CHIUSI, “ECCO COSA E’ SUCCESSO ALLA PUBBLICA ASSISTENZA”, SCRIVE UNA VOLONTARIA…
In merito ad un recente articolo su una serie di dimissioni dal Cda dell’Associazione Pubblica Assistenza di Chiusi, Sabrina Talozzi ha inviato alla nostra redazione la lettera che di seguito pubblichiamo:
Gent.le sig. Lorenzoni,
Ho deciso di scrivere questa lettera per mettere in luce le false informazioni da Lei ricevute e successivamente riportate nel Suo articolo in merito al “terremoto” all’interno della Pubblica Assistenza.
Credo fortemente che un giornalista, per raccontare un fatto accaduto si debba affidare a più fonti, ascoltare persone, chiedere, indagare… Avere la sufficienza di accogliere una dichiarazione e riportarla su un articolo pubblico senza nemmeno verificare il decorso degli eventi e soprattutto la credibilità della fonte, non credo faccia parte del ruolo professionale di un giornalista o per lo meno di chi ricopre questo ruolo degnamente. Chiedo scusa se mi sono permessa di giudicare il Suo lavoro, ma credo con fermezza che, raccontando un fatto, dal quale la verità si allontana parecchio, Lei abbia leso l’integrità e l’immagine di un’Associazione sana, forte e che ha un obiettivo chiaro e preciso che è quello di aiutare chi ha più bisogno. Non è di certo un segreto che alcuni vertici della Pubblica Assistenza abbiano avuto un’esposizione politica nel suo passato, ma questo c’entra poco con le finalità dell’Associazione e soprattutto con l’ambiente che vivono i volontari e con la serenità che si respira al suo interno, soprattutto dopo le dimissioni del consigliere Meconcelli.
Mi sono sentita chiamata in causa ingiustamente. Le mie dimissioni dal CdA della Pubblica Assistenza risalgono al 2021 e quelle di Filippo Baglioni addirittura al 2020, quindi le Sue allusioni alle ipotetiche motivazioni risultano banali e soprattutto lontane dalla verità. Le motivazioni sono state legate al fatto che non era più possibile lavorare all’interno di un CdA dove un membro che ricopriva la carica di Consigliere prima, poi Vicepresidente si comportava da padrone, con atteggiamenti arroganti, sia verso i volontari che verso i dipendenti, effettuato acquisti non autorizzati e non necessari, sperperato soldi inutilmente oltre all’incapacità dimostrata di portare avanti i compiti assegnati e tanti altri fatti poco piacevoli che non mi sembra il caso di riportare. Tutto questo senza che il Presidente e il resto del CdA, possano prendere i giusti provvedimenti. In disaccordo con questo metodo di gestione, prima Filippo Baglioni e successivamente io, abbiamo deciso che non potevamo fare più parte di quell’ Amministrazione.
Non sto scrivendo a nome di nessuno al di fuori di me stessa, ma ho la certezza che anche Filippo condivide queste mie parole.
Ci tengo a sottolineare che sono Volontaria dell’Associazione di Pubblica Assistenza da settembre 2010. Sono 12 anni che metto a disposizione il mio tempo libero, le mie conoscenze, e le mie capacità a servizio di una Comunità. Non mi sono mai tirata indietro a nulla. Ad Ottobre 2011 sono partita con uno zaino in spalla e mi sono recata presso la città di Aulla per dare supporto alla popolazione colpita dall’alluvione. Ad Ottobre 2016, in seguito alla chiamata da parte del responsabile di Zona di Protezione Civile, ho preparato nuovamente il mio borsone e sono partita verso il Campo Regionale di Protezione Civile ad Amatrice. A 24 anni, una settimana completamente da sola. La mattina del 30 ottobre del solito anno, dopo la scossa di terremoto di Norcia, senza esitare un attimo, sono presa e sono partita nuovamente verso le zone colpite dal terremoto. Lo sa Signor Lorenzoni perché le racconto questo? Perché il bene si fa in silenzio. Perché credo fortemente nei volontariato e nei principi che distinguono il Nostro movimento. Non ho bisogno di articoli di giornale che parlino di me, per me il ringraziamento più grande sono stati gli abbracci, le strette di mano, i sorrisi, l’essere ricordata da tutte le persone che in 12 anni di volontariato ho avuto il piacere e l’onore di incontrare per “strada”. E ci tengo a sottolineare, ma non per difendere qualcuno, ma solo per portare alto il nome della mia Associazione, che in 12 anni di servizio non ho mai percepito di non essere stata coinvolta a sufficienza da parte dei vari CdA, non ho mai vissuto in un “clima” malsano e basato sui peggiori vizi della politica, ma bensì ho percepito sgambetti e gomitate soltanto durante la mia presenza nel CdA, date da chi ha lanciato verso l’Associazioni accuse pesanti ed infondate, volte solo a far apparire l’ex Vicepresidente.
