I 50 ANNI DELL’AUTODROMO DI MAGIONE

domenica 16th, aprile 2023 / 16:01
I 50 ANNI DELL’AUTODROMO DI MAGIONE
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MAGIONE – Motori che rombano, bandiere a scacchi, odore di olio e benzina, auto che sfrecciano.   Con una settimana di ritardo a Magione si è celebrata oggi una pasqua speciale. La Pasqua del Pilota. Rito officiato non in chiesa, ovviamente, ma sul circuito dell’Autodromo dell’Umbria. Una Pasqua speciale due volte, perché quest’anno ricorrono i 50 anni esatti dall’inaugurazione dell’autodromo, avvenuta il 7 aprile del 1973. Da allora la Pasqua del Pilota di Magione è diventata un appuntamento fisso, tradizionale. Un must per gli appassionati del motorismo, sia su 4 che su 2 ruote.

L’Umbria, forse per la vicinanza geografica alle Marche e alla Romagna, terre di motori, ha sempre avuto una certa tradizione sia automobilistica che motociclistica: Libero Liberati, pilota di moto campione degli anni ’50, morto in un incidente mentre si allenava su una statale era di Terni; la scuderia Coloni, che ha gareggiato anche in F1 tra il 1987 e il 1991 e poi ha proseguono con la Formula 3000 e GP2 Series in società col pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella, è di Tuoro sul Trasimeno. Castiglione del Lago ha ospitato per anni prima sul poggio del centro storico, poi a Gioiella gare nazionali e internazionali di Motocross

Ad avere l’idea di realizzare l’Autodromo di Magione nel 1972 fu la locale Scuderia Carpine, in particolare un gruppo di soci della stessa: Lorenzo Rondini, Giulio Capolsini, Umberto Mannocchi, Paolo Bietoloni, Gianni Moretti, Francesco Terradura e Giuseppe Tarpani, che iniziarono i lavori per la costruzione un piccolo circuito su un terreno di proprietà di uno di loro nella valle di Bacanella, appena fuori dell’abitato lungo la strada che porta a Perugia.

In poco tempo la pista magionese,  pur misurando solo 1.650 metri, diviene un impianto di rilevanza nazionale ed è teatro di sfide importanti in tutte le categorie automobilistiche, dai campionati italiani ai vari trofei monomarca, tipo la Formula Renault o, più recentemente, il “Trofeo Alfa 33”, fino a centinaia di gare club, ma anche manifestazioni itineranti come la Coppa Italia Autostoriche o il Giro d’Italia. L’impianto è stato sempre apprezzato ed è apprezzato  per la sua tortuosità che richiede una guida molto tecnica, che esalta la competizione e lo spettacolo.  Una grande tribuna coperta, capace di contenere 3.000 spettatori favorisce la visibilità delle gare.

Dal circuito di Magione sono passati piloti importanti come Elio De Angelis, Michele Alboreto, Enzo Coloni, ma anche Nannini, Patrese, Gilles e Jacques Villeneuve, Ghinzani, Badoer, Massa, Paletti; e per le moto Rossi, Uncini, Papa e Biaggi…

La struttura dalla fine degli anni ’70 ha assunto la denominazione Autodromo dell’Umbria, è passato dalla gestione della Scuderia Carpine a quella dell’ACI e delle istituzioni locali ed è intitolato al pilota motociclistico ternano Mario Umberto Borzacchini.

 

 

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