, mi sembra una cifra folle e l’ho spiegato anche credo abbastanza bene il perchè.Solo che ai sordi è difficile far usare le protesi acustiche, e ciò che dici tu di tutto questo afflusso dalle principali città che nomini mi dici cosa rimane, ciò che hanno portato a Chiusi se non il dormire in qualche albergo nelle vicinanze.A sentire te sembra che siano una folla immensa e che ribalti le cifre e gli introiti ma ai negozi di Chiusi gli è entrata qualcosa di preciso oltre alle cose generiche che tu citi ? Mi sembrerebbe di no e bada anche bene che le iniziative non si fanno solo per dare inacassi ai negozi perchè la città di Chiusi è fatta di cittadini ed anche di non titolari di negozi, che fra l’altro per somma sfortuna sono anche pochi davvero, ma anche,anzi soprattutto per aggiungere cultura. Ho già detto ampiamente e credo anche compiutamente che la cifra meramente spesa è in contrasto a quanto a Chiusi possa essere pervenuto da questi 3 giorni. Il fatto che le band od almeno qualcuna di queste non solchino ormai più le piste delle città e dei capoluoghi di povincia italiani è indicativo del loro ripiegamenti sulla piccola provincia e di questo tu ne esalti il fatto che solo a Chiusi ci sia stato un evento del genere.Il prossimo può darsi che la misura di tutto questo possa investire anche Montevenere ed è cosa certa che per Montevenere sarà una cosa strabiliante….. ma per favore, rimaniamo ancorati alla realtà e soprattutto alle motivazioni che ho descritto nel mio lungo articolo, perchè la realtà quella è , e non quella che ti piace raccontare a te.Non sono stato mai lo spirito della contraddizione ma mi piace descrivere le cose realmente come sono, senza enfasi e senza rivestirle di aureole sensa senso ed anche di situazioni facilmente ed oggettivamente smentibili.E per di più credo che le motivazioni che ho portato possano essere approvate dalla maggior parte dei cittadini ai quali rimane dentro ben poca cosa di tutto questo, perdipiù se si pensa che le scelte siano fatte per dar piacere allo spazio ed alle passioni di pochi. Lo spazio nessuno glielo vuol togliere a questi pochi ma credo fermamente che le uscite in senso economico debbano essere commisurate alle entrate in senso etico.E’ questo di cui Chiusi abbisogna e fin’ ora è stato fatto il contrario secondo me e per Chiusi questo tema se affrontato in questo modo fà parte di un discorso perdente e non vincente.Altro che Chiusi al centro dell’Europa…ma per favore è anche un fatto di dignità se permetti, perchè ai bisogni di certi cittadini in braghe di tela allora posso contrapporti come esempio le politiche per le quali un comune dalle risorse limitate spende questi soldi per tre sere di musica. E se è così, allora a quei cittadini in braghe di tela e che per diversi non c’è posto per il pagamento di bollette elettriche o del gas o per gli aiuti degli asili nido mi dici perchè non si possa allargare le maglie ed includere anche loro in un numero maggiore anzichè dare i soldi per far ballare e bere birra a gente che suona la chitarra ? il fatto è che ci si riempie la bocca di etica sempre e non si sfiora mai le vere necessità e che così facendo si perseguano gli interessi di questa società basata sul togliere ai poveri e disperdere il denaro in mille rivoli.Di questo gli amministratori di fronte alla gente che li vota dovrebbero rispondere,ma il meccanismo che è stto cfrteato e che imperterrito amncora và avanti non si cura di tutto questo, anzi con l’apporto mediatico ogni volta che il problema si ripresenta fa tutto fuorchè affrontare i problemi. Che il divertimento ci voglia lo sò anch’io ma c’è un limite a tutto, soprattutto anche all’involuzione mediatica tramite osannamento di cose e di faccende che di contenuto ce ne hanno proprio pocò e che esistono perchè le si fanno esistere e la gente gli crede, salvo poi bussare alla porta del padrone del pollaio quando il nastro che trasporta il cibo per i polli da batteria non è per tutti. E stai tranquillo che qualcuno quel cibo nemmeno arriva a magiarlo tale è la velocità con la quale il nastro gli scorre sotto il becco.
