UMBRIA: SANITA’ REGIONALE IN ROSSO PER 200 MILIONI DI EURO. SALTA L’ASSESSORE COLETTO? FRATELLI D’ITALIA VUOLE IL RIMPASTO E UN POSTO IN GIUNTA
La sanità umbra sta correndo verso il collasso. Almeno questo è quello che se ne deduce dopo aver ascoltato l’Assessore regionale alla Sanità, il veneto Coletto, che rispondendo ad una interrogazione del consigliere Dem Bettarelli, che chiedeva lo stato della sanità nella Regione, ha ammesso che si profila per il primo trimestre un buco nei bilanci di 200 milioni di euro. «Sulla base degli ultimi dati ufficiali sul terzo trimestre – ha affermato serafico l’assessore – il potenziale disavanzo della sanità pubblica in Umbria ammonta a circa 200 milioni». La cosa non è di poco conto, se si tiene presente che quando l’assessore importato dalla Serenissima ha preso in carico la sanità regionale, questa aveva i conti in regola e una sanità massacrata dagli scandali nella gestione, ma qualitativamente di prim’ordine, diffusa su tutto il territorio regionale attraverso i Distretti territoriali, capaci fino all’avvento della nuova Giunta, di erogare servizi assistenziali ai cittadini e in tempi piuttosto rapidi. Insomma l’Umbria aveva un servizio sanitario tra i migliori del Paese, riconosciuto da tutti. Ora bisogna solo capire a quanto ammonterà la quota spettante alla Regione Umbria, dalla ripartizione del Fondo nazionale. Coletto a questo proposito ha riferito ai consiglieri, che “l’intesa ancora non c’è e che complessivamente mancano cinque miliardi di euro”. Il consigliere Bettarelli ha preso atto della “chiarezza”, espressa dalle parole dell’Assessore, ma al tempo stesso ha ricordato a lui e all’intero Consiglio Regionale, che certamente il caro energia e la pandemia da Covid hanno pesato sui bilanci, ma – ha puntualizzato Bettarelli “questa amministrazione ha trovato conti in ordine tre anni fa e ora ci troviamo in questa situazione, con la sanità pubblica senza investimenti, con personale precario e conti che non tornano”. Uno scenario da incubo, verrebbe da dire, soprattutto se si tiene conto dell’ulteriore giro di vite deciso dalla governatrice Tesei solo pochi giorni fa.
Intorno alla sanità umbra si sta giocando pure un’altra partita politica assai complessa, attraverso la quale si potranno realizzare ambizioni personali, ma anche retrocessioni, attraverso il gioco degli incastri e dei veti. Giorni fa era circolata pure la voce, alcuni organi di stampa l’avevano dato per assodato, che l’Assessore Coletto si era dimesso dall’incarico e al suo posto era salita alla guida dell’assessorato alla Consigliera Eleonora Pace. Un cambio della guardia in uno degli assessorati più importanti della regione, che secondo voci di corridoio, faceva presagire ad un più ampio rimescolamento della Giunta regionale. Ma l’Assessore Coletto (quota Lega) non si è dimesso. Non ancora, almeno. Sembrerebbe, cosi raccontano voci di palazzo, che un Salvini in difficoltà non riesca a sistemarlo politicamente tra i palazzi romani, in quanto le caselle sono tutte occupate. E l’uomo venuto dal Veneto per risanare la sanità umbra (e che non solo non vi è riuscito, ma ha pure peggiorato la situazione), pare proprio che non abbia nessuna volontà di alzarsi da quello scranno, se non per andare altrove. Insomma un rimpasto di Giunta assai complesso, perché appunto la Lega vorrebbe un riposizionamento degli equilibri politici, così come gradirebbe che in giunta ci stiano i consiglieri eletti. La Lega vorrebbe fuori anche Fioroni, in quanto assessore esterno, quindi non votato. Ad appoggiare questa che sa tanto di congiura cinquecentesca, ci sarebbe anche Franco Zaffini leader umbro di FdI. Insomma gli “stiletti del Signore”, pare proprio che non siano mai stati riposti. E la “faida” umbra sembra la fotografia del riassetto degli equilibri interno al centro destra dove Fratelli d’Italia sale e Lega e Forza Italia scendono… Il partito di Giorgia meloni non ha attualmente assessori nella Giunta Tesei, e probabilmente sta premendo per averne almeno uno, magari anche due, al posto di Coletto e/o Fioroni.
Ma Fioroni è un pezzo da novanta, non sarà facile disarcionarlo. E’ risaputo da sempre, che è fortemente voluto dalla Tesei, in quanto tra i due corre una grossa amicizia e una forte intesa politica. Vedremo come andrà a finire. Le notti dei lunghi coltelli nei palazzi della politica sono sempre dietro l’angolo. In attesa di vedere l’esito dell’eventuale rimpasto, sul piatto resta, minaccioso, il buco di 200 milioni nella sanità. Non sono esattamente bruscolini. E’ una voragine che rischia di inghiottire tutto il castello del centro destra umbro. La fotografia di un fallimento. E i giochi di potere e le faide interne alla compagine del governo regionale non favoriscono certo la soluzione dei problemi che in tema di sanità si trovano di fronte i cittadini e gli operatori: liste di attesa lunghissime, prestazioni dirottate verso la sanità privata, servizi territoriali smantellati, ospedali con medici e personale insufficienti, turni massacranti… Questa è la quotidianità. Dove andrà a sedersi l’assesore Coletto, per gli umbri è l’ultimo dei problemi.
