BOOM DI TURISTI OVUNQUE NEL WEEK END DI PASQUA. SOLO CHIUSI E’ RIMASTA UN DESERTO… SONNINI ABBIAMO UN PROBLEMA

CHIUSI – Il week end pasquale ha fatto registrare il tutto esaurito quasi ovunque nel nostro territorio. Non c’è stato Tg nazionale o regionale che non abbia fatto vedere le folle oceaniche o quasi che hanno peso d’assalto le città d’arte, ma anche i luoghi “cult” come la Valdorcia o il Lago Trasimeno. Oltre alle città del vino o note per altre leccornie…
In effetti sia il giorno di Pasqua che il lunedì di Pasquetta hanno visto Montepulciano, Cortona, Orvieto, Pienza, Castiglione del Lago letteralmente invase da turisti e visitatori. Il clima incerto e la temperatura ancora bassa rispetto alla media stagionale, tanto da consigliare ancora il piumino o il maglioncino pesante, non ha favorito il classico pic nic e quindi pieni all’inverosimile anche ristoranti, osterie, bar, bistrot, vinerie e punti ristoro…
Presenze massicce anche a Città della Pieve, Panicale, San Quirico d’Orcia, Castelnuovo Berardenga e Montalcino dove il vino è un attrattore formidabile perfino a Radicofani e Buonconvento si è vista una buona affluenza e così a San Casciano Bagni e alle “terme naturali” di Bagni di San Filippo o Bagno Vignoni. Ai cipressini simbolo della Valdocia, a San Quirico, sono dovuti intervenire i carabinieri per gestire il grande afflusso di gente e di auto…
In questo panorama positivo, che segna anche il ritorno alla vita normale, dopo tre anni segnati dal covid e dalla paura, con buoni affari anche per gli operatori dell’accoglienza, stride solo il dato di Chiusi, che è rimasta desolatamente vuota e triste come il deserto dei tartari o le ghost town del far west. Paradossalmente c’era più gente in giro sotto il lock down, perché la gente non andava fuori e passeggiava, per quanto possibile, intorno al giardino di casa… Adesso tutti altrove, vicino o lontano, ma altrove.
Chiusi e il turismo, anche quello domenicale e delle feste ricordate, sembrano due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. Eppure Chiusi pur non avendo il Brunello o il Vino Nobile, e non essendo una “perla del ‘500” come Montepulciano, non è che sia solo un paese di frontiera, nato e cresciuto intorno ad una stazione ferroviaria. Chiusi non ha meno “tesori” di Radicofani, di Castelnuovo Berardenga, di Buonconvento, ma nemmeno di Castiglione del Lago, di Panicale, di Pienza o Città della Pieve. Se mai ne ha di più, ha più storia e più storie da raccontare, ha più stratificazioni culturali (gli etruschi, i romani, i longobardi, poi il medioevo, la Repubblica di Siena.. perfino sull’epoca napoleonica, il risorgimento e l’epoca pre fascista e fascista ha molte cose che altri paesi limitrofi neanche si sognano. Nella seconda guerra mondiale è stata uno snodo importante, con una battaglia epocale e una resistenza attiva… E’ anche più facilmente raggiungibile, ha un lago dove si può godere del paesaggio e di piatti tipici lacustri che è possibile mangiare solo a Chiusi e al massimo in qualche località del castiglionese…..
Eppure Chisui non solo non decolla, ma sembra una città dimenticata da Dio e dagli uomini. Vuota, triste solitaria y final, come direbbe Osvaldo Soriano. Sembra una città della Patagonia, non della Toscana meridionale fotografata, celebrata, assurta a set cinematografico e televisivo permanente.
Ha in mano carte importanti per entrare nelle celebrazioni del Perugino, in corso per tutto il 2023, ma neanche prova a farsi sentire. Una desolazione l’assenza di turisti e visitatori, i bar e i locali chiusi, ma ancor di più lo è la desolazione culturale, il silenzio-assenza (che è peggio del silenzio-assenso) di chi dirige la baracca: il Comune, i partiti, le associazioni imprenditoriali e culturali… E’ evidente che se tutti gli altri paesi dei dintorni almeno nelle giornate clou riescono a fare numeri importanti e Chiusi, al contrario, resta un deserto, a Chiusi qualche problemino c’è.