però il pollo balla al suono del rock. Questa è l’italia che viene sostenuta da tanto tempo.
https://www.primapaginachiusi.it/2023/07/35984/…
se poi uno non vuol vedere e non vuol capire, pazienza. L’evidenza però non si può nascondere. E infine: quale altro evento porta più “indotto” del Lars alla città e ai commercianti locali? I Ruzzi, il Tria Turris, le mostre dei Flashati, lo Slow Beer, il festival Orizzonti, la Festa dell’Unità, il Cinema sotto le stelle, Sbottegando, la sagra dell’oco di Montallese, la Coppa Bologna? E quale altro evento in 10 anni ha fatto i passii in avanti del Lars? Ovviamente in tutto questo amare o non amare il rock non c’entra una mazza.
X Marco Lorenzoni.Poi la finiamo perchè diventa anche stancante anche per chi legga-e qui chiedo venia perchè sò bene che ho le mie responsabilità in tal senso -, ma io credo una cosa e dal momento che annoveri 10 anni di Lars credo proprio che si facesse la somma di quanto sia costato ai cittadini (dal momento che parli di soldi spesi bene….) e quanto sia stato incassato dai commercianti in conseguenza in questi 10 anni, pensi proprio che la bilancia penda a favore dei commercianti ? Io credo proprio di no, a parte il fatto che tutto non sia misurabile in mero denaro ma proprio riguardo al fatto che dici che ”io non voglia capire” vorrei che tu contestassi quello che ho detto in merito all’apporto culturale.Poi il rock mi può piacere o meno o possa piacere ad altri ma questo non è davvero in discussione ma talvolta non mi capacito perchè sembra dalle tue risposte che tu non abbia centrato il problema di cui parlo.Ma chi si contenta gode e qui credo che godano solo coloro che suonano e nemmeno tanto poi poi.Solo che il contrappeso di questo sono i cittadini purtroppo, ma se a loro va bene e stanno zitti non trovando nulla da obiettare vuol dire che sono io ad essere di fuori come una terrazza ed il Comune ha ragione ad andare diritto per la sua strada,ma quando si dice” tale popolo tali regnanti” le cose andrebbero sciorinate e spiegate. Se non le si comprendono nessuno può farci nulla.Ma sempre a loro vorrei domandare: ma hanno letto quanto ho scritto o considerano solo quello che pare a loro ? E la stessa domanda-vista la risposta- inevitabilmente la rivolgo a te.E allora tu sai che a me piace riferire i modi di dire del gergo napoletano che spesso sono esaustivi delle situazioni e ce n’è uno che recita:”I’ nun sò fesso, ma faccio o’ fesso pecchè facendo o’ fesso te faccio fesso”.Ecco secondo me è stato acceso da parte tua nel caso di cui si parla quel motore che porta ad usare tale detto.Bisogna vedere se dall’altra parte qualcuno ci creda e se gli piaccia passare da fesso.Io la mia spiegazione l’ho data sul perchè non ci creda,quelle tue mi sembra che siano meno plausibli.Asta la vista !
Come sempre, la ragione non sta mai da una parte sola: c’è un po’ troppo entusiasmo da parte di Marco, un po’ troppo pessimismo da parte di Carlo. Ci troviamo di fronte a una manifestazione che si è migliorata nel tempo, presenta una formula accattivante e, secondo me, dura pure troppo poco. Poi, certo, se andiamo a fare il conto delle ricadute sul numero di scontrini, c’è probabilmente da fare un po’ di lamento, ma solo un poco: cosa offrono i commercianti al popolo del rock? che, certo, non è venuto qui per comprare la camicia o una macchina fotografica; i Notwind non richiamano mica gente a caccia dell’affare e del saldo. Cerchiamo di essere realisti. Un’altra strategia è possibile? Forse, purché non si perda di vista il pregio (e il segreto del successo) di questa manifestazione: per una volta, si ha la sensazione di essere rispettati come “pubblico” e non si è visti come consumatori da spennare.
