ADIOS CALENDA, IL CENTRO SINISTRA TORNA VERGINE… E ADESSO? SI RIAPRE IL CAMPO LARGO?
Allora il prode Calenda, che fino ad ora aveva provato in tutti i modi a dettare a Letta la lista degli invitati, per il matrimonio, ieri in diretta Tv ha gettato la spugna e ha rotto il patto chiamandosi fuori dall’alleanza con il Pd, i socialisti, i radicali, Brunetta e la Gelmini, Di Maio e pure Bonelli e Fratoianni. Motivo: non ci voleva Sinistra Italiana e i verdi. Letta è rimasto così col cerino in mano. “Per Calenda l’unico alleato possibile è… Calenda” ha scritto in un post il segretario Dem, dimenticandosi però di dire che fino alla mattinata di ieri, Calenda era l’alleato più affidabile per lui e per il Pd. Ora, senza Calenda (e probabilmente senza gli ex Forza Italia che lo seguiranno per poi allearsi con Renzi) il Pd tornerà per forza di cose e per scelta altrui a guardare a sinistra e all’area ecologista, con Sinistra Italiana che senza Calenda, non ha più remore e ha disdetto pure la consultazione on line degli iscritti come richiesto da 4 componenti la segreteria nazionale. Il quesito proposto infatti riguardava proprio l’alleanza con Calenda, venendo meno il soggetto, la domanda decade…
Spettacolo generale da teatrino di periferia. Ora il Pd proverà a dire che il centro sinistra si ricompone e non è solo “centro”, ma lo farà, come dicevamo, per scelta altrui e tardivamente. Pur di allearsi con Calenda aveva messo in un cassetto la transizione ecologica, il reddito di cittadinanza, il superbonus, aveva rispolverato il nucleare, dato l’ok ai rigassificatori…
Sui social adesso sono in molti anche tra gli elettori Pd, a chiedere che Letta si faccia immediatamente da parte e prenda il primo aereo per Parigi. Fare il segretario di partito non è mestiere per lui. Farlo del Pd meno che mai.
Molti chiedono che adesso, dopo l’accordo con Sinistra Italiana e Verdi, il Pd provi a ricucire anche il “campo largo” coi 5 Stelle di Conte. Operazione anche questa che sarebbe tardiva e tirata su per i capelli, ma anche – diciamolo – l’unica che possa far sperare il centro sinistra di giocare la partita o quantomeno di non perderla a rotta di collo.
Peggio di così il Pd e tutti gli altri del centro sinistra la fase pre elettorale non la potevano giocare. E la colpa non può essere data solo alle velleità e alle bizze di Calenda. Enrico Letta che già con il collegio di Siena che lo ha eletto 10 mesi fa, si è comportato male, abbandonandolo dopo aver promesso ai 4 venti e in tutti i comuni impegno per il territorio, ci ha capito poco o niente anche come leader del maggior partito: prima rompendo con i 5 Stelle dopo aver parlato di “campo largo” per mesi, poi imbarcando Calenda, Di Maio e gli ex ministri di Berlusconi, rimangiandosi anche i punti programmatici socialdemocratici portati avanti dal governo Conte II, ora per esser rimasto anche senza Calenda… In sostanza non ne ha azzeccata una.
Una pessima figura l’ha fatta anche Fratoianni, che dopo essere stato all’opposizione del Governo Draghi, pur di ottenere uno strapuntino, neanche troppo sicuro, per se stesso e pochi intimi ha preferito forzare la mano per giocare con Letta, quando avrebbe potuto e dovuto cercare sponda nel resto della sinistra rappresentata da Unione Popolare (Potere al Popolo, Rifondazione, e De Magistris) per adombrare un polo a sinistra del Pd, anche in prospettiva futura, o cercare un accordo con il M5S depurato ormai dalla componente destrorsa, populista e sovranista…
Questa sinistra incapace di trovare una sintesi e una prospettiva comune, sarà ricordata come quella che ha spianato la strada e consegnato il Paese a Giorgia Meloni e agli eredi dei fascisti. Con il rischio dal 25 settembre, di dover festeggiare il 28 ottobre invece del 25 aprile…
Comunque, a questo punto, sia pure sul filo del gong, e in modo rabberciato, noi un tentativo di rimettere insieme i cocci del campo largo lo faremmo. Chiedendo scusa per tutto quello che è successo in queste ultime settimane e fissando 4-5 punti programmatici ben chiari su cui provare a chiedere il voto. Per campo largo intendiamo il centro sinistra imperniato sul Pd, il M5S e sebbene sia ormai molto tardi, anche Unione Popolare. Perché il rischio non è solo la debacle elettorale e la vittoria della destra a guida neofascista (perché Giorgia Meloni, pur essendo molto giovane, da lì viene e non ha mai disdegnato i saluti romani ai suoi comizi), ma anche quello di vedere un’astensione alle stelle, proprio per mancanza di credibilità della politica. Solo una proposta in qualche modo unitaria a sinistra, può evitare la deriva del non voto di massa e della fuga dalla politica.
