TRAFOMEC, SPIRAGLI DI SALVEZZA. MA LA STRADA E’ LUNGA. PARTE IL TAVOLO ISTITUZIONALE

mercoledì 17th, agosto 2022 / 10:46
TRAFOMEC, SPIRAGLI DI SALVEZZA. MA LA STRADA E’ LUNGA. PARTE IL TAVOLO ISTITUZIONALE
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LA POLITICA E LE ISTITUZIONI SI MOBILITANO. LA REGIONE ASSENTE INGIUTIFICATA.
TAVERNELLE – Un incontro, quello tenutosi ieri mattina tra i sindaci di Panicale e Piegaro, i sindacati e il Prefetto di Perugia Dott. Armando Gradone, sulla Trafomec, non certo di circostanza. Due ore di confronto serrato al termine del quale il Prefetto si è preso un impegno preciso: quello di sollecitare l’autorità giudiziaria per quello che gli compete e la Regione a fare tutto il possibile per attivare un Tavolo Istituzionale per affrontare la questione Trafomec sia sotto l’aspetto della proprietà ed eventuale processo fallimentare, sia sotto la forma dei risarcimenti alle maestranze che da mesi non percepiscono più nessuno stipendio.
Non si può certo parlare di svolta, non si vede ancora nessuna luce in fondo al tunnel, ma sicuramente un filo di speranza è giustificato. Anche perché non è stata staccata, come annunciato, la corrente.
La disconnessione dell’azienda dalla rete elettrica era stata decisa nei giorni scorsi, da parte degli Enti preposti che vantano parecchi euro da riscuotere.  Alle nove di ieri mattina, nessun tecnico Enel si è presentato per espletare questo compito. Dunque la Trafomec continuerà a produrre trasformatori, fino all’esaurimento degli ordini.
Questo lo si deve anche alla politica che stavolta si è attivata ed ha battuto un colpo. Decisive alcune telefonate dell’On. Valter Verini (Partito Democratico).
“Una telefonata ti allunga la vita”, recitava un vecchio slogan pubblicitario e il parlamentare umbro ne ha fatte ben tre. La prima telefonata, presso la direzione Enel che è l’ente gestore e non fornitore di energia, che ha dato la sua disponibilità a risentirsi a fine estate. A seguire quindi una seconda telefonata ad ERA (società emiliana partecipata anche dalla Regione Emilia Romagna), che fornisce materialmente l’energia necessaria a far funzionare gli impianti di produzione, ottenendo anche da quest’ultima una rassicurazione di almeno un paio di mesi, prima del distacco. Infine una terza telefonata al Presidente della Regione Emilia Bonaccini, che ha messo una garanzia per quello che gli compete, affinché tutto proceda per il meglio.
Assente invece tutto il Centro Destra sia in versione politica, che in quella Istituzionale. Infatti l’Assessore Fioroni, che pure assicura il sindaco Cherubini, era stato invitato più volte anche attraverso atti scritti, per l’ennesima volta, non si è presentato. Evidentemente dei problemi della Val Nestore gli importa poco. Il Centro Destra si è fatto vivo a mezzogiorno inoltrato, sorprendendo un po’ tutti, attraverso il capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, Pastorelli. Pare che qualche suo elettore lo abbia “svegliato” con una telefonata più rovente di quelle di Verini.  Al tempo della bagarre sulla “Terra dei fuochi”, il senatore Briziarelli era spessissimo a Tavernelle e persino Salvini si fece vivo.
Ora gli operai, i tecnici della Trafomec potranno seguitare a produrre trasformatori almeno per un periodo sufficiente a esaudire le tante commesse che ancora l’azienda ha in agenda. Ma questa proroga può rappresentare anche l’occasione per prendere tempo e per cercare una soluzione imprenditoriale nel territorio o una soluzione auto imprenditoriale (una cooperativa tra le maestranze) che possa salvare punto produttivo e posti di lavoro.  Così si è espresso Andrea Calzoni della FIM Cisl.
Ma la chiave di volta è riuscire ad arrivare all’apertura della procedura fallimentare,  che estrometterebbe da ogni discorso l’attuale proprietà cinese, che si è resa irreperibile dai primi di giugno. Ovviamente c’è anche una partita aperta con lo Stato: Erario, Inps, Inail…
La palla passa adesso al Tavolo istituzionale che si trova a gestire e a dirimere una matassa complicata, che si trascina da almeno 15 anni… Perché la crisi Trafomec è esplosa adesso con la proprietà cinese, ma viene da lontano ed è cominciata con le precedenti gestioni. Questa in Valnestore è cosa nota. Tant’è che sindacati e istituzioni locali concordano su un punto fondamentale: “Basta con gli imprenditori importati. Abbiamo le risorse nel territorio per ripartire”. Cioè basta con manager arrivati chissà da dove che poi si comportano solo da pescecani.
Anche i dipendenti, che ieri hanno tenuto un presidio davanti ai cancelli della fabbrica, sono d’accordo, dopo iniziali titubanze, sulla procedura fallimentare e su una soluzione imprenditoriale locale. E a tal proposito sembra che qualche cordata sia interessata a rilevare l’azienda e a salvarne il know how.  Le stessa Vetreria Cooperativa Piegarese, che è proprietaria degli immobili Trafomec, potrebbe essere interessata, insieme ad altre imprese del settore. Qualche contatto ci sarebbe già stato.
La strada naturalmente è tutta in salita e impervia e comunque si prospettano tempi lunghissimi. Di questo sono tutti consapevoli. Al momento l’Inps sta vagliando la Cassa Integrazione.
Intanto il Pd della Valnestore, insieme al regionale e comprensoriale de Trasimeno si è mobolitato, a fianco della maestranze, rom a partecipando al sit-in, poi, ieri sera, con una riunione fiume molto partecipata presso il circolo di Tavernelle: “Sosteremo il processo di salvataggio dell’azienda, in qualunque direzione vada, con l’intento di mantenere in valle questo importante sito produttivo “.
Dal canto suo l’on. Verini dichiara: “Per la Trafomec di Tavernelle quello di oggi poteva essere ricordato come uno dei giorni più bui della sua storia, ma grazie alla tenacia dei lavoratori e ad una mobilitazione sociale ed istituzionale davvero importante, oltre ad aver scongiurato temporaneamente il distacco della corrente elettrica e dunque preservato la capacità produttiva, ha ripreso ad ardere una fiammella di speranza che dobbiamo alimentare con impegno e le migliori energie”. “La situazione – precisa Verini- continua ad essere molto difficile a causa della permanente irreperibilità della proprietà cinese. Per questo motivo ritengo molto importante che il Prefetto di Perugia si sia mosso immediatamente per attivare tutte le procedure possibili, a partire da quelle giudiziarie, per allontanare questa proprietà latitante da questa struttura produttiva, e cercare, attraverso un possibile curatore fallimentare, di costruire un nuovo progetto con nuovi interlocutori”. “Questa è la precondizione più importante per tentare di sbloccare una vicenda che, per ragioni diverse, appare ancora incerta e molto complicata.  Serve mettere in campo una regia regionale – aggiunge Verini – che attraverso un tavolo di crisi affronti le diverse problematiche, così come è stato richiesto più volte dai sindaci Cherubini e Ferricelli, dalle forze sindacali e dalla stessa consigliera regionale del Trasimeno Simona Meloni e occorre da subito verificare la possibilità di definire un piano industriale, possibili partner, accompagnamento di ammortizzatori sociali e ogni strumento utile a scongiurare cessazioni produttive, chiusure definitive, un ulteriore colpo all’occupazione e al lavoro”.
R.C.
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