TRASIMENO: “IL PIANO SANITARIO REGIONALE E’ INACCETTABILE”, LA CGIL ANNUNCIA PRESIDIO DAVANTI ALL’OSPEDALE DI CASTIGLIONE DEL LAGO LA MATTINA DI NATALE

giovedì 22nd, dicembre 2022 / 11:53
TRASIMENO: “IL PIANO SANITARIO REGIONALE E’ INACCETTABILE”, LA CGIL ANNUNCIA PRESIDIO DAVANTI ALL’OSPEDALE DI CASTIGLIONE DEL LAGO LA MATTINA DI NATALE
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CASTIGLIONE DEL LAGO –  Natale di lotta per la sanità pubblica e per la difesa dell’ospedale. Lo annunciano la Cgil e lo Spi Cgil, che domenica 25, la mattina di Natale alle 11,00 invece che a Messa saranno a fare un insolito presidio proprio davanti all’ospedale castiglionese. Iniziativa simbolica, di 10 minuti, dicono Mauro Moriconi e Ilario del Buono rispettivamente responsabile di zona della Cgil e segretario dello Spi, ma comunque significativa. Perché mobilitarsi il giorno di Natale non è usuale e significa che il livello dello scontro si alza. Il punto di partenza della contestazione è il Piano di riorganizzazione sanitaria in Umbria che la regione ha approvato il 14 dicembre scorso e che Moriconi e Del Buono definiscono “inaccettabile”.  Ecco di seguito, la nota inviata alla stampa per presentare l’iniziativa:
“La trasformazione del nosocomio in ospedale di comunità priverà decine di migliaia di persone di un presidio sanitario minimo mettendo a serio rischio la tutela della salute. Non sono accettabili neanche le modalità con cui la Regione sta portando avanti il piano sanitario, che sostiene il disegno di smantellamento della sanità pubblica eludendo qualsiasi forma di confronto effettivo sia con le organizzazioni sociali che con le amministrazioni comunali locali. Come Cgil e Spi abbiamo nuovamente sollecitato la presidente della Regione a un confronto per affrontare quella che per il territorio è una vera e propria emergenza, riproponendo tutte le proposte che da tempo abbiamo in campo e che erano state oggetto di condivisione con le amministrazioni locali e di impegni assunti in precedenza dalla Regione stessa”.
Secondo Cgil e Spi, il Trasimeno non è dotato “neanche in minima parte” di quella rete di assistenza territoriale che potrebbe giustificare un depotenziamento dell’ospedale, né le altre strutture della regione (che sono già adesso congestionate) sarebbero in grado di fare fronte all’aumento della domanda di sanità che porterebbe come conseguenza. “Chiudere l’ospedale è una follia – concludono i due sindacalisti – e noi saremo in campo con tutte le mobilitazioni che si renderanno necessarie, chiediamo però ad ognuno di fare la sua parte a partire dai sindaci (per primo quello di Castiglione del Lago) con un impegno e delle prese di posizione forti a sostegno di piattaforme a suo tempo definite, per salvaguardare la tutela della salute come diritto del cittadino; il tempo dei tatticismi è finito”.
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