I due ospedali di Castiglione del Lago e di Città della Pieve non verranno chiusi o depotenziati, ma verranno “rilanciati, anche attraverso, nel caso di Castiglione del Lago, sperimentazione ospedaliera”. Lo affermano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia del Trasimeno, annunciando le previsioni del “Piano dei fabbisogni della rete ospedaliera umbra” preadottato dalla Regione e che ora attende l’ok del Ministero.
“Grazie ad un ottimo lavoro di squadra”, scrivono i Consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, “l’ospedale di Città della Pieve, a cui viene riconosciuto il ruolo di zona disagiata e di confine, continuerà ad esistere, mentre per Castiglione del Lago non solo saranno garantiti servizi di livello, ma avrà finalmente un vero pronto soccorso efficientato aperto h24, con una sperimentazione ospedaliera in corso di progettazione di cui saranno resi noti nei prossimi mesi i dettagli”.
Ovviamente trattandosi di politica, i consiglieri del partito di Giorgia Meloni ascrivono i meriti alla giunta regionale di centro destra: “oggi se i nostri ospedali continueranno a vivere è solo e grazie al lavoro dell’attuale maggioranza della Regione Umbria che sta riportando il territorio del Trasimeno e le nostre comunità ad essere centrali nella vita politica regionale, garantendo quella dignità che gli spetta di diritto.”
Sulla stessa lunghezza d’onda l’amministrazione comunale pievese che, con una nota sulla pagina facebook del comune, esalta il lavoro e il risultato ottenuto dal sindaco Risini:
“Oggi è un bel giorno per Città della Pieve, per i suoi cittadini e per tutta l’area del Trasimeno e dell’Alto Orvietano. La Regione Umbria, grazie alla tenace battaglia portata avanti dal Sindaco Fausto Risini e dall’Amministrazione Comunale, ha deciso di iniziare a porre rimedio ai tagli apportati alla sanità locale dal precedente governo guidato da Catiuscia Marini, concedendo alla città del Perugino il Presidio Ospedaliero di Area Disagiata con Pronto Soccorso.
Il Beato Giacomo Villa, pertanto, tornerà ad avere il compito di rispondere ai bisogni sanitari della popolazione con:
– un reparto di 24 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri;
– una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina per i casi che non possono essere dimessi in giornata e la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell’equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;
– un pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di Perugia che garantisce il servizio e l’aggiornamento relativo.
In linea con il D.M 70/2015 e ciò che Risini ed il suo gruppo consiliare di maggioranza chiedono da sempre, sin dalla campagna elettorale del 2019 e per il quale, in questi anni, hanno lavorato e si sono battuti con coerenza, determinazione e costanza”.
La nota pubblicata sulla pagina facebook del Comune riporta anche una dichiarazione “autografa” del sindaco Risini:
“E’ fatta. La Regione ha deciso di ascoltarci e restituire dignità alla sanità di Città della Pieve con il riconoscimento del Presidio Ospedaliero di Area Disagiata con Pronto Soccorso. Il nostro Beato Giacomo Villa torna Ospedale. Si conclude così, una lunga battaglia contro i drastici tagli ai nostri servizi effettuati dal precedente governo regionale e inizia una nuova stagione di inversione di marcia per le nostre zone. Ricordando però che il nostro obiettivo finale è l’ottenimento e la realizzazione del Polo Unico del Trasimeno. Per l’aver posto finalmente rimedio a questa ingiustizia ringraziamo fortemente la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, la sua squadra, Massimo D’Angelo, i gruppi politici e la dirigenza USL che ha collaborato alla stesura della relazione tecnica che ha permesso di raggiungere questo risultato. Vigileremo affinché ciò accada al più presto”.
“Ringrazio inoltre i miei concittadini protagonisti di tante iniziative in difesa dell’Ospedale e dei nostri diritti. Come ringrazio altresì tutti i Sindaci che hanno condiviso e sostenuto la realizzazione del Presidio Ospedaliero di Area Disagiata a Città della Pieve. Questa è una vittoria di tutto il territorio”.
Sembra insomma una rincorsa a prendersi meriti e applausi. E sui social sono partiti pure gli “osanna”…
Ora, se le cose andranno effettivamente come si afferma, lo vedremo. E probabilmente un po’ di merito se i due ospedali verranno “salvati” e addirittura potenziati rispetto alla situazione attuale va ascritto anche alle proteste reiterate dei sindaci dell’area lacustre, ai presidi fatti davanti agli ospedali (l’ultimo la mattina di Natale a Castiglione del Lago), alle raccolte di firme, alle preoccupazioni e alle manifestazioni degli operatori sanitari. Lo stesso Pd, ora all’opposizione in Regione, dovrebbe cantare vittoria per il cambio di direzione da parte della giunta regionale, dovrebbe dire che la Regione a guida leghista ha dovuto ascoltare e piegare le ginocchia… Ma non lo fa. E non lo fa, perché la realtà, al momento, nell’immediato, è diversa.
In una nota diffusa il 30 dicembre il Pd di Castiglione del Lago scrive: “La Giunta Tesei demolisce la sanità pubblica: il Trasimeno ormai senza ospedale e senza servizi. La destra umbra, impermeabile ad ogni forma di protesta e richiesta di concertazione, prosegue senza indugi nel suo percorso di rapido smantellamento dei servizi sanitari alla persona. Con la deliberazione dirigenziale n. 1410/2022 del 29 dicembre, che recepisce la specifica proposta della Giunta regionale, infatti, il Direttore Generale della Usl Umbria1 ha sancito il declassamento dell’ospedale territoriale di Castiglione del Lago, costringendo nell’immediato tutti i cittadini ad una mobilità assurda e pesantissima, con rischi palesi per la salute della popolazione. Sconcertanti risultano quindi i proclami della destra locale castiglionese tesi incredibilmente a rassicurare. Il territorio del Trasimeno, pertanto, dovrà fare i conti con l’assenza di qualunque forma di offerta sanitaria pubblica. Il nostro partito adotterà ogni forma di protesta e mobilitazione, come fatto fino ad ora e sempre con maggiore forza. Adotteremo, in particolare, ogni azione nelle sedi preposte – nessuna esclusa – volta a fermare questa scellerata manovra della destra umbra e a ripristinare i livelli di assistenza e cura di cui questo territorio ha stringente bisogno”.
Insomma sembra di essere di fronte al gioco delle tre carte, con la destra che smentisce le ipotesi di declassamento e chiusure e l’opposizione che al contrario denuncia lo smantellamento di fatto e reale dei servizi nel territorio e accusa la destra di farsi solo propaganda. La battaglia continua e di sicuro al momento, al di là dei proclami, c’è poco…
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