ELEZIONI, FRATOIANNI FIRMA PER GIOCARE CON LETTA E CALENDA, MA MEZZO PARTITO DICE “NOT IN MY NAME”
Nonostante i veti di Calenda che si atteggia a padrone di casa in casa altrui e detta le condizioni su chi invitare e chi no al balletto elettorale del centro sinistra prima Bonelli per i Verdi, poi Fratoianni si sono ugualmente accomodati, accontentandosi di uno strapuntino (traballante e per niente sicuro) per il proprio culo, sulla carrozza di Letta e del Pd. Con Calenda, i socialisti, Brunetta, Gelmini, Carfagna, Emma Bonino e Della Vedova… Ma la base di Sinistra Italiana insorge. Anzi, più che la base (che è termine piuttosto aleatorio), è lo stesso vertice del partito ad insorgere, con 4 membri della segreteria nazionale che danno l’altolà, richiamando lo stesso Fratoianni al rispetto dello Statuto e ad una consultazione degli iscritti.
“Nessun accordo tra SI e PD-Azione, lo Statuto impone la Consultazione nazionale degli iscritti” . Sinistra Italiana non ha preso la decisione di fare un accordo col PD e Azione. L’Assemblea nazionale col 61% dei voti (dato in calo rispetto alla precedente votazione) si è espressa favorevolmente a quella alleanza, riconfermando l’ormai tardiva necessità di allargare al M5S, ma, così come richiesto da 4 componenti della Segreteria nazionale e centinaia di dirigenti e militanti, la decisione finale deve passare per il voto degli iscritti, come previsto dallo Statuto. Attendiamo che la Commissione Nazionale di Garanzia, riunita alle 17.00 di oggi (iri per chi legge)proceda a validare il quesito e indichi l’imminente data della Consultazione. Una grande parte della comunità politica di Sinistra Italiana sta esprimendo dissenso e disorientamento per l’annuncio della decisione prima della Consultazione degli iscritti e crediamo che in assenza di essa nessuna decisione possa considerarsi definitiva”. Così scrivono i 4 componenti la segreteria nazionale di Sinistra Italiana che sono Elena Fattori, Sandro Fucito, Serena Pillozzi e Silvia Prodi.
Il referendum interno a Sinistra italiana si farà di certo, lo garantiscono i dirigenti del partito che stanno inviando in queste ore il quesito al presidente della commissione di garanzia del partito. Entro martedì l’esito… Solo due settimane fa, il 27 luglio Sinistra Italiana della Toscana scriveva: “La grande coalizione che il Pd sta costruendo (da Toti, Gelmini, Brunetta, Calenda) non segna discontinuità e non si fa carico dei problemi del Paese. Sinistra italiana non può farne parte nemmeno provando a trovare giustificazioni su un presunto fronte nazionale contro le destre. La storia di questi anni recenti ha dimostrato che non funziona”. Incurante del messaggio Fratoianni è andato avanti lo stesso… Come Bonelli del resto.
Ma al di là di come finirà la partita, lo spettacolo offerto da Fratoianni e Bonelli che pur di stare nella coalizione hanno fatto salti mortali carpiati passando sopra l’orietamento del corpo militante dei loro partiti è davvero imbarazzante. Una mazzata ulteriore, se ce ne fosse bisogno, all’immagine della sinistra italiana (minuscolo, per dire tutta la sinistra). Non può bastare dire “se no vince la Meloni”, per digerire l’abbandono di ogni politica sociale e di redistribuzione del reddito (vedi reddito di cittadinanza), l’invio di armi all’Ucraina o il ritorno al nucleare e la costruzione dei rigassificatori, anche a ridosso dei porti… Una debacle su tutta la linea. Una sconfessione della stessa oposizione che S.I. ha fatto al governo Draghi…
Tre mesi fa quando a Chiusi, per una manifestazione sulla pace riuscimmo a mettere insieme tra i promotori, sia il M5s che Sinistra Italiana, Potere al Popolo, Sinistra Civica ed Ecologista e la lista locale Possiamo, ci sembrò un mezzo miracolo, un segnale di ritrovata unità della sinistra a sinistra del Pd, l’avvio di una fase nuova che potesse portare anche a un rassemblement elettorale o ad alleanze che ponessero fine ad una frammentazione indecente. Bene, è stato un fuoco di paglia. Alle elezioni del 25 settembre il M5S correrà da solo (anche per i veti altrui, questo va detto); Potere a Popolo e Rifondazione Comunista correranno insieme a De Magistris sotto il simbolo di Unione Popolare; Sinistra Italiana si sta addirittura frantumando da sola con il leader Fratoianni che ha già firmato per giocare con Letta & C. e mezzo partito e forse più che dice “Not in my name”… Lo stesso dicasi per i Verdi.
