TAVERNELLE, LA PFC POWER PUNTA AL “MODELLO SPAGNOLI”, UNA FABBRICA A MISURA DEI LAVORATORI

martedì 19th, luglio 2022 / 10:17
TAVERNELLE, LA PFC POWER PUNTA AL “MODELLO SPAGNOLI”, UNA FABBRICA A MISURA DEI LAVORATORI
0 Flares 0 Flares ×

TAVERNELLE – Tre milioni di euro di investimento, per costruire un nuovo stabilimento da quattromila metri quadrati, subito un primo stralcio da mille e 200 metri quadrati, che amplierà quello già esistente. Poi la costruzione su una porzione di terreno adiacente all’azienda, di un piccolo parco di verde attrezzato, con annessi locali per attività ricreative, comprendenti anche spazi per l’insegnamento, destinato alle famiglie, madri e padri single che in azienda lavorano. Un particolare questo che fa tornare alla memoria l’esperienza imprenditoriale di Adriano Olivetti e dell’umbra Luisa Spagnoli. Una volta realizzata la struttura, questa risulterà particolarmente utile ai dipendenti. Parliamo della PFC Power, le cui maestranze hanno una caratteristica: la media età si aggira intorno ai 35 anni, e con una presenza del 40% di donne. Ovviamente i servizi che le attività ricreative offriranno saranno dei veri e propri benefit per le maestranze stesse. I progetti del nuovo stabilimento, verranno depositati questa settimana in Comune a Panicale. “Contiamo – sottolineano i due soci Stefano e Giorgio – di iniziare i lavori entro settembre e riuscire a partire con la produzione dal gennaio 2023”. Poi come a togliersi qualche sassolino dalle scarpe, puntualizzano soddisfatti: “Quello che ci eravamo riproposti, è stato realizzato”. Va detto anche che questo investimento, è il primo in Val Nestore, dopo una lunga stagione di dismissioni industriali, di delocalizzazioni, di fallimenti aziendali, dolorose vicende di cui la cronaca anche nelle ultime settimane ha raccontato a lungo. Un quindicennio che ha stravolto quello che un tempo neanche troppo lontano, era considerato uno dei Poli industriali di eccellenza della Regione. “Siamo riusciti in questo ultimo anno, a riportare in Umbria del lavoro che da anni si realizzava all’estero. Gli accordi sottoscritti con i committenti, sono di eccellenti aziende primarie e di grandi multinazionali”. Questo comporterà che agli attuali 50 dipendenti, tutti regolarmente retribuiti e zero ore di cassa integrazione, entro il primo semestre del prossimo anno, se ne aggiungeranno altri 30, facendola salire al primo gradino del podio occupazionale nel comune di Panicale. Lo stabile ovviamente verrà costruito con caratteristiche tecnologiche a forte impronta green ecosostenibile, sopra il tetto infatti verrà realizzato un impianto fotovoltaico da 150 KW, che permetterà di alleggerire di molto la bolletta energetica sui bilanci aziendali, ma anche l’istallazione di ben cinque colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Anche questo un servizio gratuito, che contribuirà notevolmente ad incrementare la busta paga dei lavoratori, che sceglieranno di dotarsi di questo nuova tecnologia per muoversi. La nuova PFC, si avvarrà di tutta la tecnologia digitalizzata più avanzata oggi disponibile, insomma una 4.0, in piena regola. Poi c’è la grande opportunità in fatto di ricerca, sperimentazione e sviluppo tecnologico, rappresentata dalla collaborazione che la PFC ha instaurato con il Prof. Aldo Borelli e l’Università di Cassino. Quello che si riesce a percepire ascoltando le parole cariche di entusiasmo, di voglia di fare dei due soci, è che la PFC è un’azienda proiettata sul futuro, in sintonia con la “rivoluzione” che sta avvenendo sotto i nostri occhi, che vedrà sempre più l’energia degli accumulatori, l’idrogeno, come elementi fondamentali per la mobilità e per la vita quotidiana di tutti noi. Dunque particolarmente in sintonia con la transizione energetica e un nuovo modello di sviluppo, di mobilità, a cui stiamo assistendo. Ma c’è un altro aspetto, assolutamente importante che i due vogliono mettere in evidenza, quello della valorizzazione del management giovanile, che sia in grado di apportare valore aggiunto all’azienda. “Abbiamo perseguito la strada più difficile, la più facile sarebbe stata quella di prendere dirigenti già formati, invece no. Abbiamo preferito assegnare delle responsabilità – evidenziano – questo della visione di un futuro, dove la conoscenza (il know how direbbero i più acculturati), venga sempre più traghettato alle nuove generazioni che stiamo facendo crescere”. Par di capire che, essendo la barca unica e sopra la quale ci stiamo tutti, se si rema insieme in una unica direzione, è più facile dominare i marosi. Un segnale forte per tutto il territorio non c’è dubbio.

Renato Casaioli

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Mail YouTube