Qui non si tratta di gettare la croce addosso all’amministrazione attuale o a quelle precedenti, alla Curia, ché anch’essa non valorizza i patrimoni di cui dispone come dovrebbe… ma il problema è evidente e riguarda tutti. Dal Comune alla Soprintendenza che tiene le tombe etrusche chiuse al pubblico per mancanza di personale, dalla Pro-Loco alle associazioni cittadine. Riguarda le scuole che non formano una coscienza civica e una “attaccamento alla città” nei ragazzi, riguarda i partiti politici che parlano sempre d’altro, senza dire mai niente.
Ormai il vaso di Pandora chiusino è scoperchiato. Il problema è sotto gli occhi di tutti. Far finta di niente, mentre gli altri brindano ai successi, non solo fa rabbia, ma è un atteggiamento pericoloso. Minimizzare gli insuccessi e il nulla cosmico che circonda una città che è stata una capitale, che tra quelle dei dintorni è l’unica citata da Dante della Divina commedia, che ha a che fare – lo abbiamo scritto più volte di recente – con due dipinti tra i più famosi e celebrati al mondo, uno del Perugino e uno di Raffaello, non trova giustificazione.
Possibile che di fronte ad una debacle del genere l’assessore alla cultura, quello al commercio, la Fondazione Orizzonti, il Gruppo Archeologico, le associazioni culturali che pure nel loro ambito si danno da fare (vedi il GEC con il Lars Rock Fest o l’officina creativa…) non abbiano niente da dire? Possibile che a nessuno venga in mente di riunire tutte le forze disponibili intorno ad un tavolo e discutere del perché Chiusi non decolla e non attrae nemmeno la gente di Po’ Bandino?
Più di dieci anni fa, era il 2011 per la precisione, come primapagina lanciammo l’idea degli “Stati generali della cultura”, cioè di una discussione larga, con e tra tutti i soggetti interessati, sul chi siamo e che fare. Nessuno l’ha voluta mai fare quella discussione. Oggi siamo in una situazione peggiore, e non di poco, rispetto al 2011. Ci vogliamo riprovare? Così Chiusi non può andare avanti. Così la città muore di inedia e di solitudine. Il declino ci sta, è anche un prodotto della storia, dei cambiamenti del mondo, l’indifferenza rispetto alla desertificazione è peggio del declino. Denota il fatto che a Chiusi c’è gente che pensa che sia normale tutto ciò, che di più non si può fare e non si può avere. Cioè c’è gente che pensa che Chiusi sia uguale a Fabro o a Radicofani. E meno attrattiva di Buonconvento. E questo è un errore da matita blu. Da bocciatura senza appello. Anche alle elementari.
m.l.
Mi dicono che sui social il Sindaco sostenga accese discussioni sulle tante e meravigliose iniziative che il nostro paese offre. Ora, come scritto nell’articolo, sul fatto che la colpa non sia tutta di chi amministra sono d’accordo, ma intignarsi a sostenere l’insostenibile e negare la realtà è quantomeno poco intelligente. Cito solo una delle decine di mancanze che si potrebbero elencare: a Pasqua invece di essere pronto all’apertura il chioschetto è ancora in attesa del.gestore che lo aprirà quest’anno, ma dove vogliamo andare?
Purtroppo Chiusi sta attraversando un periodo buio!
È una barca senza timoniere ! Una bellissima barca in disarmo !
….non son gambe da stivali;come disse Sant’ Agostino alle ” granocchie ” !!
Per una cittadina come Chiusi ,ci vogliono altre culture !