Renato Casaioli
Indipendenemente dal fatto che una miriade di persone abbia dovuto accudire ad organismi privati per effettuare le prove diagnostiche per il covid, per le quali hanno letteralmente rubato soldi per dei test che adesso si fanno comodamente in casa, sarebbe interessante vedere il fatturato delle cliniche private e centri diagnostici in Umbria negli ultimi anni. Prevedo che si possa riscontrare un impennata degli introiti dall’avvento del governo verde-azzurro, introiti di noi cittadini che oltre a pagare i servizi pubblici abbiamo dovuto ed dobbiamo pagare anche quelli privati, per non contare i finanziamenti regionali e nazionali alle private, sempre pagati da noi. Mi risulta davvero incredibile che, per esempio, per una visita da un cardiologo un paziente debba pagare tre volte, due indirettemente attreverso le tasse (chiaro, per chi le paga), ed un altra all’ora di dover andare allo studio privato (perché le liste di attesa nel pubblico sono interminabili) dove per una visita di 5/10 minuti si pagano cifre a due zeri. É come se andassimo a fare la spesa, preparassimo la cena, e poi andassimo a cenare in un ristorante stellato, mi sembra incredibile.
Credibilissimo invece Aritz, è esatta la tua visione ma è successo che la giunta che governava prima la regione sia stata disarcionata,e ci si rcordano tali perche ? Disarcionata dagli elettori di quella sinistra che hanno votato a destra essendo accecati dal livore di chi glielo aveva messo sotto la coda e così l’hanno puntita.Che poi le cose siano andate che prendendo in mano la situazione la destra ha trovato un bel da farsi dal momento che mica poteva credere di aver trovato la sanità veneta ….? .E’ chiaro che la destra faccia la propria politca e se ne freghi altamente se i poveri debbano fare i salti mortali per i ricoveri e per pagarsi le parcelle delle visite private agli occhi dei professionisti ai quali strizzi l’occhio ma il viatico che ha condotto a tutto questo la sinistra non lo conosceva ? Ed ora avrebbe il coraggio di venire a fare le bucce in maniera ipocrita a chi non vedeva l’ora di assestare un colpo di terremoto alle sue strutture ed ai suoi propositi rimasti sole parole perchè i fatti erano diversi ? La fotografia del fallimento di cui si parla è iniziata dalla gestione precedente, una nave senza guida in balia delle onde alla quale i capitani hanno cercato di gettare il salvagente con le contribuzioni pubbliche indirizzate alle attività private per smaltire le fila delle attese e per pienare i vuoti strutturali dei reparti per poi gridare al lupo al lupo ! Qui bisogna intenderci sennò si sprecano parole e non si fà chiarezza su nulla perchè questa crisi della sanità è la diretta conclusione della politica messa in atto di come un partito dominante si sia interessato in primis di assegnare le funzioni, i posti ed i funzionamenti delle strutture non tenendo in debito conto che le necessità funzionali per far fronte alla crisi dove ci si dibatteva alla fine sarebbero deflagrate non sarebbe potuto più ricoprire le funzioni e le strutture in maniera adeguata alle richieste degli utenti.La mancanaza del personale infermieristico e di quello prettamente medico non se l’è inventata la giunta Tesei creandola dalla mattina alla sera,ma proviene da delle precise direttive POLITICHE precedenti per le quali i fondi che sarebbero occorsi a fronteggiare situazioni di precarietà,dai comparti governativi centrali precedenti si è deciso di tagliare, tagliare ,tagliare.
E allora il risultato e le responsablità non mi sembra che possano essere solamente delle varie Giunte Tesei ma di coloro che hanno governato e fra questi anche della sinistra che oggi alzerebbe l tiro ma che in realtà aveva lasciato la chiave nella serratura ben sapendo che la destra sarebbe entrata in casa e che non vedeva l’ora. E allora se si continua a predicare l’utopia dicendo di cosa ci sarebbe bisogno mentre su questo il bisogno sarebbe quello di poter vedere come funzioni la bese spazzata via in questi anni di tempesta che ha investito labase e che l’ha resa nesistente dentro ad un partito egemone come quello del PD, e che oggi ci si ripresenta nuovamente col dire chi si possa preferire se Bonaccini oppure la Sklein , il tutto mi fa vedere che non è che non si sia capito nulla ma che non si voglia capire e si strizzi l’occhio continuamente a classi sociali delle quali ormai il PD è pieno e che si è accettao la teoria politica del ”controllo delle diversità” a barba di chi ancora in massa (sempre di meno) l’abbia votato. Ormai è una nuova democrazia cristiana a tutti gli effetti e che persegue le orme del partto che l’ha creatoe che ha scalato dall’esterno la sinistra. E allora, visto che la situazione sia questa, cosa si immagina debba fare la
Tesei e tutta la sua maggioranza ? I pettegolezzi interni delle notti dei lunghi coltelli sono e rimangono pettegolezzi e servono a poco.Servono solo a cercare di far sfiguarare agli occhi di chi nuovamente forse dovrà rivotare al fine di ricostrure un castello dalle stesse fondamenta che aveva e che ha anche adesso. Ecco la povertà della politica !
X Aritz.Passami gli errori di ortografia ma scrivo al volo e non rileggo quasi mai ciò che scrivo e che spedisco appena scritto senza rileggere e ne risulta quindi una lettura non tanto consona dal punto di vista ortografico ed anche con parole mozze, ma spero se ne comprenda il senso principale…..