CHIUSI PERDE FRECCIAROSSA E DUE INTERCITY. GIANI SI ARRABBIA. MA SE NON TOGLIE LA “BUFALA” DELLA STAZIONE IN LINEA DAL TAVOLO E’ SOLO FUMO

giovedì 08th, giugno 2023 / 16:21
CHIUSI PERDE FRECCIAROSSA E DUE INTERCITY. GIANI SI ARRABBIA. MA SE NON TOGLIE LA “BUFALA” DELLA STAZIONE IN LINEA DAL TAVOLO E’ SOLO FUMO
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“E’ assurdo, mi sento preso in giro ad andare al tavolo a discutere di Medioetruria, cioè di una stazione che richiederà una spesa di 50 milioni di euro e contemporaneamente oggi, nel contingente, mi tagliano i treni. Finché non vengono ripristinati i treni che c’erano fino ad ora, la Regione non parteciperà più a tavoli che riguardano Medioetruria: non perché non ci crediamo ma per protesta perché questo è un atto di prepotenza”.

A dirlo è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commentando il taglio dei treni ad alta velocità e degli intercity per l’estate nella stazione di Chiusi-Chianciano Terme a margine di un evento in Giunta.

Si è accorto tardi, il governatore. Ma meglio tardi che mai.

Prima di procedere su Medioetruria – sottolinea Giani – ieri ho incontrato i sindaci del territorio nei dintorni di Bettolle e mi riferisco al sindaco di Chiusi, di Sarteano, di San Casciano dei Bagni, di Sinalunga e quello di Bettolle: sono assolutamente delusi dal fatto di sapere che nel nuovo calendario dei treni per l’estate vengono tagliati sia la coppia dei treni di Alta velocità che da qualche anno ormai fermano a Chiusi ma addirittura anche due Intercity”. Insomma, conclude Giani, “stiamo facendo tutti uno sforzo per portare le persone ad usare il trasporto pubblico e si tagliano i treni esistenti? O si rimettono questi treni, noi non partecipiamo a nessun tavolo. E’ inutile magari lusingarci sul domani ed oggi si fanno dei tagli, è assolutamente contradditorio”.

Alla fine anche Giani si è accorto forse che finora tra lui e i sindaci ne hanno azzeccate poche.

Due piccole note a margine. E’ vero che Giani è di Firenze e non è detto che conosca perfettamente tutto il territorio regionale… ma parlare di “sindaco di Sinalunga e quello di Bettolle” è un discreto scivolone, perché Bettolle è frazione di Sinalunga e il sindaco è lo stesso. Si chiama Edo  Zacchei ed è pure del suo stesso partito.

La seconda nota è relativa a quel “non perché non ci crediamo”, riferito alla stazione in linea, che lui vorrebbe a Rigutino, sopra Arezzo, mentre i sindaci della Valdichiana la vorrebbero a Tre Berte-Salcheto nel comune di Montepulciano. Ecco, è proprio quel “noi ci crediamo” che costituisce il primo e principale motivo del progressivo smantellamento dei servizi e delle fermate alla stazione di Chiusi. Se le istituzioni parlano di una stazione ex novo, evidentemente non credono nella stazione di Chiusi-Chianciano. E oggettivamente lavorano contro. Ergo, le Fs, si adeguano e tagliano. Da subito. Magari proprio per sostenere la necessità della nuova stazione in linea…  la quale non avendo fondamento alcuno né dal punto di vista tecnico, né da quello del mercato, né tantomeno della logistica e delle connessioni, ha bisogno di essere  spinta con argomentazioni indotte e create ad arte.

Nel nostro piccolo, su queste colonne, sono mesi che scriviamo che il “tavolo interregionale” per decidere l’ubicazione della stazione in linea è un’operazione CONTRO il territorio e andava boicottato non assecondato, adesso se ne è accorto anche Eugenio Giani, e anche lui si dice pronto a farlo saltare… Meglio tardi che mai. Il dubbio che la protesta di Gian serva solo a mettere le mani avanti e prendersi i meriti, nel caso in cui ci fosse un ripensamento da parte delle Fs e almeno gli IC venissero confermati, è più che legittimo.

Quante volte abbiamo scritto che se proprio ci vogliono andare  a quel tavolo i sindaci dovrebbero andarci solo per dire “la stazione in linea è una cazzata, non s’ha da fare, perché sarebbe uno spreco di denaro pubblico e non servirebbe a niente. Di stazioni in linea idonee ce ne sono già due: Chiusi e Arezzo. Si utilizzino quelle. Potenziandole negli altri servizi, non tagliando le fermate e e i treni”? Molte volte. Ci siamo annoiati di scriverlo.

I due IC che le Fs avrebbero depennato dall’orario estivo sono quelli per Trieste, che pare fossero molto utilizzati (anche perché  in orari consoni).