Comunque, se non fosse chiaro, il Vicepresidente di cui ho scritto sopra, si tratta proprio di Gianni Meconcelli che non ha presentato le dimissioni proprio di sua esclusiva e spontanea volontà legate a motivazioni irrisorie da Lei indicate nell’articolo, ma c’è stata una specie di rivolta interna, da parte dei volontari, dei dipendenti, dei consiglieri e dei formatori, che insieme, hanno provato a fare di tutto per cercare di allontanare questa persona. Una persona che evidentemente, per una sua ripicca o per il suo egocentrismo, ha cercato e usato la prima figura disponibile a scrivere di lui e come avrebbe voluto lui.
Ma i fatti sono altri sig. Lorenzoni e se vuole conoscerli o se vuole approfondire alcune questioni legate alla politica associativa, potrebbe comportarsi da vero giornalista e passare in sede della Pubblica Assistenza, ascoltare i volontari, intervistare i dipendenti, il Presidente, persone che veicolano intorno all’Associazione da quaranta anni…potrebbe toccare con mano il fatto che si tratta di una realtà che sì, possiede al suo interno personaggi con esperienze politiche, ma che si tratta di una realtà multietnica, multi generazionale che non discrimina nessuna ideologia politica, nessuna religione o orientamento sessuale, difende la libertà di pensiero, promuove l’integrazione e la cultura tra i giovani e magari prima di dare verità e credibilità a una persona, che per fortuna si distingue tra altre cento e rischiare di ledere l’integrità e l’immagine di altre, potrebbe ascoltare anche le varie realtà associative che, come la nostra, si sono viste costrette, per vari motivi e sfaccettature, a dover allontanare la stessa persona in questione; ce ne sono diverse, anche a Chiusi.
Ci tenevo personalmente a riassumere brevemente i fatti con la più oggettività possibile perché mi sono sentita chiamata in causa ingiustamente e sinceramente, mi sono anche vergognata per le persone che hanno rilasciato quelle dichiarazioni, se ce ne sono state, perché mi voglio augurare che non siano frutto soltanto della Sua immaginazione. Detto questo La ringrazio per avermi dedicato il Suo tempo.
Cordiali saluti.
Sabrina Talozzi
Ringrazio Sabrina Talozzi per il suo accorato intervento. E’ senza dubbio un contributo alla discussione sul tema affrontato in quell’articolo di qualche settimana fa. Detto questo non posso non notare però che la lettera “parte male” come si suol dire. Perché di “falso” nell’articolo uscito su primapagina non c’è niente. Si può naturalmente discutere della lettura che il giornale ha dato, dell’interpretazione dei fatti. Ma non sui fatti. E i fatti sono le dimissioni recenti di un consigliere che le ha presentate con motivazioni polemiche sulla gestione dell’associazione e le dimissioni di altri consiglieri date precedentemente. Prima di accusare un giornale e un giornalista di “scrivere false informazioni” sempre bene accendere il cervello e pensare. Poi quanto alle opinioni e alle congetture, ognuno rimane con le proprie. Tra l’altro nell’articolo si rileva e si sottolinea il ruolo importante della Pubblica Assistenza, indipendentemente dalle scosse di terremoto al suo interno. Che sono cose che capitano in qualsiasi contesto politico-associativo, parlarne non è uno scandalo. Fanno parte della dialettica democratica. Finché dura la democrazia. Quanto al caso delle dimissioni del consigliere, da cui prendeva spunto il nostro articolo, mi pare che la stessa volontaria che ci scrive, confermi un clima per nulla idilliaco all’interno dell’associazione e confermi pure che lei stessa ha dato a suo tempo le dimissioni. Primapagina non ha espresso giudizi di merito sulle ragioni del consigliere dimissionario, non ha parteggiato per nessuno, ha solo riportato il fatto, che è inconfutabile. D’altra parte quando sorgono queste diatribe in un sodalizio, la ragione e il torto non stanno da una parte sola e il nodo non è stabilire chi abbia ragione e chi torto. Ma chi fa informazione (e cronaca) un fatto del genere lo deve rilevare. Non può non farlo. La discussione, se mai, viene dopo.
m.l.