STUPRO IN DISCOTECA, ARRESTATO IL TITOLARE. LA SUA POSIZIONE SI AGGRAVA

STUPRO IN DISCOTECA, ARRESTATO IL TITOLARE. LA SUA POSIZIONE SI AGGRAVA
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CHIUSI – Lo stupro ci sarebbe stato davvero nella discoteca The Box nella zona industriale Cardete condivisa tra Chiusi e Città della Pieve, nella notte tra sabato e domenica scorsi. Dopo tre giorni di indagini serrate, i riscontri avrebbero confermato il fatto. Il gestore del locale,  53 anni, di Chiusi, è stato arrestato oggi pomeriggio e condotto nel carcere perugino di Capanne a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’uomo era stato iscritto nel registro degli indagati nella giornata di domenica, subito dopo la denuncia presentata da una ragazza, una ventiduenne, che aveva riferito di essere stata violentata. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale di Perugia su richiesta della Procura, con il sostituto procuratore Mario Formisano che ha seguito in stretto coordinamento con il procuratore capo Raffaele Cantone la vicenda fin dalle prime ore.

A far scattare l’arresto anche altre tre denunce, oltre quella della vittima, da parte di altrettante giovani che hanno raccontato agli inquirenti di essere state molestate sessualmente dalla medesima persona, ovvero il gestore del locale, che adesso dovrà rispondere di “violenza sessuale aggravata dall’utilizzo di sostanze alcoliche e continuata nei confronti di 4 ragazze”. Un reato grave punito dalla legge con pena detentiva da 6 a 12 anni.

La giovane che ha denunciato la violenza era stata poi trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia e sottoposta il giorno successivo agli accertamenti medici, che avrebbero consentito di riscontrare la violenza subita. Anche altri testimoni, tra i presenti nel locale, avrebbero confermato la versione della ventiduenne. Sulla base di questi riscontri la Procura, vista la gravità dei reati contestati e considerata la personalità dell’indagato, ha chiesto e ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere. Gli inquirenti hanno forse temuto anche un pericolo di fuga. Da indiscrezioni pare che proprio questa mattina l’uomo abbia richiesto un documento valido per l’espatrio. Forse voleva solo festeggiare il compleanno (domani) con un viaggio all’estero. Per ora quel documento non gli servirà.

In altro articolo di oggi abbiamo scritto che la posizione dell’indagato avrebbe potuto aggravarsi, perché i riscontri e i testimoni erano tutti contro di lui. Adesso si è aggravata e il gestore del club The Box non è più a piede libero, ma in una cella del carcere di Capanne a disposizione del magistrato. Come abbiamo già scritto, in Italia si è innocenti fino a prova contraria o fino a sentenza definitiva. E questo vale per tutti. Ma certo gli indizi a carico sono pesanti come macigni. Adesso non resta che attendere il processo.

Nel precedente articolo avevamo scritto che la vittima del presunto stupro (a questo punto un po’ meno presunto)  è residente a Chiusi. Non è così, è residente in un Comune dell’Amiata.

 

Nella foto, il Procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone

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