Notwist scusate 🙂 Not (earth) wind (& fire ) 🙂
X Enzo Sorbera. Avrei volentri terminato i miei logorroici interventi ma vedo che si ripropone una specie – e ti chiedo scusa – di visione di natura cerchiobottistica che è sempre quella in fondo che non fà arrivare mai alle conclusioni e che spesso contiene le motivazioni proprie dell’ apparire o del non apparire delle quali ci si può adornare o sguarnire a seconda dei casi che si esaminino.Allora cerco di chiarire semmai non fossi stato sufficientemente chiaro su cosa volevo dire nel mio intervento,che non è finalizzato al disprezzo od all’eliminazione del lars rock che può benissiomo in tutta libertà essere apprezzato da tante persone come quelle convenute alla manifestazione.Punto.Detto questo accendo i riflettori su ciò che principalmente ho già detto più volte se pur meramente non considerato nella sua interezza ed eticità e cioè che la spesa di 25000 Euro per un comune come quello di Chiusi e per una manifestazione di quel tipo, il sottoscritto ritiene che siano soldi pubblici spesi malissimo.A questo punto ho contestato ciò che dice Lorenzoni quando afferma letteralmente la presenza di migliaia di persone(ma dove ?….ma per favore… ) ed la rilevanza nazionale ed in internazionale della manifestazione.Ma il mio accento non si è fermato all’esame di quanto procuri ai negozi che a sentir lui il confronto con le altre manifestazioni sia di certo superiore quando parla dell’indotto che porta la festa ai commercianti locali.Mi chiedo quale film abbia visto,perchè dal momento che fà tale esternazione che secondo me è sorgente inevitabile di un pacato riso quando aggiunge che” se poi qualcuno non vuol vedere e non vuol capire pazienza”. Ma ora con tutta l’amicizia storica reciproca che non è in discussione,ma mi dici Enzo cosa oggettivamente ha visto ? E’ questa la domanda che mi faccio e che gli ho fatto,TENUTO CONTO IN PRIMIS DELLA SPESA DI UN COMUNE COME QUELLO DI CHIUSI PER UN EVENTO SIMILE.NON CONTESTO L’EVENTO, CONTESTO LA PROPORZIONE DELLA SPESA PARAGONATA ALL’EVENTO ED A QUANTO PORTI A CHIUSI.Ma dove viviamo veramente a Woodstock o all’isola di Wight quando si dice ciò che viene detto ? E tutto questo-secondo me-è un modo per veicolare mediaticamente non la cultura di cui un paese avrebbe bisogno davvero-soprattutto quella politica-perchè lo si sppia che dentro tale problema è questione di cultura non tanto musicale ma POLITICA quella di saper amministrare dando il peso reale alle cose ed alla loro priorità, ma invece si veicola tutte le costruzioni ”fantastiche ed immaginarie e distaccate dalla realtà” tipiche di questa società che dà importanza errata a cose che grande importanza non hanno, esaltandole e ponendole al centro dell’attenzione del pubblico.Così secondo me si producono valori-perchè anche questo alla fine diventa un valore-partendo dall’interesse personale di pochi, lasciando fruire altrettanti pochi(le band che non trovano ormai più spazio e consumo nelle città e si rivolgono alla profonda provincia) di energie economiche che un paese come Chiusi non si può permettere come non si poteva permettere nemmeno prima a dire il vero. Ed il tutto-lo sanno anche gli alberi per far piacere a gruppi ristretti che adorano tale tipo di musica ,ma il tutto sotto l’egida dell’impiego di fondi pubblici,di sold anche miei e vostri come è normale che sia.Tutto regolare per carità, ma secondo il mio modestissimo parere di etica su tale iniziativa non ce n’è nemmeno un grammo.Proprio per le cose che ho detto e che ho tentato di rispiegare visto che mi si dice che non voglio nè capire nè vedere. Allora chi è chi non vuole capire ? Posso sbagliare? Certamente che mi posso sbagliare ma mi si contesti l’inesattezza dal punto di vista