MOIANO, LE LUMINARIE NATALIZIE DIVENTANO RIFLETTORI SUL DEGRADO

venerdì 30th, dicembre 2022 / 11:37
MOIANO, LE LUMINARIE NATALIZIE DIVENTANO RIFLETTORI SUL DEGRADO
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MOIANO – C’è chi le luminarie natalizie quest’anno ha preferito evitarle, come segnale di sobrietà, prendendosi i rimbrotti via social da parte dei cittadini, chi le ha esaltate come come un “effetto speciale” per richiamare visitatori e turisti (vedi l’albero più grande del mondo sull’acqua a Castiglione del Lago) e c’è chi le luminarie le ha allestite, sempre sull’acqua, ma per protesta. Per segnalare una situazione di degrado e di pericolo. E’ successo a Moiano, frazione di Città della Pieve, ex “Stalingrado” dell’Umbria, che non avendo un lago, ha utilizzato il canale o “fosso” come lo chiamano in loco che corre a ridosso dell’abitato e porta acqua al Trasimeno. Non si è è trattato di una boutade di qualche buontempone, ma di una iniziativa organizzata da una associazione locale, per la precisione l’Ente Sagra della Lumaca, che l’ha intitolata proprio “Luci su fosso: illuminiamo il degrado”. Un modo insomma un po’ goliardico, diciamo pure scherzoso, ma non troppo, per segnalare lo stato di quel canale e di molte altre cose. L’associazione ha infatti deciso di piazzare le luci natalizie sugli arbusti che da anni ricoprono il letto del corso d’acqua, e che in caso di piene possono risultare di ostacolo al regolare deflusso dell’acqua, aumentando il rischio di esondazioni e alluvioni. Oltre che diventare rifugio di animali selvatici e habitat prediletto di zanzare e altri insetti nel periodo estivo…  Da tempo, nonostante le numerose sollecitazioni, anche via social e a mezzo stampa, il canale non è oggetto di manutenzione. Il degrado sta prendendo il sopravvento.

Da qui la decisione “provocatoria” di utilizzare il Natale e trasformare le luminarie natalizie come veri e propri riflettori puntati su una situazione non più sostenibile. Sia per gli abitanti della frazione di  Moiano, sia per la funzionalità stessa del canale, che ha come scopo principale, quello di portare acqua al Trasimeno. Originariamente il Fosso Moiano scorreva naturalmente verso il Lago di Chiusi, ma nei primi anni ’60 fu realizzato un sistema di chiuse meccaniche, che consente di deviare alternativamente l’acqua verso il Canale Anguillara e dunque verso il lago Trasimeno.

Raffaele Parbono, membro dell’Ente Sagra, ex amministratore comunale e noto esponente del Pd locale che da anni denuncia con foto e interventi lo stato del canale, spiega così la situazione:

“Questo torrente passa all’interno del centro abitato, è come avere una bomba ad orologeria dentro casa. Se dovessero verificarsi situazioni di piogge forti ed incessanti l’acqua non riuscirebbe a defluire a causa della folta vegetazione, il che potrebbe comportare casi di straripamento mettendo a forte rischio la pubblica incolumità delle persone. Inoltre, la mancanza di pulizia non permette il corretto afflusso di acqua verso il lago Trasimeno. E tutti sappiamo quanto ne abbia bisogno”.

Parbono ricorda che i fenomeni di alluvioni e forti acquazzoni sono sempre più frequenti e già in passato si sono verificate situazioni con livelli idrometrici record e casi in cui l’acqua aveva oltrepassato gli argini, fuoriuscendo ed allagando le strade. Ma Parbono ricorda anche che nel luglio scorso l’assessore regionale Marroni, rispondendo ad alcune sollecitazioni sul tema, annunciava “lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per il ripristino dell’officiosità idraulica nei Comuni di Città della Pieve e Paciano ed il rifacimento lastre di fondo e laterali del canale Moiano”. Lavori che avrebbero dovuto cominciare ad agosto per concludersi entro settembre. “Ad oggi, nulla di quanto detto è stato fatto”, chiosa Parbono, che però non fa sconti nemmeno alle amministrazioni precedenti: “Naturalmente questa situazione non è solo e completamente imputabile a questa Amministrazione, i problemi sono ben più vecchi. È però triste riscontrare che le cose non sono cambiate nel tempo. L’unica cosa a non cambiare, purtroppo, sono le promesse a cui non seguono i fatti”.

Marco Cannoni, segretario del Pd pievese e anche lui moianese e tra i promotori dell’iniziativa allarga il cono di luce: “Con Luci sul fosso vogliamo quindi mandare un segnale e mettere simbolicamente in luce, appunto, la decadenza e la trascuratezza di questa zona in tutti gli ambiti, a partire da quello sanitario, con lo smantellamento degli ospedali di Città della Pieve e di Castiglione del Lago, a quello economico, dovuto a mancati investimenti infrastrutturali e ad assenti progetti e politiche di sviluppo”… Gli fa eco Manuel Guerrini, altro promotore: “La manutenzione del canale Moiano è solo uno dei tanti problemi che purtroppo affliggono questo territorio. Il fosso è un po’ il simbolo che testimonia il completo degrado e l’abbandono da parte delle Istituzioni, a tutti i livelli, di questa parte dell’Umbria”.

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