Tra i militanti locali di Sinistra Italiana c’è già chi è sceso dal vagone e si sta mobilitando per raccogliere le firme a favore di Unione Popolare, ma… con un Pd sempre più spostato al centro (con scappellamento a destra) e sempre più democristiano come atteggiamento, con la sinistra più o meno radicale ancora frazionata, frammentata, frantumata quanto i coglioni degli elettori, non ci sarà da stupirsi se molti cittadini e cittadine di sinistra il 25 settembre andranno al mare, o al cinema, se piove…
In un quadro del genere l’astensione dal voto diventa una opzione, uno schiaffo ad una classe politica inadeguata che pensa prima a se stessa e poi, forse, agli interessi degli italiani… Se non ci fosse da piangere a vedere la sinistra ridotta così, verrebbe a ridere.
m.l.
Uno spettacolo indecente, il PD che ha ormai imboccato da tempo la via del centro bellicista filoamericano e sulle posizioni dei banchieri europei, sinistra italiana che poteva accreditarsi come soggetto di riferimento che finisce alle mani di Letta e Calenda per far accomodare in parlamento Fratoianni e pochi altri, una sinistra che non riesce a trovare 4 punti programmatici per unirsi in una coalizione credibile in grado di raggiungere almeno una minima presenza in parlamento. Dopo il 25 settembre non so da cosa potremo ripartire, la destra al governo, dopo aver spazzato lo squallore dei vari Letta, Calenda, Brunetta e compagnia, forse sarà almeno in grado di stimolare la rinascita di qualcosa, che non saprei definire in altro modo, che possa rappresentare il nucleo di un pensiero di chi immagina un mondo diverso da questo. Anche a livello locale vista le deriva del Pd credo che una sostanziosa verifica sia irrinunciabile.
Stavolta avete fatto una bella figura strategica come sinistra e Verdi europei,siglando una intesa che ha messo in crisi un Calenda centrista.Perche’ sempre lamentarsi?Lanciate magari ,come classe dirigente,un appello a tutta la sinistra, in tal senso.
A margine delle considerazioni sulle prossime elezioni, sarebbe interessante, a proposito di Letta, cosa pensano lui e il suo partito, dell’ennesima strage di civili in corso a Gaza in questi giorni, o forse come per il Donnbass hanno bisogno.di approfondire l’argomento.
Il PD avrebbe potuto dare dimostrazione di coraggio, facendo una scelta diversa, orientata finalmente a sinistra, ma evidentemente non è stato così. Dall’altra parte il progetto di ricompattare le forze di sinistra, progressiste e ambientaliste, mi sembra miseramente fallito. E intanto i bisogni reali delle persone rimangono inascoltati e incompiuti. Direi che non ci resta che piangere.
Domenica 7 ore 15,00, pare che Calenda abbia rotto il patto e abbia deciso di tirarsi fuori dall’alleanza con il Pd & C. Tutto sto rumore per arrivare a questa soluzione? Che aspetta Enrico Letta a scappare in Francia? E quelli che lo hanno sostenuto in queste capriole adesso che dicono? Che Calenda è inaffidabile? Ma finora era affidabile?
Calenda ha deciso che il suo 15% non lo divide con nessuno. Solo un paio di giorni fa criticava Renzi: vuole andare da solo, pensa di essere il meglio fico. Non saprei immaginare cosa pensi Calenda di se stesso,ma se Renzi col 5% (“Dammi il 5”) pensa di essere il meglio fico, Calenda in proporzione, col suo 15, che frutto potrebbe pensarsi?