Il quadro ad oggi è chiaro. L’11 giugno entrerà n vigore l’orario estivo e a quanto afferma lo stesso Giani, la stazione di Chiusi non avrà più né le fermate del Frecciaorossa (alle 8 del mattino per Napoli-Salerno e alle 21, per Firenze-Milano), né i due IC per Trieste. E i sindaci non avranno nemmeno la fantomatica stazione in linea a Tre Berte-Salcheto, perché se mai una la faranno, la faranno a Rigutino o al massimo a Creti-Farneta, ipotesi gradita alla Regione Umbria.

La debacle è totale e su tutti i fronti. E coinvolge tutti. A partire dal Pd di Chiusi, della Valdichiana e di Siena che hanno tergiversato, assecondando le spinte  (anche campanilistiche, di altri comuni) per la stazione AV.

E forse la “sparata” di Giani contro il tavolo interregionale, oltre a quella per l’impoverimento nell’immediato della stazione di Chiusi, nasconde anche un’altra preoccupazione. Quella di ritrovarsi di fronte ad un caso Acea Bis, con la gente contromano e la Regione sul banco degli imputati, insieme agli amministratori locali.

Il costituendo Comitato per la valorizzazione della stazione di Chiusi-Chianciano, non solo ha già raccolto 500 firme, ma anche centinaia di adesioni e si sta strutturando, con collegamenti in tutto il territorio circostante: da Montepulciano alla Valnestore, da Città della Pieve a Castiglione del Lago, da Cetona a Sarteano. Forse a Giani hanno fischiato le orecchie… 

Tra l’altro la piattaforma rivendicativa del Comitato non si discosta molto da quella dei sindaci e dello stesso Pd della Valdichiana e del Trasimeno. Ha solo un punto di divergenza, sostanziale: il Comitato dice NO, senza se e senza ma, alla stazione in linea ovunque si pensi di farla. Sindaci e Pd sono invece ancora “inchiodati” a quel “ma anche” che li ha trascinati n questa situazione e non riescono ad affrancarsi.

Sul resto l’unità di intenti e di valutazioni (dal raddoppio della Chiusi-Siena da trasformare in metropolitana di superficie al collegamento stradale con Perugia, via Pievaiola, dal centro intermodale merci al potenziamento sei treni pendolari e IC) è pressoché totale e la battaglia è comune. Se lo stesso Giani, i sindaci e i partiti togliessero di mezzo la “mucca che è nel corridoio” per dirla con Bersani, e cioè la “bufala” della stazione in linea, il fronte sarebbe davvero molto ampio e robusto. I sindaci stessi non si troverebbero in rotta di collisione con l’opinione pubblica e con i loro territori. Secondo noi, avrebbero più da guadagnare che da perdere. Senza questo passaggio, anche le proteste, come quella del governatore toscano, saranno fumo e poco più.

Vogliono spendere i fondi del Pnrr? bene. Ellora lo ribadiamo: li spendano sulla linea Chiusi-Siena, sul collegamento Perugia-Chiusi, nel Centro Intermodale Merci, nell’adeguamento di altre strade come la 326, la 71, la 146 per consentire di raggiungere la stazione di Chiusi più agevolmente dall’Umbria, dalla Valdorcia e dall’Amiata, dalla Valdichiana nord…

Una stazione (anche per l’alta velocità) non è  solo un  binario in cui un treno veloce si può fermare. E’ un insieme di connessioni con altre linee ferroviarie, con le arterie stradali, è  un insieme di servizi fatto di posteggi, taxi, autolinee, agenzie di noleggio auto, bar, ristoranti, banche, poste, supermercati, negozi e uffici. Chiusi e Arezzo tutto ciò lo hanno già. Non c’è bisogno di costruire niente ex novo. Se mai di aggiustare qualcosa. Ma molto è già stato aggiustato di recente.

Una stazione in linea in mezzo al nulla (perché Rigutino, Farneta o anche Tre Berte sarebbero in mezzo al nulla: solo campi) al contrario non ha niente. Tutto dovrebbe essere costruito ad hoc… e i milioni dai 50 citati da Giani quanti diventerebbero? E il consumo di suolo? e l’impatto di una struttura del genere in ambienti già di per sé delicati dal punto di vista idrogeologico e degli spazi?

Le controindicazioni sono enormemente di più rispetto ai benefici (tutti peraltro da verificare).

Il consenso e l’attenzione che il nascente comitato ha riscosso in questi giorni di primissime battute conferma, se ce ne ne fisse bisogno, che il tema è sentito e che la gente a partire dai tanti ferrovieri ed ex ferrovieri che vivono e lavorano a Chiusi e nei dintorni, sull’argomento ha un’idea diversa da quella della politica. Un’idea molto simile a quella che su queste colonne portiamo avanti da anni. La stazione di Chiusi-Chianciano è stata e resta la principale risorsa di questo territorio di confine. Non ce n’è un’altra che abbia avuto e abbia ancora, nonostante i tagli e ritagli, lo stesso peso e la stessa rilevanza di area. Parlare di altro, di stazioni volanti, è un delitto premeditato.

m.l.

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