Quello che evidenzia il Post è roba ormai assodata da anni.La situazione non merita nemmeno una risposta che prima ero anch’io -come critica di cittadino osservatore- uso dare.Adesso la cosa non merita nemmeno il tempo di scrivere ma la prima colpa è dei cittadini e della loro sottocultura-anche quella politica- che ha fatto si che si arrivasse a tale situazione.Ormai credo sia stato deciso dai vertici della politica regionale che la bassa Toscana e le terre di confine qual’è Chiusi siano sacrificate allo sviluppo che avviene da un altra parte e che l’area in questione stia diventando nella programmazione degli interventi sul territorio un area di serie B o di serie C, a cominciare dagli impianti che qualche anno addietro avevano deciso di mettere e che poi non hanno messo più perchè la gente si è ribellata a quel diktat. Adesso tutti silenti perchè si crede che il rischio sia passato,ma non è così.Ormai investire i milioni di euro in una area votata al ” disinvestimento allo sviluppo” perchè è stato preferito e data la priorità ad altro,non conviene più e chiaramente non lo si persegue più.Questa è la storia.Tagliati fuori come lo fù di Radicofani quando fu fatta la nuova Cassia…Restarono solo i formaggi di produzione locale della Val d’Orcia per la verità ,ma a Chiusi il Lago colmato dal fango,la defezione dal voto ed il mantenimento a stento delle giunte di governo abbandonate dalle coalizioni.Credevo che lo sviluppo fosse altra cosa……ma cosa si deve pretendere se la politica ha reso un paese con meno di 8000 abitanti,che vi siano negozi che avrebbero l’intenzione e la speranza di vendere i prodotti in mostra ? vendere a chi ? Eppure se si potesse usare un minimo di memoria occorrerebbe ricordare tanti discorsi accattivanti dei nostri leaders locali che promettevano piste ciclabili e marciapiedi che avrebbero unito Chiusi Città a Chiusi Stazione….ricordo anche le scritte sulle vetrine a Chiusi Scalo che esultanti ringraziavano qualcuno perchè aveva prefigurato un futuro migliore e che adesso si doveva solo realizzare…..e adesso per favore raccogliete i risultati dei vostri consensi ! E allora quando si dice che i gonzi ancora esistano nel 2023 non credo di sbagliarmi: Gonzi e furbini del deserto che una volta si diceva fossero quelli che correvano sotto l’aereo per stare all’ombra…forse all’ombra loro ci stanno ma al sole di quel deserto ci siete voi.Questo è il risultato nudo e crudo e l’evidenza dei fatti che non è in alcun modo smentibile.Ecco perchè alla fin fine se colpa la si possa chiamare,questa è la vostra cari cittadini….Una volta si diceva:” Ogni paese merita il governo che elegge”.
Non è come dici Carlo, le terre della bassa Toscana non sono sacrificate a niente, sono da anni meta turistica tra le più ambite e in crescita e sono anche molto “celebrate” dai vertici regionali che non mancano occasione per presenziare o pubblicizzare eventi, luoghi e situazioni, solo due paesi sembrano ormai fuori dai circuiti virtuosi che fanno registrare migliaia di presenze non solo nelle feste ricordate, ma in tutti i week end: si tratta di Chiusi e Chianciano che per ragioni diverse (ma non troppo) sono rimaste come “isolate”. Con la piccola differenza che Chianciano almeno il centro storico lo ha rivitalizzato, Chiusi no. Eppure Chiusi, se si fa l’inventario dell’argenteria e dei tesori di famiglia, ne ha di gran lunga più di tutti i comuni limitrofi. Alcuni più belli, forse (Montepulciano, Città della Pieve, Cortona), altri storicamente più turistici (Castiglione del Lago), ma non più ricchi di storia, arte, testimonianze del passato, né di bellezze paesaggistiche.
Ultima notazione Cortona, Orvieto, Perugia, Volterra sono città etrusche, facevano parte della Dodecapoli come Chiusi, sono sempre piene di turisti, ma chi ci va perché sono etrusche? Questa è una domanda che coloro che pensano di rilanciare Chiusi puntando sugli etruschi, si dovrebbe porre.
A Chiusi manca tutto! I servizi, i locali per i giovani, delle attrazioni vere che faccino venire la gente da fuori! È inutile avere tanta storia se poi la gente quando viene non sa dove andare e cosa fare. La sera è tutto chiuso, tutto spento. Abbiamo il lago e non è valorizzato. È necessario il prima possibile una scossa, un cambiamento.
La fornace, ad esempio, vi sembra normale tenere nel 2023 ancora quella struttura in quelle condizioni? Iniziamo ad investirci, buttiamola giù e sistemiamo quell area.