etico, sociale e morale di ciò che ho detto. Se mi si convince si va a cena ed offre il sottoscritto. E per quanto riguarda il fatto del cerchiobottismo a cui mi sono riferito e che mi sembra trapeli come critica nella tua risposta Enzo,forse è una lettura un po’ comoda che credo che non serva per affrontare questo problema di cui parliamo che è un problema a questo punto di impostazione valoriale,non di scontrini dei commercianti. Comunque sarei lieto di sentire anche il parere di altri ma che sia un parere non di quelli del tipo ”quanto la fai lunga Carlo per 25000 Euro spesi per il divertimento quando ci sono cifre maggiori che vengono spese o devolute per iniziative ancor più impronunciabili e talvolta anche dannose”….e allora se così fosse cosa vi debbo dire ? Avanti così ! Forse anche se lo si capisce non è poi tanto chiaro quando siamo al cospetto del problema che in una limitatezza di risorse occorra tendere e guardare alle priorità.Cosa vi devo dire che ha ragione chi dice che sono soldi spesi bene e che portano Chiusi in un contesto nazionale ed internazionale ? Scusate la franchezza ma di sagre d’estate ce ne sono a bizzeffe ma manacava quella della cazzata.Ecco uno de motivi per i quali il sottoscritto col carattere che ha non è volontariamente su Facebook o su altro perchè il giorno è di 24 ore e non vale veramente perdere tempo per star dietro alle storie di questo tipo e dovrebbero essere i cittadini a dover dirimere esprimendosi e farne tener conto a chi ci amministra.Altro che un colpo al cerchio ed uno alla botte e poi l’anno prossimo si ricomincia…..una battuta allora poi la finisco : ma il primo che sento lamentarsi del degrado urbano o di altro che non funzioni, è bene che prima di aprire bocca ed emettere fiato, sappia che il cervello è come la spina elettrica che è bene che sia inserita….
intanto non sono 25.000€ ma 35.000 a meno che la delibera non sia veritiera poi ditemi cosa ha portato a chiusi perche i presunti 10.000che hanno presenziato al festival molti sono venuti gia’ mangiati e bevuti e gli oltre 1000 pasti e 2000 bevute dove sono finite ,possibile che non bastano per gestire il tutto e con meno contributo che poi è di tutti i cittadini????
Carlone, dobbiamo fare un ragionamento (da padrini 🙂
L’entusiasmo ha portato Marco a esagerare un po’ i numeri sulle presenze, però non devi vedere tutto negativo. Prendi i Notwist. Hanno un tour europeo che, se privilegia “casa loro” (molte tappe tedesche) li porta però anche a Lugano e Twente (non propriamente paesetti come Chiusi). Quindi, non è che vengono in campagna perché non li vogliono altrove. Quello che voglio dire è che il loro arrivo a Chiusi porta una pubblicità in ricaduta che può far bene alla città. Poi, è chiaro che andrebbe “sfruttata”, ma qui non è il GEC né il Comune a dover/poter farsi avanti. L’investimento può sembrare esorbitante, ma se pensi al costo di un manifesto pubblicitario affisso all’aeroporto a Roma o Milano o del cartellone autostradale vedrai che la cifra del LARS si ridimensiona drasticamente. C’è da capire come riuscire a far “rendere” meglio l’investimento. Al momento, aver avuto “in carniere” i gruppi presentati quest’anno può essere un punto fermo qualitativo per gli organizzatori per richiamare gente ancora più grossa, con afflusso di pubblico ancora più numeroso. Mi rendo conto che può non bastare, dal punto di vista della ricaduta economica sul tessuto cittadino. Ma ci sono associazioni di categoria che hanno sicuramente ricette da proporre per far rendere l’evento remunerativo ai loro affiliatio. Per parte mia, devo dire che considero già ben spesi questi soldi quando penso che hanno mosso i vari volontari e i ragazzi (qualcuno un po’ imbiancato) per venire ai giardini.
