I SINDACI DELLA VALDICHIANA IN PIAZZA A FIRENZE PER LA STAZIONE IN LINEA A SALCHETO. CHIUSI SARA’ SACRIFICATA, PERDERA’ ALTA VELOCITA’ E CASELLO A1.
CHIUSI – Un mesetto fa ad una iniziativa elettorale del Pd a Po’ Bandino, davanti ad un bel numero di sindaci umbri e toscani (Castiglione del Lago, Panicale, Paciano, Chiusi, Rapolano…) ai segretari comprensoriali del Pd del Trasimeno e della Valdichiana, al deputato umbro Verini e all’assesore regionale toscano Baccelli, alla consigliera regionale umbra Meloni, il presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Grazi lo aveva fatto capire: “ora sosteniamo Chiusi, ma siamo favorevoli alla stazione in linea ed è meglio se questa si farà nel nostro territorio, cioè a Montallese-Tre Berte…“. La stessa cosa la disse la segretaria del Pd di Chiusi a Villastrada in altra iniziativa sul tema, sempre del Pd. Il sindaco di Chiusi e il segretario del Pd per la Valdichiana Fallarino erano apparsi invece più cauti e più decisi a puntare sull’utilizzo e la valorizzazione della stazione attuale. Ipotesi questa meno dispendiosa e già attiva, solo da “migliorare” con un paio di fermate in più e la conferma delle fermate per tutto l’anno e non solo per l’estate, sulla quale si sono schierati più convintamente i sindaci del Trasimeno. Burico in testa.
Adesso, dopo l’istituzione del tavolo tecnico interregionale con RFI e Ministero delle Infrastrutture, i sindaci del sud senese sembrano tutti allineati sulla linea Grazi. Tutti insieme appassionatamente a cavalcare la bufala, smentendo quanto affermato per tutta l’estate nelle iniziative di partito. A dirla tutta non è chiaro nemmeno perché il Ministro Giovannini abbia promosso il tavolo tecnico all’ultimo tuffo, due giorni prima di lasciare il Ministero. Sembra abbia voluto mantenere una promessa…
E’ di ieri la notizia che un manipolo di sindaci del sud senese farà una manifestazione sotto le finestre del Gruppo FS a Firenze il prossimo 7 novembre. Manifestazione per chiedere un confronto urgente sul progetto della Stazione in Linea e su altre questioni inerenti il sistema di trasporto. I sindaci promotori dell’iniziatica sono quello di Asciano, Chiusi, Montepulciano, Rapolano, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda, più l’Unione dei Comuni. Al sit-in saranno invitati anche il presidente della Regione Giani, tutta la giunta regionale, i consiglieri regionali e i parlamentari eletti in Toscana.
Alessandro Starnini, sindaco di Rapolano Terme è uno dei più convinti assertori della stazione in linea: “La parte sud della Toscana – afferma – ha bisogno di un sistema ferroviario più moderno ed efficiente e i cittadini delle aree più interne della provincia di Siena meritano le stesse opportunità di altre comunità. Con questa convinzione, abbiamo unito le forze in un documento che presenteremo durante il presidio e che pone l’attenzione su diversi progetti per potenziare ed efficientare il trasporto ferroviario nelle nostre aree. Chiediamo anche al sindaco di Siena – continua Starnini – di confrontarsi insieme a noi sugli obiettivi indicati e di aderire al nostro percorso che chiama in causa, in primis, la Regione Toscana e il governo. Un’altra adesione importante sarebbe quella del Comune di Arezzo, per rafforzare contemporaneamente le richieste al governo e al gruppo FS ponendo fine a sprechi su linee inutili e mettendo in campo progetti che possano valorizzare il territorio e renderlo sempre più attrattivo sotto il profilo turistico ed economico”.
I sindaci sopra citati e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese – si legge nel documento congiunto sottoscritto – “chiedono l’avvio di gruppi di lavoro su diversi progetti quali il miglioramento urgente dei servizi ferroviari Siena-Chiusi, in risposta alle esigenze di studenti e lavoratori pendolari; una modernizzazione della stessa linea, con elettrificazione e collegamenti anche verso l’Umbria e l’Alta Velocità; il potenziamento dell’Alta Velocità e dei treni Intercity da Chiusi Scalo verso Roma e Milano, in modo tale da avere un collegamento strutturato verso nord e verso sud”.
Il documento inoltre, “richiama l’attenzione sulla realizzazione della nuova stazione dell’Alta Velocità in linea nel Comune di Montepulciano, integrata con un nuovo casello di entrata e uscita sulla A1, e con la linea Siena-Chiusi nell’area di Montallese – Salcheto, intervento, peraltro, già previsto nel Piano Strutturale Intercomunale dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese”.
