ELEZIONI COMUNALI DI SIENA: VALERIO AMICI SPIEGA IL SENSO E GLI OBIETTIVI DELLA LISTA DI SINISTRA “SIENA POPOLARE”
SIENA – In merito all’articolo di ieri sulle elezioni comunali a Siena e in particolare alla lista di sinistra “Siena Popolare” che correrà in proprio con il candidato a sindaco Alessandro Bisogni e non in alleanza con Pd e cespugli vari della galassia progressista, Valerio Amici, esponente di Potere al Popolo e tra i promotori di Siena Popolare ci invia una precisazione che volentieri pubblichiamo:
“É vero – scrive Amici – che il progetto di Unione Popolare è con il fiato corto a livello nazionale e sconta il fatto di essere nato in fretta e furia e, al solito, dalla sommatoria di qualche partitino invece che da una spinta dal basso, però a Siena la scelta di emergere come Siena Popolare non é legata a questo tipo di problematica. Insomma non é una questione di mancanza di coraggio ma di un progetto che abbiamo avviato da prima della nascita di Unione Popolare per creare una rete tra tante diverse realtà locali che é molto più ampia rispetto a quello che sarebbe potuto essere un semplice cartello elettorale come Unione Popolare. Insomma invece di trovarci ad essere solo PaP e Rifondazione Comunista, abbiamo lavorato per allargare molto il bacino con il quale interagire. Questo é il senso di Siena Popolare. Non é detto che funzioni sul piano elettorale, ma già così abbiamo attivato tante persone che non facevano politica da tempo o giovani che non l’avevano mai fatta e che Unione Popolare non era riuscita a coinvolgere.
Le componenti di Unione Popolare, a Siena, cioè PaP e Rifondazione sono pienamente parte del progetto. Quindi Unione Popolare c’è di fatto. Solo che siamo voluti andare oltre e creare un’Unione più larga e dal basso, come ci auguriamo che avvenga nel resto del paese”.
Insomma Valerio Amici conferma che Unione Popolare come soggetto politico non è riuscito ad andare oltre il “cartello elettorale” ed “ha il fiato corto a livello nazionale “, ma lascia intendere che a Siena l’idea che sta dietro alla lista per le comunali è quella di allargare il campo e il parterre dei partecipanti: non solo Potere al Popolo e Rifondazione, ma anche altre esperienze locali, in una sorta di “rete” della sinistra radicale diffusa costruita dal basso e non a tavolino. Funzionerà? Questo è da vedere. E lo ammette anche Valerio Amici.
Una cosa è certa: Siena Popolare non ha preso in con siderazione l’ipotesi di alleanza con il Pd e con le altre forze del centro sinistra. Sulla guerra e l’invio di armi, sulla nave rigassificatrice già arrivata a Piombino, sulla sanità e la gestione dei beni comuni, le posizioni sono molto distanti, nonostante un certo spostamento a sinistra dello stesso Pd, che ormai trova alleati solo sulla corsia mancina del campo…
M.L.
Nelle foto: in alto un particolare de “gli effetti del buon governo” di Ambrogio Lorenzetti, nel Comune di Siena. In basso Piazza del Campo con il Palazzo pubblico e la tore del Mangia.
…e ha fatto proprio bene a non contemplare alleanze con il PD perchè se questo progetto così come è stato espresso andasse avanti e trovasse le gambe per correre credo che sarebbe identificativo di un bisogno che è avvisato da tutta la sinistra.Il ritorno in campo dei valori è la smentita diretta dopo un certo tempo del crollo di quei valori che tanto auspicavano e che poi è avvenuto da parte dei partiti come la Margherita e poi fattosi PD, sostanzialmente attraendo nella sua orbita i residuali della sinistra che come abbiamo visto sono stati gabbati sia dagli stessi PD sia dal renzismo.Credo che se si realizzasse avrebbe i numeri per pesare e non poco nell’agone politco e dal espandersi ad altre realtà e la paura della sedicente sinistra proprio quella è. Credo che possa essere il momento di ripartenza per un movimento ed una presa di coscenza popolari antitetiche a quelle di derivazione e mascheratura come modi di pensare prettamente democristiani ed intrise di tali valori che non li ritengo che siano da cancellare ma da considerare e confrontarvisi, diversamente da quanto accade adesso. Ed anche da quanto accade nell’interno del PD sia pur con la riproposizione della Schlein che fin’ora ha emesso solo retorica e che credo si trovi ad un punto cruciale nello spartiacque delle sue decisioni. La forza che Bonaccini ha mostrato ne è testimone di questo proprio all’interno dello stesso PD.