PIANO SANITARIO TRASIMENO, LA REGIONE FA MARCIA INDIETRO: “NULLA DI DECISO”. LA LOTTA POLITICA PAGA. E ADESSO BATTAGLIA ANCHE SULLE INFRASTRUTTURE

PIANO SANITARIO TRASIMENO, LA REGIONE FA MARCIA INDIETRO: “NULLA DI DECISO”. LA LOTTA POLITICA PAGA. E ADESSO BATTAGLIA ANCHE SULLE INFRASTRUTTURE
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CASTIGLIONE DEL LAGO – Si è svolto lunedì 24 l’incontro tra il Presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno Matteo Burico, la Presidente della Regione Donatella Tesei, l’Assessore Regionale alla Sanità Luca Coletto e il Direttore della Sanità Regionale Massimo D’Angelo. Burico ha esposto alla Presidente Tesei le criticità e le preoccupazioni del territorio e dell’Amministrazioni del Trasimeno dopo le determinazioni della Delibera Regionale riguardante Piano di efficientamento sanitario regionale, mettendo alla luce le problematiche di un territorio di confine, con un milione di presenze turistiche, con scarse vie di comunicazione e servizi sanitari non sufficienti neppure allo stato attuale e storicamente sempre penalizzato. E lo stesso Burico fa sapere che “la Presidente Tesei e l’Assessore Coletto hanno spiegato che la Delibera ha carattere di programmazione futuribile, di visione e che guarda la Regione Umbria nel suo complesso e, quindi, per il Trasimeno è necessario un focus specifico. La Presidente ha dato mandato al Direttore D’Angelo di elaborare una scheda particolareggiata della rete territoriale dei servizi, delle strutture e delle criticità: con i dati elaborati verranno convocati i Sindaci per discutere della proposta di riorganizzazione, i quali porteranno sul tavolo le peculiarità del territorio, lo storico delle prestazioni effettuate negli anni, le sue esigenze, la sicurezza dei cittadini e il necessario efficientamento dei servizi. Dopo questa discussione la Giunta Regionale elaborerà la proposta di un piano sanitario della rete territoriale di tutto il Trasimeno e inizierà la partecipazione con la cittadinanza”.

Con aplomb istituzionale “l’Unione dei Comuni del Trasimeno prende atto della disponibilità a ridiscutere i piani approvati che non hanno ancora definito il futuro della sanità nell’area lacustre e ringrazia la Presidente Tesei per l’ascolto e soprattutto per la comprensione delle profonde preoccupazioni di una intera comunità”.

Ma il succo della questione è che il piano di riorganizzazione territoriale sbandierato e approvato, non esiste. Dovrà essere definito con un “focus” specifico. Quindi cosa hanno approvato in Regione? Nulla di definitivo. Solo un po’ di fuffa. Giusto per far arrabbiare sindaci, operatori e cittadini. E visti i venti di protesta, Tesei e Coletto tornano sui loro passi e dichiarano che nulla è ancora deciso e che avvieranno il suddetto “focus” specifico e poi la fase di partecipazione. Una bella marcia indietro. Con la coda tra le gambe. 

Dall’incntro del presidente Burico con i vertici regionali emerge anche un’altra verità: la lotta politica se supportata da programmi e valori dunque paga e costringe chi deve decidere a confrontarsi e a fare i conti con le istanze dei territori e dei cittadini.

Vedremo cosa succederà, dopo il “focus”, se l’ospedale di Castiglione del Lago, unico presidio rimasto nel Trasimeno verrà anch’esso smantellato e riconvertito, oppure no, se si tornerà a parlare di ospedale unico. Intanto un primo risultato è stato ottenuto. Si discuterà e non è poco.

Una certa determinazione i sindaci del Trasimeno e della contigua Valnestore la stanno mostrando, oltre che sulla questione sanità, anche su un altro tema caldo e decisivo: quello delle infrastrutture viarie e ferroviarie. Da un lato l’ammodernamento e la messa in sicurezza delle arterie stradali intorno a Castiglione del Lago (la SR 71 in primis, ma non solo), dall’altro l’adeguamento completo della SR Pievaiola (già in atto) con lo sfondamento da Tavernelle-Piegaro, verso Po’ Bandino e cioè verso il nodo infrastrutturale di Chiusi. A questo proposito una strada che consenta di coprire a distanza Perugia-Chiusi in meno di mezz’ora, sarebbe una opportunità per insediamenti produttivi, ma anche per i flussi commerciali, turistici, culturali e sarebbe complemento importante per la valorizzazione della stazione ferroviaria di Chiusi anche come hub per l’alta velocità. Non a caso i sindaci lacustri, Burico in testa, si sono a più riprese schierati per l’utilizzo della attuale stazione di Chiusi e non per la fantomatica stazione in linea a Rigutino, Farneta e Montallese-Tre Berte… 

Anche su questo tema (viabilità, ferrovie, alta velocità…) le istituzioni e la politica del territorio dovranno provare a portare la Regione ad un confronto aperto, scevro da campanilismi e interessi di cordata, che tenga conto delle reali distanze, di ciò che già c’è e funziona, per evitare di sperperare risorse pubbliche in opere inutili e faraoniche e al contrario spendere i soldi del Pnrr per migliorare effettivamente la rete infrastrutturale esistente, costruendo ex novo solo ciò che è necessario.

Sanità efficiente, accessibile a tutti, vicina al cittadino e pubblica e strutture per la mobilità altrettanto efficienti, moderne, sicure, sono due pilastri della “programmazione territoriale”, ma anche del vivere civile. Costringere con la pressione e la lotta politica chi governa a scendere a patti e magari a cambiare indirizzi e strategie, si chiama democrazia. Un tempo era il pane e il companatico della sinistra. Da molti anni a questa parte con la sinistra in preda alla sbornia governista, tutta gestione e poco altro, se ne è persa l’abitudine e dimenticata la pratica. Ora che dopo la Regione, anche al governo nazionale c’è la destra più destra e alla sinistra tocca fare opposizione, forse le piazze e i tavoli di confronto torneranno di moda. E sarà un bene…

 

Nella foto (umbriasettegiorni): la governatrice Tesei e l’assessore Coletto. In basso il sindaco di Castiglione del Lago e presidente dell’Unione dei Comuni, Matteo Burico

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