ELEZIONI, FRATOIANNI FIRMA PER GIOCARE CON LETTA E CALENDA, MA MEZZO PARTITO DICE “NOT IN MY NAME”

domenica 07th, agosto 2022 / 11:49
ELEZIONI, FRATOIANNI FIRMA PER GIOCARE CON LETTA E CALENDA, MA MEZZO PARTITO DICE “NOT IN MY NAME”
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Nonostante i veti di Calenda che si atteggia a padrone di casa in casa altrui e detta le condizioni su chi invitare e chi no al balletto elettorale del centro sinistra prima Bonelli per i Verdi, poi Fratoianni si sono ugualmente accomodati, accontentandosi di uno strapuntino (traballante e per niente sicuro) per il proprio culo,  sulla carrozza di Letta e del Pd. Con Calenda, i socialisti, Brunetta, Gelmini, Carfagna, Emma Bonino e Della Vedova… Ma la base di Sinistra Italiana insorge. Anzi, più che la base (che è termine piuttosto aleatorio), è lo stesso vertice del partito ad insorgere, con 4 membri della segreteria nazionale che danno l’altolà, richiamando lo stesso Fratoianni al rispetto dello Statuto e ad una consultazione degli iscritti.

“Nessun accordo tra SI e PD-Azione, lo Statuto impone la Consultazione nazionale degli iscritti” . Sinistra Italiana non ha preso la decisione di fare un accordo col PD e Azione. L’Assemblea nazionale col 61% dei voti (dato in calo rispetto alla precedente votazione) si è espressa favorevolmente a quella alleanza, riconfermando l’ormai tardiva necessità di allargare al M5S, ma, così come richiesto da 4 componenti della Segreteria nazionale e centinaia di dirigenti e militanti, la decisione finale deve passare per il voto degli iscritti, come previsto dallo Statuto. Attendiamo che la Commissione Nazionale di Garanzia, riunita alle 17.00 di oggi (iri per chi legge)proceda a validare il quesito e indichi l’imminente data della Consultazione. Una grande parte della comunità politica di Sinistra Italiana sta esprimendo dissenso e disorientamento per l’annuncio della decisione prima della Consultazione degli iscritti e crediamo che in assenza di essa nessuna decisione possa considerarsi definitiva”. Così scrivono i 4 componenti la segreteria nazionale di Sinistra Italiana che sono Elena Fattori, Sandro Fucito, Serena Pillozzi e Silvia Prodi.

Il referendum interno a Sinistra italiana si farà di certo, lo garantiscono i dirigenti del partito che stanno inviando in queste ore  il quesito al presidente della commissione di garanzia del partito. Entro martedì l’esito… Solo due settimane fa, il 27 luglio Sinistra Italiana della Toscana scriveva: “La grande coalizione che il Pd sta costruendo (da Toti, Gelmini, Brunetta, Calenda) non segna discontinuità e non si fa carico dei problemi del Paese. Sinistra italiana non può farne parte nemmeno provando a trovare giustificazioni su un presunto fronte nazionale contro le destre. La storia di questi anni recenti ha dimostrato che non funziona”. Incurante del messaggio Fratoianni è andato avanti lo stesso… Come Bonelli del resto.

Ma al di là di come finirà la partita, lo spettacolo offerto da Fratoianni e Bonelli che pur di stare nella coalizione hanno fatto salti mortali carpiati passando sopra l’orietamento del corpo militante dei loro partiti è davvero imbarazzante. Una mazzata ulteriore, se ce ne fosse bisogno, all’immagine della sinistra italiana (minuscolo, per dire tutta la sinistra). Non può bastare dire “se no vince la Meloni”, per digerire l’abbandono di ogni politica sociale e di redistribuzione del reddito (vedi reddito di cittadinanza), l’invio di armi all’Ucraina o il ritorno al nucleare e la costruzione dei rigassificatori, anche a ridosso dei porti… Una debacle su tutta la linea. Una sconfessione della stessa oposizione che S.I. ha fatto al governo Draghi…

Tre mesi fa quando a Chiusi, per una manifestazione sulla pace riuscimmo a mettere insieme tra i promotori, sia il M5s che Sinistra Italiana, Potere al Popolo, Sinistra Civica ed Ecologista e la lista locale Possiamo, ci sembrò un mezzo miracolo, un segnale di ritrovata unità della sinistra a sinistra del Pd, l’avvio di una fase nuova che potesse portare anche a un rassemblement elettorale o ad alleanze che ponessero fine ad una frammentazione indecente. Bene, è stato un fuoco di paglia.  Alle elezioni del 25 settembre il M5S correrà da solo (anche per i veti altrui, questo va detto); Potere a Popolo e Rifondazione Comunista correranno insieme a De Magistris sotto il simbolo di Unione Popolare; Sinistra Italiana si sta addirittura frantumando da sola con il leader Fratoianni che ha già firmato per giocare con Letta & C. e mezzo partito e forse più che dice “Not in my name”… Lo stesso dicasi per i Verdi.

Tra i militanti locali di Sinistra Italiana c’è già chi è sceso dal vagone e si sta mobilitando per raccogliere le firme a favore di Unione Popolare, ma… con un Pd sempre più spostato al centro (con scappellamento a destra) e sempre più democristiano come atteggiamento, con la sinistra più o meno radicale ancora frazionata, frammentata, frantumata quanto i coglioni degli elettori, non ci sarà da stupirsi se molti cittadini e cittadine di sinistra il 25 settembre andranno al mare, o al cinema, se piove…

In un quadro del genere l’astensione dal voto diventa una opzione, uno schiaffo ad una classe politica inadeguata che pensa prima a se stessa e poi, forse, agli interessi degli italiani… Se non ci fosse da piangere a vedere la sinistra ridotta così, verrebbe a ridere.

m.l. 

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