Gli altri progetti elencati nel documento sul miglioramento dei trasporti ferroviari nella parte sud della provincia di Siena riguardano “la realizzazione di un collegamento meccanizzato diretto fra la stazione di Siena e l’ospedale “Le Scotte”; la verifica, con nuova dislocazione e riapertura, di fermate in sintonia con l’attuale e futuro sviluppo del territorio, a partire da Rapolano Terme e Montallese; la valorizzazione e la manutenzione delle aree ferroviarie; una nuova integrazione della rete ferroviaria con altre modalità di trasporto e mobilità, quali ciclovie, trasporto pubblico su gomma; un cronoprogramma reale degli interventi di collegamento con la linea da Sinalunga ad Arezzo e, non ultimo, un nuovo progetto di utilizzo della ferrovia turistica Asciano-Monte Antico partendo dal progetto di trasformazione in percorso ciclabile già proposto, in forma congiunta, dai consigli comunali di Asciano, Rapolano Terme e Trequanda”.
Con la nuova stazione per l’alta velocità a Montallese-Tre Berte (precisamente in località Salcheto) con annesso nuovo casello A1, Chiusi perderebbe d’un colpo la stazione (che ne risulterebbe svilita, impoverita) e pure il casello A1, perché non ce ne potranno essere due a meno di 10 km di distanza, uno a Querce al Pino e l’altro a Salcheto…
I sindaci senesi, a nostro avviso sbagliando totalmente obiettivo, hanno deciso dunque di battersi e di scendere in campo non per difendere e valorizzare la stazione di Chiusi ma per affossarla proponendo di costruirne una ex novo in mezzo alla campagna, dove non ci saranno servizi né connessioni per coincidenze con i treni della linea Firenze-Roma né (al momento) con quelli della linea Chiusi-Siena. La stazione di Montallese che sarebbe comunque a tre km è attualmente dismessa. Adesso chiedono un casello a Salcheto e la cosa è strana: quando da queste colonne chiedevamo la trasformazione della linea Chiusi-Siena nel tratto Sinalunga-Chiusi in metropolitana di superficie al servizio dell’ospedale di Nottola e del turismo, prevedendo appunto anche un casello di servizio per le ambulanze a Montepulciano stazione-Salcheto tutti fecero orecchi da mercante, dietro fatidiche insormontabili difficoltà e dinieghi della Società Autostrade.
I sindaci del sud senese che il 7 novembre saranno a protestare a Firenze hanno deciso di battersi dunque per la stazione in linea a Salcheto, nel territorio di Montepulciano. Questo per contrastare, dicono, le altre possibili ipotesi, e cioè che la stazione venga realizzata a Rigutino o a Farneta, nell’aretino. Sull’ipotesi Farneta sarebbero schierati i sindaci di Cortona, Castiglion Fiorentino, Perugia, Siena e anche quello di Arezzo, che preferirebbe forse Rigutino, ma si accontenterebbe anche di Farneta. Tutti sindaci di centro destra, che – dicono fonti bene informate – spingono forte sperando nell’appoggio del nuovo ministro che potrebbe essere Salvini e sarà sicuramente di centro destra.
L’opzione Montallese-Tre Berte (Salcheto) a quanto pare è la terza scelta, non la prima. In ogni caso sulla bufala-stazione in linea centro destra e centro sinistra sembrano marciare a braccetto.
A difendere Chiusi come hub anche per l’alta velocità e non solo nell’attesa della nuova stazione, al momento c’è rimasto a livello politico-istituzionale solo qualche sindaco del Trasimeno come Matteo Burico o Giulio Caporali. Anche il pievese Risini pur essendo appoggiato dal centro destra si era espresso decisamente in questa direzione, ma adesso anche sulla sponda umbra la “resistenza” sembra aver perso mordente.
Per Chiusi e il territorio limitrofo la stazione in linea sarà una iattura, ovunque la facciano e – paradossalmente – più lontano la faranno e minore sarà il danno subito, che sarà comunque pesante. Con la politica che si piega come le canne del lago alla tramontana e si accoda ad un progetto faraonico per volume di spesa, ma inutile e dannoso, perché consumerà suolo, poterà solo cemento in mezzo alla campagna, sposterà flussi di persone in un deserto, impoverirà tutti gli altri servizi ferroviari.