Non è importante quello che pensino di loro stessi. Sono due fichi della stessa ficaia,lottano per prevalere e forse si metteranno anche assieme perchè le differenze che ci sono fra i due le dicono a noi.Pensate all’estrazione socio-culturale dei due ed avete già fatto parecchi conti di chi possano difendere negli interessi in politica.Questa-dice il PD- sarebbe la sinistra vero ? E parecchi ci hanno creduto ed ancora ci credono, ma sono quelli che anche si dolgono che Draghi non ci sia più alla guida: ”come faremo senza di lui”. Ho ascoltato oggi n discorso di cossiga su draghi di diversi anni fa.Non sono ‘tecnologico al punto” di metterlo su di un link ma mlo farei volentieri ascoltare il giudizio esplicito di un presidente della Repubblica,anche se di uno come Cossiga che come si sà negli ultimi tempi non le mandava a dire.Quanto a Fratojanni mi sembra proprio che puntia mantenersi i propri scranni da parecchio tempo.Altra sinistra, purtroppo comune a tanti di quella parte !
https://youtu.be/E6PbcgwzsYo
Carocarlo,forse alludeva a questo ?
Si, esatto, mi riferivo a quello e sono rimasto anche un po’ scioccato e sorpreso di come un Presidente della Repubblica possa aver mosso una critica a posteriori in quel modo,ma Cossiga negli nultimi tempi della sua vita non guardava tanto a schemi e quello che si sentiva di dire lo diceva senza alcuna remora o pudore. E pensare che Cossiga era un architrave della DC mentre oggi vediamo un PD che è la prosecuzione etico-politica di quell’architrave che ha retto l’italia,che ha calato le brache e sposato sostenendolo ”ferocemente”(è il caso di usare tale avverbio)un atlantismo che rasenta il Maccartismo dei tempi più scuri, altro che sinistra.Come la esercita tale funzione? Con un cerchiobottismo da anni 2000,cercando di insinuare nell’opinione pubblica di costituire lui stesso la diga contro la destra:”o con noi o contro di noi”,chiamando a raccolta un arco di forze e strizzando l’occhiolino a Calenda, Renzi, ai ramoscelli che hanno abbandonato Berlusconi in nome di una crociata contro il male che possa venire dopo le elezioni all’italia, fornendo lo spauracchio della Meloni, cioè di quell’italia che si è sempre trovata fra acerrimi nemici del concetto di socialismo ma nello stesso tempo facendo vedere che una buona fetta del popolo italiano si identifichino fra ”patrioti” e fra classi popolari del suburbio….La destra ha fatto sempre questo giuoco non dimentichiamolo ma le è stato sempre permesso di farlo dalle incongruenze e dagli opportunismi della sinistra governativa che mai ha guardato alle classi popolari se non a parole e riempiendosi la bocca.Ed adesso dentro a questo calderone trovasi anche la sinistra di Fratojanni and Co.che dovrebbe guardare ad un discorso etico generale e trarne le conseguenze e non agli strapuntini che Letta mette a loro disposizione suscitatndo le ire dei Calenda e di chi la pensa come lui, che non sono pochi.Eccole già belle che descritte le modalità attraverso le quali si arriva a produrre la vittoria possibilissima della destra ed in poche parole che viene PRODOTTA quando la sedicente sinistra non è sinistra e quelle istanze che si producono dalla non risoluzione dei problemi più basilari fanno scegliere a milioni di persone delle classi sociali più colpite dalla crisi, la preferenxza per l’ORIGINALE, quando la sinistra fa una politica di destra o che comunque non produce una politica di sinistra VOLUTAMENTE perchè non riguarda per nulla i propri orizzonti etici ma tende appunto come ho detto ad ”amministrare la diversità” mentre il mondo e le crisi vanno avanti e camminano. Niente di nuovo sotto il sole. Ed allora a questi illusionisti della politica dove ci comprendo anche chi si riempie la bocca di parole come Fratojanni in cerca di strapuntini per se stesso e pochi intimi, la risposta dovrebbe essere una sola: quella del tentativo di frapporre alla marea montante della destra non il fallimento avvenuto dei cinque stelle,anche se per certi versi hanno sconvolto le compagini governative attirandosi l’odio sfrenato mediatico dei soliti noti di Repubblica e del Corriere della Sera -architravi creati per supportare un Draghi che si è visto che non è andato oltre alla politica dell’unione sul nulla, tant’evvero che ha regnato sopra una compagine diversissima cercando di ”amministrare appunto le diversità” -ma che è miseramente falllito in tale tentativo ed a questo dovrebbero pensarci bene gli strateghi del compromesso per