Intanto però anche il centro destra, che tutti danno vincente, non è così unito come sembra: sulla proposta del “blocco navale” per fermare gli sbarchi dei migranti nel Mediterraneo (siamo sempre lì) avanzata da Giorgia Meloni, Forza Italia si smarca e dice che è una sciocchezza. In effetti sembra che Meloni e Salvini non sappiano parlare d’altro. Siamo ancora al nemico che arriva dal mare… In effetti per i fascisti, nel ’43 il nemico arrivò proprio dal mare, giù in Sicilia…
Ma la risposta più efficace a Giorgia Meloni, sul tema l’ha data qualche giorno fa il comandante Gregorio De Falco, senatore ex M5S ora “Centro democratico”, uno che di legge del mare ne sa abbastanza:
A tal proposito, andate- e ci vuole tanta pazienza di certo- a rileggere ciò che ho scritto nell’intervento n.9 sul post precedente dal titolo ”Elezioni, Fratojanni firma per giuocare con Letta e Calenda”, e se ne ricavi un significato del momento che stiamo passando e di coloro che ne siano i responsabili di tale momento, di tale teatrino.Forse non lo condividerete e non vi piacerà,ma credo che così si possa allungare la vita ad un partito ormai decotto ma che ambisce ancora di governare l’italia celandosi dietro le maschere con i banchini che vendono tali maschere che cercano di allungare il brodo anche loro per essere del giuoco.La memoria sarebbe sempre efficace e produttiva di considerazioni, perchè adesso coloro che inneggiano al rifiuto del babbo a cui si vorrebbe insegnare quel mestierino tanto naturale del ”p..à”(detto alla chiusina) che dicevo negli altri interventi precedenti e che di sicuro non ha nessun bisogno di essere istruito per questa finalità poichè è dalla sua nascita nel 1949 che pone in essere tale comportamento e tali cosmesi ,si vedrà allora che se ha retto per 73 anni con tutta l’acqua che è passata sotto i ponti in italia volete che non regga anche adesso con i voti di coloro che dicono ”Finalmente, ci voleva tanto per aprire a sinistra e di liberasi del centro di Calenda, Renzi, e gli atlantici della Bonino ?”.Poveri illusi, ma quale film avete visto ? Forse è facile che Draghi ritorni chissà? E di certo tutti coloro che lo sostenevano-tranne stavolta spero i Cinque Stelle che dovrebbero correre da soli senza salire sull’Arca di un Noè che fà acqua da tutte le parti sia al centro sia in periferia- che senza accettare il canto delle sirene che per fortuna viene ed è sempre venuto dalla compagine che sosteneva Draghi ed anche da Fratojanni che in un modo o nell’altro nazzica per fatti propri spendendo parole invece che fatti, ritengo che possa essere ulteriormente una posizione illusoria il fatto di assurgere a liquidatore in casa PD del complessino Calenda-Renzi che sembra adesso avviato alla pensione.Dico sembra, perchè non mi fregherei tanto le mano perchè quell’area lì è quella che ha quasi sempre per non dire sempre determinato le sorti e condizionato forze più importanti di loro stessi e non credo che con lo spazio mediatico che hanno getteranno facilmente la spugna. Pensiamo alla ”natura politica sensibile dell’area a cui si rivolgono” e pensiamo quanto questa possa pesare nel PD. Tanti a sinistra sembrano plaudire ed essere soddisfatti di questa nuova posizione e che Letta non ”abbia mollato” ma si parla di un modo opportunistico di raggranellare entro le proprie fila forze che non possano dare nell’occhio e confermare che la maschera che venga gettata non sia una maschera.Ed è un discorso in cui cadono parecchi.Chi vivrà vedrà disse il cieco, ma di sicuro che chi visse sperando morì in un modo che parecchi conoscono.