Per avere cosa in cambio? 3-4 minuti in meno sulla tratta Milano-Salerno, rispetto alla stazione di Chiusi? E quanti Frecciarossa si fermeranno nella stazione in linea a Salcheto? Più di 3 o 4? difficile. Il bacino di utenza è scarso. Non arriva a 200 mila persone. Oggi la fermata di Chiusi, che è solo temporanea, e in orario buono per il sud, meno buono per il nord (le 8,00 del mattino e le 21,00), registra una media intorno ai 100 passeggeri al giorno. Più fermate, più passeggeri, questo è vero. Ma quanti di più?
E cosa ci guadagnano i paesi del territorio (tutti) a mandare la gente a prendere il treno in mezzo alla campagna? Dove non c’è niente di niente? E ci devi andare per forza in macchina?
A Chiusi perdi 3-4 minuti nel tempo di percorrenza, ma puoi prendere il Frecciarossa scendendo 5 minuti prima da un altro treno… E già adesso a Chiusi – come abbiamo scritto in altri articoli – ci sono anche le autolinee, il servizio Taxi, le agenzie di autonoleggio, alberghi, ristoranti, bar, banche, posta, supermercato, negozi (anche per servizi alla persona), tutto nel raggio di poche decine di metri. Oltre ai posteggi.
Stupisce che sindaci di questo territorio, sindaci di sinistra, che fanno campagne elettorali parlando di ambiente, di risparmio energetico, di ecocompatibilità, di rilancio dei centri storici e del commercio, si imbarchino in una battaglia di questo tipo, che contraddice tutto ciò e penalizzerà fortemente Chiusi, l’unica città del territorio che dal punto di vista delle infrastrutture di trasporto è al momento ben fornita, un punto di riferimento per tutti.
I sindaci di sinistra del sud senese, allineandosi sostanzialmente a quelli di destra stanno sacrificando Chiusi, la sua stazione il suo casello A1, destinando la città ad un futuro simile a quello delle mining town americane che venivano abbandonate una volta che si esauriva la vena mineraria… Dire che andranno a Firenze a chiedere un miglioramento compplessivo dei collegamenti ferroviari e non per chiedere la stazione in linea è una bufala nella bufala: la stazione a Salcheto è tra le richieste e non è l’ultima. E’ scritto nero su bianco sul documento che hanno firmato.
Stupisce il silenzio del sindaco di Chianciano (che ha il nome sia sulla stazione attuale che sul casello autostradale), e non è noto perché del manipolo che manifesterà il 7 a Firenze non fanno parte i sindaci di Cetona, Sarteano, San Casciano quelli dell’Amiata e della Valdorcia. Non li hanno invitati, perché non quei comuni non sono sulla linea Chiusi-Siena o non sono troppo d’accordo?
Con le fermate del Frecciarossa conquistate nel 2019, la stazione di Chiusi, ristrutturata allo scopo nel 2017, ha ritrovato visibilità, centralità, ha ritrovato appeal. Il sud del sud senese (area Monte Cetona e Amiata) vedrà allontanarsi ancora di più l’aggancio all’alta velocità, oggi la fermata del Frecciarossa a Chiusi è molto utilizzata dall’utenza delle terme di San Casciano e Bagno Vignoni per esempio. Salcheto la favorisce o la penalizza?
I Comuni avrebbero dovuto spingere per aumentare le fermate a Chiusi, per renderle fisse 12 mesi all’anno e nello stesso tempo chiedere il potenziamento dei collegamenti ordinari complementari all’alta velocità, e lavorare per collegamenti stradali più rapidi e sicuri. Alcune delle richieste che i 7 sindaci faranno al Gruppo Fs sono condivisibili, quella della stazione in linea con casello no, su quella a nostro parere hanno sbagliato e stanno sbagliando completamente bersaglio. Non gli è bastato neanche perdere le elezioni rovinosamente.
m.l.
Nella foto: il rendering del progetto per la stazione in linea da realizzarsi a Ferentino, Frosinone… La Medio Etruria a Salcheto sarà una cosa del genere? Si noti la gran mole di servizi nell’area circostante…
Dobbiamo fare di tutto per evitare di buttare 40/60 milioni di soldi nostri, peratro a debito, per farci scippare l’infrastruttura sulla quale questa comunità e quelle limitrofe sono nate e sviluppate!
Che sindaci e politici regionali di Umbria e Toscana si diano una svegliata!
La storia del carbonizzatore non vi ha insegnato niente?
Non si governa contro il popolo!
Una volta, questi sindachetti di campagna, per simili decisioni, li avrebbero chiamati “nemici del popolo”.
Perchè questa scelta della stazione in linea non è solo inutile ma per la nostra zona è proprio dannosa.