”Sorry” ma non condivido e credo che non ci sia da attendere molto per verificare se il degrado proseguirà oppure cambierà qualcosa.Sono d’accordo con te nell’annoverare i borghi che nomini ma nel momento in cui sono d’accordo con te ti ricordo anche che non esistono solo Montepulciano e Cortona nella bassa Toscana e che non è vero come dici te che certe aree della bassa Toscana ”non siano sacrificate a niente” .Credi forse che nel proseguo del tempo il ”disegno” di impegnare il territorio con iniziative che già da oggi fanno sentire il loro odore futuro non saranno presenti a Chiusi e dintorni ? Se si persegue il concetto DI AMBIENTE VERDE E DI ENERGIA PULITA occorrerebbe sapere- ma non è che non lo si sappia ma solo che non lo si dice-che nel colore VERDE non ci sono solo le colline rivestite dalla vegetazione ma esiste anche un concetto che sovrasta tutto e tutti e che è quello che si rifà al consumo di suolo, al consumo di aria pulita e magari anche AL CONSUMO DI ACQUA VISTO CHE PER PRODURRE OGNI CHILO DI CARNE SI CONSUMA UNA QUANTITA’ IMPENSABILE DI ACQUA CHE STA’ MANCANDO da ogni parte e che ancorpiù mancherà in un prossimo futuro e non facendo riferimento una volta si e due no alle aziende che consumano tutto questo nel nostro territorio citando i contrappesi dell’occupazione…ci siamo spiegati allora che tutto funziona assieme come una catena virtuale di montaggio che arriva di certo perfino a valorizzare ciò che esite sopra la superfice del suolo e legato alla cultura autoctona degli etruschi ed anche ad influenzarne le modalità di come questa si raffronti con la gente. La domanda che poni è esatta quando ti chiedi ” ma l’afflusso di gente esiste in paesi come Cortona e Montepulciano per gli Etruschi oppure per altro ? E te lo chiedo perchè lo spirito di tale domanda alla fine lo condivido perchè lascia intravedere che dietro al flusso turistico, la cultura di Chiusi legata agli etruschi passa in seconda linea perchè a pochi interessa in un contesto del consumo di massa sia del tempo libero sia della cultura stessa, ovvero gli etruschi tanto osannati nel cervello della gente di Chiusi e dintorni, negli Stati Uniti ed anche in buona parte dell’Europa il cittadino medio non sà nemmeno cosa siano.Mi spiego ? O meglio il flusso della maggior parte di questa popolazione di visitatori lascia il tempo che trova.E la dmostrazione di questo si ha nei numeri che traspaiono dai flussi pianificati dal comparto mediatico.Non mi sembra che la cosa principale dei flussi per le celebrazioni del Perugino a Città della Pieve porti schiere di visitatori i quali senza dubbio visitano anche i suoi dipinti ma il tutto è finalizzato al fatto del consumo, del mero consumo da dove ne traggono beneficio diretto solo Ristoranti, Alberghi, Bar e negozi e solo una piccola parte di tali benefici si indirizza alla popolazione. Il moltiplicatore in tempo di crisi economica come questa che viviamo è una pura illusione dal momento che il lavoro come concetto viene compresso allo spasimo e se con un cameriere prima si doveva fronteggiare un flusso di venti turisti oggi di fronte a 40 clienti tendenzialmente esiste solo lo stesso cameriere, mi sono spiegato su cosa avvenga ?Si comprime là dove si può più comprimere e dico che occorre sfatare queste ”leggende metropolitane”anche degli Etruschi e di Chiusi che ”avrebbe tantissme cose da valorizzare” perchè tyale idea è oggi penetrata nella testa dei Chiusini che si credono al centro di un territorio che possa essere come racconti la novella su Foligno e cioè ”lu centru de lo munnu” perchè viviamo in una società globalizzata dove la gente magari preferisce affrontare una vacanaza in un luogo lontano e vedere altre civiltà ed altre località magari diverse da quella nostra con una modica spesa