x Enzo Sorbera.Forse dopo tanto disquisire non si è ancora capito che si parla di Rock.Capito ? Di Rock. E qui- scusa Enzo- ma se ancora se non è entrato nella capoccia a chi propone tali cose in un contesto atto ad assorbire 25000 Euro per tre giorni e si fà i paragoni a livello dei cartelloni pubblicitari negli aereoporti o nelle autostrade secondo il sottoscritto vuol dire che sia impossibile che non lo sia compreso ma che gli si giri intorno apportando elementi giustificatori senza alcuna regola o finalizzati a voler dimostrare l’indimostrabile..Ti dirò di più ed è quello che credo occorrerebbe avere il coraggio di SFATARE questa cappa che avviluppa Chiusi come del resto tantissimi altri Comuni italiani dove ci sono una moltitudine di persone che ormai qualunque cosa succeda pur di non figurare che si possa andar contro la politica che regge l’ente pubblico si faccia di tutto per trovare elementi che giustifichino i comportamenti delle istituzioni locali. Secondo me, ed è un fatto prettamente ETICO si dovrebbe avere l’onestà intellettuale di essere liberi da lacci e lacciuoli che sono alla fine a sostegno di ogni posizione personale nei confronti della politica e riconoscere la giustezza di quanto venga richiesto da fattori il primo dei quali quello come l’onestà intellettuale del criticare a fine di possibilità di cambiamento, secondo quello di riconoscere l’impianto delle ragioni che ho detto negli altri interventi e cioè quello economico che non ha mai e poi mai apportato al paese la quantità di energie economiche che sono occorse per creare tale evento, e terzo togliersi da questa specie di imbraca che difende Chiusi perchè quasi sempre per non dire sempre ”è meglio schierarsi da parte della voce del padrone ma rischiare di essere poco credibili chè di esaminare la realtà e prendere da questa spunto di critica che debba servire veramente al cambiamento. Sono tre fattori questi che ho enumerato che da quando sono a Chiusi permanentemente(prima c’ero e non c’ero) dal 2004 cioè in venti lunghi anni nei quali Chiusi non ha prodotto un vento nuovo basato sulla critica anche se sembra che di critiche ne siano state prodotte e centinaia e centinaia, perchè l’acquiescenza ha contato molto di più e pesato molto di più sull’idea che sia meglio la protezione chè lo sforzarsi intelligente per costruire qualcosa anche a costo di dar contro le istituzioni locali,chiaramente quando si pensa che abbino torto. Guarda Enzo, siamo adulti ed anche anziani, ma tutti i paesi non solo della Toscana ma dell’italia sono così, perchè vi è una ragnatela tessuta nel tempo che ha fatto si che il potere rosso, bianco o nero si sia consolidato ed abbia concepito la propria protezione avvalendosi di elementi che spesso figurano esteriormente per l’opinione pubblica come ”critici” ma che poi a guardar bene sono assuefatti totalmente ed usano le strategie che vengono ripercorse anche in questi piccoli casi di cui parlavamo. Tutto questo serve solo ad una cosa: al mantenimento dell’ordine costituito così com’è, e quando ho detto ieri dalle colonne di un altro blog che ” la faina dorme la sera con le galline ” riguardo a coloro che di colore diverso(parlavo in quel caso dell’ AV e della Stazione in Linea) sembra che di giorno a giudicare da quello che viene scritto nei social e nei blog siano frombolieri scatenati l’uno verso l’altro, di notte invece vanno a spennare le galline insieme nel pollaio della politica.Se non si è capito questo che è un costume prettamente italiano e mafioso è completamente inutile parlare di Lars Rock o di Giuochi sull’acqua oppure di altro.E se i cittadini di Chiusi non l’hanno capito perchè ignavi(parafrasando Dante Alighieri) vuol dire che la mattina si ritroveranno diverse galline spennate dalla faina che avevano ospitato nel pollaio, dove semprepiù ad ogni levata di sole s’incominciano ad intravedere in terra le penne delle povere galline spennate che siamo tutti noi. Più di questo non sò cosa dirti, ma mi sembrebbe già abbastanza sufficiente.Naturalmente come tutti mi posso sbagliare ma fin’ora mi sembra che guardando il contesto intorno a me ed intorno a Chiusi tanto torto non l’abbia avuto e nello stesso tempo mi premerebbe dire che quelle tre ”condizioni riferite all’onestà intellettuale di cui parlavo” non sono punti di vista bensì REGOLE ETICHE SANCITE che non possono essere eluse come invece sempre viene fatto quando si toccano gli interessi personali che richiamavo prima.Non è questo un monito a nessuno ma una chiarificazione verso una opinione pubblica che spesso non ha nemmeno la pazienza e l’interesse di leggere visto che viene detto che” se non ho capito non ci si può far nulla.” Da dover capire in un contesto sul tema di cui parlavamo credo che non ci sia nulla perchè i fatti parlano da soli nonostante questo non possa piacere al sistema così com’è organizzato.E tutto questo una sua logica ce l’ha che è poi la stessa di chi promana la formazione della realtà e che talvolta tollera anche poco le critiche.Ti saluto e scusa di nuovo per la lunghezza.