Il Sindaco Sonnini con questa fuga in avanti dimostra di aver dimenticato di essere stato eletto da una coalizione, è posso affermare con sicurezza che il resto della coalizione la vede in maniera diversa.
X Luca Scaramelli. Ma quale fuga in avanti ? Qui c’è l’accettazione senza colpo ferire di ciò che il partito PD con il diktat si prepara a dar corpo a tutto ciò che provenga da Giani and Co. Oppure non è vero che sia cosi ? Fuga in avanti ? Non c’è stata nessuna avvisaglia nemmeno di partenza altrochè di fuga, o se c’è stata la partenza questa era talmente debole che le parole sono risultate parole al vento e dopo il vento non rimane nulla nel pugno che si stringe, solo aria. Ma a stringere tale coalizione col PD siete stati voi della coalizione-stampella che fin’ora c’è stata tutta, sorreggendo la maggioranza- ed anche mugugnando senza fra l’altro avere nulla in cambio- e che fra l’altro vi siete anche assunti i rischi tutti politici di tali impostazioni per venire a soccorso con il convogliamento dei voti attorno ad una coalizione capitanata da quel partito che nonostante i rovesci continua ad essere silente e ad abbassare il capo dicendo signorsì nei riguardi di chi ha deciso che nostri territori fossero nella programmazione del futuro, il ricettacolo dei rifiuti e della lavorazione della ” mer… in confezione spry” che ci verrà imposta…deviando lo sguardo dei cittadini del territorio, dei quali anche voi avevate detto che eravate lì per fare i loro interessi e per sorvegliare la decenza della loro vita futura. O mi sbaglio ? Ho trascurato qualcosa nel mio discorso? Se l’ho trascurato ditemelo che sono disposto a rivedere le mie osservazioni senza problemi…. Non lo sapevate che materie come questa portate avanti dal partito egemone su ciò che preme realizzare sono frutto di scelte prese a Firenze non curantesi di sentire i cittadini delle periferie della regione e gli organismi dirigenti dei territori(che fra l’altro se non sbaglio approvarono la visione di Giani). E come sembra che potranno contare in questo caso in cui le avvisaglie ci sono già, ed è stato scelto come discarica istituzionale di rifiuti e di loro ricliclaggio.Mi sembra che la realtà sia un po’ leggermente diversa da quella che vi immaginavate od almeno che avevate detto che la direzione fosse un altra e che stando all’interno di tale maggioranza potevate esercitare un peso per influenzare certe decisioni dannose per il territorio. Tutto il contrario invece, ma non ci voleva una intelligenza superiore a vedere i responsi possibili della palla di vetro e che certe questioni non sarebbero andate per il verso.E allora se mi si permette un discorso tagliato con l’accetta: cosa auspicavate che succedesse una cosa diversa da questa ? Ne parlo come se già fosse successo tutto ma mi sembra di vedere il rospo che diceva vedendo il contadino che appinzava il palo:”qui si mette male”.Esagero o no ?
Carlo concordo con te, io l’ho definita fuga in avanti te in altro modo ma la sostanza non cambia. Sul resto come sono pronto a difendere sempre le mie idee in maniera forte non ho problemi ad ammettere quando sbaglio. Quella dell’anno scorso è stata una cazzata.