in più che un soggiorno in un buon agriturismo al Lago di Chiusi od al Trasimeno per una settimana oppure in val D’Orcia o nel Chianti e quindi siamo di fronte ad una diversificazione della composizione di chi usi la cultura in maniera diversa e diversificata nel tempo: una variabile questa dipendente quasi esclusivamente dall’uso mediatico che se ne fà. E per raccordarsi al discorso che facevamo prima, personalmente penso che gli interventi programmati per il fatidico territorio della bassa toscana privilegino altre zone anzichè la nostra ed alla nostra tocchno i ”rimasugli” delle iniziative tanto per dare l’idea che tu racconti che sia vero che siamo destinati ad essere dimenticati da Dio. E’ una strategia tutta politica per tradurre nella realtà ciò che altri hanno deciso per noi, anzi dove tali ”altri” sono coloro che abbiamo mandato a decidere per noi. E qui stà la beffa secondo me.Quindi non è affatto vero che ” le terre della bassa Toscana non sono sacrificate a niente”. Pagherei pegno se ne fossi smentito ma purtroppo non è così e credo che lo vedremo presto a patto che chi osservi la questione abbia quella che oggi si chiama memoria. In tempi dove scarseggiano le risorse per gli investimenti credi che l’Ente Pubblico programmi lo sviluppo dove sia più faticoso che questo si affermi ? Prova a vedere se c’è qualcosa di diverso allora fra le aree del chianti fiorentno e senese o di San Gimignano con quelle nostre della bassa toscana poi osserva il paragone dai fatti e non dalle chiacchiere.Una primo cespite da prendere in considerazione e che dimostrerà quanto dico sarà Media Etruria e lo vedremo dopo tante chiacchiere che ne sono girate intorno. Quando ci fù la programmazione di dove dovesse passare l’autostrada A1 alias Autostrada del Sole non sò se fosse una diceria popolare ma Arezzo giuocò una parte preponderante in quelle decisioni e si diceva che tutto questo fosse dovuto all’interessamento dell’allora capo del Governo Amintore Fanfani….credo che quel metodo di relazione e del confrontarsi con le cose anche oggi non sia cambiato sostanzialmente e mi potrò sbagliare ma ”Fanfani è vivo e lotta insieme a noi ! ” L’italia è questa, terra di santi, di poeti e navigatori, piena di cultura della quale possono fruirne gli altri, ma il cemento che tiene insieme tale cultura è spesso l’ignoranza.Non sono parole mie quelle che ho detto adesso, ma credo davvero che tutto coincida.E poche volte tutto questo è stato smentito ed una di queste poche volte si è verificato nel 1944 -1945 dove pochi che avevano preso coscienza di ciò che era passato per l’italia nei venti anni precedenti e cosa tutto questo aveva prodotto. Difatti quella parte politica capitanata di chi si trova oggi al San Raffaele ed al quale il perbenismo italiano augura di risolvere tutti i problemi di salute-ci mancherebbe altro- disse per chi ha memoria le precise parole che la nostra Costutuzione ”fosse sovietica” e che bisognava cambiarla. Ma per fortuna di tutti ebbe torto ma non illudiamoci che il futuro con i tempi che corrono prodotti più che altro dalle classi subalterne non possa riproporre quello a cui lui stesso ed i suoi amici anelavano. Ed oggi secondo me al di là dell’augurio che tutti ed anche io stesso faccio che è quello che risolva suoi problemi di salute e ritorni felicemente alla propria casa, è proprio quel ” perbenismo italiano” che da lui coltivato da una etica mediatica promanata dai suoi strumenti di assuefazione che sembra che non perori gli interessi di parte politica ma che invece non attende altro che il contrario, sia proprio lo strumento che costituisce l’allentamento della presa da parte di coloro che al tempo del Referendum sul cambio della nostra Costituzione fecero con consapevolezza prevalere il NO ! Cave canem !