Carlo,qui non si parla di rock, qui di parla di un evento di massa. Dell’unico “grande evento” che si svolge a Chiusi. L’unico evento che proietta la città in una dimensione nazionale e internazionale, l’unico che in 10 anni è costantemente cresciuto. L’investimento del Comune sul Lars ha funzionato. I soldi messi sul piatto non sono stati spesi per far giocare un gruppetto di ragazzi con un giocattolo costoso, ma per portare a Chiusi band di tutta Europa e d’oltre oceano, per dare visibilità alla città, farla entrare nella considerazione di artisti importanti per il fatto non secondario che propone concerti gratuiti, per realizzare un evento che registra ormai qualcosa come 10 Mila presenze in 3 serate e riempie tutte le strutture ricettive della città e dei dintorni.
Scusa, ma non ti seguo. Il rock ha una sua dimensione culturale ormai assodata (per dire, gli Inglesi continuano a campare ancora con la rendita dei brani dei Led Zeppelin, dei Queen o addirittura dei Beatles), può piacere o meno, ma la sua statura è un fatto. Quindi, anche quella per il rock, a mio parere, è una voce di spesa culturale dignitosa. Questa è una mia convinzione, non legata a simpatie per l’attuale maggioranza o altre motivazioni di più o meno bassa lega. Ovvio, c’è vita anche su altri pianeti: c’è chi investe nei concorsi ippici e chi nelle gare di pesca, chi nei raduni d’auto d’epoca e chi negli scavi etruschi. Si può sempre fare di più e meglio. Per questo, capisco che i soldi spesi possano sembrare troppi o troppo pochi, ma è solo una questione di punti di vista. L’organizzazione di una manifestazione è sempre un fatto più complesso di quanto appare: tu vedi i tre giorni, io dico almeno sei/otto mesi di lavoro tra contatti, scambi di idee e scontri, far quadrare date, incastrare impegni, stilare contratti, monta il palco, smontalo, permessi vari, sicurezza, luci, ecc. Un sottomarino non è fatto solo di periscopio. La critica per essere credibile dev’essere informata. Ancora meglio se è costruttiva.
Codesta di cui parli è una ”complessità” che deriva da scelte, come chiaramente le discipline che enunci. Le scelte derivano da interessi che sono sempre leciti come interessi poichè basate sulla cultura e sulla curiosità e lo sò bene che un sottomarino non è fatto solo di periscopio,ma qui si tratta solo esclusivamente di scelte ”culturali” o pseudoculturali.Quando si scelglie quindi si sceglie in PRIMIS IN BASE ALLE PRIORITA’,AI COSTI, BADANDO AD ESSERE ESENTI DA PERORARE FILONI DI INTERESSI CULTURALI PERSONALI,e tutto questo lo si fa’ dando anche uno sguardo al paese e ragionando sulle convenienze e su quanto di cultura espressa i quella manifestazione resti dentro la gente, che non sono solo i diretti interessati a cui piace ed interessi quel genere di musica. Senti quanti steccati una amministrazione dovrebbe superare secondo me per arrivare a determinare la scelta, il sì oppure il no.Non mi segui ? Mi sembrava che nella mia scarna semplicità il mio pensiero fosse chiaro,soprattutto se lo riporto al costume italiano di cui ho parlato comune a tutte le provincie italiane e Chiusi non si discosta da questo. Era una riflessione la mia e forse anche un po’ una incazzatura perchè nonostante gli esempi che citi un fatto rimane fermo in senso assoluto ed è quello della spesa esosa dove dietro non ci stà affatto quello che tu citi (luci, banconi, palchi,persone mobilitate ecc ecc insomma l’organizzazione che ne gira intorno) perchè una amministrazione potrebbe ben scegliere altro e posta davanti al dilemma se pagare per tutto questo con soldi pubblici potrebbe invece appunto scegliere altro: mica gliel’ha ordinato il dottore di scegliere il rock oppure una gara di pesca al Lago di Chiusi.Come vedi io non critico le altre iniziative che nel corso dell’anno che sono state prese,critico solo questa che assorbe una quantità di energia economica non proporzionata secondo me al ritorno culturale verso la popolazione.Punto.e credo che su tale tema non occorra girare intorno alle questioni analizzando i costi che obbligatoriamente una scelta del genere -SOTTOLINEO UNA SCELTA DEL GENERE-comporta(luci, palchi, montaggi e smontaggi, band, stand e pubblicità ecc ecc) perchè tante altre scelte diverse possono benissimo fare