CHIUSI: TEATRO POP E MUSICA LIVE, QUANDO LA PIAZZA FA SPETTACOLO

sabato 06th, agosto 2022 / 11:35
CHIUSI: TEATRO POP E MUSICA LIVE, QUANDO LA PIAZZA FA SPETTACOLO
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CHIUSI – Nel centro storico prosegue, avviandosi alla conclusione, il festival Orizzonti. Dopo il “pienone” anche di applausi per Sergio Rubini, lunedì scorso, la piazza del Duomo, riadattata a teatro, si è riempita di nuovo mercoledì e venerdì. Mercoledì per lo spettacolo “Tempo Divisioni” messo in scena da Alessandro Manzini e Irene Bonzi (i Macchiati) con i loro allievi, tutte facce note al pubblico del logo, perché tutti attori del territorio. diventati una sorta di compagnia stabile, ormai unico “lascito” e sedimento del festival a livello locale. Ciò che resterà nel tempo e che tiene viva la fiamma della passione per la recitazione, tra giovanissimi, giovani e meno giovani. Poi, anche per il fatto che il duo Bonzi-Manzini costringe gli attori a cimentarsi con testi particolari, fatti in casa, costruiti per loro sul filo di una narrazione un po’ astratta e non su “classici”, ci può anche scapare qualche sbavatura, nessuno è professionista, ma è un dettaglio che non inficia il grande lavoro che vi è dietro…

Venerdì, sul palco di piazza Duomo è salita Beatrice Schiros, con il suo spettacolo “Stupida show”, unica piece del festival vietato ai minori di 14 anni… Per il linguaggio diretto e tutt’altro che politicamente corretto. Una stand up comedy, un one woman show sulle frustrazioni, i fallimenti, le speranze mal riposte di una cinquantenne in guerra con la vita, alle prese con un corpo che comincia a mostrare le crepe del tempo e una affettività traballante e incerta… Uno spettacolo comico, ma non solo. Un viaggio nei “cattivi pensieri” (sottotitolo), quotidiani, nell’indicibile dei nostri piccoli inferni personali, senza sconti, senza ammiccamenti, con ironia e autoironia, che però è solo una sorta di corazza, per autodifesa. Il testo recitato dalla Schiros è dell’autore e regista Gabriele Di Luca e affronta tutti i temi della quotidianità: la famiglia, le differenze di genere, la sessualità, la maternità, la solitudine, la dittatura dei social network, le questioni sociali. Uno spettacolo di teatro pop, insomma, per molti aspetti simile a a quello di Rubini, ma meno leggero, più comico e più arrabbiato nello stesso tempo. Anche perché gli argomenti vengono affrontati dal punto di vista femminile. Dal lato in cui le frustrazioni spesso sono di più, essendo la società nel suo complesso ancora molto maschilista… Risate dal gusto amarognolo e applausi. Meritati. Comicità tirata all’eccesso? a tratti forse sì. Ma l’esasperazione nella vita normale c’è…

Stasera, sabato 6 agosto, arriva Lella Costa, ancora un monologo a tinte molto rosa. Nel senso di universo femminile.  In questo caso 93 storie, una al minuto, di altrettante donne “valorose”…  Una bella cavalcata nell’altra metà del cielo.

A seguire al Mascagni “Dracula” una “sonorizzazione” dal vivo di Massimo Zamboni, Cristiano Roversi e Simone Beneventi  ad accompagnare il classico horror Dracula di Tod Browning degli anni ’30.

In concomitanza con il festival Orizzonti, allo Scalo proseguono i Venerdì della Piazzetta organizzati dall’associazione Chiusinvetrina che confermano come la Piazza Garibaldi così come è adesso la funzione di piazza la svolge e bene e finalmente Chiusi Scalo ha la sua Agorà, dove la gente si ritrova  e gli eventi funzionano, tutti: dai concerti rock a quelli soft, dalle presentazioni di libri, ai mercatini…

Ieri sera erano di scena gli “Orange Beat”, il duo basso e chitarra Guido Pietrella e Eugene Van Hemert, olandese in Italia da 32 anni (da qui il richiamo agli “orange”). Due ottimi professionisti, che hanno proposto una seratina molto intima, non hanno usato neanche il palco, si sono seduti sul bordo, sciorinando canzoni famose dai Beatles ai Creedence, da David Bowie ai Dire Straits, dagli Eagles a Johnny Cash, dagli America a Leonard Cohen… 

Musica piacevole e atmosfera confidenziale,  da club, più che da piazza… Volume non altissimo e brani noti a tutti… Unico appunto che si può fare è come mai dei musicisti di tale livello (alto) si limitino a fare solo un po’ di pianobar, a eseguire delle cover in maniera ottima, ma senza rielaborare e personalizzare i brani, senza aggiungere nulla di proprio. E non propongano, insieme alle cover anche qualcosa di produzione propria, il che alzerebbe un po’ il livello. Qualcuno può obiettare che in piazza si fa così, che i brani di produzione propria, essendo sconosciuti potrebbero non piacere e disorientare il pubblico.

E’ un “tormentone” questo, che su primapagina andiamo scrivendo da anni. Secondo noi chi sa suonare e cantare bene (e di artisti validissimi  ce ne sono parecchi in zona) dovrebbe alzare l’asticella della propria proposta musicale e chi organizza eventi nelle piazze, nelle sagre, nelle feste dovrebbe incentivare, privilegiare, incoraggiare prima di tutto chi suona davvero e non fa finta usando quasi esclusivamente basi preregistrate, ma anche chi insieme alle cover famose propone anche qualcosa di suo o come composizione-produzione o come rielaborazione personalizzata. Secondo noi musicisti bravi come Pietrella e Van Hemert, ma anche come Igor Abbas, Stefano Giannotti, Gianluca Meconcelli, Diego Perugini e altri dovrebbero provarci, anche nelle serate di… pianobar. Stesso discorso per le band rock e blues. A nostro avviso è un modo per crescere e per far crescere anche la capacità di ascolto.

In ogni caso, come dicevamo, ascoltare chi suona bene, indipendentemente da cosa suona, è sempre un piacere. E anche vedere Chiusi e Chiusi Scalo con le piazze piene di gente per spettacoli teatrali e musica dal vivo dà una bella sensazione…

m.l. 

 

 

 

 

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