Nella bassa Toscana non ci sono solo Montepulciano e Cortona, vero, ma anche Pienza, San Quirico, Montalcino, sempre pieni di gente, poi San Casciano che qualche numero decente lo fa, Cetona nel suo piccolo mantiene un certo appeal, Sarteano in estate con il campeggio, pure. Anche le non lontane “città del tufo” Sorano e Pitigliano se la cavano, la zona delle Crete/Chianti (da Asciano a Castelnuovo Berarderga, da Buonconvento a Gaiole) tra vino, tartufi ed “Eroica” stanno diventando un must e hanno visto moltiplicarsi alberghi, agriturismi, case vacanze, bar, ristoranti e bistrot… La crisi di Chianciano ha delle ragioni note, il fatto che Chiusi non riesca a decollare minimamente invece resta un mistero. Per ora non è bastato neanche mettere un archeologo a fare l’assessore alla cultura… E disicuro non è che la gente non viene a Chiusi perché Acea ci voleva realizzare un carbonizzatore…
Resta un mistero solo ad una condizione che è quella che non si voglia guardare in faccia la realtà ed allo spirito delle iniziative che configurino la realtà, ma invece guardando in faccia la realtà -che non è smentibile e tu stesso lo ammetti perchè la fotografia della situazione è quella che dici-allora verrebbe da prendere in considerazione solo una cosa,raggiungibile sfrondando via via dalle frasche le altre opzioni delle condizioni che in Chiusi sono presenti. Il chè valida una cosa certa e senza ombra di dubbio ed è quella che siano le idee che animano la classe politica che Chiusi ha governato da anni ed anni e non una colpa del destino cieco e barbaro, idee della classe politica ed i condizionamenti prodotti da pochi e poche famiglie intere ed allargate che nel tempo hanno condizionato la chiusura che ha prodotto la linea di partenza del progressivo impoverimento come per esempio è stata la migrazione delle aziende nel Comune di città della Pieve,ma anche altro….prodotto quell’aria mai espressa fra l’omertà e l’impotenza delle decisioni ma allo stesso tempo di impermeabilità dall’esterno e di insensibilità a quanto succedeva all’intorno. In pratica ”non parlare al conducente” e non parlare se questi sia stato guidato fuori dal seminato. In questa chiamiamola ”lotta’ fra forze esterne della società e forze interne strutturate per consolidare ed indirizzare quanto avveniva intorno,hanno prevalso quelle forze dentro soprattutto al partito guida che non hanno ormai da lustri messo in discussione nulla per timore di non essere più loro ”i beneficiari che raccoglievano le briciole che cadevano dalla tavola del padrone”.E purtroppo viene osservato che è così ed è stato così in tutti i sistemi, anche all’interno di quelli che dicevano che avrebbero voluto cambiare il mondo mentre il mondo ha cambiato loro.Ed il padrone che non è solo uno beninteso ma diversi,figli di una intelaiatura tessuta a trame molto fitte ed inestricabili e spiegabile solo con lo sguardo rivolto non al bene pubblico ma agli interessi ed al loro accrescimento sotto l’egida dell’imprenditoria lo si capisce quanto abbia condizionato il futuro, ben rimanendo all’esterno ed accettando solo gli schemi a che convenivano. In questa attività sono state convinte anche altre forze, il mondo bancario per esempio, altre famiglie che gli sono servite da comprimari,riuscendo in un ambiente acritico a far accettare la propria visione che è passata senza scossoni di sorta, quasi per un automatismo ma non avrebbe potuto chiedere di meglio,mentre di contempo abbiamo assistito al cambiamento repentino o quasi di funzioni istituzionali avvenute per correre dietro ai soldi ed a personalismi ed alle carriere. Ecco, a tutto questo e su tutto questo si sono innestate delle forze che oggi pur mostrando la loro consumata faccia hanno finito di essere messe in un area comune a quella che io chiamerei ”i principali agenti dell’annullamento della sinistra” funzionale solo a non dover creare problemi sia di natura politica sia di natura economico-programmatica per la comunità.Una accettazione acritica dell’esistente qundi, che ha fatto prosperare una spinta disgregatrice forte se non fosse stata gia forte quella di carattere costitutivo-politico già presente dagli anni ’60 nella quale si era già vista all’interno del partito reggente la divaricazione ETICA fra la veccha generazione e quella che negli anni ’70 si era imposta producendo delle novità non da poco ma che all’interno del partito avrebbe combattuto una battaglia già persa in partenza.Questa è la storia caro Marco e tu ne potresti essere oggi uno dei pochi che potrebbe per storia personale e conoscenza confermare quello che ho detto, perchè gli altri che avevi vicino o non esistono più o hanno trasmigrato all’infuori del partito od abitano da altre parti avendo abbandonato la