Io spero per te,per il tuo partito e per Chiusi che i prossimi mesi dovranno vedere forze schierate in maniera molto più decisa a difendere il patrimonio che abbiamo con ogni mezzo e che abbia fine quella tendenza all’appiattimento rovinoso sulle decisioni regionali che mi sembra che davanti agli occhi di tutti abbiano individuato quest’angolo della Toscana come ricettacolo delle loro politiche fallimentari.Perchè questo è, e non altro.Ed anche il caso della stazione significa una cosa ed è quella che si fanno e si spendano i soldi dove non ci sia quell’utilità che viene sbandfierata.Ma si sà a cosa serva tutto questo perchè la fontana dove attingono i partiti oggi come ieri è sempre più secca e sono le committenze ai lavori utilie non utili che si pensa possano dar respiro ad una economia resa alla fine asfittica proprio per metdologia applicata dei cosiddetti partiti. E nel solco di questo ormai inveterato principio che andava in onda da almeno mezzo secolo nella politica, la fame di soldi per le strutture burocratiche dei partiti è aumentata e chiaramente si è reso tutto questo inversamente proporzionale al ridursi dei cespiti di dove i soldi vengono presi, ed ecco spiegato il tutto,sia come comportamento rovinoso che di politico non ha nulla ma anzi è destinato alla riproduzione dello status quo.Ma penso che anche da parte dei militanti soprattutto di quel partito che da egemone- ma adesso mica tanto- non ci vorrebbe mica tanta fatica a dire e ad ammettere che la verità vera sia questa che ho detto.Ed allora tutto questo comporta una profonda revisione del cammino che quel partito ha fatto fin’ora perchè non è più possibile stare a vedere marcire del tutti quei capisaldi per i quali la gente per decenni e decenni si era rimboccata le maniche,per poi vedere alla fine lo spazio occupato dalla destra votata dalle stesse classi subalterne perchè la casa dela sinistra è stata occupata da chi sempre ha vissuto di politica sotto il falso segno del progressismo.Ed è chiaro che lo sbocco non poteva che essere questo cheb stiamo vedendo e le cose non si riparano con le parole ma con i fatti ed i fatti danno torto innanzitutto alla sinistra ed al fatto di cosa sia diventata. Allora, cos’ come ci vuole un altro indirizzo nazionale occorre che si azzeri tutta quella classe dirigente che ha prodotto questo e che il ricambio sia fatto in maniera consapevole ed anche veloce,cosa questa che ho molti dubbi venga fatta. E’ per questo che se non si azzerano le cariche e gli uomini che hanno prodotto tutto questo staremo in un lungo e freddo inverno cheb può durare anche anni non slo per la mancanza del gas e dell’energa elettrica e la guerra ENDEMICA che c’era da sempre e che solo negli ultimi mesi ha trovato la via di essere chiara di fronte all’opinione pubblica non solo europea ma anche mondiale,nella sua crudezza e nella sua barbaro espletamento. Io faccio solo una considerazione,ma che allo stato attuale delle cose rimane solo un odore a fior di naso, ed è quella che si stia cambiando visione della guerra in atto, indipendentemente che l’Europa abbia preso le posizioni ancora in maniera con più acredine verso la Russia.Secondo me ci potrebbero essere le avvisaglie per le quali la guerra di logoramento sperata potrebbe cambiare dando un altolà all’ucraina poichè si è manifestata con chiarezza che sia Zelensky che non voglia fare la pace. E questo comporta molte prese di posizione e stò odorando che l’escalation cominci davvero a far paura a parecchi e che tal senso della paura travalichi gli schieramenti così come sono stati pienati dalla politica.Probabilmente mi sbaglio ma nella sottomissione psicologica e materiale alle direttive Draghi qualche retropensiero che non sia tutto come sentiamo nel comparto mediatico che ci viene propinato ci possa essere,se non altro per l’affanno con il quale vengono nei dibattiti discusse le questioni belliche e politiche relative alla guerra da parte dei giornalisti embedded dell’establishment.
E’ un segnale, ma può preludere ad un cambiamento anche se la Meloni per scopi di realismo politico si è affrettata a dire e proclamare la sua fedeltà atlantica senza condizioni.tutto questo si riflette anche in un clima interno di rapporti fra PD e 5 Stelle e credo che conte abbia fatto bene a specificare l’esser contrario all’invio delle armi in Ucraina da parte dell’Italia pur rimanendo fedele alla realtà atlantica.Tutto questo segnerà anche la variazione dei rapporti in periferia perchè come sempre se aspettiamo le periferie che dicano la loro su tali argomenti aspetteremmo invano.Di contempo la manifestazione per la pace qualcosa credo che possa produrre, specie di fronte alla rigidità dell’inverno a corto di gas e di riscaldamento ed al caro bollette.E se ci fosse qualcuno a cui venisse in mente che tale posizione possa essere ricattatoria nei confronti dell’aiuto all’Ucraina credo che bisognerebbe rispondergli che la guerra non nè vero che sia iniziata nel Febbraio 2022 ma ben 8 anni prima, e dove erano questi che nel PD e ramoscelli attgui adesso fanno i patrioti ubbidendo pedissequamente e senza alcuna originalità e soprattutto onnicomprensività alle direttive di Biden ? Le cose sono due. O si tratta per la pace oppure si continua la guerra. Chi si assume il rischio di ricevere qualche uovo a fungo atomico tattico sulla testa una democrazia cristiana ormai in disfacimento ? E’ ora d finirla con questo dipendente atlantismo e di rivestire la figura di parter più fedeli agli Stati Uniti i quali al di là dell’Atlantico i loro interessi li hanno sempre fatti, spesso anche molto male coinvolgendo intere nazioni ed appiattendole alla loro politica e definendo gli altri con i quali non potevano commerciare come ” l’impero del male.”