cultura ad un costo molto più basso e far rimanere nella popolazione molto di più.E’ lecito o no chiedersi perchè il Rock allora ? Non si può avere tutto in un Comune come Chiusi certamente e quindi penso che ci debba essere una selezione a seconda delle potenzialità di bilancio e di quanto dai alla popolazione. Questi sono i parametri di normalità che una scelta del genere debba osservare.all’infuori di tali parametri tutto diventa estensibile e tutto dà origine a quello che Lorenzoni dice e che personalmente considero sproloqui ed anche ai rigirii giudstificazionisti all’intorno delle tematiche e ritengo che in questo caso ogni tentativo di giustificazione che è stato portato venga fatto proprio per quell’abitudine italiana che ho descritto prima nei miei interventi a cui anche Chiusi non si dissocia.E’ una mia idea e non sò se sarà da altri condivisa ma altrettanto mi sembrava di essere stato chiaro.In tutti i casi lo vediamo comunque che ” L’acqua è poca, anzi scarseggia e la papera non galleggia…..”.
Carlo, se si tirano le somme logiche del tuo discorso, si arriva all’immobilismo. L’amministrazione (con il gec e altri) fanno delle proposte (dalla birra al rock al teatro di marionette etrusche), alcune incontrano un favore maggiore di altre. Ripeto, ognuno di noi trova sempre qualcosa che poteva esser fatto meglio o che ha priorità maggiori rispetto a ciò che non piace o che va al di là dell’abituale. Pensa alle polemiche sulla dislocazione del ristorante delle contrade, per dire. Vorrei vederti di fronte a un’ipotesi di spesa per un festival dedicato a nuove tecnologie di ripresa fotografica. Magari potrebbe pure costare di più del Lars 😉 Ma cosa ne ricaverebbe “la popolazione”? E’ sempre difficile misurare queste cose. Ma il nulla è meglio di qualcosa? Non credo.
Secondo me i numeri parlano da soli e sono i numero che danno il senso a qualsiasi manifestazione. Poi però c’è anche l’aspetto della qualità, del “ritorno culturale”, del proporre qualcosa che vale al di là dei numeri stessi. Facciamo un esempio. Si può dire che il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano che si fa da quasi 50 anni, sia un evento che richiama folle oceaniche osannanti? Non credo. Ma si può dice che sia un evento che non vale? Neanche. E quanto ci ha speso il Comune di Montepulciano in tutti questi anni? Certamente molto di più, per ogni edizione, di quanto a Chiusi si spenda per il Lars. Ha sbagliato il comune poliziano a spenderci dato che il Cantiere è rimasto un festival di nicchia con dei picchi molto elevati, ma pur sempre di nicchia? Io penso di no, che non abbia sbagliato. Il Comune di Città della Pieve, da qualche anno a questa parte, non finanzia e non ospita più eventi di Trasimeno Blues (che si fa ancora ma a Castiglione del Lago e Panicale e basta).Ha sbagliato? penso di sì.
All’estremismo concettuale sul ”nulla che sia peggiore di qualcosa” ed i paragoni portati con Montepulciano- che poi poi occorrerebbe vedere se le mostre sui Macchiaioli od altro sia corretto invece paragonando così le pere con le mele- ed i ritorni di tutto quello ai cittadini ed al paese ed anche i ritorni alla stessa cultura, pensando che su tali paragoni si possa far quadrare il cerchio.E dopo tanto tempo per lo scrivere e la pazienza, credendo erroneamente che i concetti che ho scritto potessero essere stati intelligibili, scusatemi ma come si diceva una volta :” mi arrendo e mi dichiaro prigioniero politico”….sperando sempre che qualcuno dei lettori anche se non ami sentirsi allo scoperto, pensi,rifletta o scriva criticamente ”SULL’ ANIMA” di ciò che ho detto ormai da parecchio e che sembra tanto difficle ” ad essere seguita”,e la spiegazione di questo già l’ho data,anzi se vado indietro nel tempo ricordo che ci sia un bel detto che almeno una volta o due data la mia memoria fallace, mi sembra che l’abbia io stesso riportato nei miei interminabili scritti parlando di ” quella cappa che avvolge la nostra società” ed anche quella di Chiusi che non ne è davvero al di fuori: è quanto disse Upton Sinclair se non vado errato premio Pulitzer per la narrativa ad un convegno di giornalisti ” E’ difficile far capire certe cose alle persone il cui stipendio dipende dalla capacità di non capirle”. Saludos amigos.