l’italia dal centro Sinistra al Centro Destra.Credo che al momento sia l’unica speranza un pensare ad un raggruppamento che possa far fallire i metodi della restaurazione dei padroni col muso d’agnello del PD and Co. che finalmente da queste ultime mosse hanno perso la maschera, e che adesso chiamerebbero a raccolta le forze dell ”antifascismo storico” dicendogli ”o con noi o contro di noi”.Prima produci le condizioni poi cerchi di smontare il processo che hai fatto iniziare. Questo è il dramma del partito che per propria costituzione è stato sempre questo e che ha prodotto la crescita momentanea dell’italia ma una decrescita tendenziale producendo ignoranza politica, benefici ai propri vassalli e malessere economico per una gran parte dei propri sudditi, quelli che oggi si lagnano e che dicono ”come faremo senza Draghi”. Mi ripeto,- poi la finisco- che hanno portato i poveri ed i loro vassalli ad accettare il clientelismo in periferia ed al centro, nelle regioni, nei comuni, negli associazionismi creando strutture e quindi voti politici per reggere in maniera fasulla una baracca senza fondamenti e senza cultura politica.Attenzione però, tutto questo non è che la porta aperta alla destra alla quale porta si è tolta giocoforza la chiave della serratura,lasciandola aperta. Basta tirare giù la maniglia chè la porta si apre. Un 1921-1922 fatto un secolo dopo.Ed ancora parlano e ci hanno pervaso la mente con la ”democrazia”. La democrazia di chi ? Quella dei padri costituenti no senz’altro ! Ma quella loro di certo ! E dopo il ridimensionamento dei numeri dei parlamentari il cerchio si stringe e la lotta si rinfocola e bene hanno fatto i 5 stelle a produrre sia il reddito di citadinanza sia il ridimensionamento deI NUMERO DEI SEGGI IN PARLAMENTO, dove vigeva prima il passato prossimo del verbo ”sguazzare”.Tutta creazione di questa sinistra e che dà adito anche alla destra di aggregare le proprie truppe in base alla natura della loro determinazione a gestire il potere con un presidenzialismo che spesso è il contraio della democrazia.Ecco perchè è uscito fuori di tutto contro il partito di Conte e non poteva essere diverso,a parte di Maio ed i suoi amici come Tabacci. Ma basterebbe avere la memoria un po’ meno corta per inquadrare l’etica politica di un Tabacci e per raccordarla ai salti di un saltimbanco al quale hanno fatto annusare il profumo provvisorio del potere,inebriandolo e condurlo con mano sicura all’accettazione sia del più squallido atlantismo sia delle posizioni rinnegatrici dell’etica del suo movimento….e pensare che anch’io l’ho anche votato ma l’ho fatto perchè mi è sembrato in quel momento l’unico partito che potesse pesare qualcosa contro sia i conservatorismo della destra e sia contro il camuffamento della sinistra.Oggi, da parte mia, che sono andato sempre a votare dall’età di diciotto anni, tutto questo rappresenta un grande problema etico, ma c’è chi dice-forse con un minimo di realismo politico- che i problemi etici in questa fase della politica italiana e mondiale andrebbero messi da parte e pesare sul piatto della bilancia per parti politiche che allontanassero il putridume etico-politico esistente,dove si muovono quegli scarafaggi acquatici che mettono i cinesi nelle loro omelettes perchè considerati molto vitaminici.Ma questi ultimi non esistono adesso secondo me e forse attendo di vedere cosa produca il partito di Conte che riassume in maniera forse più consistente le forze ”antisistema” ecologiste e popolari e se imbarcherà anche Di Battista (ma non credo).E’ un vero ” casino” ed è dal ”casino” che spunta lo stato autoritario chiamato a furor di popolo a fare l’interesse sempre degli stessi che cambiano faccia e questo hanno prodotto,altro no davvero,se non poco, pochissimo !! Ma sono quegli elettori che si lagnano che Draghi non ci sia più.Questo è il problema dell’Italia altro che i comunisti o la sinistra più vera che non esiste più e che è stata levata di mezzo con una operazione culturale durata quasi venti anni,grazie ai suoi dirigenti diventati collusi, grazie anche a coloro che hanno intuito la debolezza dei poveri,aprendo le porte ai pratyi densi di Margherite……E questi ultimi che hanno pesato in tale cammino hanno nomi e cognomi e fanno in gran numero parte dentro le schiere dirigenziali e periferiche di un partito che si chiama Partito Democristiano che amministra appunto la diversità, e che per questo è nato.Non dimenticatatelo questo quando andrete a votare.