TRENITALIA VUOLE CANCELLARE LA FERMATA DEL FRECCIAROSSA A CHIUSI? DUE CONSIGLIERI REGIONALI DI FRATELLI D’ITALIA LANCIANO L’ALLARME. MA … HANNO CAPITO BENE?
CHIUSI – Il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Toscana, Francesco Torselli lancia l’allarme e chiede lumi a Giani & C. :“Cosa intende fare la Regione Toscana dopo che Ferrovie ha deciso di sopprimere la fermata dell’alta velocità alla stazione di Chiusi? “ domanda Torselli che annuncia una mozione per chiedere che la Regione “sostenga economicamente il mantenimento della fermata a Chiusi”. Su questo, dice, “abbiamo già interessato il Ministero dei Trasporti”. Usa il plurale “abbiamo” perché insieme a lui si è mobilitato anche il consigliere Alessandro Capecchi. I due esponenti del partito di Giorgia Meloni fanno presente che “la stazione di Chiusi per la quale sono previste due fermate quotidiane garantite da Ferrovie, ha ricevuto importanti investimenti per adeguarla ad accogliere la linea ad alta velocità”. Torselli e Capecchi riferiscono poi che “già lo scorso anno Ferrovie dello Stato aveva dichiarato l’insostenibilità economica della fermata, concedendo la proroga del servizio a scopo di verifica, ma tale periodo si sta concludendo”…
E qui sta il rebus. A noi che da sempre ci battiamo come giornale per valorizzare la stazione di Chiusi come fermata per l’alta velocità, senza spendere un euro nella ipotetica stazione in linea, fa piacere che due consiglieri regionali, del maggior partito di governo, sostengano la stessa posizione. Ma ci viene un dubbio e cioè che Torselli e Capecchi non abbiano ben chiara la situazione e abbiano lanciato l’allarme vedendo che da gennaio la doppia fermata del Frecciarossa a Chiusi non sarà nell’orario di Trenitalia. Non sappiamo se Trenitalia abbia davvero intenzione di sopprimere definitivamente la fermata chiusina, sappiamo che da gennaio a giugno la fermata non c’è mai stata. Dal 2019, anno di inizio del servizio, la doppia fermata a Chiusi (alle 8,00 di mattina per il sud e alle 21,00 per il nord) ha funzionato solo da giugno al 7 gennaio successivo, essendo considerata una “fermata turistica”, quindi attiva solo nel periodo estivo e autunnale, vacanze natalizie comprese.
Ogni anno Trenitalia ha prorogato il servizio e ogni anno il Comune ha dovuto fare il viottolo per andare a Roma a chiedere la proroga, mai scontata, anche perché dal 2020 c’è stata pure la pandemia a complicare le cose. Si sono mossi deputati ed esponenti di primo piano della politica (vedi Enrico Letta) per chiedere che la fermata fosse mantenuta, e Trenitalia l’ha sempre concessa, mantenendola “a libero mercato”, cioè con il solo supporto dei biglietti staccati, senza interventi finanziari da parte della Regione, come è avvenuto per esempio per il Frecciarossa che parte da Perugia.
Non vorremmo insomma che i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia avessero preso un granchio, non conoscendo la situazione. In ogni caso ben venga l’interessamento e la mozione. Quanto all’intervento regionale a sostegno che chiedono Torselli e Capecchi, il 13 giugno 2021 il presidente della Toscana Giani, proprio all’inaugurazione della fermata del frecciarossa e dell’hub vaccinale che avvenne nella stessa giornata, a Chiusi, si disse disponibile a parlarne, non escludendo che si potesse fare, per mantenere il servizio.
Non sarebbe uno scandalo, ma finora la fermata, pur essendo soprattutto quella per il nord in orario non proprio felice, si è mantenuta da sola, con una media di circa 80-90 passeggeri al giorno, e, considerando la pandemia e le restrizioni alla mobilità, ai posti a sedere ecc. non è un risultato da disprezzare.
m.l.
Fa pensare l’interrogazione mossa dai due consiglieri regionali. Sì perché da quell’atto politico istituzionale, si intuisce bene il grado di attenzione e informazione, che i due hanno per i problemi del territorio. Ora spero che avranno capito. Sì perché visto il loro apprensivo stato d’animo nei confronti di un pericolo al momento inesistente, si potrebbero però mobilitare presso il governo, con la stessa intensità, per far si che si chiuda la vertenza che dura da tempo delle fermate del Frecciarossa. Infatti, ci sarebbe da bloccare definitivamente quell’idea bacata della stazione in linea che dovrebbe sorgere a pochi chilometri da Chiusi. Forse i due consiglieri non lo sanno, ma fino a poco tempo fa, la proposta era di costruirne addirittura due di stazioni in linea. Tanto pagava pantalone. A questo proposito, noi riteniamo come giornale, di aver dato un contributo a fermare quelle ipotesi scellerate, e a far rientrare nel confronto politico programmatico, l’intesa che le due Regioni Umbria e Toscana avevano stilato nel 2014. Patto che certo apriva la discussione su varie ipotesi, ma considerava come soluzione più razionali le stazioni di Chiusi e Arezzo. Poi ci sarebbero quei famosi 10 chilometri della strada del Fornello da ristrutturare, che permetterebbero al nodo infrastrutturale rappresentato appunto da Chiusi, di collegarsi su gomma, in modo rapido con Perugia. Anche questa ipotesi era presa in serio esame da quell’accordo prima citato. Ecco se i due consiglieri vogliono aggiungersi ai sindaci del Trasimeno, di Chiusi, alle forze politiche che si sono espresse per questa soluzione, e dare il loro contributo fattivo affinché tutta questa vicenda delle fermate del Frecciarossa, trovi una soluzione razionale, sarebbero i ben venuti. Da tenere presente che l’opposizione di Centrodestra in Consiglio comunale di Chiusi, si è già espressa in favore della fermata a Chiusi, per la realizzazione della Perugia Chiusi, e bocciato tutte le altre ipotesi.
Credo che sarebbe un errore negare un servizio di alta velocità al capoluogo aretino e ai comprensori di Chiusi e di Orvieto, accentrando in unica stazione, però scomoda per tutti. Tre o quattro coppie di Frecciarossa al giorno che fermino in queste stazioni siano meglio di 10 coppie di Frecciarossa ipotizzate in un unico terminal.
Un conto sono gli interessi di chi gestisce l’alta velocità e altra cosa sono gli interessi dei comprensori. L’Umbria poi, a differenza del Trentino Alto Adige, del Friuli Venezia Giulia, del Salento, della Basilicata, della locride perderebbe la possibilità di essere servita, per intero dal servizio Frecciarossa ( 3/4 copie), sostituendo il treno con l’autobus! Bella prospettiva per questa Regione che sulla sua dorsale sono posizionate più di 600.000 abitanti in città di grande attrazione turistica.