X Elvio Brilli. Non sò dove lei abbia letto delle 10000 presenze ma pur non avendo partecipato, a lume di naso mi sembrerebbe una esagerazione.Quindi ci sarebe stata in tre sere poco più di tutta la popolazione di Chiusi ? Ma io mi domando come mai da posizioni che rappresentano e si vantano da sempre indipendenza dalla politica e dai suoi successi od insuccessi(più insuccessi chè successi) si debba esagerare in tal modo per dare una aureola a ciò che personalmente si è interessati e si aprezza e raccordandolo ad elementi che servirebbero secondo l’autore del post ad essere collegati al traino dello sviluppo di chiusi. dal momento che la matematica non è una opinione e che precedentemente ho chiesto la motivazione per la quale tale concerto non sia stato fatto a pagamento i conti sarebbero stati subito fatti. Un ingresso di 5 euro avrebbe fruttato 50.000 euro al Comune con un utle di circa più o meno di 15000 euro se la spesa fosse stata di 35000 Euro.Segno è caro Brilli che la verità è come l’elastico delle mutande che dove si tira arriva, e certe cose servono da contentino agli amici degli amici, che proprio pochi non sono, che avranno certamente apprezzato il concerto Rock per carità, ma da qui ad arrivare a Chiusi per tre giorni al ”Centro del Mondo” forse ci si è sbagliati con l’omonima agenzia di viaggi di via Pasubio.D’altra parte non ho mai criticato un fatto od un avvenimento culturale se a me non piace e piace ad altri, ma le esagerazioni-soprattutto in questo periodo-quando parecchia gente ha finito la cintura per i buchi che ha fatto,certe cose mi appaiono veramente insulse e tali da non essere innalzate a trionfi cultural-ricreativi.Ma siamo a Chiusi e tale storia si ripete di anno in anno probabilmente fino a quando la gente non dirà ” basta” e chiederà di investire quei soldi in qualcosa di diverso.Ma fin’ora a giudicare dall’umore generale tutto tace, ma spesso tacciono solo coloro che spesso si lamentano di non arrivare alla fine del mese e sono anche fra questi diversi che con la bottiglia di birra ballano al tempo di musica sotto il palco.Tavolta nelle elocubrazioni che mi vengono in mente di fronte al comportamento della gente che fruisce di quanto gli passa sul nastro trasportatore del cibo nell’allevamento per polli che nominavo negli altri interventi, finisco nel dire-ma non in maniera sprezzante o superba questo ci tengo a specificarlo- che mi venga da ripensare a ciò che rispose Maria Antonietta consorte di Luigi XVI quando qualche consigliere le disse” Altezza, il popolo ha fame e non ha pane”.La risposta che arrivò sprezzante dalle sue labbra fu :” Se non hanno pane mangino le briosce”.Solo che nell’Ottobre del 1793 fu condotta in Place de la Concorde e ghigliottinata.Non sono più per fortuna quei tempi dove i forti condannavano i deboli ad una vita di stenti ma se fosse per le aristocrazie economico-politiche attuali, quei tempi ritornerebbero di certo basta guardare certe zone della terra ancor oggi, e se non lo possono più fare non lo fanno per la semplice ragione che quelle libertà DEMOCRATICHE ottenute anche nelle rivolte e nel sangue sono cresciute oltre ogni possibilità di venir estirpate. Le due guerre mondiali stanno lì a certificarlo.Il cammino è lungo e doloroso ma chi spera che con l’uso dei media fatto quasi esclusivamente dal potere economico e politico oggi in ogni parte del mondo le condizioni e la cultura si possano arrestare e far tornare indietro credo che si possa sbagliare. E non vado oltre.