politica.Quindi, l’essenza di ciò che ho espresso prima sull’impiego della cultura credo che non cambierà quando alla base c’è adesso un partito che a parole si proclama democratico ma che nei fatti rifiuta di schierarsi verso aspetti valoriali di cose come lavoro, pace,accoglienza ed altre ma che invece stà a rimarcare ed a misurare ogni giorno la diversita fra esso stesso e chi adesso detiene il potere di governare la nazione e che si rifiuta di fare ”mea culpa” per i guai prodotti a se stesso con le sue stesse mano. E’ rimasta la Toscana quindi ad esprimere un certo tipo di colore che è tutt’altro che rosso ma che dopo ogni vicissitudine è schiarito e diventato semprepiù bianco alienandosi i consensi soprattutto delle classi subalterne e mettendo in evidenza ogni giorno che passa la propria rassomiglianza alla democrazia cristiana degli anni ’60 con la quale la sinistra nulla aveva a che spartire ma che oggi invece in tutte le TV la si chiama sinistra.E il giuochetto è fatto ma c’era anche da prevederlo e non dire di no su questo perchè chi l’aveva previsto adesso viene tacciato che abbia la testa fuori dal mondo ed il bello è che su questo la gente normale gli dà consenso a tale visione e questi sono e fanno parte della sedicente sinistra.”I tavoli della cultura” con loro è bene che li facciano altri perchè si è visto che la popolazione che li ha espressi come fatto di rappresentanza politica all’interno del paese sono sempre quelli che credevano che grazie a Elia Valori, Chiusi avrebbe potuto diventare patrimonio dell’Unesco…quindi siamo a parlare degli asini che volano? E dopo questo non ci si spiega quello che manca come dici tu ? Io me lo spiego ed è ciò che ho detto ma ricordo che l’idea del ”fantasma che giri per Chiusi” relativo agli Etruschi e l’idea comune che su questo abbiano i cittadini mi fà pensare ad un detto di Epicuro che diceva:”la stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre daccapo la vita”.In pratica: ”avremmo un patrimonio incredibile da valorizzare,cosa che altri non hanno e chissà se fossimo amministrati diversamente forse qualcosa cambierebbe…..” Dimmi te , dal momento che i tempi del Gran Tour sono roba di 150-180 anni fà….
Ieri sera alle 9 e 30 via Porsenna buia e triste contava 14 macchine parcheggiate su entrambi i lati tanto che in certi punti si passava a stento. Se anche qualcuno capitasse a Chiusi per caso se ne va via di corsa. Se non riusciamo a garantire neppure un minimo di immagine urbana di cosa vogliamo parlare.
Vorrei far notare alcune cose fondamentali.I Giardini di Chiusi vengono chiusi alle 20 di sera e riaperti alle 8 di mattina quando una volta i ragazzi adoravano trovare rifugio in essi anche la sera tardi.Il paese è pieno di telecamere neanche fosse una città come arezzo o siena e alla gente non piace essere spiata ogni volta che esce di casa.A chiusi città c’è soltanto un negozio di alimentari,che sarebbe la Fema,ma non può essere comparato con un supermercato,però in compenso ci sono 3 bar e non sò quanti parrucchieri,ed una sola banca.Chiusi è carente di posteggi,tant’è vero che quando c’èra qualche festa o manifestazione la gente parcheggiava in mezzo alla strada.Il nostro cinema Astra,che a mio parere era una bella comodità,è stato trasformato in un centro di ritrovo per persone della terza età,e lo dico tanto per sottolineare il fatto che c’è sempre meno spazio per i giovani (poi non ci lamentiamo se l’Italia è diventata un paese per vecchi).Abbiamo un sindaco che usufruisce delle auto comunali e della scorta senza fare nulla di buono per il paese.Alcune strade sono difficilmente praticabili e prive di marciapiede,tipo la strada che dalla piccola oasi va su in paese e che mi trovo a percorrere a piedi quasi ogni giorno e percorrendo quest’ultima ho preso diverse storte alle caviglie per cercare di non essere investito dai mezzi.Il nostro lago è una fogna a celo aperto.La gente è riluttante a trasferirsi a chiusi perchè le case hanno prezzi gonfiati dal fatto che chiusi è un paese turistico e per la presenza di una stazione ferroviaria avanzata.Per dipiù bisognerebbe ampliare le aree verdi o rurali e sfruttarle al meglio.Una volta a chiusi città avevamo anche un ferramenta,adesso non c’è rimasto praticamente niente.Spazzini che vanno lenti come bradipi,edifici lasciati a marcire e non sfruttati,Lavori mai completati.Potrebbe anche essere che l’amministrazione precedente abbia speso tutti i fondi per cose futili e chi si ritrova adesso ad amministrare viva nell’impossibilità.Resta il fatto che và fatto qualcosa,e subito,ascoltare i cittadini come me dovrebbe essere il primo passo.
A Chiusi è necessario un cambio di passo. Un cambiamento vero. Ma i nostri governanti cosa dicono a riguardo? Mha…