“SALVIAMO LA SANITA’ PUBBLICA”. MANIFESTAZIONE DEL PD A CASTIGLIONE DEL LAGO

“SALVIAMO LA SANITA’ PUBBLICA”. MANIFESTAZIONE DEL PD A CASTIGLIONE DEL LAGO
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Sostenibilità della sanità pubblica a rischio, da anni si ascolta una narrazione falsa, quella che uno Stato Sociale non ce lo possiamo più permettere, che abbiamo vissuto al di sopra delle possibilità e che è tempo oramai che ci si ridimensioni. In televisione ogni giorno di più appaiono i menestrelli non proprio disinteressati, che ci raccontano con voce greve e i cuori affranti, che bisogna pensare seriamente di riconvertire la sanità in “servizio privato”. Insomma uscire dal Diritto alla salute, per entrare nelle logiche del mercato: “chi più ha, più si cura”.

Per denunciare tutto questo, il PD di Castiglione del Lago, terrà giovedì 29 giugno una manifestazione alla Sala del Pizzo. L’iniziativa sarà presieduta dall’On. Marina Sereni.

“Con l’iniziativa Ri-Costruzione Sanità Pubblica, manifestiamo la nostra contrarietà al modello che si sta proponendo di sanità. A livello territoriale si registrano disagi sempre più marcati. Liste d’attesa e difficoltà a reperire nel territorio cure o diagnosi, i livelli essenziali di assistenza si sono abbassati”, scrive il segretario Pd castiglionese Alesso Meloni (foto).

Che la sanità umbra sia scivolata nel giro di pochissimo tempo dalle prime posizioni a livello nazionale, alle ultime, è un dato di fatto che oramai tutti i cittadini possono constatare quotidianamente, ogni qualvolta si ha bisogno appunto di un qualsiasi servizio sanitario. Tra i punti cardine dell’iniziativa Pd anche quello delle strutture ospedaliere locali. I cantieri per la ristrutturazione dell’ospedale comprensoriale del Trasimeno fermi da anni e nessun capitolo di spesa per una nuova e funzionale collocazione del Centro di Salute di Castiglione del Lago. Mancanza di assunzioni di personale e marcato svuotamento dei servizi di tutto il territorio.

Questo denunciano i sindaci del comprensorio lacustre e chiedono risposte certe su quanto la Giunta Regionale intende fare. Dunque si riparte dal tema principe: quello della centralità della persona, dalla prevenzione e dalla cura come garantito dall’articolo 32 della Costituzione in base al quale tutti i cittadini hanno diritto allo stesso livello di servizi su tutto il territorio nazionale. Il PD lacustre apre anche alla possibilità di una presenza privata nell’erogazione di servizi socio sanitari, “ma questi – lo dicono chiaramente – devono restare una offerta minoritaria”. “Vogliamo che siano garantite, salvaguardate e potenziate universalità, uguaglianza e qualità delle prestazioni di cura ed assistenza erogate dal Servizio sanitario nazionale”. Un NO secco invece viene gridato nei confronti del disegno di Legge sull’ “autonomia differenziata» che applica questo principio anche nella tutela della salute pubblica, e può avere come conseguenza diretta l’aumento esponenziale delle disuguaglianze tra i singoli sistemi sanitari regionali violando il principio costituzionale di uguaglianza. La sanità è un nervo scoperto che più di ogni altro risente dello sfasamento dell’equilibrio tra capitalismo e democrazia, che ha consentito nei decenni passati le conquiste del secolo glorioso dello stato sociale. Il welfare si è fortemente contratto sotto i colpi della finanziarizzazione del mercato, e delle delocalizzazioni industriali, che hanno reso il lavoro precario e a basso salario. Lo Stato Sociale che ha consentito di ridistribuire la ricchezza prodotta,  ora viene sistematicamente attaccato e ridimensionato, con la collettività tagliata fuori dai servizi,  soprattutto nelle zone marginali, periferiche, disagiate.

C’è poi tutto il capitolo dell’evasione fiscale – sottolinea il segretario comunale Alessio Meloni – 100 miliardi ogni anno, che vengono sottratti dalle casse dello Stato. Solo recuperando una parte di questi denari le difficoltà finanziarie per tenere in piedi il Servizio Sanitario, sarebbero un lontano ricordo. Sì tutta la welfare community è in crisi, le lotte più aspre si combattono sul fronte pensionistico; i cittadini sono sempre più consapevoli che la sanità come gli asili nido, le scuole, non sono piovute dal cielo, ma sono state conquiste sociali pagate anche ad altissimo prezzo. I molti morti sulle piazze italiane degli anni 50/60, stanno lì a testimoniarlo. Dunque anche al Trasimeno come un po’ in tutta Italia, iniziano ad affiorare movimenti di lotta popolari, in difesa di queste conquiste di civiltà. Anche in Umbria oramai, Sindaci di qualsiasi colore politico, e di ogni comprensorio, fanno appelli quotidiani alla governatrice Tesei affinché si esca da una situazione di emergenza sanitaria ogni giorno più grave. L’assessore Coletto oramai ha dimostrato tutta la sua incapacità“. Il sistema sanitario di un Paese – sottolinea Meloni – descrive bene quale modello di società si vuol costruire: solidaristico e inclusivo, gratuito, in perfetta sintonia con il nostro Dettato Costituzionale; oppure mercantilista, scartante, classista: quindi privato. Noi siamo per la difesa del  sistema universalistico”.

Bene, vuol dire che anche dentro il Pd la sbornia delle privatizzazioni e del liberismo applicato pure alla sanità, sta piano piano passando. Lo smantellamento della sanità pubblica e di quella territoriale in Umbria e in altre regioni non lo ha cominciato la destra. La destra sta finendo il lavoro e lo fa con la scure come i barbari, secondo logiche di pura accondiscendenza verso le lobbies private che sentono il clima favorevole e spingono più che mai  sull’acceleratore…

Renato Casaioli

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