SARTEANO, SAN MARTINO VINCE IL SARACINO RINVIATO…
SARTEANO – Non era una giostra normale e non lo è stata nei fatti. Intanto perché in un’estate siccitosa come non mai ha piovuto proprio il giorno di ferragosto, facendo tornare il Saracino nelle sue stanze, con rinvio della giostra al giorno dopo. Poi perché era l’edizione della “ripresa” dopo lo stop per pandemia, e infine perché sono 40 anni esatti dalla “ripresa” della giostra nel 1982.
Nonostante la sfida si sia svolta di martedì, giorno feriale, Piazza Bargagli ha risposto presente alla grande, con un tutto esaurito da brivido. Per la cronaca ha vinto la Contrada di San Martino, con l’esperto fantino Tony Bartoli che ha infilato 4 anelli su 5. I biancocelesti venivano da un “digiuno” durato tre anni. Il Palio, dipinto quest’anno dalla pittrice Paola Imposimato, torna dunque nella contrada di Porta Umbra, una delle due contrade del centro storico. L’altra è San Lorenzo. Mentre Sant’Andrea, SS Trinità e San Bartolomeo rappresentano Castiglioncello, Spineta e la zona nuova di Sarteano.
Dietro Bartoli e San Martino si sono classificate SS: Trinità con 2 anelli, San Lorenzo e San Bartolomeo con 1 e Sant’Andrea che non ne ha infilato nessuno.
Ieri sono anche stati assegnati anche i premi per i migliori tamburini (contrada SS. Trinità), sbandieratori (contrada S. Andrea) e miglior corteggio (Contrada S. Martino).
Ma alla fine quello che conta, come in tutti i palii, è la vittoria della “carriera”, è strappare il cuore al “vile saracino”, infilare quell’anello di 6 centimetri di diametro posto sullo scudo del “buratto”, con la lancia tipica dei tornei cavallereschi… Farlo in sella ad un cavallo lanciato al galoppo è tutt’altro che semplice. I giostratori sarteanesi però sono cavalieri provetti, sanno come si fa. Poi c’è il “fattore piazza” che può giocare brutti scherzi, può far emozionare i meno esperti e può intimorire gli stessi cavalli. Può capitare di infilare tutti gli anelli nelle prove e neanche uno in gara…
Quest’anno qualcuno probabilmente si è emozionato. Ma l’importante era “riprendere” la Giostra dopo lo stop. Sarteano se l’è ripresa. Non si è fatta intimidire neanche dalla pioggia. Il saracino è tornato e San Martino l’ha… matato.